GIVLAARI SC 1FL 1ML 189MG/ML

68.556,35 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: GIVOSIRAN SODIO
  • ATC: A16AX16
  • Descrizione tipo ricetta: RRL - LIMITATIVA RIPETIBILE
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 20/01/2021

Givlaari è indicato per il trattamento della porfiria epatica acuta (Acute hepatic porphyria, AHP) in adulti e adolescenti di età pari e superiore a 12 anni.
Ogni mL di soluzione contiene givosiran sodico equivalente a 189 mg di givosiran. Ogni flaconcino contiene 189 mg di givosiran. Eccipienti con effetti noti Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità severa (per esempio, anafilassi) al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Iniziare la terapia sotto la supervisione di un professionista sanitario con esperienza nel trattamento della porfiria.
Posologia La dose raccomandata di Givlaari è di 2,5 mg/kg una volta al mese, somministrata per iniezione sottocutanea.
Il dosaggio si basa sul peso corporeo effettivo.
La dose (in mg) e il volume (in mL) per il paziente devono essere calcolati come segue: Peso corporeo del paziente (kg) x dose (2,5 mg/kg) = quantità totale (mg) di medicinale da somministrare.
La quantità totale (mg) divisa per la concentrazione del flaconcino (189 mg/mL) = volume totale di medicinale (mL) da iniettare.
Dose dimenticata Se viene dimenticata una dose, il trattamento deve essere somministrato il prima possibile.
La somministrazione deve essere ripresa a intervalli mensili dopo la somministrazione della dose dimenticata.
Modifica della dose per reazioni avverse Nei pazienti con aumenti clinicamente significativi dei livelli delle transaminasi, per i quali è stata interrotta la somministrazione della dose con conseguente miglioramento del livello delle transaminasi, si potrebbe considerare di riprendere la dose a 1,25 mg/kg una volta al mese (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Popolazioni speciali Anziani Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti di età >65 anni (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve [(bilirubina ≤1 x limite superiore di normalità (ULN) e aspartato aminotransferasi (AST) >1 x ULN o bilirubina da >1 x ULN a 1,5 x ULN)].
Givlaari non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica moderata o severa (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione renale Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale lieve, moderata o severa [velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) da ≥15 a <90 mL/min/1,73 m²].
Givlaari non è stato studiato in pazienti con malattia renale allo stadio terminale o in pazienti in dialisi (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti di età da ≥12 a <18 anni (vedere paragrafo 5.2).
La sicurezza e l’efficacia di Givlaari nei bambini di età <12 anni non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Esclusivamente per uso sottocutaneo.
Questo medicinale è fornito come soluzione pronta per l’uso in un flaconcino monouso.
• Il volume richiesto di Givlaari deve essere calcolato in base alla dose raccomandata in relazione al peso corporeo.
• Il volume massimo accettabile per una singola iniezione è di 1,5 mL.
Se la dose è maggiore di 1 mL, saranno necessari più flaconcini.
• Le dosi che richiedono più di 1,5 mL devono essere somministrate come più iniezioni (dose mensile totale divisa equamente tra le siringhe in modo che ogni siringa contenga circa lo stesso volume), per ridurre il possibile disagio nella sede di iniezione dovuto al volume dell’iniezione.
• Questo medicinale deve essere iniettato per via sottocutanea nell’addome; i siti d’iniezione alternativi includono la coscia e la parte superiore del braccio.
• Si raccomanda di alternare le sedi di iniezione per le successive iniezioni o dosi.
• Questo medicinale non deve essere somministrato nel tessuto cicatriziale o in aree arrossate, infiammate o gonfie.

Avvertenze e precauzioni

Pazienti con sottotipi di AHP diversi da porfiria acuta intermittente (AIP) I dati sull’efficacia e sulla sicurezza in pazienti con sottotipi di AHP diversi da AIP (Acute intermittent porphyria) (coproporfiria ereditaria -HCP, porfiria variegata -VP, porfiria da deficit di ALA deidratasi - ADP) sono limitati (vedere paragrafo 5.1).
Ciò deve essere preso in considerazione quando si valuta il rapporto beneficio/rischio individuale nei pazienti con questi rari sottotipi di AHP.
Reazione anafilattica Negli studi clinici si è verificata anafilassi in un paziente con storia di asma allergica e atopia (vedere paragrafo 4.8).
I segni e i sintomi dell’anafilassi devono essere monitorati.
In caso di anafilassi, si deve interrompere immediatamente la somministrazione di questo medicinale e devono essere messi in atto trattamenti medici appropriati.
Aumento delle transaminasi Sono stati osservati aumenti delle transaminasi in pazienti trattati con givosiran.
Gli aumenti delle transaminasi si sono verificati principalmente da 3 a 5 mesi dopo l’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.8).
Prima di iniziare il trattamento si devono eseguire test della funzionalità epatica.
Questi test devono essere ripetuti mensilmente durante i primi 6 mesi di trattamento e in seguito come indicato clinicamente.
In caso di aumenti delle transaminasi significativi dal punto di vista clinico, si deve prendere in considerazione l’interruzione o la sospensione del trattamento.
In caso di successivo miglioramento dei livelli delle transaminasi, dopo l’interruzione potrebbe essere presa in considerazione la ripresa del trattamento a una dose di 1,25 mg/kg (vedere paragrafo 4.2).
I dati sull’efficacia e sulla sicurezza della dose più bassa sono limitati, soprattutto in pazienti che hanno manifestato in precedenza aumenti delle transaminasi.
Non sono disponibili dati sull’aumento sequenziale della dose da 1,25 mg/kg a 2,5 mg/kg dopo l’interruzione della dose a causa di livelli elevati delle transaminasi (vedere paragrafo 4.8).
Omocisteina ematica aumentata I livelli di omocisteina ematica possono essere aumentati nei pazienti con AHP, carenza vitaminica o malattia renale cronica.
Durante il trattamento con givosiran sono stati osservati incrementi dei livelli di omocisteina ematica, rispetto ai livelli precedenti al trattamento (vedere paragrafo 4.8).
La rilevanza clinica degli incrementi dell’omocisteina ematica durante il trattamento con givosiran non è nota.
Tuttavia, incrementi dell’omocisteina sono stati precedentemente associati a un aumento del rischio di eventi tromboembolici.
Si raccomanda di misurare i livelli di omocisteina ematica prima dell’inizio del trattamento e di monitorarne le variazioni durante la terapia con givosiran.
Nei pazienti con livelli di omocisteina elevati può essere presa in considerazione una terapia per ridurre i livelli di omocisteina.
Effetti sulla funzionalità renale Durante il trattamento con givosiran sono stati riportati casi di aumento dei livelli sierici di creatinina e riduzione di eGFR.
In uno studio controllato con placebo, l’aumento mediano della creatinina è stato di 6,5 mcmol/L (0,07 mg/dL) al mese 3 e la condizione si è risolta o stabilizzata entro il mese 6, continuando il trattamento mensile con 2,5 mg/kg di givosiran.
In alcuni pazienti con malattia renale preesistente si è osservata una progressione della compromissione renale.
In tali casi si raccomanda un attento monitoraggio della funzionalità renale durante il trattamento.
Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per mL, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Interazioni

In uno studio clinico di interazione farmaco-farmaco, givosiran ha determinato una riduzione da debole a moderata dell’attività di alcuni enzimi epatici di CYP450, aumentando di conseguenza le esposizioni plasmatiche: • CYP1A2: aumento di 1,3-volte della Cmax e di 3,1-volte dell’AUC0-∞ di caffeina; • CYP2D6: aumento di 2,0-volte della Cmax e di 2,4-volte dell’AUC0-∞ di destrometorfano; • CYP2C19: aumento di 1,1-volte della Cmax e di 1,6-volte dell’AUC0-∞ di omeprazolo; • CYP3A4: aumento di 1,2-volte della Cmax e di 1,5-volte dell’AUC0-∞ di midazolam; • CYP2C9: nessun effetto sull’esposizione di losartan.
Si raccomanda di prestare attenzione in caso di assunzione di medicinali che sono substrati di CYP1A2 o CYP2D6 durante il trattamento con Givlaari, perché questo medicinale può aumentare o prolungare il loro effetto terapeutico o alterare i loro profili di eventi avversi.
Valutare la possibilità di ridurre la dose dei substrati di CYP1A2 o CYP2D6 in base all’etichettatura approvata del prodotto.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse che si sono verificate più frequentemente e che sono state segnalate in pazienti trattati con givosiran sono reazioni in sede di iniezione (ISR) (36%), nausea (32,4%) e stanchezza (22,5%).
Le reazioni avverse che hanno portato all’interruzione del trattamento sono state livelli elevati delle transaminasi (0,9%) e reazione anafilattica (0,9%).
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse sono presentate sulla base dei termini della classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (Systems Organ Class, SOC) in base alla frequenza.
All’interno di ciascun gruppo di frequenze, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente.
La frequenza delle reazioni avverse è espressa in base alle seguenti categorie: • Molto comune (≥1/10); • Comune (≥1/100, <1/10); • Non comune (≥1/1 000, <1/100).
Tabella 1: Reazioni avverse
Classe di sistemi e organi Reazione avversa Frequenza
Disturbi del sistema immunitario Reazioni anafilattica Non comune
Ipersensibilità Comune
Patologie gastrointestinali Nausea Molto comune
Pancreatite Comune
Patologie epatobiliari Aumento delle transaminasi Molto comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutaneaa Molto comune
Patologie renali e urinarie Velocità di filtrazione glomerulare ridottab Molto comune
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Reazioni in sede di iniezione Molto comune
Stanchezza Molto comune
Esami diagnostici Omocisteina ematica aumentatac Comune
a Include prurito, eczema, eritema, eruzione cutanea, esantema pruriginoso, orticaria.
b Include aumento della creatinina ematica, velocità di filtrazione glomerulare ridotta, malattia renale cronica (eGFR ridotta), compromissione renale.
c Include omocisteina ematica anormale, iperomocisteinemia, omocisteina ematica aumentata.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Test di funzionalità epatica Nello studio controllato con placebo 7 pazienti (14,6%) trattati con givosiran e un paziente (2,2%) trattato con placebo hanno manifestato un aumento dei livelli di alanina aminotransferasi (ALT) pari a più di 3 volte l’ULN.
In 5 pazienti trattati con givosiran l’aumento dei livelli delle transaminasi si è risolto continuando la somministrazione a 2,5 mg/kg.
Secondo il protocollo, un paziente (affetto da porfiria variegata) con livelli di ALT pari a più di 8 volte l’ULN ha interrotto il trattamento e un paziente con livelli di ALT pari a più di 5 volte l’ULN ha sospeso il trattamento e ripreso la somministrazione a 1,25 mg/kg.
Gli aumenti di ALT in entrambi i pazienti si sono risolti.
Reazioni in sede di iniezione In studi clinici controllati con placebo e in aperto sono state segnalate reazioni in sede di iniezione nel 36% dei pazienti, che generalmente sono state di severità lieve o moderata, per la maggior parte transitorie e si sono risolte senza trattamento.
I sintomi segnalati più comunemente sono stati eritema, dolore e prurito.
Le reazioni in sede di iniezione si sono verificate nel 7,8% delle iniezioni e non hanno provocato l’interruzione del trattamento.
Tre pazienti (2,7%) hanno manifestato una singola ricorrenza transitoria dell’eritema in una precedente sede di iniezione con la somministrazione della dose successiva.
Immunogenicità In studi controllati con placebo e in aperto, durante il trattamento con givosiran 1 paziente su 111 con AHP (0,9%) ha sviluppato anticorpi anti-farmaco (ADA) emergenti dal trattamento.
I titoli di ADA erano bassi e transitori senza evidenza di un effetto sui profili di efficacia clinica, sicurezza, farmacocinetica o farmacodinamica del medicinale.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione: Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Gravidanza e allattamento

Gravidanza I dati relativi all’uso di givosiran in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva in presenza di tossicità materna (vedere paragrafo 5.3).
L’uso di questo medicinale potrebbe essere preso in considerazione durante la gravidanza valutando il beneficio clinico atteso per la donna e i possibili rischi per il feto.
Allattamento Non è noto se givosiran sia escreto nel latte materno.
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
Dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di givosiran nel latte (vedere paragrafo 5.3).
Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con Givlaari tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Non sono disponibili dati sugli effetti di givosiran sulla fertilità nell’uomo.
In studi sugli animali non è stato riscontrato alcun impatto sulla fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Non conservare a una temperatura superiore a 25°C.
Conservare il flaconcino nella scatola esterna per proteggerlo dalla luce.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.