ICATIBANT TE SC 1SIR 30MG 3ML

1.767,28 €

Prezzo indicativo

ICATIBANT TE SC 1SIR 30MG 3ML

Principio attivo: ICATIBANT ACETATO
  • ATC: B06AC02
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 24/10/2021

Icatibant Teva è indicato per il trattamento sintomatico degli attacchi acuti di angioedema ereditario (AEE) in adulti, adolescenti e bambini di età pari o superiore a 2 anni, con carenza di C1 esterasi-inibitore.
Ogni siringa pre-riempita da 3 ml contiene icatibant acetato equivalente a 30 mg di icatibant. Ogni ml di soluzione contiene 10 mg di icatibant. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Icatibant Teva deve essere utilizzato sotto la supervisione di un operatore sanitario.
Posologia Adulti La dose raccomandata per gli adulti è una singola iniezione sottocutanea di Icatibant Teva 30 mg.
Nella maggior parte dei casi, una singola iniezione di Icatibant Teva è sufficiente a trattare un attacco.
In caso di sollievo non sufficiente o recidiva della sintomatologia, dopo 6 ore è possibile somministrare una seconda iniezione di Icatibant Teva.
Se la seconda iniezione non attenua i sintomi in modo sufficiente o se si osserva ancora una recidiva, dopo altre 6 ore è possibile somministrare una terza iniezione di Icatibant Teva.
Nell’arco di 24 ore non devono essere somministrate più di 3 iniezioni di Icatibant Teva.
Negli studi clinici non sono state somministrate più di 8 iniezioni di icatibant al mese.
Popolazione pediatrica La dose raccomandata di Icatibant Teva in funzione del peso corporeo nei bambini e negli adolescenti (di età compresa tra 2 e 17 anni) è indicata nella tabella 1 sottostante.
Tabella 1: Regime posologico per pazienti pediatrici
Peso corporeo Dose (volume di iniezione)
12-25 kg 10 mg (1,0 ml)
26-40 kg 15 mg (1,5 ml)
41-50 kg 20 mg (2,0 ml)
51-65 kg 25 mg (2,5 ml)
>65 kg 30 mg (3,0 ml)
Nell’ambito dello studio clinico non è stata somministrata più di 1 iniezione di icatibant per singolo attacco di AEE.
Non è possibile raccomandare un regime posologico per bambini al di sotto dei 2 anni o di peso inferiore a 12 kg in quanto la sicurezza e l’efficacia in questa fascia della popolazione pediatrica non sono state stabilite.
Anziani Sono disponibili informazioni limitate sui pazienti di età superiore a 65 anni.
Nei pazienti anziani si è osservata una maggiore esposizione sistemica a icatibant.
La rilevanza di questo dato per la sicurezza di Icatibant Teva non è nota (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Compromissione renale Nei pazienti con compromissione renale non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Modo di somministrazione Icatibant Teva viene somministrato per via sottocutanea preferibilmente nell’area dell’addome.
Considerato il volume da somministrare, Icatibant Teva soluzione iniettabile deve essere iniettato lentamente.
Ciascuna siringa di Icatibant Teva è solo monouso.
Per le istruzioni per l’uso, vedere il foglio illustrativo.
Somministrazione da parte della persona che si prende cura del paziente/autosomministrazione La decisione se il paziente possa autosomministrarsi Icatibant Teva o debba farselo somministrare dalla persona che si prende cura di lui, deve essere presa solo da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento dell’angioedema ereditario (vedere paragrafo 4.4).
Adulti Icatibant Teva può essere autosomministrato, o somministrato dalla persona che si prende cura del paziente, solo previo addestramento nella tecnica di iniezione sottocutanea da parte di un operatore sanitario.
Bambini e adolescenti di età compresa tra 2 e 17 anni Icatibant Teva può essere somministrato da una persona che si prende cura del paziente solo previo addestramento nella tecnica di iniezione sottocutanea da parte di un operatore sanitario.

Avvertenze e precauzioni

Attacchi laringei I pazienti con attacchi laringei devono essere gestiti in una struttura sanitaria adeguata dopo l’iniezione fino a quando il medico non ritenga sicure le loro dimissioni.
Cardiopatia ischemica Essendo un farmaco antagonista del recettore di tipo 2 della bradichinina, in condizioni di ischemia, potrebbe teoricamente emergere un deterioramento della funzione cardiaca e una riduzione del flusso ematico coronarico.
È quindi necessaria cautela nella somministrazione di Icatibant Teva a pazienti con cardiopatia ischemica acuta o angina pectoris instabile (vedere paragrafo 5.3).
Ictus Anche se esistono dimostrazioni a sostegno di un effetto positivo del blocco del recettore B2 immediatamente dopo un ictus, sussiste la possibilità teorica che icatibant possa attenuare gli effetti neuroprotettivi positivi in fase tardiva della bradichinina.
Per questo motivo, è necessaria cautela nella somministrazione di icatibant ai pazienti nelle settimane successive a un ictus.
Somministrazione da parte della persona che si prende cura del paziente/autosomministrazione Per i pazienti che non hanno mai ricevuto Icatibant Teva in precedenza, il primo trattamento deve essere somministrato in una struttura sanitaria o sotto la supervisione di un medico.
In caso di sollievo non sufficiente o ricomparsa dei sintomi dopo l’autosomministrazione, o la somministrazione da parte della persona che si prende cura del paziente, si raccomanda al paziente o a questa persona di rivolgersi a un medico.
Per gli adulti, le dosi successive che potrebbero rendersi necessarie per lo stesso attacco devono essere somministrate in una struttura sanitaria (vedere paragrafo 4.2).
Non vi sono dati sulla somministrazione di dosi successive per lo stesso attacco in bambini o adolescenti.
I pazienti che sviluppano un attacco laringeo devono sempre rivolgersi a un medico e rimanere in osservazione presso una struttura sanitaria, anche se l’iniezione è stata somministrata a casa.
Popolazione pediatrica L’esperienza di trattamento di più di un attacco di AEE con icatibant nella popolazione pediatrica è limitata.
Contenuto di sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per 3 ml, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Interazioni

Non sono previste interazioni farmacocinetiche che interessino il CYP450 (vedere paragrafo 5.2).
La somministrazione di icatibant in associazione con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) non è stata studiata.
Gli ACE-inibitori sono controindicati nei pazienti con AEE a causa del possibile aumento dei livelli di bradichinina.
Popolazione pediatrica Sono stati condotti studi di interazione solo negli adulti.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Negli studi clinici per la registrazione del farmaco, sono stati complessivamente trattati 999 attacchi di AEE con 30 mg di icatibant somministrati per via sottocutanea da un operatore sanitario.
Icatibant 30 mg sc è stato somministrato da un operatore sanitario a 129 soggetti sani e 236 pazienti con AEE.
Quasi tutti i soggetti trattati con icatibant per via sottocutanea negli studi clinici hanno sviluppato reazioni in sede di iniezione (caratterizzate da irritazione cutanea, tumefazione, dolore, prurito, eritema, sensazione di bruciore).
Queste reazioni sono state solitamente di intensità da lieve a moderata, transitorie e si sono risolte senza ulteriori interventi.
Tabella delle reazioni avverse La frequenza delle reazioni avverse elencate nella tabella 1 è stata definita utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); rara (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto rara (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tutte le reazioni avverse segnalate nell’esperienza post-marketing sono indicate in corsivo.
Tabella 2: Reazioni avverse segnalate con icatibant
Classificazione per sistemi e organi (categoria di frequenza) Termine preferito
Patologie del sistema nervoso
(Comune, da ≥1/100 a <1/10) Capogiro Mal di testa
Patologie gastrointestinali
(Comune, da ≥1/100 a <1/10) Nausea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
(Comune, da ≥1/100 a <1/10) Eruzione cutanea Eritema Prurito
(Non nota) Orticaria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
(Molto comune, ≥1/10) Reazioni in sede di iniezione*
(Comune, da ≥1/100 a <1/10) Piressia
Esami diagnostici
(Comune, da ≥1/100 a <1/10) Transaminasi aumentate
* Livido in sede di iniezione, ematoma in sede di iniezione, bruciore in sede di iniezione, eritema in sede di iniezione, ipoestesia in sede di iniezione, irritazione in sede di iniezione, intorpidimento in sede di iniezione, edema in sede di iniezione, dolore in sede di iniezione, sensazione di compressione in sede di iniezione, prurito in sede di iniezione, tumefazione in sede di iniezione, orticaria in sede di iniezione e calore in sede di iniezione.
Popolazione pediatrica Nel corso degli studi clinici sono stati complessivamente esposti al trattamento con icatibant 32 pazienti pediatrici (8 bambini di età compresa tra 2 e 11 anni e 24 adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni) con AEE.
Trentuno pazienti hanno ricevuto una singola dose di icatibant e 1 paziente (adolescente) ha ricevuto icatibant per due attacchi di AEE (due dosi in totale).
Icatibant è stato somministrato mediante iniezione sottocutanea a una dose di 0,4 mg/kg di peso corporeo fino a una dose massima di 30 mg.
Nella maggior parte dei casi, i pazienti pediatrici trattati con icatibant per via sottocutanea hanno manifestato reazioni nella sede di iniezione come eritema, gonfiore, sensazione di bruciore, dolore cutaneo e prurito; queste reazioni sono state di intensità da lieve a moderata e sono risultate sovrapponibili a quelle osservate negli adulti.
Due pazienti pediatrici hanno sviluppato reazioni in sede di iniezione valutate come gravi che si sono risolte completamente entro 6 ore.
Queste reazioni sono state eritema, gonfiore, bruciore e sensazione di calore.
Nel corso degli studi clinici non sono state osservate variazioni clinicamente significative dei livelli degli ormoni riproduttivi.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Immunogenicità Durante il trattamento ripetuto di soggetti adulti all’interno degli studi controllati di fase III sono stati rilevati rari casi di positività transitoria agli anticorpi anti-icatibant.
L’efficacia è rimasta comunque invariata per tutti i pazienti.
Un paziente trattato con icatibant è risultato positivo agli anticorpi anti-icatibant sia prima che dopo il trattamento con icatibant.
Questo paziente è stato seguito per 5 mesi, e ulteriori campioni sono risultati negativi agli anticorpi anti-icatibant.
Non sono stati segnalati casi di ipersensibilità o di reazioni anafilattiche con icatibant.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non sono disponibili dati clinici su gravidanze esposte a icatibant.
Gli studi sugli animali hanno dimostrato effetti sull’impianto in utero e sul parto (vedere paragrafo 5.3), ma il potenziale rischio nell’uomo non è noto.
Icatibant Teva deve essere usato in gravidanza soltanto se il potenziale beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto (per esempio, in caso di trattamento di attacchi laringei potenzialmente letali).
Allattamento Icatibant viene escreto nel latte di ratti in allattamento a concentrazioni simili a quelle presenti nel sangue materno.
Non sono stati osservati effetti sullo sviluppo postnatale dei ratti neonati.
Non è noto se icatibant venga escreto nel latte materno umano, ma durante l’allattamento si raccomanda alle donne che vogliono assumere Icatibant Teva di non allattare per le 12 ore successive al trattamento.
Fertilità Nei ratti e nei cani l’utilizzo ripetuto di icatibant ha avuto effetti sugli organi della riproduzione.
Icatibant non ha avuto effetti sulla fertilità di topi e ratti maschi (vedere paragrafo 5.3).
Da uno studio condotto su 39 individui adulti sani, uomini e donne, che hanno ricevuto una dose di 30 mg ogni 6 ore per 3 volte, ogni 3 giorni, per un totale di 9 dosi, non sono emerse variazioni clinicamente significative della concentrazione degli ormoni riproduttivi rispetto al basale, nei valori di base o in quelli sotto stimolo GnRH, né negli uomini né nelle donne.
Non sono stati registrati effetti significativi di icatibant sulla concentrazione di progesterone in fase luteale, sulla funzione luteale, o sulla durata del ciclo mestruale nelle donne, né effetti sulla conta, sulla motilità e neanche sulla morfologia spermatica negli uomini.
È improbabile che la posologia adottata durante questo studio sia utilizzata nel contesto clinico.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore a 25°C.
Non congelare.

Cerca farmaci per nome:

La fonte dei dati utilizzati e pubblicati è Banche Dati Farmadati Italia. Farmadati Italia garantisce il massimo impegno affinché la Banca dati e gli Aggiornamenti relativi a farmaci, parafarmaci, prodotti omeopatici e principi attivi siano precisi, puntuali e costantemente aggiornati. Questo materiale è fornito solo a scopo didattico e non è inteso per consulenza medica, diagnosi o trattamento e non deve in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o ad un consulto medico. Farmadati Italia e SilhouetteDonna.it non si assumono responsabilità sull’utilizzo dei dati. E’ doveroso contattare il proprio medico e/o uno specialista per la prescrizione e assunzione di farmaci. L’ultimo aggiornamento dei dati e la messa online del database da parte di Silhouette Donna è stato effettuato in data 30/04/2024.

Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.