LACOSAMIDE ADR 5FL20ML 10MG/ML

397,85 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: LACOSAMIDE
  • ATC: N03AX18
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 09/11/2023

Lacosamide Adroiq è indicato in monoterapia nel trattamento delle crisi a esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria in adulti, adolescenti e bambini a partire dai 2 anni di età con epilessia. Lacosamide Adroiq è indicato come terapia aggiuntiva: • nel trattamento delle crisi a esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria in adulti, adolescenti e bambini a partire dai 2 anni di età con epilessia; • nel trattamento delle crisi tonico-cloniche generalizzate primarie (PGTCS) in adulti, adolescenti e bambini a partire dai 4 anni di età con epilessia generalizzata idiopatica.
Ogni ml di soluzione per infusione contiene 10 mg di lacosamide.Ogni flaconcino da 20 ml di soluzione per infusione contiene 200 mg di lacosamide. Eccipienti dall’effetto noto Ogni ml di soluzione per infusione contiene 2,99 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; Preesistente blocco atrioventricolare (AV) di secondo o terzo grado.

Posologia

Posologia Il medico deve prescrivere la formulazione e la concentrazione più appropriate a seconda del peso e della dose.
La terapia con lacosamide può essere iniziata mediante la somministrazione orale (compresse o sciroppo) o endovenosa (soluzione per infusione).
La soluzione per infusione rappresenta un’alternativa per i pazienti per i quali la somministrazione orale non è temporaneamente possibile.
La durata complessiva del trattamento con lacosamide per via endovenosa è a discrezione del medico; esistono esperienze di studi clinici con infusioni due volte al giorno di lacosamide per un massimo di 5 giorni come terapia aggiuntiva.
La conversione da o verso la somministrazione orale o endovenosa può essere effettuata direttamente senza modifica graduale della dose.
La dose totale giornaliera e la somministrazione due volte al giorno non devono essere modificate.
Monitorare attentamente i pazienti con problemi noti di conduzione cardiaca, che assumono medicinali concomitanti che prolungano l’intervallo PR o affetti da severe patologie cardiache (ad es.
ischemia miocardica, insufficienza cardiaca) quando la dose di lacosamide è superiore a 400 mg/die (vedere il paragrafo seguente “Modo di somministrazione” e il paragrafo 4.4).
Lacosamide deve essere assunto due volte al giorno, a circa 12 ore di distanza.
La posologia raccomandata per adulti, adolescenti e bambini a partire dai 2 anni di età è sintetizzata nella tabella seguente.
Tabella 1 Posologia raccomandata per adolescenti e bambini di peso ≥ 50 kg e adulti
Dose iniziale Adattamenti della dose (passaggi incrementali) Dose massima raccomandata
Monoterapia: 50 mg due volte al giorno (100 mg/die) o 100 mg due volte al giorno (200 mg/die).
Terapia aggiuntiva: 50 mg due volte al giorno (100 mg/die).
50 mg due volte al giorno (100 mg/die) a intervalli settimanali Monoterapia: fino a 300 mg due volte al giorno (600 mg/die).
Terapia aggiuntiva: fino a 200 mg due volte al giorno (400 mg/die).
Dose iniziale alternativa* (se applicabile): 200 mg di dose singola di carico iniziale seguita da 100 mg due volte al giorno (200 mg/die).
*Una dose di carico può essere utilizzata per iniziare il trattamento dei pazienti in quelle situazioni in cui il medico stabilisce che debba essere garantito un rapido raggiungimento dello stato stazionario (steady state) della concentrazione plasmatica di lacosamide e dell’effetto terapeutico.
Questa deve essere somministrata sotto supervisione medica tenendo in considerazione l’incremento potenziale dell’incidenza di grave aritmia cardiaca e delle reazioni avverse a carico del sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.8).
La somministrazione di una dose di carico non è stata studiata in condizioni acute come lo stato epilettico.
Tabella 2 Posologia raccomandata per bambini a partire dai 2 anni di età e adolescenti con peso inferiore a 50 kg
Dose iniziale Adattamenti della dose (passaggi incrementali) Dose massima raccomandata
Monoterapia e terapia aggiuntiva: 1 mg/kg due volte al giorno (2 mg/kg/die) 1 mg/kg due volte al giorno (2 mg/kg/die) a intervalli settimanali Monoterapia: - fino a 6 mg/kg due volte al giorno (12 mg/kg/die) in pazienti da ≥ 10 kg a < 40 kg; - fino a 5 mg/kg due volte al giorno (10 mg/kg/die) in pazienti da ≥ 40 kg a < 50 kg.
Terapia aggiuntiva: - fino a 6 mg/kg due volte al giorno (12 mg/kg/die) in pazienti da ≥ 10 kg a < 20 kg; - fino a 5 mg/kg due volte al giorno (10 mg/kg/die) in pazienti da ≥ 20 kg a < 30 kg; - fino a 4 mg/kg due volte al giorno (8 mg/kg/die) in pazienti da ≥ 30 kg a < 50 kg.
Adolescenti e bambini di peso pari o superiore ai 50 kg e adulti Monoterapia (nel trattamento delle crisi a esordio parziale) La dose iniziale raccomandata è di 50 mg due volte al giorno (100 mg/die), che dopo una settimana deve essere aumentata a una dose terapeutica iniziale di 100 mg due volte al giorno (200 mg/die).
Lacosamide può anche essere iniziato alla dose di 100 mg due volte al giorno (200 mg/die) in base alla valutazione da parte del medico sulla necessità di ridurre le crisi rispetto ai potenziali effetti indesiderati.
La dose di mantenimento può essere ulteriormente aumentata di 50 mg due volte al giorno (100 mg/die) a intervalli settimanali a seconda della risposta clinica e della tollerabilità, fino a una dose massima giornaliera raccomandata di 300 mg due volte al giorno (600 mg/die).
In pazienti che hanno raggiunto una dose superiore a 200 mg due volte al giorno (400 mg/die) e che necessitano di un ulteriore medicinale antiepilettico, si deve seguire la posologia riportata di seguito che è raccomandata per la terapia aggiuntiva.Terapia aggiuntiva (nel trattamento delle crisi a esordio parziale o nel trattamento delle crisi tonico- cloniche generalizzate primarie) La dose iniziale raccomandata è di 50 mg due volte al giorno (100 mg/die), che dopo una settimana deve essere aumentata a una dose terapeutica iniziale di 100 mg due volte al giorno (200 mg/die).
La dose di mantenimento può essere ulteriormente aumentata di 50 mg due volte al giorno (100 mg/die) a intervalli settimanali a seconda della risposta clinica e della tollerabilità, fino a una dose massima raccomandata di 200 mg due volte al giorno (400 mg/die).
Bambini a partire dai 2 anni di età e adolescenti con peso inferiore a 50 kg La dose è stabilita in base al peso corporeo.
Monoterapia (nel trattamento delle crisi a esordio parziale) La dose iniziale raccomandata è 1 mg/kg due volte al giorno (2 mg/kg/die) che deve essere aumentata alla dose terapeutica iniziale di 2 mg/kg due volte al giorno (4 mg/kg/die) dopo una settimana.
Sulla base della risposta e della tollerabilità, la dose di mantenimento può essere ulteriormente aumentata di 1 mg/kg due volte al giorno (2 mg/kg/die) ogni settimana.
La dose deve essere aumentata gradualmente fino al raggiungimento della risposta ottimale.
Deve essere usata la dose efficace più bassa.
Nei bambini con peso compreso tra 10 e meno di 40 kg si raccomanda una dose massima fino a 6 mg/kg due volte al giorno (12 mg/kg/die).
Nei bambini con peso compreso tra 40 e meno di 50 kg si raccomanda una dose massima di 5 mg/kg due volte al giorno (10 mg/kg/die).
Le tabelle seguenti forniscono esempi di volumi di soluzione da infondere per singola somministrazione, a seconda della dose prescritta e del peso corporeo.
Il volume esatto di soluzione da infondere deve essere calcolato in base al peso corporeo esatto del bambino.
Tabella 3 Dosi per monoterapia nel trattamento delle crisi a esordio parziale da assumere due volte al giorno per bambini a partire dai 2 anni di età con peso compreso tra 10 e meno di 40 kg
Settimana Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3 Settimana 4 Settimana 5 Settimana 6
Dose prescritta 0,1 ml/kg (1 mg/kg) Dose iniziale 0,2 ml/kg (2 mg/kg) 0,3 ml/kg (3 mg/kg) 0,4 ml/kg (4 mg/kg) 0,5 ml/kg (5 mg/kg) 0,6 ml/kg (6 mg/kg) Dose massima raccomandata
Peso Volume somministrato
10 kg 1 ml (10 mg) 2 ml (20 mg) 3 ml (30 mg) 4 ml (40 mg) 5 ml (50 mg) 6 ml (60 mg)
15 kg 1,5 ml (15 mg) 3 ml (30 mg) 4,5 ml (45 mg) 6 ml (60 mg) 7,5 ml (75 mg) 9 ml (90 mg)
20 kg 2 ml (20 mg) 4 ml (40 mg) 6 ml (60 mg) 8 ml (80 mg) 10 ml (100 mg) 12 ml (120 mg)
25 kg 2,5 ml (25 mg) 5 ml (50 mg) 7,5 ml (75 mg) 10 ml (100 mg) 12,5 ml (125 mg) 15 ml (150 mg)
30 kg 3 ml (30 mg) 6 ml (60 mg) 9 ml (90 mg) 12 ml (120 mg) 15 ml (150 mg) 18 ml (180 mg)
35 kg 3,5 ml (35 mg) 7 ml (70 mg) 10,5 ml (105 mg) 14 ml (140 mg) 17,5 ml (175 mg) 21 ml (210 mg)
Tabella 4 Dosi per monoterapia nel trattamento delle crisi a esordio parziale da assumere due volte al giorno per bambini e adolescenti con peso compreso tra 40 e meno di 50 kg(1)
Settimana Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3 Settimana 4 Settimana 5
Dose prescritta 0,1 ml/kg (1 mg/kg) Dose iniziale 0,2 ml/kg (2 mg/kg) 0,3 ml/kg (3 mg/kg) 0,4 ml/kg (4 mg/kg) 0,5 ml/kg (5 mg/kg) Dose massima raccomandata
Peso Volume somministrato
40 kg 4 ml (40 mg) 8 ml (80 mg) 12 ml (120 mg) 16 ml (160 mg) 20 ml (200 mg)
45 kg 4,5 ml (45 mg) 9 ml (90 mg) 13,5 ml (135 mg) 18 ml (180 mg) 22,5 ml (225 mg)
(1) Il dosaggio negli adolescenti con peso pari a o superiore ai 50 kg è lo stesso che negli adulti.
Terapia aggiuntiva (nel trattamento di crisi tonico-cloniche generalizzate primarie dai 4 anni di età o nel trattamento di crisi a esordio parziale dai 2 anni di età) La dose iniziale raccomandata è 1 mg/kg due volte al giorno (2 mg/kg/die) che deve essere aumentata alla dose terapeutica iniziale di 2 mg/kg due volte al giorno (4 mg/kg/die) dopo una settimana.
Sulla base della risposta e della tollerabilità, la dose di mantenimento può essere ulteriormente aumentata di 1 mg/kg due volte al giorno (2 mg/kg/die) ogni settimana.
La dose deve essere aumentata gradualmente fino al raggiungimento della risposta ottimale.
Deve essere usata la dose efficace più bassa.
A causa di una clearance aumentata rispetto agli adulti, si raccomanda una dose massima fino a 6 mg/kg due volte al giorno (12 mg/kg/die) nei bambini con peso compreso tra 10 e meno di 20 kg.
Si raccomanda una dose massima di 5 mg/kg due volte al giorno (10 mg/kg/die) nei bambini con peso compreso tra 20 e meno di 30 kg e una dose massima di 4 mg/kg due volte al giorno (8 mg/kg/die) nei bambini con peso compreso tra 30 e meno di 50 kg, sebbene negli studi in aperto (vedere paragrafi 4.8 e 5.2) sia stata usata da un piccolo numero di bambini di quest’ultimo gruppo una dose fino a 6 mg/kg due volte al giorno (12 mg/kg/die).
Le tabelle seguenti forniscono esempi di volumi di soluzione da infondere per singola somministrazione, a seconda della dose prescritta e del peso corporeo.
Il volume esatto di soluzione da infondere deve essere calcolato in base al peso corporeo esatto del bambino.
Tabella 5 Dosi per terapia aggiuntiva da assumere due volte al giorno per bambini a partire dai 2 anni di età con peso compreso tra 10 e meno di 20 kg
Settimana Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3 Settimana 4 Settimana 5 Settimana 6
Dose prescritta 0,1 ml/kg (1 mg/kg) Dose iniziale 0,2 ml/kg (2 mg/kg) 0,3 ml/kg (3 mg/kg) 0,4 ml/kg (4 mg/kg) 0,5 ml/kg (5 mg/kg) 0,6 ml/kg (6 mg/kg) Dose massima raccomandata
Peso Volume somministrato
10 kg 1 ml (10 mg) 2 ml (20 mg) 3 ml (30 mg) 4 ml (40 mg) 5 ml (50 mg) 6 ml (60 mg)
15 kg 1,5 ml (15 mg) 3 ml (30 mg) 4,5 ml (45 mg) 6 ml (60 mg) 7,5 ml (75 mg) 9 ml (90 mg)
Tabella 6 Dosi per terapia aggiuntiva da assumere due volte al giorno per bambini e adolescenti con peso compreso tra 20 e meno di 30 kg
Settimana Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3 Settimana 4 Settimana 5
Dose prescritta 0,1 ml/kg (1 mg/kg) Dose iniziale 0,2 ml/kg (2 mg/kg) 0,3 ml/kg (3 mg/kg) 0,4 ml/kg (4 mg/kg) 0,5 ml/kg (5 mg/kg) Dose massima raccomandata
Peso Volume somministrato
20 kg 2 ml (20 mg) 4 ml (40 mg) 6 ml (60 mg) 8 ml (80 mg) 10 ml (100 mg)
25 kg 2,5 ml (25 mg) 5 ml (50 mg) 7,5 ml (75 mg) 10 ml (100 mg) 12,5 ml (125 mg)
Tabella 7 Dosi per terapia aggiuntiva da assumere due volte al giorno per bambini e adolescenti con peso compreso tra 30 e meno di 50 kg
Settimana Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3 Settimana 4
Dose prescritta 0,1 ml/kg (1 mg/kg) Dose iniziale 0,2 ml/kg (2 mg/kg) 0,3 ml/kg (3 mg/kg) 0,4 ml/kg (4 mg/kg) Dose massima raccomandata
Peso Volume somministrato
30 kg 3 ml (30 mg) 6 ml (60 mg) 9 ml (90 mg) 12 ml (120 mg)
35 kg 3,5 ml (35 mg) 7 ml (70 mg) 10,5 ml (105 mg) 14 ml (140 mg)
40 kg 4 ml (40 mg) 8 ml (80 mg) 12 ml (120 mg) 16 ml (160 mg)
45 kg 4,5 ml (45 mg) 9 ml (90 mg) 13,5 ml (135 mg) 18 ml (180 mg)
Inizio del trattamento con lacosamide con una dose di carico (monoterapia iniziale o conversione alla monoterapia nel trattamento delle crisi a esordio parziale oppure terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi a esordio parziale oppure terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi tonico-cloniche generalizzate primarie) Negli adolescenti e nei bambini con peso pari o superiore a 50 kg e negli adulti, il trattamento con lacosamide può anche essere iniziato con una singola dose di carico di 200 mg, seguita, approssimativamente 12 ore più tardi, da una dose di mantenimento di 100 mg due volte al giorno (200 mg/die).
Successivi aggiustamenti della dose devono essere effettuati in base alla risposta e alla tollerabilità individuali, come descritto sopra.
Una dose di carico può essere utilizzata per iniziare il trattamento dei pazienti in quelle situazioni in cui il medico stabilisce che debba essere garantito un rapido raggiungimento della concentrazione plasmatica di lacosamide allo stato stazionario (steady state) e dell’effetto terapeutico.
Questa deve essere somministrata sotto supervisione medica tenendo in considerazione il potenziale incremento dell’incidenza di grave aritmia cardiaca e delle reazioni avverse a carico del sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.8).
La somministrazione di una dose di carico non è stata studiata in condizioni acute come lo stato epilettico.
Interruzione del trattamento Se lacosamide deve essere sospeso, si raccomanda di ridurre la dose gradualmente con riduzioni settimanali di 4 mg/kg/giorno (per i pazienti con un peso corporeo inferiore ai 50 kg) o di 200 mg/giorno (per i pazienti con un peso corporeo pari o superiore ai 50 kg) rispettivamente per i pazienti che hanno raggiunto una dose di lacosamide ≥ 6 mg/kg/giorno o di ≥ 300 mg/kg/giorno.
Si può prendere in considerazione una riduzione graduale più lenta con diminuzioni settimanali di 2 mg/kg/giorno o 100 mg/giorno, se necessario dal punto di vista medico.
Nei pazienti che sviluppano grave aritmia cardiaca deve essere valutato il rapporto rischio/beneficio clinico e, se necessario, il trattamento con lacosamide deve essere interrotto.
Popolazioni speciali Anziani (oltre i 65 anni di età) Non è necessaria alcuna riduzione della dose in pazienti anziani.
Nei pazienti anziani deve essere presa in considerazione una riduzione della clearance renale associata all’età, con aumento dei livelli dell’area sotto la curva (AUC) (vedere il paragrafo seguente “Compromissione renale” e il paragrafo 5.2).
Ci sono dati clinici limitati nei pazienti anziani con epilessia, in particolare a dosi superiori a 400 mg/die (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1).
Compromissione renale Non è necessario alcun adattamento della dose in pazienti adulti e pediatrici con compromissione renale di grado lieve e moderato [clearance della creatinina (CLCR) > 30 ml/min].
Nei pazienti pediatrici di peso pari o superiore ai 50 kg e nei pazienti adulti con compromissione renale di grado lieve o moderato, una dose di carico di 200 mg può essere presa in considerazione, ma deve essere eseguita con cautela una successiva modifica della dose (> 200 mg al giorno).
Nei pazienti pediatrici di peso pari o superiore ai 50 kg e nei pazienti adulti con compromissione renale severa (CLCR ≤ 30 mL/min) o con nefropatia allo stadio terminale, si raccomanda una dose massima di 250 mg/die e l’adattamento della dose deve essere eseguito con cautela.
Qualora fosse indicata una dose di carico, deve essere utilizzata una dose iniziale di 100 mg seguita da un regime di 50 mg due volte al giorno per la prima settimana.
Nei pazienti pediatrici di peso inferiore ai 50 kg con compromissione renale severa (CLCR ≤ 30 mL/min) e in quelli con nefropatia allo stadio terminale, si raccomanda una riduzione del 25% della dose massima.
In tutti i pazienti che richiedono emodialisi, si raccomanda la somministrazione di una dose supplementare, fino al 50% della singola dose divisa utilizzata per raggiungere la dose giornaliera, al termine di ogni seduta di dialisi.
Il trattamento dei pazienti con nefropatia allo stadio terminale deve essere effettuato con cautela, poiché vi è una esperienza clinica limitata ed esiste la possibilità di accumulo di un metabolita (privo di attività farmacologica nota).
Compromissione epatica È raccomandata una dose massima di 300 mg/die nei pazienti pediatrici di peso pari o superiore ai 50 kg e nei pazienti adulti con compromissione epatica di grado da lieve a moderato.
La modifica della dose in questi pazienti deve essere effettuata con cautela, tenendo in considerazione un eventuale compromissione renale coesistente.
Negli adolescenti e negli adulti di peso pari o superiore a 50 kg una dose di carico di 200 mg può essere presa in considerazione, ma deve essere eseguita con cautela una successiva modifica della dose (> 200 mg al giorno).
Sulla base dei dati negli adulti, nei pazienti pediatrici di peso inferiore ai 50 kg con compromissione epatica di grado da lieve a moderato, si deve applicare una riduzione del 25% della dose massima.
La farmacocinetica di lacosamide non è stata studiata in pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafo 5.2).
Lacosamide deve essere somministrato in pazienti adulti e pediatrici con compromissione epatica severa solo quando si prevede che i benefici terapeutici attesi superino i possibili rischi.
Può risultare necessario un adattamento della dose, mentre si osservano con attenzione l’attività della malattia e i potenziali eventi avversi nel paziente.
Popolazione pediatrica L’uso di lacosamide non è raccomandato in bambini di età inferiore ai 4 anni nel trattamento di crisi tonico-cloniche generalizzate primarie e in bambini di età inferiore ai 2 anni nel trattamento di crisi a esordio parziale, dal momento che i dati su, rispettivamente, sicurezza ed efficacia in questi gruppi di età sono limitati.
Dose di carico La somministrazione di una dose di carico non è stata studiata nei bambini.
L'uso di una dose di carico non è raccomandato negli adolescenti e nei bambini di peso inferiore ai 50 kg.
Modo di somministrazione La soluzione per infusione viene infusa per un periodo compreso tra 15 e 60 minuti due volte al giorno.
È preferibile una durata dell’infusione di almeno 30 minuti per somministrazioni > 200 mg per infusione (cioè > 400 mg/die).
La soluzione per infusione di lacosamide può essere somministrata per via endovenosa senza ulteriore diluizione o può essere diluita con soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%), con soluzione iniettabile di glucosio 50 mg/ml (5%) o con soluzione iniettabile di Ringer lattato.

Avvertenze e precauzioni

Ideazione e comportamento suicida Sono stati riportati casi di ideazione e comportamento suicida in pazienti trattati con medicinali antiepilettici nelle loro diverse indicazioni.
Una meta-analisi di studi clinici randomizzati e controllati verso placebo, eseguiti con medicinali antiepilettici, ha anche evidenziato un lieve incremento del rischio di ideazione e comportamento suicida.
Il meccanismo di tale rischio non è noto e i dati disponibili non escludono la possibilità di un aumentato rischio con lacosamide.
Pertanto, i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni di ideazione e comportamento suicida e deve essere preso in considerazione un trattamento appropriato.
I pazienti (e coloro che se ne prendono cura) devono essere avvisati di consultare il medico nel caso in cui emergano segni di ideazione o comportamento suicida (vedere paragrafo 4.8).
Ritmo e conduzione cardiaca Durante gli studi clinici con lacosamide, è stato osservato un prolungamento dose-dipendente dell’intervallo PR.
Lacosamide deve essere somministrato con cautela in pazienti con condizioni proaritmiche preesistenti, quali pazienti con disturbi della conduzione cardiaca noti o con cardiopatie severe (per es.
infarto/ischemia del miocardio, insufficienza cardiaca, cardiopatia strutturale o canalopatia cardiaca da difetti del canale del sodio) o pazienti trattati con medicinali che incidono sulla conduzione cardiaca, tra cui medicinali antiaritmici e antiepilettici bloccanti i canali del sodio (vedere paragrafo 4.5), così come in pazienti anziani.
In questi pazienti bisogna considerare di eseguire un ECG prima di un aumento della dose di lacosamide oltre 400 mg/die e dopo la modifica graduale della dose di lacosamide fino allo stato stazionario (steady state).
Negli studi clinici di lacosamide controllati con placebo in pazienti con epilessia non sono stati riportati fibrillazione atriale o flutter atriale; tuttavia, entrambi sono stati riportati negli studi sull’epilessia in aperto e nell’esperienza post-commercializzazione.
Nell’esperienza post-commercializzazione è stato riportato blocco AV (incluso blocco AV di secondo grado o superiore).
In pazienti con patologie proaritmiche è stata riportata tachiaritmia ventricolare.
In casi rari questi eventi hanno portato ad asistolia, arresto cardiaco e morte in pazienti con patologie proaritimiche preesistenti.
I pazienti devono essere messi a conoscenza dei sintomi dell’aritmia cardiaca (per es.
polso lento, accelerato o irregolare, palpitazioni, respiro affannoso, sensazione di stordimento e svenimento).
I pazienti devono essere avvisati di consultare immediatamente il medico qualora si presentino questi sintomi.
Capogiro Il trattamento con lacosamide è associato alla comparsa di capogiro, che può aumentare il rischio di lesioni accidentali o cadute.
I pazienti pertanto devono essere avvisati di prestare cautela fino a quando non hanno familiarizzato con i potenziali effetti del medicinale (vedere paragrafo 4.8).
Possibilità di nuovo esordio o di peggioramento di crisi miocloniche Sono stati segnalati casi di nuovo esordio o peggioramento di crisi miocloniche sia in pazienti adulti che pediatrici con crisi tonico-cloniche generalizzate primarie (PGTCS), in particolare in fase di modifica graduale della dose.
Nei pazienti che presentano più tipologie di crisi, l’osservazione del beneficio derivato dal controllo di un tipo di crisi deve essere valutato alla luce di un eventuale peggioramento osservato in un altro tipo di crisi.
Possibilità di peggioramento elettroclinico in determinate sindromi epilettiche pediatriche La sicurezza e l’efficacia di lacosamide in pazienti pediatrici con sindromi epilettiche, in cui crisi focali e generalizzate possono coesistere, non è stata determinata.
Eccipienti con effetto noto Questo medicinale contiene 59,8 mg di sodio per flaconcino, pari al 3% della dose massima giornaliera raccomandata dall’OMS di 2 g di sodio per un adulto.

Interazioni

Lacosamide deve essere somministrato con cautela in pazienti trattati con medicinali che notoriamente portano a un prolungamento dell’intervallo PR (inclusi medicinali antiepilettici bloccanti i canali del sodio) e in pazienti trattati con antiaritmici.
Tuttavia, l’analisi dei sottogruppi negli studi clinici non ha evidenziato un prolungamento più marcato dell’intervallo PR nei pazienti in trattamento concomitante con carbamazepina o lamotrigina.
Dati in vitro I dati sperimentali suggeriscono per lacosamide un basso potenziale di interazione.
Gli studi effettuati in vitro indicano che lacosamide, alle concentrazioni plasmatiche osservate negli studi clinici, non determina induzione dei citocromi CYP1A2, CYP2B6 e CYP2C9 né inibizione dei citocromi CYP1A1, CYP1A2, CYP2A6, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2D6 e CYP2E1.
Uno studio condotto in vitro ha dimostrato che lacosamide non viene trasportato dalla P-glicoproteina a livello intestinale.
Dati in vitro dimostrano che i citocromi CYP2C9, CYP2C19 e CYP3A4 sono in grado di catalizzare la formazione del metabolita O-demetilato.
Dati in vivo Lacosamide non inibisce o induce i citocromi CYP2C19 e CYP3A4 in maniera clinicamente rilevante.
Lacosamide non ha influenzato l’AUC di midazolam (metabolizzato dal citocromo CYP3A4, lacosamide somministrato alla dose di 200 mg due volte al giorno), ma la Cmax di midazolam è risultata lievemente incrementata (30%).
Lacosamide non ha avuto effetto sulla farmacocinetica di omeprazolo (metabolizzato dai citocromi CYP2C19 e CYP3A4, lacosamide somministrato alla dose di 300 mg due volte al giorno).
L’inibitore del CYP2C19 omeprazolo (40 mg una volta al giorno) non ha dato luogo a una variazione clinicamente rilevante dell’esposizione a lacosamide.
Di conseguenza, è improbabile che inibitori moderati del CYP2C19 influenzino l’esposizione sistemica a lacosamide in maniera clinicamente rilevante.
Si raccomanda cautela nel trattamento concomitante con potenti inibitori del CYP2C9 (ad es.
fluconazolo) e del CYP3A4 (ad es.
itraconazolo, ketoconazolo, ritonavir, claritromicina), che possono portare a un incremento nell’esposizione sistemica a lacosamide.
Tali interazioni non sono state accertate in vivo, ma sono possibili sulla base dei dati in vitro.
Potenti induttori enzimatici quali rifampicina o iperico (Hypericum perforatum) possono ridurre moderatamente l’esposizione sistemica di lacosamide.
Di conseguenza, ogni trattamento con questi induttori enzimatici deve essere iniziato o sospeso con cautela.
Medicinali antiepilettici Negli studi di interazione, lacosamide non ha influenzato in maniera significativa le concentrazioni plasmatiche di carbamazepina e acido valproico.
I livelli plasmatici di lacosamide non sono stati alterati da carbamazepina e da acido valproico.
Analisi farmacocinetiche di popolazione in gruppi di età diversi hanno evidenziato che il trattamento concomitante con altri medicinali antiepilettici noti per essere degli induttori enzimatici (carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale, a diversi dosaggi) ha ridotto l’esposizione sistemica complessiva di lacosamide del 25% negli adulti e del 17% nei pazienti pediatrici.
Contraccettivi orali In uno studio di interazione non è stata riscontrata alcuna interazione clinicamente rilevante tra lacosamide e i contraccettivi orali etinilestradiolo e levonorgestrel.
Le concentrazioni di progesterone non hanno subito influenze quando i due medicinali sono stati somministrati contemporaneamente.
Altre Studi di interazione hanno dimostrato che lacosamide non ha alcun effetto sulla farmacocinetica di digossina.
Non vi è alcuna interazione clinicamente rilevante tra lacosamide e metformina.
La somministrazione contemporanea di warfarin con lacosamide non risulta in un cambiamento clinicamente rilevante nella farmacocinetica e nella farmacodinamica di warfarin.
Sebbene non siano disponibili dati riguardanti l’interazione di lacosamide con l’alcol, un effetto farmacodinamico non può essere escluso.
Lacosamide presenta un basso legame con le proteine plasmatiche (meno del 15%).
Di conseguenza, la presenza di interazioni clinicamente rilevanti con altri medicinali mediante competizione per i siti di legame con le proteine è considerata improbabile.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza In base a una metanalisi degli studi clinici controllati verso placebo in terapia aggiuntiva, condotti in 1308 pazienti con crisi a esordio parziale, il 61,9% dei pazienti randomizzati al gruppo lacosamide e il 35,2% di quelli randomizzati al gruppo placebo hanno riportato almeno una reazione avversa.
Le reazioni avverse più frequentemente riportate (≥ 10%) in seguito a trattamento con lacosamide sono state: capogiro, cefalea, nausea e diplopia.
Tali reazioni erano solitamente di intensità da lieve a moderata.
Alcune erano dose-dipendenti e miglioravano con la riduzione della dose.
L’incidenza e la severità delle reazioni avverse riguardanti il sistema nervoso centrale (SNC) e il tratto gastrointestinale (GI) normalmente diminuivano nel tempo.
In tutti questi studi clinici controllati, la percentuale di pazienti che ha interrotto la terapia a causa di reazioni avverse è stata del 12,2% per i pazienti randomizzati al gruppo lacosamide e dell’1,6% per i pazienti randomizzati al gruppo placebo.
La reazione avversa che più comunemente ha determinato l’interruzione della terapia è stata il capogiro.
L’incidenza delle reazioni avverse a carico del sistema nervoso centrale, come il capogiro, può essere più elevata a seguito di una dose di carico.
Sulla base dell’analisi dei dati provenienti da uno studio clinico di non-inferiorità sulla monoterapia che metteva a confronto lacosamide e carbamazepina a rilascio controllato (RC), le reazioni avverse più frequentemente riportate (≥ 10%) per lacosamide sono state cefalea e capogiro.
Il tasso di interruzione dovuta a reazioni avverse è stato del 10,6% per i pazienti trattati con lacosamide e del 15,6% per i pazienti trattati con carbamazepina RC.
Il profilo di sicurezza di lacosamide in uno studio condotto in pazienti di età ≥ 4 anni con epilessia generalizzata idiopatica e PGTCS è risultato coerente con il profilo di sicurezza di una metanalisi degli studi clinici controllati verso placebo su crisi a esordio parziale.
Ulteriori reazioni avverse segnalate nei pazienti con PGTCS sono state epilessia mioclonica (2,5% nel gruppo lacosamide e 0% nel gruppo placebo) e atassia (3,3% nel gruppo lacosamide e 0% nel gruppo placebo).
Le reazioni avverse più frequentemente riportate sono state capogiro e sonnolenza.
Le reazioni avverse più comuni che hanno determinato l’interruzione della terapia con lacosamide sono state capogiro e ideazione suicida.
Il tasso di interruzione dovuta a reazioni avverse è stato del 9,1% nel gruppo lacosamide e del 4,1% nel gruppo placebo.
Tabella delle reazioni avverse Nella tabella seguente sono elencate per frequenza le reazioni avverse segnalate nel corso degli studi clinici e nell’esperienza post-commercializzazione.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1 000, < 1/100) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Tabella 8 Frequenza delle reazioni avverse segnalate nel corso degli studi clinici e nell’esperienza successiva alla commercializzazione
Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico    Agranulocitosi(1)
Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità al farmaco(1) Reazione a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)(1,2)
Disturbi psichiatrici  Depressione, Stato confusionale, Insonnia(1) Aggressività, Agitazione(1), Umore euforico(1), Disturbo psicotico(1), Tentato suicidio(1), Idea suicida, Allucinazione(1) 
Patologie del sistema nervoso Capogiro, Cefalea Crisi miocloniche(3), Atassia, Disturbo dell’equilibrio, Compromissione della memoria, Disturbo cognitive, Sonnolenza, Tremore, Nistagmo, Ipoestesia, Disartria, Disturbo dell’attenzione, Parestesia Sincope(2), Coordinazione Anormale, Discinesia Convulsione
Patologie dell’occhio Diplopia Visione offuscata  
Patologie dell’orecchio e del labirinto  Vertigine, Tinnito  
Patologie cardiache   Blocco atrioventricolare(1, 2), Bradicardia(1,2), Fibrillazione atriale(1,2), Flutter atriale(1,2) Tachiaritmia ventricolare (1)
Patologie gastrointestinali Nausea Vomito, Stipsi, Flatulenza, Dispepsia, Bocca secca, Diarrea  
Patologie epatobiliari   Anormalità nei test di funzionalità epatica(2), Aumento degli enzimi epatici (> 2x LSN) (1) 
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Prurito, Eruzione cutanea(1) Angioedema(1), Orticaria(1) Sindrome di Stevens- Johnson(1), Necrolisi epidermica tossica(1)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  Spasmi muscolari  
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione  Alterazione dell’andatura, Astenia, Stanchezza, Irritabilità, Sentirsi ubriaco, Dolore o fastidio nella sede di iniezione(4), Irritazione(4) Eritema(4) 
Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura  Cadute, Lacerazione della cute, Contusione  
(1) Reazioni avverse riportate nell’esperienza post-commercializzazione.
(2) Vedere Descrizione di reazioni avverse selezionate.
(3) Riportate in studi sulle crisi tonico-cloniche generalizzate primarie (PGTCS).
(4) Reazioni avverse a livello locale associate alla somministrazione endovenosa.
Descrizione di reazioni avverse selezionate L’utilizzo di lacosamide è associato a un prolungamento dose-dipendente dell’intervallo PR.
È possibile il manifestarsi di reazioni avverse (es.
blocco atrioventricolare, sincope, bradicardia) associate con tale prolungamento.
Negli studi clinici sulla terapia aggiuntiva in pazienti con epilessia, il tasso di incidenza del blocco atrioventricolare (AV) di primo grado riportato è non comune, rispettivamente dello 0,7%, 0%, 0,5% e 0% nei gruppi lacosamide 200 mg, 400 mg, 600 mg o placebo.
Non sono stati osservati episodi di blocco AV di secondo grado o maggiore in questi studi.
Tuttavia, casi di blocco AV di secondo e terzo grado associati al trattamento con lacosamide sono stati riportati nell’esperienza post- commercializzazione.
Nello studio clinico sulla monoterapia nel quale lacosamide è stato messo a confronto con carbamazepina RC, l’entità dell’aumento dell’intervallo PR è stata paragonabile tra lacosamide e carbamazepina.
Il tasso di incidenza della sincope riportato nei dati aggregati degli studi clinici sulla terapia aggiuntiva è non comune e non differisce nei pazienti con epilessia del gruppo lacosamide (n=944) (0,1%) e del gruppo placebo (n=364) (0,3%).
Nello studio clinico sulla monoterapia nel quale lacosamide è stato messo a confronto con carbamazepina RC, la sincope è stata riportata in 7/444 (1,6%) pazienti trattati con lacosamide e in 1/442 (0,2%) pazienti trattati con carbamazepina RC.
Negli studi clinici di breve durata non sono stati riportati fibrillazione o flutter atriale; tuttavia, entrambi sono stati riportati negli studi clinici in aperto in pazienti con epilessia e nell’esperienza post- commercializzazione.
Anormalità nei test di laboratorio Negli studi clinici con lacosamide controllati verso placebo sono state osservate anormalità nei test di funzionalità epatica in pazienti adulti con crisi a esordio parziale che assumevano concomitantemente da 1 a 3 medicinali antiepilettici.
Incrementi dell’alanina amino transferasi ALT fino a ≥ 3x LSN (limite superiore della norma) si sono verificati nello 0,7% (7/935) dei pazienti trattati con soluzione per infusione di lacosamide 10 mg/ml e nello 0% (0/356) dei pazienti trattati con placebo.
Reazioni di ipersensibilità multiorgano In pazienti trattati con alcuni medicinali antiepilettici sono state riportate reazioni di ipersensibilità multiorgano (anche note come Reazione a Farmaco con Eosinofilia e Sintomi Sistemici, DRESS).
Tali reazioni si manifestano in maniera variabile, ma tipicamente si presentano con febbre ed eruzione cutanea e possono essere associate con il coinvolgimento di diversi sistemi di organi.
Se si sospetta una reazione di ipersensibilità multiorgano, il trattamento con lacosamide deve essere interrotto.
Popolazione pediatrica Il profilo di sicurezza di lacosamide in uno studio clinico controllato con placebo (255 pazienti di età compresa tra 1 mese e meno di 4 anni e 343 pazienti di età compresa tra 4 anni e meno di 17 anni) e in un altro studio in aperto (847 pazienti di età compresa tra 1 mese e 18 anni) in terapia aggiuntiva in pazienti pediatrici con crisi a esordio parziale è risultato coerente con il profilo di sicurezza osservato negli adulti.
Poiché i dati disponibili nei pazienti pediatrici di età inferiore a 2 anni sono limitati, il trattamento con lacosamide non è indicato in questa fascia di età.
Le reazioni avverse aggiuntive osservate nella popolazione pediatrica sono state piressia, nasofaringite, faringite, appetito ridotto, comportamento anomalo e letargia.
La sonnolenza è stata riportata più frequentemente nella popolazione pediatrica (≥ 1/10) rispetto a quella adulta (da ≥ 1/100 a < 1/10).
Popolazione anziana Nello studio sulla monoterapia che ha messo a confronto lacosamide con carbamazepina RC, le tipologie di reazioni avverse correlate a lacosamide in pazienti anziani (≥ 65 anni di età) sembrano essere simili a quelle osservate in pazienti con meno di 65 anni di età.
Tuttavia, è stata segnalata una più alta incidenza (con una differenza ≥ 5%) di cadute, diarrea e tremore nei pazienti anziani rispetto ai pazienti adulti più giovani.
La più frequente reazione avversa a livello cardiaco riportata negli anziani rispetto alla popolazione adulta più giovane è stata il blocco atrioventricolare di primo grado.
Questo è stato riportato con lacosamide nel 4,8% (3/62) dei pazienti anziani contro l’1,6% (6/382) dei pazienti adulti più giovani.
Il tasso di interruzione dovuta a eventi avversi osservato con lacosamide è stato del 21,0% (13/62) nei pazienti anziani contro il 9,2% (35/382) nei pazienti adulti più giovani.
Queste differenze tra pazienti anziani e pazienti adulti più giovani sono risultate simili a quelle osservate nel gruppo di confronto attivo.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile In caso di donne in età fertile che assumono lacosamide, i medici devono discutere di pianificazione familiare e contraccezione (vedere il paragrafo “Gravidanza”).
Se una donna decide di intraprendere una gravidanza, l’uso di lacosamide dovrà essere attentamente rivalutato.
Gravidanza Rischio correlato all’epilessia e ai medicinali antiepilettici in generale Per tutti i medicinali antiepilettici, è stato dimostrato che nella progenie delle donne con epilessia sottoposte a trattamento, la prevalenza di malformazioni è da due a tre volte superiore rispetto a quella, approssimativamente del 3%, della popolazione generale.
Nella popolazione trattata, un aumento delle malformazioni è stato osservato nelle donne sottoposte a politerapia; tuttavia, non è stato possibile comprendere fino a che punto tali malformazioni fossero causate dal trattamento e/o dalla patologia.
Inoltre, una terapia antiepilettica efficace non deve essere interrotta, in quanto una esacerbazione della malattia può essere nociva sia per la madre che per il feto.
Rischio correlato a lacosamide Non esistono dati adeguati riguardanti l’utilizzo di lacosamide in donne in gravidanza.
Dagli studi condotti sugli animali non risultano effetti teratogeni nei ratti o nei conigli, mentre sono stati osservati effetti embriotossici nei ratti e nei conigli in seguito alla somministrazione di dosi tossiche per la madre (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per la specie umana non è noto.
Lacosamide non deve essere somministrato durante la gravidanza se non in caso di effettiva necessità (se il beneficio per la madre risulta chiaramente superiore al potenziale rischio per il feto).
Se una donna sta pianificando una gravidanza, l’utilizzo di questo medicinale deve essere accuratamente rivalutato.
Allattamento Lacosamide è escreto nel latte materno umano.
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
Si raccomanda di interrompere l’allattamento al seno durante il trattamento con lacosamide.
Fertilità Nei ratti non sono state osservate reazioni avverse sulla fertilità maschile o femminile o sulla riproduzione a dosi che hanno comportato una esposizione plasmatica (AUC) fino a circa 2 volte l’AUC plasmatica nell’uomo conseguente alla somministrazione della dose massima raccomandata per l’uomo (MRHD).

Conservazione

Questo medicinale non necessita di condizioni di conservazione particolari.
Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.