GAMUNEX EV 1FL 50ML 100MG/ML

536,38 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: IMMUNOGLOBULINA UMANA NORMALE
  • ATC: J06BA02
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 15/03/2024

Terapia sostitutiva in adulti e in bambini e adolescenti (0-18 anni) per: • Sindromi da immunodeficienza primaria (PID) con alterata produzione di anticorpi • Immunodeficienze secondarie (SID) in pazienti con infezioni gravi o ricorrenti, trattamento antimicrobico inefficace e che presentano dimostrata incapacità di produrre anticorpi specifici (PSAF)* o livelli sierici di IgG < 4 g/L *PSAF = incapacità di produrre un aumento di almeno 2 volte del titolo di anticorpi IgG ai vaccini pneumococcico polisaccaridico e contenenti l’antigene polipeptidico Immunomodulazione in adulti e in bambini e adolescenti (0-18 anni) per: • Trombocitopenia Immune Primaria (ITP), in pazienti ad alto rischio di emorragia o prima di interventi chirurgici, per il ripristino della conta piastrinica • Sindrome di Guillain-Barré • Malattia di Kawasaki (in concomitanza con acido acetilsalicilico; vedere paragrafo 4.2) • Polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (Chronic Inflammatory Demyelinating Polyneuropathy, CIDP) • Neuropatia motoria multifocale (MMN)
Immunoglobulina umana normale (IVIg) Un ml contiene: immunoglobulina umana normale 100 mg (di cui almeno il 98% IgG) Ogni flaconcino da 10 ml contiene: 1 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 50 ml contiene: 5 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 100 ml contiene: 10 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 200 ml contiene: 20 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 400 ml contiene: 40 g di immunoglobulina umana normale Distribuzione delle sottoclassi IgG (valori approssimativi): IgG1: 62,8% IgG2: 29,7% IgG3: 4,8% IgG4: 2,7% Il contenuto massimo in IgA è di 84 microgrammi/ml Prodotto dal plasma di donatori umani. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per singola dose (fino a un massimo di 2 g/kg), cioè è essenzialmente “senza sodio”.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo (immunoglobuline umane) o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafi 4.4 e 6.1).
Pazienti con deficit selettivo di IgA che hanno sviluppato anticorpi anti-IgA, poiché la somministrazione di un prodotto contenente IgA può provocare anafilassi.

Posologia

La terapia sostitutiva deve essere iniziata e monitorata sotto la supervisione di uno specialista nel trattamento dell’immunodeficienza.
Posologia La dose e lo schema posologico dipendono dall’indicazione.Può rendersi necessario personalizzare la dose per ciascun paziente in base alla risposta clinica.
La dose basata sul peso corporeo può richiedere un aggiustamento nei pazienti sottopeso o sovrappeso.
Gli schemi posologici di seguito vengono forniti come linea guida.
Terapia sostitutiva nelle sindromi da immunodeficienza primaria Il regime posologico deve indurre il raggiungimento di una concentrazione minima di IgG (misurata prima della successiva infusione) di almeno 6 g/l, o entro l’intervallo di riferimento normale per la popolazione di quell’età.
Sono necessari da tre a sei mesi dall’inizio della terapia per raggiungere l’equilibrio (livelli di IgG allo stato stazionario).
La dose iniziale raccomandata è compresa tra 0,4 e 0,8 g/kg da somministrare una volta seguita da almeno 0,2 g/kg da somministrare ogni tre-quattro settimane.
La dose necessaria per ottenere una concentrazione minima di IgG di 6 g/l è compresa tra 0,2 e 0,8 g/kg/mese.
L’intervallo tra le dosi dopo il raggiungimento dello stato stazionario è compreso tra 3 e 4 settimane.
È necessario misurare ed accertare le concentrazioni minime di IgG congiuntamente all’incidenza di infezioni.
Per ridurre il tasso di infezioni batteriche, può essere necessario aumentare la dose e puntare a dosi minime più alte.
Immunodeficienze secondarie (come definite al paragrafo 4.1) La dose raccomandata è compresa tra 0,2 e 0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane.
È necessario misurare e accertare le concentrazioni minime di IgG congiuntamente all’incidenza di infezione.
La dose deve essere aggiustata nella misura necessaria a ottenere una protezione ottimale dalle infezioni; un aumento della dose può essere richiesto nei pazienti con infezione persistente, mentre una riduzione può essere considerata quando il paziente rimane libero da infezioni.
Trombocitopenia immune primaria Esistono due schemi di trattamento alternativi: - 0,8-1 g/kg il primo giorno, somministrazione che può essere ripetuta una volta entro 3 giorni - 0,4 g/kg ogni giorno per due-cinque giorni.
Il trattamento può essere ripetuto in caso di recidiva.
Sindrome di Guillain-Barré 0,4 g/kg/die nell’arco di 5 giorni (possibile ripetizione della somministrazione in caso di recidiva).
Malattia di Kawasaki Somministrare 2,0 g/kg in dose singola.
I pazienti devono essere trattati contemporaneamente con acido acetilsalicilico.
Polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP) Dose iniziale: 2 g/kg frazionati in 2-5 giorni consecutivi.
Dosi di mantenimento: 1 g/kg nell’arco di 1-2 giorni consecutivi ogni 3 settimane.
L’effetto del trattamento deve essere valutato dopo ogni ciclo; se non si osserva alcun effetto dopo 6 mesi, il trattamento deve essere interrotto.
In caso di efficacia, il trattamento a lungo termine deve essere soggetto alla discrezione del medico, in base alla risposta del paziente e al mantenimento della risposta.
È possibile che la posologia e gli intervalli debbano essere adattati secondo il decorso individuale della malattia.
Neuropatia motoria multifocale (MMN) Dose iniziale: 2 g/kg frazionati nell’arco di 2-5 giorni consecutivi.
Dose di mantenimento: 1 g/kg ogni 2-4 settimane, oppure 2 g/kg ogni 4-8 settimane.
L’effetto del trattamento deve essere valutato dopo ogni ciclo; se non si osserva alcun effetto dopo 6 mesi, il trattamento deve essere interrotto.
In caso di efficacia, il trattamento a lungo termine deve essere soggetto alla discrezione del medico, in base alla risposta del paziente e al mantenimento della risposta.
È possibile che la posologia e gli intervalli debbano essere adattati secondo il decorso individuale della malattia.
La posologia raccomandata è riepilogata nella seguente tabella:
Indicazione Dose Frequenza delle iniezioni
Terapia sostitutiva
Sindromi da immunodeficienza primaria Dose iniziale: 0,4 - 0,8 g/kg ogni 3-4 settimane
Dose di mantenimento: 0,2 - 0,8 g/kg
Immunodeficienze secondarie (come definite al paragrafo 4.1) 0,2 - 0,4 g/kg ogni 3-4 settimane
Immunomodulazione:
Trombocitopenia immune primaria 0,8 - 1 g/kg oppure il giorno 1, con eventuale ripetizione una volta entro 3 giorni
0,4 g/kg/die per 2-5 giorni
Sindrome di Guillain-Barré 0,4 g/kg/die per 5 giorni
Malattia di Kawasaki 2 g/kg in un’unica dose in associazione con acido acetilsalicilico
Polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP). Dose iniziale: 2 g/kg in dosi frazionate nell’arco di 2 - 5 giorni
Dose di mantenimento: 1 g/kg ogni 3 settimane nell’arco di 1-2 giorni
Neuropatia motoria multifocale (MMN) Dose di carico: 2 g/kg in dosi frazionate nell’arco di 2 - 5 giorni consecutivi
Dose di mantenimento: 1 g/kg oppure ogni 2-4 settimane oppure
2 g/kg ogni 4-8 settimane in dosi frazionate nell’arco di 2 - 5 giorni
Popolazione pediatrica Dal momento che la posologia per ogni indicazione viene data in base al peso corporeo e aggiustata in base al risultato clinico delle sopramenzionate condizioni, la posologia nei bambini e negli adolescenti (0-18 anni) non è diversa da quella degli adulti.
Compromissione epatica Non sono disponibili evidenze per richiedere un aggiustamento della dose.
Compromissione renale Nessun aggiustamento della dose, se non clinicamente giustificato, vedere paragrafo 4.4.
Anziani Nessun aggiustamento della dose, se non clinicamente giustificato, vedere paragrafo 4.4.
Modo di somministrazione Per uso endovenoso.
L’immunoglobulina umana normale deve essere infusa per via endovenosa a una velocità iniziale di 0,6 - 1,2 ml/kg/ora per 0,5 ore.
Vedere paragrafo 4.4.
In caso di reazione avversa, si deve ridurre la velocità di somministrazione o interrompere l’infusione.
Se ben tollerata, la velocità di somministrazione può essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 4,8 - 8,4 ml/kg/ora.

Avvertenze e precauzioni

Tutti i pazienti devono essere attentamente monitorati quando si utilizzano velocità d’infusione elevate (8,4 ml/kg/ora).
Nei bambini o nei pazienti a rischio di insufficienza renale, la velocità d’infusione massima non deve superare 4,8 ml/kg/ora.
Gamunex non deve essere miscelato con altre soluzioni per infusione (ad es.
soluzione fisiologica) e con altri medicinali.
Se è necessaria la diluizione prima dell’infusione, può essere utilizzata a tale scopo una soluzione di glucosio 50 mg/ml.
Tuttavia, in caso di diabete latente (nel quale può presentarsi glicosuria transitoria), di diabete o in pazienti che seguono una dieta ipoglucidica, l’uso di una soluzione di glucosio 50 mg/ml deve essere attentamente monitorato.
Vedere anche l’avvertenza riguardo all’insufficienza renale acuta di seguito.
La somministrazione contemporanea di Gamunex ed eparina tramite un dispositivo di somministrazione a lume singolo deve essere evitata.
Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, la denominazione e il numero del lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati. Precauzioni di impiego Spesso è possibile evitare potenziali complicazioni verificando che i pazienti: - non siano sensibili all’immunoglobulina umana normale iniettando dapprima il prodotto lentamente (0,1 ml/kg/ora), - siano attentamente monitorati per rilevare eventuali sintomi durante il periodo d’infusione.
In particolare, i pazienti mai trattati con immunoglobulina umana, i pazienti che prima assumevano un altro prodotto IVIg o per i quali sia trascorso un lungo periodo dalla precedente infusione devono essere monitorati in ospedale durante la prima infusione e nella prima ora successiva, per rilevare potenziali reazioni avverse.
Tutti gli altri pazienti devono essere osservati per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.
In tutti i pazienti, la somministrazione di IVIg richiede: - adeguata idratazione prima dell’inizio dell’infusione di IVIg - monitoraggio della diuresi - monitoraggio dei livelli sierici di creatinina - di evitare l’utilizzo concomitante di diuretici dell’ansa (vedere paragrafo 4.5) In caso di reazione avversa, si deve ridurre la velocità di somministrazione o interrompere l’infusione.
Il trattamento richiesto dipende dalla natura e dalla severità della reazione avversa.
Reazione all’infusione Alcune reazioni avverse possono essere correlate alla velocità d’infusione (ad es.
cefalea, rossore, brividi, mialgia, respiro sibilante, tachicardia, dolore dorso-lombare, nausea e ipotensione).
La velocità d’infusione raccomandata nel paragrafo 4.2 deve essere seguita scrupolosamente.
I pazienti devono essere strettamente monitorati e attentamente osservati per rilevare eventuali sintomi durante il tempo dell’infusione.
Le reazioni avverse possono verificarsi più frequentemente - in pazienti che ricevono immunoglobulina umana normale per la prima volta, oppure, in rari casi, quando il prodotto a base di immunoglobulina umana normale viene cambiato o quando è trascorso un lungo periodo di tempo dalla precedente infusione - in pazienti con infezione non trattata o infiammazione cronica di base Ipersensibilità Le reazioni d’ipersensibilità sono rare.
Anafilassi può svilupparsi in pazienti • con IgA irrilevabili che hanno anticorpi anti-IgA • che hanno tollerato precedenti trattamenti con immunoglobulina umana normale In caso di shock, deve essere attuato il trattamento medico standard per questo evento.
Tromboembolia Esistono evidenze cliniche di un’associazione tra somministrazione di IVIg ed eventi tromboembolici, quali infarto miocardico, accidente cerebrovascolare (tra cui l’ictus), embolia polmonare e trombosi venose profonde, che si presume siano correlati a un relativo aumento della viscosità ematica per l’elevato afflusso di immunoglobulina in pazienti a rischio.
Bisogna prestare particolare attenzione nel prescrivere e infondere IVIg in pazienti obesi e in pazienti con fattori di rischio preesistenti per eventi trombotici (come età avanzata, ipertensione, diabete mellito e anamnesi di malattia vascolare o episodi trombotici, pazienti con trombofilia acquisita o congenita, pazienti con prolungati periodi d’immobilità, pazienti gravemente ipovolemici, pazienti con patologie che provocano un aumento della viscosità ematica).
In pazienti a rischio di reazioni avverse tromboemboliche, i prodotti IVIg devono essere somministrati alla velocità d’infusione e alla dose minime possibili.
Insufficienza renale acuta Sono stati riportati casi di insufficienza renale acuta in pazienti che seguono una terapia con IVIg.
Nella maggior parte dei casi, sono stati identificati fattori di rischio, quali condizioni preesistenti di insufficienza renale, diabete mellito, ipovolemia, sovrappeso, farmaci nefrotossici concomitanti o età superiore a 65 anni.
I parametri renali devono essere valutati prima dell’infusione di IVIg, in particolare nei pazienti ritenuti potenzialmente a maggior rischio di sviluppare insufficienza renale acuta, e nuovamente a opportuni intervalli.
In pazienti a rischio di insufficienza renale acuta, i prodotti IVIg devono essere somministrati alla velocità d’infusione e alla dose minime possibili.
In caso d’insufficienza renale, deve essere presa in considerazione l’interruzione della terapia con IVIg.
Sebbene le segnalazioni di alterata funzionalità renale e insufficienza renale acuta siano state associate all’uso di molti prodotti a base di IVIg autorizzati, contenenti vari eccipienti quali saccarosio, glucosio e maltosio, quelli che contengono saccarosio come stabilizzante rappresentano un’altissima percentuale del numero complessivo.
Nei pazienti a rischio, può essere considerata l’opportunità di utilizzare prodotti IVIg che non contengano questi eccipienti.
Gamunex non contiene saccarosio, maltosio o glucosio.
Sindrome da meningite asettica (Aseptic Meningitis Syndrome, AMS) Sindrome da meningite asettica è stata segnalata in associazione con il trattamento con IVIg.
La sindrome di solito inizia entro alcune ore fino a 2 giorni dopo il trattamento con IVIg.
Gli studi sul liquido cerebrospinale sono spesso positivi con pleiocitosi fino a diverse migliaia di cellule per mm³, prevalentemente della serie granulocitaria e livelli elevati di proteine, fino a diverse centinaia di mg/dl.
L’AMS può verificarsi più frequentemente in associazione al trattamento con IVIg ad alte dosi (2 g/kg).
I pazienti che manifestano tali segni e sintomi devono essere sottoposti a un esame neurologico approfondito, comprendente studi dell’LCS, per escludere altre cause di meningite.
L’interruzione del trattamento con IVIg ha portato a remissione di AMS entro diversi giorni senza postumi.
Anemia emolitica I prodotti IVIg possono contenere anticorpi anti-gruppo sanguigno che possono agire come emolisine e indurre in vivo il rivestimento dei globuli rossi con immunoglobulina, causando una reazione antiglobulinica diretta positiva (test di Coombs) e, raramente, emolisi.
L’anemia emolitica si può sviluppare in seguito a terapia di IVIg a causa dell’aumentato sequestro di globuli rossi.
I soggetti che ricevono IVIg devono essere monitorati per rilevare segni clinici e sintomi di emolisi (vedere paragrafo 4.8).
I seguenti fattori di rischio sono associati allo sviluppo di emolisi: dosi elevate, in un’unica somministrazione o frazionate nell’arco di diversi giorni; gruppo sanguigno non 0; stato infiammatorio di base.
Si raccomanda una maggiore vigilanza nei pazienti con gruppo sanguigno non 0 che ricevono dosi elevate per indicazioni diverse da PID.
Emolisi è stata riferita raramente nei pazienti sottoposti a terapia sostitutiva per PID.
Si sono verificati casi isolati di alterata funzionalità renale/insufficienza renale correlata a emolisi con esito fatale.
Neutropenia/leucopenia Una riduzione transitoria della conta dei neutrofili e/o episodi di neutropenia, talvolta gravi, sono stati segnalati dopo il trattamento con IVIg.
Ciò si verifica in genere entro alcune ore o giorni dopo la somministrazione di IVIg e si risolve spontaneamente entro 7-14 giorni.
Danno polmonare acuto associato alla trasfusione (TRALI) Nei pazienti trattati con IVIg, vi sono state alcune segnalazioni di edema polmonare acuto non cardiogeno [danno polmonare acuto associato alla trasfusione (TRALI)].
TRALI è caratterizzato da ipossia severa, dispnea, tachipnea, cianosi, febbre e ipotensione.
I sintomi di TRALI si sviluppano in genere durante la trasfusione o entro le 6 ore successive, spesso entro 1-2 ore.
Pertanto, i pazienti trattati con IVIg devono essere monitorati e l’infusione di IVIg deve essere interrotta immediatamente in caso di reazioni avverse polmonari.
TRALI è una condizione clinica potenzialmente letale, che richiede una gestione immediata in unità di terapia intensiva.
Interferenza con test sierologici Dopo la somministrazione di immunoglobulina, il transitorio incremento dei vari anticorpi trasferiti passivamente nel sangue di un paziente può condurre a risultati falsi positivi nei test sierologici.
La trasmissione passiva di anticorpi rivolti verso gli antigeni eritrocitari, ad esempio A, B, D, può interferire con alcuni test sierologici per anticorpi eritrocitari, ad esempio il test diretto dell’antiglobulina (DAT, test di Coombs diretto).
Agenti trasmissibili Le misure standard per la prevenzione di infezioni derivanti dall'uso di medicinali prodotti da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, lo screening delle donazioni individuali e dei pool di plasma per specifici marker di infezione e l'inclusione di fasi di produzione efficaci per l'inattivazione/eliminazione dei virus.
Nonostante ciò, quando si somministrano prodotti ottenuti da sangue o plasma umano, la possibilità di trasmissione di agenti infettivi non può essere completamente esclusa.
Ciò vale anche per virus e altri patogeni non noti o emergenti.
Le misure adottate sono considerate efficaci per virus con involucro, quali virus dell’immunodeficienza umana (HIV), virus dell’epatite B (HBV) e virus dell’epatite C (HCV).
Tali misure possono essere di valore limitato nei confronti di virus senza involucro, quali HAV e parvovirus B19.
Esiste una rassicurante esperienza clinica in merito alla mancata trasmissione di epatite A o parvovirus B19 con immunoglobuline e si ritiene che il contenuto anticorpale dia un importante contributo alla sicurezza virale.
Si raccomanda fortemente di registrare il nome e il numero di lotto del prodotto ogni volta che si somministra Gamunex a un paziente, al fine di poter correlare il paziente al lotto del prodotto.
Popolazione pediatrica Sebbene siano disponibili dati limitati, si prevede che le stesse avvertenze e precauzioni e gli stessi fattori di rischio valgano per la popolazione pediatrica.
Nelle segnalazioni post-marketing, si osserva che le indicazioni ad alto dosaggio di IVIg nei bambini, in particolare la malattia di Kawasaki, sono associate a un maggiore tasso di segnalazione di reazioni emolitiche rispetto ad altre indicazioni IVIg nei bambini.
In caso di sospetta emolisi, i medici devono considerare vivamente il monitoraggio dei livelli di emoglobina da 24 a 48 ore dopo il completamento dell’IVIg.
Se si richiede un ritrattamento, si raccomanda vivamente di monitorare i livelli di emoglobina una settimana dopo la successiva somministrazione di IVIg qualora si sospetti emolisi.
I familiari devono essere avvisati di ripresentarsi se il proprio figlio sviluppa sintomi di emolisi, quali: pallore, letargia, urine scure, dispnea o palpitazioni.

Interazioni

Vaccini con virus vivi attenuati La somministrazione di immunoglobulina può compromettere per un periodo minimo di 6 settimane e un periodo massimo di 3 mesi l’efficacia di vaccini con virus vivi attenuati, quali morbillo, rosolia, parotite o varicella.
Dopo la somministrazione del prodotto, deve trascorrere un periodo di 3 mesi prima di sottoporsi a vaccinazione con virus vivi attenuati.
In caso di morbillo, tale compromissione può persistere fino a 1 anno.
Pertanto, è necessario controllare lo stato degli anticorpi nei pazienti che ricevono il vaccino contro il morbillo.
Diuretici dell’ansa Evitare la somministrazione concomitante di diuretici dell’ansa.
Popolazione pediatrica Sebbene non siano stati effettuati studi d’interazione specifici nella popolazione pediatrica, non si prevedono differenze tra gli adulti e i bambini.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse causate dalle immunoglobuline umane normali (in ordine di frequenza decrescente) comprendono (vedere anche paragrafo 4.4): • brividi, cefalea, capogiro, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, pressione arteriosa bassa e moderato dolore dorso-lombare • reazioni emolitiche reversibili, specialmente nei pazienti con gruppi sanguigni A, B e AB e (raramente) anemia emolitica che richiede trasfusione • (raramente) brusca riduzione della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilità a una precedente somministrazione • (raramente) reazioni cutanee temporanee (compreso il lupus eritematoso cutaneo - frequenza non nota) • (molto raramente) reazioni tromboemboliche, quali infarto miocardico, ictus, embolia polmonare, trombosi venose profonde • casi di meningite asettica reversibile • casi di creatinina sierica aumentata e/o insorgenza di insufficienza renale acuta • casi di danno polmonare acuto associato alla trasfusione (TRALI) Tabella delle reazioni avverse La tabella sotto riportata segue la classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (SOC e livello di termine preferito).
Le frequenze sono state valutate in base alla convenzione seguente: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna categoria di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità.Fonte del database della sicurezza: studi clinici in un totale di 703 pazienti esposti a Gamunex (con un totale di 4378 infusioni)
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Reazione avversa Frequenza per paziente Frequenza per infusione
Infezioni ed infestazioni Faringite Non comune Non comune
Sinusite, uretrite, infezione virale delle vie respiratorie superiori Non comune Raro
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia emolitica, linfocitosi Non comune Raro
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Non comune Raro
Disturbi psichiatrici Ansia Non comune Raro
Patologie del sistema nervoso Cefalea Molto comune Comune
Capogiro Non comune Non comune
Afonia Non comune Raro
Patologie dell'occhio Fotofobia Non comune Raro
Patologie vascolari Ipertensione Comune Non comune
Crisi ipertensiva, ipotensione, rossore, iperemia Non comune Raro
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Respiro sibilante, tosse, congestione nasale Non comune Non comune
Dispnea Non comune Raro
Patologie gastrointestinali Nausea, vomito Comune Non comune
Dolore addominale, diarrea, dispepsia Non comune Raro
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, prurito, orticaria Comune Non comune
Esfoliazione cutanea, dermatite, dermatite da contatto, eritema palmare Non comune Raro
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia, dolore dorsale Comune Non comune
Mialgia Non comune Non comune
Dolore muscoloscheletrico, rigidità muscoloscheletrica, dolore al collo Non comune Raro
Patologie renali e urinarie Emoglobinuria Non comune Raro
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Piressia Comune Comune
Malattia simil-influenzale, brividi, stanchezza Comune Non comune
Astenia Non comune Non comune
Dolore toracico, reazione in sede di iniezione, malessere Non comune Raro
Esami diagnostici Pressione arteriosa aumentata, conta dei leucociti diminuita, emoglobina diminuita, emoglobina libera presente, velocità di sedimentazione degli eritrociti aumentata Non comune Raro
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Contusione Non comune Raro
Popolazione pediatrica La frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse previste nei bambini sono attese essere uguali a quelli negli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza La sicurezza di questo medicinale non è stata stabilita per l’uso umano in gravidanza in studi clinici controllati e pertanto deve essere somministrato con cautela alle donne in gravidanza e durante l’allattamento con latte materno.
È stato dimostrato che le IVIg attraversano la placenta, in misura crescente durante il terzo trimestre.
L’esperienza clinica con immunoglobuline suggerisce che non sono prevedibili effetti dannosi sul decorso della gravidanza o sul feto e sul neonato.
Allattamento Le immunoglobuline sono escrete nel latte materno.
Non si prevedono effetti negativi in neonati/lattanti allattati con latte materno.
Fertilità L’esperienza clinica con immunoglobuline suggerisce che non sono da attendersi effetti dannosi sulla fertilità.

Conservazione

Conservare a +2°C - +8°C (in frigorifero).
Non congelare.
Conservare nell’imballaggio esterno.
Il medicinale può essere conservato nell’imballaggio esterno per un singolo periodo massimo di 6 mesi a temperatura ambiente (non superiore a 25°C).
In tale caso, il periodo di validità del medicinale scade al termine dei 6 mesi.
La nuova data di scadenza deve essere annotata sull’imballaggio esterno.
La nuova data di scadenza non deve essere successiva alla data di scadenza stampata.
Successivamente il medicinale deve essere utilizzato o eliminato.
Non è possibile una successiva refrigerazione o congelamento.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.