FLUCONAZOLO B.BR 10FL200ML2MG/

299,45 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: FLUCONAZOLO
  • ATC: J02AC01
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: No Il farmaco non contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 11/04/2009

Fluconazolo B. Braun è indicato nelle seguenti infezioni micotiche (vedere paragrafo 5.1). Fluconazolo B. Braun è indicato negli adulti per il trattamento di: - Meningite criptococcica (vedere paragrafo 4.4). - Coccidioidomicosi (vedere paragrafo 4.4). - Candidiasi invasiva. - Candidiasi delle mucose (incluse candidiasi orofaringea, candidiasi esofagea, candiduria e candidiasi muco cutanea). - Candidiasi orale atrofica cronica (stomatite da protesi dentale) nel caso in cui igiene dentale o trattamento topico siano insufficienti. Fluconazolo B. Braun è indicato negli adulti per la profilassi di: - Recidiva di meningite criptococcica in pazienti ad alto rischio di ricaduta. - Recidiva di candidiasi orofaringea o esofagea in pazienti affetti da HIV ad alto rischio di presentare ricadute. - Profilassi delle candidemie nei pazienti con neutropenia prolungata (es. pazienti con patologie ematologiche maligne sottoposti a chemioterapia o pazienti che ricevono trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche (vedere paragrafo 5.1)). Fluconazolo B. Braun è indicato nei neonati a termine, lattanti, infanti, bambini e adolescenti da 0 a 17 anni: Fluconazolo B. Braun è usato nel trattamento delle candidiasi delle mucose (orofaringee ed esofagee), candidiasi invasive, meningite criptococcica e nella profilassi delle candidiasi nei pazienti immunocompromessi. Fluconazolo B. Braun può essere usato come terapia di mantenimento per prevenire recidive di meningite criptococcica nei bambini ad alto rischio di ricaduta (vedere paragrafo 4.4). La terapia può essere istituita prima che si conoscano i risultati delle colture o di altri test di laboratorio, ma, quando i risultati diventano disponibili, la terapia anti-infettiva deve essere adeguata conseguentemente. Bisogna tenere in considerazione le linee guida ufficiali per l’uso appropriato degli antimicotici.
50 ml di soluzione per infusione contengono 100 mg di fluconazolo. 100 ml di soluzione per infusione contengono 200 mg di fluconazolo. 200 ml di soluzione per infusione contengono 400 mg di fluconazolo. Ogni ml contiene 2 mg di fluconazolo. Eccipienti con effetti noti: Ogni ml contiene inoltre 0,15 mmol (3,5 mg) di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, ai composti azolici correlati, o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 6.1).
La somministrazione concomitante di terfenadina è controindicata nei pazienti sottoposti a terapia con Fluconazolo B.
Braun a dosi multiple ≥ 400 mg/die, sulla base dei risultati di uno studio d’interazione con dosi multiple.
La somministrazione concomitante di altri farmaci che prolungano l’intervallo QT e che vengono metabolizzati tramite citocromo P450 (CYP) 3A4, come cisapride, astemizolo, pimozide, chinidina ed eritromicina, è controindicata nei pazienti sottoposti a terapia con fluconazolo (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).

Posologia

Posologia Il dosaggio deve essere basato sulla natura e sulla gravità dell’infezione micotica.
Il trattamento delle infezioni che richiedono dosaggi multipli deve proseguire finché i parametri clinici o altri esami di laboratorio non dimostrino che l’infezione micotica attiva sia scomparsa.
Un periodo di trattamento inadeguato potrebbe portare alla recidiva dell’infezione attiva.
Adulti:
Indicazioni Posologia Durata del trattamento
Criptococcosi Trattamento della meningite criptococcica Dose di carico: 400 mg il giorno 1.
Dose successiva: da 200 mg a 400 mg una volta al giorno
Generalmente da 6 a 8 settimane.
Nelle infezioni che costituiscono rischio per la vita, la dose può essere aumentata fino a 800 mg
Terapia di mantenimento per prevenire le ricadute di meningite criptococcica nei pazienti ad alto rischio di recidiva 200 mg una volta al giorno Indefinitamente alla dose giornaliera di 200 mg
Coccidioidomicosi  Da 200 mg a 400 mg una volta al giorno Da 11 mesi fino a 24 mesi o più in base ai pazienti.
800 mg/die possono essere considerati per alcune infezioni e specialmente per le meningiti
Candidiasi invasive  Dose di carico: 800 mg il giorno 1.
Dose successiva: 400 mg una volta al giorno
In genere, la durata della terapia raccomandata per la candidemia è di 2 settimane dopo i risultati della prima emocoltura negativa e la risoluzione dei segni e dei sintomi attribuibili alla candidemia
Trattamento della candidiasi delle mucose Candidiasi orofaringea Dose di carico: da 200 mg a 400 mg il giorno 1.
Dose successiva: da 100 mg a 200 mg una volta al giorno
Da 7 a 21 giorni (fino a quando la candidiasi orofaringea non è in remissione).
Nei pazienti con grave compromissione immunitaria si possono usare periodi più lunghi
Candidiasi esofagea Dose di carico: da 200 mg a 400 mg il giorno 1.
Dose successiva: da 100 mg a 200 mg una volta al giorno
Da 14 a 30 giorni (fino a quando la candidiasi esofagea non è in remissione).
Nei pazienti con grave compromissione immunitaria si possono usare periodi più lunghi.
Candiduria Da 200 mg a 400 mg una volta al giorno Da 7 a 21 giorni.
Nei pazienti con grave compromissione immunitaria si possono usare periodi più lunghi
Candidiasi atrofica cronica 50 mg una volta al giorno 14 giorni
Candidiasi mucocutanea cronica Da 50 mg a 100 mg una volta al giorno Fino a 28 giorni.
Periodi più lunghi in base sia alla gravità dell’infezione sia alla compromissione o all’infezione di base.
Prevenzione delle recidive delle candidiasi delle mucose nei pazienti affetti da HIV che sono ad elevato rischio di recidiva Candidosi orofaringea Da 100 mg a 200 mg una volta al giorno o 200 mg 3 volte a settimana Periodo indefinito per pazienti con immunosoppressione cronica
Candidiasi esofagea Da 100 mg a 200 mg una volta al giorno o 200 mg 3 volte alla settimana Periodo indefinito per i pazienti con immunosoppressione cronica
Profilassi delle infezioni da candida in pazienti con neutropenia prolungata  Da 200 mg a 400 mg una volta al giorno Il trattamento deve iniziare diversi giorni prima della prevista comparsa di neutropenia e continuare per 7 giorni dopo la ripresa dalla neutropenia, dopo che la conta dei neutrofili sarà salita oltre 1.000 cellule per mm³.
Popolazioni speciali Anziani Il dosaggio deve essere adeguato in base alla funzionalità renale (vedere ”Compromissione renale”).
Compromissione renale Fluconazolo B.
Braun viene eliminato immodificato principalmente attraverso le urine.
Non sono necessari adattamenti quando si effettua una terapia in unica dose.
Quando invece si effettua una terapia con dosi ripetute di fluconazolo nei pazienti con insufficienza renale (inclusa la popolazione pediatrica) dovrà essere somministrata una dose iniziale compresa tra 50 mg e 400 mg sulla base della dose giornaliera raccomandata per l’indicazione.
Dopo questa dose iniziale di carico, il dosaggio giornaliero (a seconda dell'indicazione) dovrà essere modificato in base allo schema seguente:
Clearance della creatinina (ml/min) Dose raccomandata (percentuale)
> 50 100%
≤ 50 (nessuna dialisi) 50%
Emodialisi 100% dopo ogni seduta di dialisi
I pazienti sottoposti a emodialisi devono ricevere il 100% della dose raccomandata dopo ogni seduta di dialisi; nei giorni senza dialisi, i pazienti devono ricevere una dose ridotta in base alla clearance della creatinina.
Compromissione epatica Sono disponibili dati limitati nei pazienti con compromissione epatica, quindi fluconazolo deve essere somministrato con cautela nei pazienti con alterazione della funzionalità epatica (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Popolazione pediatrica Nella popolazione pediatrica non bisogna superare la dose massima di 400 mg/die.
Come per le analoghe infezioni negli adulti, la durata del trattamento si basa sulla risposta clinica e micologica.
Fluconazolo B.
Braun viene somministrato in dose singola giornaliera.
Per i pazienti pediatrici con funzionalità renale compromessa, vedere il dosaggio al paragrafo “Compromissione renale”.
La farmacocinetica del fluconazolo non è stata studiata nella popolazione pediatrica con insufficienza renale (per i ”neonati a termine” che spesso mostrano principalmente immaturità renale, vedere di seguito).
Lattanti, infanti e bambini (da 28 giorni a 11 anni):
Indicazione Posologia Raccomandazioni
Candidiasi delle mucose Dose iniziale: 6 mg/kg.
Dose successiva: 3 mg/kg una volta al giorno
La dose iniziale può essere usata il primo giorno per raggiungere più rapidamente i livelli di steady-state
Candidiasi invasive, Meningite criptococcica Dose: da 6 a 12 mg/kg una volta al giorno In base alla gravità della malattia
Terapia di mantenimento per la prevenzione di ricadute di meningite criptococcica nei bambini ad alto rischio di recidiva Dose: 6 mg/kg una volta al giorno In base alla gravità della malattia
Profilassi della Candida nei pazienti immunocompromessi Dose: da 3 a 12 mg/kg una volta al giorno In base all’entità e alla durata della neutropenia indotta (vedere Posologia negli adulti)
Adolescenti (da 12 a 17 anni) In base al peso e allo sviluppo puberale, il medico avrà bisogno di valutare quale posologia sia la più adeguata (adulti o bambini).
I dati clinici indicano che i bambini hanno una clearance del fluconazolo più elevata di quella riscontrata negli adulti.
Una dose di 100, 200 e 400 mg negli adulti corrisponde a una dose di 3, 6 e 12 mg/kg nei bambini, per ottenere un’esposizione sistemica comparabile.
Neonati a termine (da 0 a 27 giorni) L'escrezione di fluconazolo nei neonati avviene lentamente.
Ci sono pochi dati farmacocinetici a sostegno di questa posologia nei neonati a termine (vedere paragrafo 5.2).
Età Posologia Raccomandazioni
Neonati a termine (da 0 a 14 giorni) La stessa dose in mg/kg prevista per lattanti, infanti e bambini deve essere somministrata ogni 72 ore Non deve essere superata la dose massima di 12 mg/kg ogni 72 ore
Neonati a termine (da 15 a 27 giorni) La stessa dose in mg/kg prevista per lattanti, infanti e bambini deve essere somministrata ogni 48 ore Non deve essere superata la dose massima di 12 mg/kg ogni 48 ore
Modo di somministrazione Uso endovenoso.
In generale fluconazolo può essere somministrato sia per via orale sia tramite infusione endovenosa, in base allo stato clinico del paziente.
Nel passaggio dalla via endovenosa a quella orale, o viceversa, non è necessario modificare il dosaggio giornaliero.
Il medico deve prescrivere la forma farmaceutica e il dosaggio più appropriati in base a età, peso e dose.
La velocità di infusione non deve essere superiore a 10 ml/min.
Fluconazolo B.
Braun è formulato in soluzione per infusione di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%), ogni 200 mg (flacone da 100 ml) contengono 15 mmol di Na+ e Cl-.
Poiché il prodotto è disponibile diluito in soluzione di cloruro di sodio, si deve tenere conto della percentuale di liquido somministrato per pazienti che richiedono restrizioni di sodio o di liquidi.
Per le istruzioni sulla manipolazione del prodotto medicinale prima della somministrazione, vedere il paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Tinea capitis Fluconazolo è stato studiato per il trattamento della tinea capitis nei bambini.
È stato dimostrato che non è superiore a griseofulvina e il tasso generale di successo è stato inferiore al 20%.
Quindi, Fluconazolo B.
Braun non deve essere usato per la tinea capitis.
Criptococcosi L’evidenza dell’efficacia di fluconazolo nel trattamento della criptococcosi di altri siti (ad es.
criptococcicosi cutanea e polmonare) è limitata, il che impedisce di fornire raccomandazioni posologiche.
Micosi endemiche profonde L’evidenza dell’efficacia di fluconazolo nel trattamento delle micosi endemiche profonde quali paracoccidioidomicosi, sporotricosi linfocutanea e istoplasmosi è limitata, per cui non sono possibili raccomandazioni di dosaggio.
Sistema renale Fluconazolo B.
Braun deve essere somministrato con cautela nei pazienti con alterazioni della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.2).
Insufficienza surrenalica Ketoconazolo è noto causare insufficienza surrenalica e tale effetto, anche se osservato raramente, può verificarsi anche con fluconazolo.
L’insufficienza surrenalica correlata al trattamento concomitante con prednisone è descritta al paragrafo 4.5 “Effetti del fluconazolo su altri medicinali”.
Sistema epatobiliare Fluconazolo deve essere somministrato con cautela nei pazienti con alterazioni della funzionalità epatica.
Fluconazolo è stato associato a rari casi di grave tossicità epatica, talvolta fatali, soprattutto nei pazienti con gravi patologie di base.
Nei casi di epatotossicità associata al fluconazolo, non è stato possibile stabilire una relazione con la dose giornaliera totale, la durata della terapia, il sesso o l’età del paziente.
L’epatotossicità del fluconazolo si è generalmente rivelata reversibile alla sospensione del trattamento.
I pazienti che nel corso della terapia con fluconazolo evidenziano alterazioni della funzionalità epatica devono essere attentamente monitorati per la possibile insorgenza di danni epatici più gravi.
I pazienti devono essere informati dei sintomi indicativi di effetti epatici gravi (astenia significativa, anoressia, nausea persistente, vomito e itterizia).
Il trattamento con fluconazolo deve essere interrotto immediatamente e il paziente deve consultare un medico.
Sistema cardiovascolare Alcuni azoli, incluso fluconazolo, sono stati associati ad un prolungamento dell’intervallo QT nell’elettrocardiogramma.
Fluconazolo causa il prolungamento dell’intervallo QT attraverso l’inibizione della corrente del canale del potassio rettificante (Ikr).
Il prolungamento del QT causato da altri medicinali (come amiodarone) può essere amplificato attraverso l’inibizione del citocromo P450 (CYP) 3A4.
Durante la fase successiva alla commercializzazione, nei pazienti che assumevano fluconazolo si sono verificati casi molto rari di prolungamento dell’intervallo QT e di torsioni di punta.
Questi casi comprendevano pazienti gravemente malati con molteplici fattori di rischio confondenti, come malattie strutturali del cuore, anomalie elettrolitiche e farmaci concomitanti che possono aver contribuito alle anomalie del ritmo.
I pazienti con ipokaliemia e insufficienza cardiaca avanzata sono a maggior rischio di presentare aritmie ventricolari e torsioni di punta potenzialmente letali.
Fluconazolo deve essere somministrato con cautela ai pazienti che presentano potenziali condizioni di proaritmia.
La somministrazione concomitante di altri medicinali che prolungano l'intervallo QT e che sono metabolizzati tramite il citocromo P450 (CYP) 3A4 è controindicata (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
Alofantrina È stato dimostrato che alofantrina prolunga l’intervallo QTc alla dose terapeutica raccomandata ed è un substrato del CYP3A4.
L’uso concomitante di fluconazolo e alofantrina non è pertanto raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Reazioni dermatologiche In corso di terapia con fluconazolo si sono raramente verificate reazioni cutanee esfoliative, come la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica.
Sono stati segnalati casi di reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS).
I pazienti con AIDS sono maggiormente soggetti a sviluppare reazioni cutanee gravi a molti medicinali.
Qualora in un paziente in terapia con fluconazolo per infezioni micotiche superficiali si manifestasse rush cutaneo attribuibile al fluconazolo, il trattamento con questo medicinale dovrà essere interrotto.
Se i pazienti con infezioni micotiche invasive/sistemiche sviluppano rush cutaneo dovranno essere attentamente monitorati ed il trattamento con fluconazolo dovrà essere sospeso, qualora si manifestassero lesioni bollose o eritema multiforme.
Ipersensibilità In rari casi è stata segnalata anafilassi (vedere paragrafo 4.3).
Candidiasi: Gli studi hanno mostrato un aumento della prevalenza di infezioni da specie di Candida diverse da C.
albicans
, le quali spesso sono intrinsecamente resistenti (ad es., C.
krusei
e C.
auris
) o mostrano una sensibilità ridotta a fluconazolo (C.
glabrata
).
Tali infezioni potrebbero richiedere una terapia antifungina alternativa secondaria al fallimento del trattamento.
Pertanto, si raccomanda ai medici prescrittori di tenere in considerazione la prevalenza della resistenza a fluconazolo in diverse specie di Candida.
Citocromo P450 Il fluconazolo è un potente inibitore del citocromo CYP2C9 e inibisce moderatamente il citocromo CYP3A4.
Il fluconazolo è anche un forte inibitore del citocromo CYP2C19.
I pazienti trattati con Fluconazolo B.
Braun in terapia concomitante con farmaci che hanno una stretta finestra terapeutica e sono metabolizzati attraverso il CYP2C9, il CYP2C19 e il CYP3A4 devono essere monitorati (vedere paragrafo 4.5).
Terfenadina La somministrazione concomitante di fluconazolo a dosi inferiori a 400 mg/die e terfenadina deve essere attentamente monitorata (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
Eccipienti Questo farmaco contiene 3,54 mg di sodio per ml di soluzione.
Un flacone per infusione contenente 50 ml, 100 ml o 200 ml di soluzione contiene rispettivamente 177 mg, 354 mg o 709 mg di sodio, equivalente rispettivamente a 8,9%, 17,7% o 35,5% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

Interazioni

L’uso concomitante dei seguenti medicinali è controindicato: Cisapride Sono stati riportati casi di eventi cardiaci, tra cui torsioni di punta in pazienti sottoposti a somministrazione concomitante di fluconazolo e cisapride.
Uno studio controllato ha riportato che una somministrazione concomitante di 200 mg di fluconazolo una volta al giorno e 20 mg di cisapride quattro volte al giorno porta ad un aumento significativo dei livelli plasmatici di cisapride e un prolungamento dell'intervallo QTc.
La somministrazione contemporanea di cisapride e fluconazolo è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Terfenadina In seguito al verificarsi di gravi episodi di disritmia secondaria al protrarsi dell’intervallo QTc in pazienti sottoposti a terapia concomitante con altri antimicotici azolici e terfenadina sono stati condotti studi d’interazione.
Uno studio condotto con una dose giornaliera di 200 mg di fluconazolo non ha dimostrato un prolungamento dell’intervallo QTc.
Un altro studio con dosi giornaliere di fluconazolo pari a 400 mg e 800 mg ha dimostrato che la somministrazione di fluconazolo in dosi di 400 mg/die o superiori aumenta significativamente i livelli plasmatici di terfenadina nel caso di somministrazione concomitante.
L’uso concomitante di fluconazolo a dosi di 400 mg/die o superiori e terfenadina è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
La somministrazione concomitante di fluconazolo a dosi inferiori a 400 mg/die e terfenadina deve essere attentamente monitorata.
Astemizolo L’uso concomitante di fluconazolo e astemizolo può ridurre la clearance dell’astemizolo.
I conseguenti aumenti delle concentrazioni plasmatiche dell’astemizolo possono portare ad un prolungamento dell’intervallo QT e al verificarsi di rari casi di torsioni di punta.
La somministrazione concomitante di fluconazolo e astemizolo è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Pimozide Anche se non è stata studiata in vitro o in vivo, la somministrazione concomitante di fluconazolo e pimozide può determinare l’inibizione del metabolismo della pimozide.
I conseguenti aumenti delle concentrazioni plasmatiche possono portare ad un prolungamento dell’intervallo QT e al verificarsi di rari casi di torsioni di punta.
La somministrazione concomitante di fluconazolo e pimozide è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Chinidina Anche se non è stata studiata in vitro o in vivo, la somministrazione concomitante di fluconazolo e chinidina può determinare l’inibizione del metabolismo della chinidina.
L’uso di chinidina è associato al prolungamento dell’intervallo QT e a rari casi di torsioni di punta.
La somministrazione concomitante di fluconazolo e chinidina è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Eritromicina L’uso concomitante di fluconazolo ed eritromicina potrebbe aumentare il rischio di cardiotossicità (prolungamento dell’intervallo QT, torsioni di punta) e quindi di morte cardiaca improvvisa.
La somministrazione concomitante di fluconazolo ed eritromicina è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
L’uso concomitante dei seguenti medicinali non è raccomandato: Alofantrina Il fluconazolo può aumentare le concentrazioni plasmatiche di alofantrina a causa dell’effetto inibitorio sul CYP3A4.
L’uso concomitante di fluconazolo e alofantrina potrebbe aumentare il rischio di cardiotossicità (prolungamento dell’intervallo QT, torsioni di punta) e quindi di morte cardiaca improvvisa.
L’uso di questi due farmaci in associazione deve essere evitato (vedere paragrafo 4.4).
Uso concomitante da considerare con cautela: Amiodarone La somministrazione concomitante con fluconazolo può aumentare il prolungamento dell’intervallo QT.
Occorre quindi cautela in caso di uso concomitante di amiodarone e fluconazolo, in particolare con dosi elevate di fluconazolo (800 mg).
L’uso concomitante dei seguenti medicinali comporta precauzioni ed aggiustamenti posologici: Effetto di altri medicinali su fluconazolo Idroclorotiazide In uno studio d’interazione farmacocinetica, la somministrazione contemporanea di idroclorotiazide in dosi multiple a volontari sani che assumevano fluconazolo ha aumentato la concentrazione plasmatica di fluconazolo del 40%.
Un effetto di questa ampiezza non dovrebbe determinare la modifica del regime posologico di fluconazolo nei soggetti che assumono contemporaneamente diuretici.
Rifampicina La somministrazione concomitante di fluconazolo e rifampicina ha comportato una riduzione del 25% dell’AUC ed una riduzione del 20% dell’emivita del fluconazolo.
Nei pazienti che assumono contemporaneamente rifampicina, un incremento del dosaggio di fluconazolo deve essere preso in considerazione.
Studi d’interazione hanno mostrato che non si verificano variazioni clinicamente significative nell’assorbimento del fluconazolo durante la somministrazione concomitante di fluconazolo orale con alimenti, cimetidina, antiacidi oppure a seguito di irradiazione totale del corpo per trapianto di midollo.
Effetti del fluconazolo su altri medicinali Il fluconazolo è un potente inibitore dell’isoenzima 2C9 del citocromo P450 (CYP) e un moderato inibitore del CYP3A4.
Il fluconazolo è anche un forte inibitore dell’isoenzima CYP2C19.
Oltre alle interazioni osservate/documentate riportate qui di seguito, esiste il rischio di aumenti delle concentrazioni plasmatiche di altri composti metabolizzati dai CYP2C9 e CYP3A4 somministrati in associazione al fluconazolo.
Bisogna quindi usare molta cautela nel prescrivere queste associazioni e monitorare attentamente i pazienti.
L’effetto inibente del fluconazolo sull’enzima permane 4-5 giorni dopo l’interruzione del trattamento, a causa della lunga emivita del fluconazolo (vedere paragrafo 4.3).
Abrocitinib Il fluconazolo (inibitore di CYP2C19, 2C9, 3A4) ha aumentato del 155% l’esposizione al gruppo attivo di abrocitinib.
Se somministrato in concomitanza con fluconazolo, correggere la dose di abrocitinib come indicato nelle relative informazioni sulla prescrizione.
Alfentanil Durante il trattamento concomitante con fluconazolo (400 mg) e alfentanil per via endovenosa (20 mcg/kg) in volontari sani, l’AUC10 di alfentanil è raddoppiata, probabilmente per l’inibizione del CYP3A4.
Può essere necessario una correzione posologica dell’alfentanil.
Amitriptilina, nortriptilina Il fluconazolo aumenta l’effetto dell’amitriptilina e della nortriptilina.
La 5-nortriptilina e/o la S-amitriptilina possono essere misurate all’inizio della terapia concomitante e dopo una settimana di trattamento.
Se necessario, il dosaggio di amitriptilina/nortriptilina deve essere corretto.
Amfotericina B La somministrazione concomitante di fluconazolo e amfotericina B nei topi infetti normali e immunodepressi ha evidenziato i seguenti risultati: un lieve effetto antifungino additivo nelle infezioni sistemiche da C.
albicans
, nessuna interazione nell’infezioni intracraniche da Cryptococcus neoformans, e un antagonismo dei due farmaci nelle infezioni sistemiche da A.
fumigatus
.
Il significato clinico dei risultati ottenuti in questi studi non è noto.
Anticoagulanti Nell’esperienza post-marketing, come per altri antimicotici azolici, sono stati segnalati episodi di sanguinamento (contusioni, epistassi, sanguinamento gastrointestinale, ematuria e melena) in associazione al prolungamento del tempo di protrombina in pazienti sottoposti a terapia concomitante di fluconazolo e warfarin.
Durante il trattamento concomitante con fluconazolo e warfarin, il tempo di protrombina si è prolungato fino a raddoppiare, probabilmente a causa dell’inibizione del metabolismo del warfarin attraverso il CYP2C9.
Nei pazienti sottoposti a terapia con anticoagulanti tipo-cumarinici o con indanedione in concomitanza con fluconazolo, il tempo di protrombina deve essere attentamente monitorato.
Può anche essere necessario una correzione posologica dell’anticoagulante.
Benzodiazepine (effetto rapido, es.
midazolam, triazolam)
A seguito della somministrazione concomitante di midazolam per via orale e di fluconazolo, sono stati registrati notevoli incrementi delle concentrazioni di midazolam ed effetti psicomotori.
L’assunzione concomitante di fluconazolo 200 mg e di midazolam 7,5 mg per via orale ha aumentato l'AUC e l'emivita del midazolam di 3,7 e 2,2 volte rispettivamente.
Il fluconazolo 200 mg/die somministrato in concomitanza con triazolam 0,25 mg per via orale ha aumentato l'AUC e l'emivita del triazolam di 4,4 e 2,3 volte rispettivamente.
Durante il trattamento concomitante con fluconazolo, è stato osservato un potenziamento e un prolungamento degli effetti del triazolam.
Nel caso in cui nei pazienti in trattamento con fluconazolo, sia necessaria una terapia concomitante di benzodiazepine, è opportuno considerare una diminuzione del dosaggio delle benzodiazepine e un adeguato monitoraggio del paziente.
Carbamazepina Il fluconazolo inibisce il metabolismo della carbamazepina ed è stato osservato un aumento del 30% dei livelli sierici di carbamazepina.
Esiste il rischio che si sviluppi un effetto tossico della carbamazepina.
Possono essere necessari correzioni al dosaggio della carbamazepina a seconda delle misurazioni e/o dell’effetto delle concentrazioni.
Calcio-antagonisti Alcuni calcio-antagonisti (nifedipina, isradipina, amlodipina, verapamil e felodipina) sono metabolizzati dal CYP3A4.
Il fluconazolo può aumentare l’esposizione sistemica dei calcio-antagonisti.
Si consiglia un monitoraggio frequente degli eventi avversi.
Celecoxib Durante il trattamento concomitante con fluconazolo (200 mg/die) e celecoxib (200 mg), la Cmax e l’AUC del celecoxib sono aumentate rispettivamente del 68% e del 134%.
In associazione al fluconazolo, potrebbe essere necessario dimezzare la dose del celecoxib.
Ciclofosfamide Il trattamento concomitante con ciclofosfamide e fluconazolo determina un aumento della bilirubina sierica e della creatinina sierica.
La combinazione può essere usata, purché si tenga conto del rischio risultante dagli aumenti dei livelli sierici di bilirubina e creatinina.
Fentanil È stato segnalato un caso fatale di intossicazione da fentanil dovuta a possibile interazione tra fentanil e fluconazolo.
Inoltre, in volontari sani è risultato che il fluconazolo ha ritardato significativamente l’eliminazione del fentanil.
Elevate concentrazioni di fentanil possono portare a depressione respiratoria.
I pazienti devono essere monitorati attentamente per il rischio potenziale di depressione respiratoria.
Possono essere necessarie correzioni del dosaggio di fentanil.
Inibitori della HMG-CoA reduttasi Il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumenta (in modo dipendente dalla dose) quando il fluconazolo è somministrato contemporaneamente agli inibitori della HMG-CoA reduttasi metabolizzati tramite il CYP3A4, come atorvastatina o simvastatina, oppure tramite il CYP2C9 come fluvastatina (riduzione del metabolismo epatico della statina).
Nel caso in cui la somministrazione concomitante sia necessaria, si deve tenere sotto controllo il paziente perché potrebbero comparire sintomi di miopatia e rabdomiolisi, e si deve monitorare la creatina chinasi.
La somministrazione degli inibitori dell’HMG-CoA reduttasi deve essere interrotta se si riscontra un notevole aumento della creatina chinasi oppure se vengono diagnosticate o sospettate miopia o rabdomiolisi.
Potrebbe essere necessario ridurre le dosi degli inibitori della HMG-CoA reduttasi come indicato nelle informazioni sulla prescrizione delle statine.
Ibrutinib Gli inibitori moderati del CYP3A4 come fluconazolo aumentano le concentrazioni plasmatiche di ibrutinib e possono aumentare il rischio di tossicità.
Se l’associazione non può essere evitata, ridurre la dose di ibrutinib a 280 mg una volta al giorno (due capsule) per tutto il periodo di utilizzo dell’inibitore e monitorare attentamente il paziente.
Ivacaftor (in monoterapia o associato a farmaci della stessa classe terapeutica) La somministrazione concomitante con ivacaftor, un potenziatore del regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica (CFTR) ha aumentato l’esposizione a ivacaftor di 3 volte e l’esposizione a idrossimetil-ivacaftor (M1) di 1,9 volte.
È necessario ridurre la dose di ivacaftor (in monoterapia o in associazione) come indicato nelle informazioni sulla prescrizione di ivacaftor (in monoterapia o in associazione).
Immunosoppressori (ad es.
ciclosporina, everolimus, sirolimus, tacrolimus)
Ciclosporina Il fluconazolo aumenta significativamente la concentrazione e l’AUC della ciclosporina.
Durante il trattamento concomitante di fluconazolo con 200 mg/die e ciclosporina (2,7 mg/kg/die), si è verificato un aumento di 1,8 volte dell’AUC della ciclosporina.
I due farmaci possono essere usati in associazione, riducendo il dosaggio della ciclosporina in base alla concentrazione della ciclosporina stessa.
Everolimus Sebbene non siano disponibili studi in vivo o in vitro, il fluconazolo può aumentare le concentrazioni sieriche dell’everolimus attraverso l’inibizione del CYP3A4.
Sirolimus Il fluconazolo aumenta le concentrazioni plasmatiche del sirolimus, inibendo presumibilmente il metabolismo del sirolimus attraverso il CYP3A4 e la glicoproteina P.
I due farmaci possono essere usati in associazione con una correzione della dose di sirolimus in base all’analisi effetto/concentrazione.
Tacrolimus Il fluconazolo può aumentare fino a un massimo di 5 volte le concentrazioni sieriche del tacrolimus somministrato per via orale, a causa dell’inibizione del metabolismo del tacrolimus attraverso il CYP3A4 nell’intestino.
Non sono state riscontrate alterazioni farmacocinetiche significative con la somministrazione endovenosa del tacrolimus.
Gli aumenti dei livelli del tacrolimus sono stati associati a nefrotossicità.
Il dosaggio del tacrolimus somministrato per via orale deve essere ridotto in base alle concentrazioni del tacrolimus stesso.
Losartan Il fluconazolo inibisce il metabolismo del losartan rispetto al suo metabolita attivo (E-3174) il quale è alla base di gran parte dell’attività antagonista con i recettori dell’angiotensina II, che si verifica durante il trattamento con losartan.
Bisogna sottoporre i pazienti ad un monitoraggio continuo della pressione arteriosa.
Lurasidone Gli inibitori moderati del CYP3A4 come il fluconazolo possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di lurasidone.
Se non è possibile evitare l’uso concomitante, ridurre la dose di lurasidone come indicato nelle informazioni sul prodotto di lurasidone.
Metadone Il fluconazolo può potenziare le concentrazioni sieriche del metadone.
Può risultare necessaria una correzione posologica del metadone.
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) La Cmax e l’AUC di flurbiprofene sono aumentate rispettivamente del 23% e dell’81% quando è stato somministrato in associazione al fluconazolo, rispetto alla somministrazione del flurbiprofene da solo.
Analogamente, la Cmax e l’AUC dell’isomero farmacologicamente attivo [S-(+)-ibuprofene] sono aumentate rispettivamente del 15% e dell’82%, quando il fluconazolo è stato somministrato in associazione all’ibuprofene racemico (400 mg) rispetto alla somministrazione dell’ibuprofene racemico da solo.Anche se sono stati condotti studi specifici, il fluconazolo può aumentare l’esposizione sistemica di altri FANS metabolizzati dal CYP2C9 (es.
naprossene, lornoxicam, meloxicam, diclofenac).
Si consiglia un monitoraggio frequente degli eventi avversi e della tossicità in relazione ai FANS.
Potrebbero essere necessarie modifiche al dosaggio dei FANS.
Olaparip Gli inibitori moderati del CYP3A4 come il fluconazolo aumentano le concentrazioni plasmatiche di olaparib; l’uso concomitante non è raccomandato.
Se non è possibile evitare l’associazione, limitare la dose di olaparib a 200 mg due volte al giorno.
Fenitoina Il fluconazolo inibisce il metabolismo epatico della fenitoina.
La somministrazione concomitante ripetuta di fluconazolo 200 mg e fenitoina 250 mg per via endovenosa, ha causato un aumento del 75% dell’AUC24 e del 128% della Cmin della fenitoina.
Nel caso di somministrazione concomitante, è necessario monitorare le concentrazioni sieriche della fenitoina per evitare tossicità da fenitoina.
Prednisone È stato segnalato il caso di un paziente trapiantato al fegato in trattamento con prednisone che ha sviluppato insufficienza andrenocorticale acuta dopo interruzione di una terapia di tre mesi con il fluconazolo.
L’interruzione del fluconazolo ha presumibilmente determinato un potenziamento dell’attività del CYP3A4 che ha portato ad un aumento del metabolismo del prednisone.
I pazienti in trattamento a lungo termine con fluconazolo e prednisone devono essere attentamente monitorati per la possibile comparsa di insufficienza andrenocorticale dopo interruzione del fluconazolo.
Rifabutina Il fluconazolo aumenta le concentrazioni sieriche della rifabutina determinando un aumento dell’AUC della rifabutina fino all’80%.
Nei pazienti in terapia concomitante con fluconazolo e rifabutina sono stati segnalati casi di uveite.
Nel trattamento in associazione, bisogna quindi tenere in considerazione i sintomi di tossicità della rifabutina.
Saquinavir Il fluconazolo aumenta l’AUC e la Cmax del saquinavir approssimativamente del 50% e del 55% rispettivamente, a causa dell’inibizione del metabolismo epatico del saquinavir da parte del CYP3A4 e dell’inibizione della glicoproteina P.
L’interazione con saquinavir/ritonavir non è stata studiata e può essere più marcata.
Può essere necessaria una modifica al dosaggio del saquinavir.
Sulfaniluree Il fluconazolo somministrato a volontari sani ha determinato un prolungamento dell’emivita sierica delle sulfaniluree contemporaneamente per via orale (clorpropamide, glibenclamide, glipizide e tolbutamide).
Durante la somministrazione concomitante, si consiglia un frequente monitoraggio dei livelli ematici di glucosio e un'adeguata riduzione del dosaggio della sulfanilurea.
Teofillina Nel corso di uno studio di interazione controllato verso placebo, la somministrazione di 200 mg di fluconazolo per 14 giorni ha comportato una riduzione del 18% della clearance plasmatica media della teofillina.
I pazienti in terapia con alti dosaggi di teofillina o che sono maggiormente a rischio per episodi di tossicità indotti dalla teofillina devono essere attentamente controllati per i segni di tossicità da teofillina quando assumono contemporaneamente il fluconazolo.
La terapia dovrà essere adeguatamente modificata qualora tali segni dovessero manifestarsi.
Tofacitinib L’esposizione a tofacitinib aumenta quando tofacitinib viene somministrato in concomitanza con farmaci che determinano un’inibizione moderata del CYP3A4 e un’inibizione forte del CYP2C19 (es.
fluconazolo).
È quindi raccomandato ridurre la dose di tofactinib a 5 mg una volta al giorno quando è associato a tali farmaci.
Tolvaptan L’esposizione a tolvaptan aumenta significativamente (200% dell’AUC, 80% della Cmax) quando tolvaptan, un substrato del CYP3A4, viene somministrato in concomitanza con fluconazolo, un inibitore moderato del CYP3A4, con il rischio di un aumento significativo delle reazioni avverse, specialmente diuresi significativa, disidratazione e insufficienza renale acuta.
In caso di uso concomitante, la dose di tolvaptan deve essere ridotta come indicato nelle informazioni sulla prescrizione di tolvaptan e il paziente deve essere monitorato frequentemente per eventuali reazioni avverse associate a tolvaptan.
Alcaloidi della Vinca Anche se non sono stati studiati, il fluconazolo può aumentare i livelli plasmatici degli alcaloidi della vinca (es.
vincristina e vinblastina), determinando neurotossicità, il che è possibile a causa dell’effetto inibitorio sul CYP3A4.
Vitamina A In un caso segnalato, su un paziente in terapia concomitante con acido all-trans-retinoico (una forma acida della vitamina A) e fluconazolo, si sono sviluppati effetti indesiderati correlati al Sistema Nervoso Centrale sotto forma di pseudotumor cerebri, che è scomparso dopo l’interruzione del trattamento con fluconazolo.
I due farmaci possono essere usati in associazione, ma bisogna tenere in considerazione l’incidenza degli effetti indesiderati correlati al sistema nervoso centrale.
Voriconazolo (inibitore del CYP2C9, CYP2C19 e del CYP3A4)La somministrazione concomitante di voriconazolo orale (400 mg Q12h per il giorno 1, poi 200 mg Q12h per 2,5 giorni) e di fluconazolo orale (400 mg il giorno 1, poi 200 mg Q24h per 4 giorni) a 8 soggetti maschi sani ha determinato un aumento della Cmax e dell’AUCτ del voriconazolo di una media del 57% (IC al 90% 20%, 107%) e del 79% (al 90% IC: 40%, 128%) rispettivamente.
Non è stato definito quali riduzioni della dose e/o della frequenza di voriconazolo e di fluconazolo potrebbero eliminare questo effetto.
Se il voriconazolo è usato in sequenza dopo il fluconazolo si raccomanda il monitoraggio degli eventi avversi associati al voriconazolo.
Zidovudina Il fluconazolo aumenta la Cmax e l’AUC della zidovudina rispettivamente dell’84% e del 74%, a causa di una riduzione di circa il 45% della clearance della zidovudina.
Analogamente l’emivita della zidovudina si è prolungata di circa il 128% a seguito di somministrazione concomitante con il fluconazolo.
I pazienti sottoposti a questa terapia concomitante devono essere monitorati per la possibile insorgenza di reazioni avverse correlate alla zidovudina.
Si può inoltre considerare la possibilità di una riduzione delle dosi di zidovudina.
Azitromicina Uno studio aperto, randomizzato, crossover a tre bracci, in 18 volontari sani ha determinato gli effetti di una singola dose orale di 1.200 mg di azitromicina sulla farmacocinetica di una dose orale singola di 800 mg di fluconazolo, così come gli effetti del fluconazolo sulla farmacocinetica dell’azitromicina.
Non c’è stata interazione farmacocinetica significativa tra il fluconazolo e l’azitromicina.
Contraccettivi orali Sono stati condotti due studi di farmacocinetica con una terapia combinata a base di contraccettivi orali somministrati in associazione a dosi multiple di fluconazolo.
Non sono stati riscontrati effetti rilevanti nei livelli dei due ormoni dei pazienti in terapia con fluconazolo 50 mg, mentre le AUC dell’etinilestradiolo e del levonorgestrel nel gruppo che assumeva fluconazolo 200 mg/die hanno evidenziato un incremento del 40% e del 24% rispettivamente.
Pertanto, l’impiego di dosi multiple di fluconazolo a questi dosaggi non modifica l’efficacia di una terapia combinata a base di contraccettivi orali.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza È stata segnalata una reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) correlata al trattamento con fluconazolo (vedere paragrafo 4.4).
Le reazioni avverse più frequentemente segnalate (> 1/10) sono cefalea, dolore addominale, diarrea, nausea, vomito, aumento dell’alanina aminotransferasi, aumento dell’aspartato aminotransferasi, aumento della fosfatasi alcalina e rash.
Durante il trattamento con fluconazolo sono state osservate e segnalate le seguenti reazioni avverse, con le frequenze seguenti:Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥ 1/100, < 1/10) Non comune (≥ 1/1000, < 1/100) Raro (≥ 1/10.000, < 1/1000) Molto raro (< 1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione sistemica organica Comune Non comune Raro Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico  Anemia Agranulocitosi, leucopenia, neutropenia, trombocitopenia. 
Disturbi del sistema immunitario   Anafilassi 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Diminuzione dell’appetito Ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, ipokaliemia 
Disturbi psichiatrici  Sonnolenza, insonnia  
Patologie del sistema nervoso Cefalea Convulsioni, parestesie, capogiri, alterazione del gusto Tremore 
Patologie dell’orecchio e del labirinto  Vertigini  
Patologie cardiache   Torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4), prolungamento del QT (vedere paragrafo 4.4) 
Patologie gastrointestinali Dolore addominale, vomito, diarrea, nausea Costipazione, dispepsia, flatulenza, secchezza delle fauci  
Patologie epatobiliari Aumento dell’alanina aminotransferasi (vedere paragrafo 4.4), Aumento dell’aspartato aminotransferasi (vedere paragrafo 4.4), Aumento della fosfatasi alcalina ematica (vedere paragrafo 4.4) Colestasi (vedere paragrafo 4.4), ittero (vedere paragrafo 4.4), Aumento della bilirubina (vedere paragrafo 4.4) Insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.4), necrosi epatocellulare (vedere paragrafo 4.4), epatite (vedere paragrafo 4.4), danno epatocellulare (vedere paragrafo 4.4) 
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash (vedere paragrafo 4.4) Eruzione* (vedere paragrafo 4.4), orticaria (vedere paragrafo 4.4), prurito, aumento della sudorazione Necrolisi epidermica tossica (vedere paragrafo 4.4), sindrome di Stevens-Johnson (vedere paragrafo 4.4), pustolosi esantematosa generalizzata acuta (vedere paragrafo 4.4), dermatite esfoliativa, angioedema, edema facciale, alopecia Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Mialgia  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione  affaticamento, malessere, astenia, febbre  
*inclusa eruzione fissa da farmaci Popolazione pediatrica La tipologia e l’incidenza delle reazioni avverse e delle alterazioni dei parametri di laboratorio riscontrati nel corso degli studi clinici pediatrici sono paragonabili a quelli osservati negli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramitehttps://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Uno studio osservazionale ha suggerito un aumentato rischio di aborto spontaneo con fluconazolo durante il primo trimestre.
I dati relativi a diverse migliaia di donne in gravidanza trattate con una dose cumulativa ≤ 150 mg di fluconazolo, somministrato nel primo trimestre, non mostrano alcun aumento del rischio complessivo di malformazioni del feto.
In un ampio studio osservazionale di coorte, l’esposizione nel primo trimestre a fluconazolo orale era associata a un piccolo incremento del rischio di malformazioni muscoloscheletriche, corrispondente a circa 1 caso in più su 1000 donne trattate con dosi cumulative ≤ 450 mg rispetto a donne trattate con azoli topici e a circa 4 casi in più su 1000 donne trattate con dosi cumulative superiori a 450 mg.
Il rischio relativo aggiustato era pari a 1,29 (IC al 95%: da 1,05 a 1,58) per 150 mg di fluconazolo orale e 1,98 (IC al 95%: da 1,23 a 3,17) per dosi superiori a 450 mg di fluconazolo.
Nei neonati le cui madri erano sottoposte a terapia con alti dosaggi di fluconazolo (400-800 mg/die) per coccidioidomicosi per un periodo ≥ 3 mesi, sono state riportate anomalie congenite multiple (che includono brachicefalia, displasia auricolare, fontanella anteriore gigante, ricurvamento femorale e sinostosi radio-omerale).
Il rapporto tra l’uso di fluconazolo e questi effetti non è chiaro.
Studi nell’animale hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Prima di avviare una gravidanza è raccomandato un periodo di wash-out di 1 settimana circa (che corrisponde a 5-6 emivite) dopo una dose singola o l’interruzione di un ciclo di trattamento (vedere paragrafo 5.2).
Il fluconazolo a dosaggi standard e per brevi periodi di trattamento non deve essere usato in gravidanza se non strettamente necessario.
Il fluconazolo ad alte dosi e/o per periodi di trattamento prolungati deve essere usato in gravidanza soltanto per infezioni che costituiscono rischio per la vita.
Allattamento Il fluconazolo passa nel latte materno e raggiunge concentrazioni simili a quelle plasmatiche (vedere paragrafo 5.2).
L’allattamento può essere continuato dopo la somministrazione di una dose singola standard di 150 mg di fluconazolo.
Si sconsiglia l’allattamento dopo l’uso ripetuto o dopo alti dosaggi di fluconazolo.
È necessario prendere in considerazione i benefici dell’allattamento sullo sviluppo e la salute, oltre all’esigenza clinica della madre di assumere fluconazolo e agli eventuali potenziali effetti avversi sul neonato allattato con latte materno dovuti a questo medicinale o alla condizione sottostante di cui è affetta la madre.
Fertilità Il fluconazolo non ha avuto effetti sulla fertilità di ratti maschi o femmine (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Non congelare.
Non conservare ad una temperatura superiore a 25 °C.
Dopo la prima apertura/diluizione: per le condizioni di conservazione del medicinale diluito, vedere il paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.