GENTAMICINA B BRAUN 10FL 360MG

144,23 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: GENTAMICINA SOLFATO
  • ATC: J01GB03
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: No Il farmaco non contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 05/01/2023

Per il trattamento di infezioni gravi causate da batteri suscettibili a gentamicina quando non sono efficaci antimicrobici meno tossici. Gentamicina B. Braun 1 mg/ml soluzione per infusione e Gentamicina B. Braun 3 mg/ml soluzione per infusione devono essere usate per tutte le indicazioni, ad eccezione di complicate infezioni delle vie urinarie, solo in combinazione con altri antibiotici pertinenti (prevalentemente insieme a antibiotico beta-lattamico o a antibiotico efficace contro batteri anaerobi). In queste condizioni, Gentamicina B. Braun 1 mg/ml soluzione per infusione e Gentamicina B. Braun 3 mg/ml soluzione per infusione possono essere usate in: • infezioni complicate e recidivanti delle vie urinarie; • infezioni nosocomiali delle vie aeree inferiori, compresa la polmonite grave; • infezioni intraddominali, compresa la peritonite; • infezioni cutanee e dei tessuti molli, comprese ustioni gravi; • setticemia, compresa la batteriemia; • trattamento dell’endocardite batterica; • trattamento delle infezioni chirurgiche. Seguire le linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli antibatterici.
1 mg/ml di soluzione per infusione: 1 ml di soluzione per infusione contiene gentamicina solfato equivalente a 1 mg di gentamicina. 1 flacone da 80 ml contiene 80 mg di gentamicina. Eccipiente con effetti noti: 283 mg (12 mmol) di sodio (cloruro) per flacone da 80 ml 3 mg/ml di soluzione per infusione: 1 ml di soluzione per infusione contiene gentamicina solfato equivalente a 3 mg di gentamicina. 1 flacone da 80 ml contiene 240 mg di gentamicina. 1 flacone da 120 ml contiene 360 mg di gentamicina. Eccipiente con effetti noti: 283 mg (12 mmol) di sodio (cloruro) per flacone da 80 ml 425 mg (18 mmol) di sodio (cloruro) per flacone da 120 ml Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo o ad altri aminoglicosidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Miastenia grave.

Posologia

Posologia Posologia nei pazienti con funzione renale normale Adulti e adolescenti Trattamento delle infezioni batteriche La dose giornaliera consigliata negli adolescenti e negli adulti con funzione renale normale è di 3-6 mg/kg di peso corporeo al giorno somministrati da 1 (preferibile) fino a 2 singole dosi.
Per il trattamento delle infezioni gravi e quando la suscettibilità dell’agente patogeno è relativamente scarsa, può essere necessaria una dose giornaliera massima di 6 mg/kg.
La gentamicina ha un effetto postantibiotico a lunga durata d’azione (vedere paragrafo 5.1).
Studi recenti in vitro e in vivo dimostrano che l’assorbimento di aminoglicosidi nella corteccia renale è limitato e pertanto con concentrazioni plasmatiche massime di gentamicina più elevate (dopo la mono-somministrazione giornaliera), nei reni si accumulano meno aminoglicosidi rispetto a quanto avvenga con dosi ripetute convenzionali.
In caso di trattamento in associazione (ad es.
con un antibiotico beta-lattamico al dosaggio normale), è inoltre possibile somministrare la dose giornaliera totale come dose singola una volta al giorno.
Data la necessità di adeguamento della dose, la mono-somministrazione giornaliera di gentamicina non è raccomandata nei pazienti con sistema immunitario indebolito (ad es.
neutropenia), insufficienza renale grave, ascite, endocardite batterica, pazienti con ustioni estese (su oltre il 20% della cute) e in gravidanza.
La durata del trattamento deve essere limitata a 7-10 giorni.
Una durata più lunga di trattamento può essere necessaria per infezioni difficili e complicate.
Popolazione pediatrica La dose giornaliera nei neonati è di 4-7 mg/kg di peso corporeo al giorno.
A causa del prolungamento dell'emivita, ai neonati si somministra la dose giornaliera necessaria in 1 singola dose.
La dose giornaliera negli infanti dopo il primo mese di vita è di 4,5-7,5 mg/kg di peso corporeo al giorno da 1 (preferibile) fino a 2 singole dosi.
La dose giornaliera consigliata nei bambini più grandi con funzione renale normale è di 3-6 mg/kg di peso corporeo al giorno somministrati da 1 (preferibile) fino a 2 singole dosi.
Un flacone da 80 ml di Gentamicina 1 mg/ml soluzione per infusione (Gentamicina 3 mg/ml soluzione per infusione) contiene 80 mg di gentamicina (240 mg di gentamicina).
Per evitare il sovradosaggio, soprattutto nei bambini, Gentamicina 1 mg/ml soluzione per infusione (Gentamicina 3 mg/ml soluzione per infusione) non deve essere somministrata ai bambini a cui occorrono meno di 80 mg di gentamicina (240 mg di gentamicina) per dose.
Posologia nei pazienti con compromissione renale In caso di compromissione della funzione renale, la dose giornaliera raccomandata deve essere ridotta, adattandola alla funzione renale.
I pazienti con compromissione renale devono essere monitorati per adeguare le concentrazioni terapeutiche nel plasma, diminuendo la dose o aumentando l’intervallo posologico (vedere paragrafo 4.4).
La diminuzione della dose e il prolungamento dell’intervallo sono soluzioni equivalenti in termini di adeguatezza.
Tuttavia, occorre tener presente che le dosi stabilite nel modo descritto di seguito sono solo indicative e che la stessa dose può comportare concentrazioni diverse nell’organismo dei pazienti.
Pertanto è necessario stabilire le concentrazioni sieriche di gentamicina nel singolo paziente in modo da adeguare la posologia secondo necessità.
1) Prolungamento dell’intervallo posologico con dose normale Poiché la clearance della gentamicina è direttamente proporzionale alla clearance della creatinina, è possibile utilizzare la seguente equazione approssimativa: intervallo posologico normale x (clearance creatinina normale/clearance creatinina del paziente) = intervallo posologico successivo.
Ipotizzando una clearance della creatinina normale di 100 ml/min e una clearance della creatinina di 30 ml/min nel paziente, l’intervallo di somministrazione con una dose costante in questo caso sarebbe di 26 ore (8 x 100/30 [h]).
Dose normale (80 mg) con intervallo posologico prolungato:
Urea nel sangue (mmol/L) Clearance creatinina (ml/min) Dose e intervallo di somministrazione
< 6,7 > 72 80 mg* ogni 8 ore
6,7 - 16,7 30 - 72 80 mg* ogni 12 ore
16,7 - 33,3 12 - 30 80 mg* ogni 24 ore
> 33,3 6 - 12 80 mg* ogni 48 ore
* nel caso di peso corporeo del paziente inferiore ai 60 kg la dose deve essere ridotta a 60 mg.
2) Riduzione della dose con intervallo posologico normaleDopo la dose iniziale abituale, la suddivisione della dose normale raccomandata per la creatinina sierica può essere utilizzata come valore indicativo per la misurazione della dose ridotta da somministrare ogni 8 ore.
Pertanto, a un paziente con peso di 60 kg con un livello di creatinina sierica di 2,0 mg/100 ml possono essere somministrati 30 mg ogni 8 ore dopo una dose iniziale di 60 mg (1 mg/kg; 60:2).
In alternativa, dopo la dose iniziale abituale, è possibile calcolare dosi successive da somministrare ogni 8 ore secondo la formula: dose normale x clearance creatinina del paziente/clearance creatinina normale (100 ml/min) = dose successiva.
Dose ridotta con intervallo posologico normale (di 8 ore)
Creatinina sierica (mg/100 ml) Velocità approssimativa di clearance della creatinina (ml/min) Percentuale della dose normale
≤ 1,0 > 100 100
1,1 - 1,3 70 - 100 80
1,4 - 1,6 55 - 70 65
1,7 - 1,9 45 - 55 55
2,0 - 2,2 40 - 45 50
2,3 - 2,5 35 - 40 40
2,6 - 3,0 30 - 35 35
3,1 - 3,5 25 - 30 30
3,6 - 4,0 20 - 25 25
4,1 - 5,1 15 - 20 20
5,2 - 6,6 10 - 15 15
6,7 - 8,0 < 10 10
La clearance della creatinina è da preferirsi come parametro soprattutto nei pazienti anziani e con concentrazioni oscillanti di creatinina sierica, come accade nel caso delle infezioni gravi (ad es.
sepsi).
È necessario sottolineare il fatto che la funzionalità renale può variare nel corso della terapia con gentamicina.
Posologia nei pazienti che si sottopongono a emodialisi La gentamicina è dializzabile.
In caso di emodialisi della durata di 4-5 ore, occorre prevedere una diminuzione della concentrazione pari al 50-60%, e in caso di emodialisi di 8-12 ore - è da prevedere una diminuzione della concentrazione del 70-80%.
La posologia deve essere adeguata dopo ogni dialisi sulla base della concentrazione momentanea di gentamicina nel siero.
La dose normale raccomandata dopo la dialisi è di 1-1,7 mg/kg di peso corporeo.
I pazienti anziani possono necessitare di dosi di mantenimento inferiori rispetto agli adulti più giovani a causa della funzione renale compromessa.
Nei pazienti obesi, la dose iniziale deve basarsi sul peso corporeo ideale più il 40% del peso in eccesso.
Nei pazienti con funzione epatica compromessa non è necessario alcun adeguamento posologico.
Consigli per il monitoraggio: Si raccomanda il monitoraggio della concentrazione sierica della gentamicina, soprattutto negli anziani, nei neonati e nei pazienti con compromissione della funzione renale danneggiata.
I campioni di sangue si prelevano prima dell’inizio dell’intervallo di somministrazione successivo (livello minimo).
I livelli minimi non devono superare 2 mcg/ml quando la gentamicina viene somministrata 2 volte al giorno e 1 mcg/ml per la mono-somministrazione giornaliera.
Fare riferimento al paragrafo 4.4.
Modo di somministrazione Gentamicina B.
Braun 1 mg/ml soluzione per infusione e Gentamicina B.
Braun 3 mg/ml soluzione per infusione si somministrano per infusione endovenosa della durata di 30-60 minuti.
Gentamicina B.
Braun 1 mg/ml soluzione per infusione e Gentamicina B.
Braun 3 mg/ml soluzione per infusione non sono adatte per iniezioni intramuscolari o iniezioni endovenose lente.
Solo per uso endovenoso.

Avvertenze e precauzioni

Nei pazienti con compromissione renale in stadio avanzato o pregressa sordità dell’orecchio interno, la gentamicina deve essere usata solo se il suo uso è considerato fondamentale dal medico.
La frequenza o la dose di somministrazione deve essere diminuita nei pazienti con funzione renale compromessa (vedere paragrafo 4.2).
Insufficienza renale L’insufficienza renale, come la riduzione della filtrazione glomerulare, si osserva nel 10% circa dei pazienti trattati con gentamicina ed è di solito reversibile.
I principali fattori di rischio sono la dose totale elevata, la terapia prolungata, l'aumento del livello sierico (livello minimo alto); inoltre, altri possibili fattori di rischio sono l'età, l'ipovolemia e lo shock.
I segni clinici del danno renale sono: proteinuria, cilindruria, ematuria, oliguria, aumento delle concentrazioni sieriche della creatinina e dell'urea.
In casi isolati può verificarsi un'insufficienza renale acuta (vedere anche paragrafo 4.8).
Disturbi neuromuscolari Poiché la gentamicina ha proprietà di blocco neuromuscolare, deve essere usata particolare cautela nei pazienti con pregresse patologie neuromuscolari (ad es.
morbo di Parkinson).
È obbligatorio procedere a un monitoraggio particolarmente scrupoloso (vedere anche paragrafo 4.8).
Sono stati riferiti casi di blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria dopo somministrazione di aminoglicosidi in pazienti trattati con miorilassanti curaro-simili durante l'anestesia.
Anche per questi pazienti si deve procedere a un monitoraggio particolarmente scrupoloso (vedere anche paragrafo 4.8).
Effetto sul nervo vestibolococleare È possibile un danno al nervo vestibolo-cocleare (ottavo nervo cranico), con possibili effetti sull'equilibrio e sull'udito.
La reazione ototossica più comune è il danno vestibolare.
La perdita dell'udito si manifesta inizialmente come una riduzione dell'acuità uditiva alle alte frequenze ed è di solito irreversibile.
Fattori di rischio importanti sono preesistenti danni della funzione renale o un’anamnesi di danno a carico dell'ottavo nervo cranico; inoltre il rischio aumenta in modo proporzionale al livello della dose totale e giornaliera o dall'associazione con sostanze potenzialmente ototossiche.
I sintomi degli effetti ototossici sono: capogiro, percezione di rumori di tintinnio o scroscio nell'orecchio (tinnito), vertigine e meno comune la perdita dell'udito.
Con gentamicina la funzionalità vestibolare può essere alterata se si superano livelli di 2 mcg/ml.
Questo fenomeno è di solito reversibile se lo si nota immediatamente e si aggiusta la dose (vedere anche paragrafo 4.8).
Sono stati osservati casi di aumentato rischio di ototossicità associati alla somministrazione di aminoglicosidi a pazienti che presentavano mutazioni mitocondriali, in particolare la mutazione m.1555A>G, inclusi casi in cui i livelli sierici di aminoglicosidi del paziente rientravano nell’intervallo raccomandato.
Alcuni casi erano associati ad anamnesi materna di sordità e/o mutazione mitocondriale.
Le mutazioni mitocondriali sono rare e la frequenza dell’effetto osservato non è nota.
Diarrea associata agli antibiotici, colite pseudomembranosa Diarrea e colite pseudomembranosa sono state osservate con la combinazione di gentamicina e altri antibiotici.
Queste diagnosi devono essere prese in considerazione in ogni paziente che sviluppi diarrea durante o subito dopo il trattamento.
L’uso di gentamicina deve essere interrotto se il paziente sviluppa diarrea grave e/o con sangue durante il trattamento e deve essere avviato un trattamento appropriato.
Non devono essere somministrati farmaci che inibiscono la peristalsi (vedere paragrafo 4.8).
Gravidanza e allattamento La gentamicina deve essere usata in gravidanza ed allattamento solo dopo aver attentamente valutato il rischio-beneficio (vedere paragrafo 4.6).
Mono-somministrazione giornaliera di gentamicina nei pazienti anziani: l’esperienza relativa alla somministrazione di una dose singola giornaliera di gentamicina in pazienti anziani è limitata.
La somministrazione di una dose singola giornaliera di gentamicina può non essere adeguata quindi deve essere garantito un monitoraggio da vicino di questi pazienti.
Monitoraggio Per evitare eventi avversi si consiglia il monitoraggio continuo (prima, durante e dopo il trattamento) della funzione renale (creatinina sierica, clearance della creatinina), il controllo della funzione vestibolare e cocleare così come i parametri epatici e di laboratorio.
Sovrainfezioni Il trattamento con gentamicina può comportare una proliferazione eccessiva di microorganismi farmaco-resistenti.
In tal caso, deve essere avviato un trattamento appropriato.
Resistenza/allergenicità crociata Possono verificarsi fenomeni di resistenza crociata e ipersensibilità agli aminoglicosidi.
Nefrotossicità e ototossicità Per diminuire il rischio di nefrotossicità e ototossicità, devono essere prese in considerazione le seguenti istruzioni: • la valutazione regolare della funzione uditiva, vestibolare e renale è particolarmente necessaria nei pazienti con fattori di rischio supplementari.
È stato riportato che il danno della funzione epatica o uditiva, la batteriemia e la febbre aumentano il rischio di ototossicità.
Lo svuotamento dei volumi o l’ipotensione e l’epatopatia sono stati riportati come ulteriori fattori di rischio per la nefrotossicità ; • il monitoraggio della funzione renale prima, durante e dopo il trattamento; • il dosaggio strettamente in accordo alla clearance della creatinina (o alla concentrazione sierica della creatinina).
Nei pazienti con funzione renale danneggiata, la dose deve essere adeguata in base alla funzionalità dei reni (vedere paragrafo 4.2); • nei pazienti con la funzione renale compromessa, che hanno ricevuto in aggiunta gentamicina localmente (inalazione, intratecale, instillazione) la quantità di gentamicina assorbita dopo la somministrazione locale deve essere presa in considerazione anche per l’adeguamento posologico del trattamento sistemico; • il monitoraggio delle concentrazioni sieriche di gentamicina durante la terapia per evitare che le concentrazioni plasmatiche massime superino 10-12 mcg/ml (soglia tossica per il sistema cocleo-vestibolare) con la somministrazione convenzionale a dosi multiple giornaliere o che i livelli minimi salgano oltre 2 mcg/ml (vedere paragrafo 4.2); • nei pazienti con pregresso danno dell’orecchio interno (compromissione dell’udito o dell’equilibrio) o laddove si prevede un trattamento a lungo termine, è necessario il monitoraggio supplementare dell'equilibrio e dell’udito; • evitare il trattamento prolungato.
Se possibile, la durata della terapia deve essere limitata a 7-10 giorni (vedere paragrafo 4.2); • evitare terapie con aminoglicosidi immediatamente dopo un precedente trattamento a base di aminoglicosidi; se possibile, ci deve essere un intervallo di 7-14 giorni tra i trattamenti; • se possibile, evitare la somministrazione concomitante di altre sostanze potenzialmente ototossiche e nefrotossiche; se questo è inevitabile, è indicato un monitoraggio particolarmente attento della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.5); • assicurare un’adeguata idratazione e produzione di urine.
Eccipienti Gentamicina 1 mg/ml soluzione per infusione, soltanto: Questo medicinale contiene 283 mg di sodio per flacone di soluzione per infusione, equivalente al 14,2% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Gentamicina 3 mg/ml soluzione per infusione, soltanto: Questo medicinale contiene 283 mg/425 mg di sodio per flacone da 80 ml/120 ml di soluzione per infusione, equivalente al 14,2%/21,3% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

Interazioni

Miorilassanti ed etere L’attività di blocco neuromuscolare degli aminoglicosidi viene potenziata da etere e miorilassanti.
Qualora la gentamicina venga somministrata durante o immediatamente dopo un intervento chirurgico, il blocco neuromuscolare può essere amplificato e prolungato se si utilizzano miorilassanti non depolarizzanti.
Queste interazioni possono causare un blocco neuromuscolare e una paralisi respiratoria.
In considerazione dell’aumentato rischio, tali pazienti devono essere monitorati con particolare attenzione.
L’iniezione con cloruro di calcio può invertire il blocco neuromuscolare dovuto agli aminoglicosidi.
Anestesia con metossiflurano Gli aminoglicosidi possono aumentare l’effetto dannoso di metossiflurano a carico dei reni.
Se usato in concomitanza, sono possibili nefropatie estremamente gravi.
L’anestesista deve essere messo a conoscenza dell’uso di aminoglicosidi prima di un intervento chirurgico.
Farmaci potenzialmente nefrotossici od ototossici In considerazione dell’aumentato rischio di effetti indesiderati, è necessario un attento monitoraggio dei pazienti trattati in concomitanza o immediatamente dopo con farmaci potenzialmente nefrotossici od ototossici come ad es.
amfotericina B, colistina, ciclosporina, cisplatino, vancomicina, streptomicina, viomicina, altri aminoglicosidi, alcune cefalosporine e diuretici dell’ansa come acido etacrinico e furosemide.
In caso di farmaci contenenti cisplatino, si tenga presente che la nefrotossicità di gentamicina può aumentare anche a 3-4 settimane di distanza dalla somministrazione di queste sostanze.
Altri antibiotici Una diminuzione dell’emivita sierica della gentamicina è stata riportata nei pazienti con compromissione renale grave che hanno ricevuto carbenicillina in concomitanza a gentamicina.

Effetti indesiderati

In determinate condizioni, la gentamicina presenta effetti ototossici e/o nefrotossici.
La compromissione renale si osserva comunemente nei pazienti trattati con la gentamicina ed è solitamente reversibile con la sospensione del farmaco.
Nella maggior parte dei casi, la nefrotossicità è associata a una dose eccessivamente elevata o al trattamento prolungato, ad anomalie renali pregresse o associata ad altre sostanze riportate come nefrotossiche.
Le reazioni avverse considerate almeno in qualche modo correlate al trattamento sono elencate sotto per classificazione sistemica organica e frequenza assoluta.
Le frequenze sono definite comemolto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (<1/10.000) non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Classificazione per sistemi e organi Comune Non comune Raro Molto raro Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Infezioni ed infestazioni     Sovrainfezione (causata da batteri resistenti alla gentamicina), colite pseudomembranosa
Patologie del sistema emolinfopoietico  Discrasia  Trombocitopenia, reticulocitopenia, leucopenia, eosinofilia, granulocitopenia, anemia 
Disturbi del sistema immunitario     Reazione anafilattica (incluso shock anafilattico) e ipersensibilità
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Ipokaliemia, ipocalcemia, ipomagnesiemia, sindrome pseudo Bartter in pazienti trattati con dosi elevate per un lungo periodo (più di 4 settimane), perdita di appetito, perdita di peso Ipofosfatemia 
Disturbi psichiatrici    Stato confusionale, allucinazioni, depressione mentale 
Patologie del sistema nervoso   Polineuropatie, parestesia periferica Encefalopatia, convulsioni, blocco neuromuscolare, capogiri, disturbi dell’equilibrio, cefalea (vedere anche paragrafo 4.4) 
Patologie dell’occhio    Disturbi visivi 
Patologie dell’orecchio e del labirinto    Danno vestibolare, perdita dell’udito, malattia di Ménière, tinnito, vertigini (vedere anche paragrafo 4.4) Perdita irreversibile dell’udito, sordità
Patologie vascolari    Ipotensione, ipertensione 
Patologie gastrointestinali   Vomito, nausea, aumento della salivazione, stomatite  
Patologie epatobiliari   Aumento dell'aspartato aminotransferasi (AST), aumento dell'alanina aminotransferasi (ALT), aumento della fosfatasi alcalina (FA), aumento reversibile della bilirubina sierica (tutti reversibili)  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Esantema cutaneo allergico Arrossamento cutaneo Eritema multiforme¹, alopecia Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Dolore muscolare (mialgia) Amiostasia 
Patologie renali e urinarie Compromissione della funzione renale  Aumento dell'azotemia (reversibile) Insufficienza renale acuta, iperfosfaturia, aminoaciduria, sindrome simil-Fanconi in pazienti trattati con dosi elevate per un periodo prolungato, vedere anche paragrafo 4.4. 
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Aumento della temperatura corporea Dolore nel sito di iniezione 
¹Possono verificarsi come reazioni da ipersensibilità Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso di gentamicina nelle donne in gravidanza.
Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
La gentamicina attraversa la placenta.
Dato il potenziale rischio di danno a carico dell’orecchio interno e dei reni nel feto, la gentamicina non deve essere usata durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità e se non sono disponibili altre opzioni di trattamento.
In caso di esposizione alla gentamicina durante la gravidanza, si raccomanda di monitorare la funzione renale e uditiva del neonato.
Allattamento La gentamicina viene escreta nel latte materno umano ed è stata rilevata a basse concentrazioni nel siero dei bambini allattati al seno.
Occorre decidere se interrompere l’allattamento o sospendere/astenersi dalla terapia con la gentamicina.
Il neonato allattato al seno può sviluppare diarrea e infezioni fungine delle membrane mucose, tali da richiedere l'interruzione dell'allattamento al seno.
Tenere presente la possibilità di sensibilizzazione.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.