FENILEFRINA AG INIETT10FL 20ML

550,00 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: FENILEFRINA CLORIDRATO
  • ATC: C01CA06
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 01/07/2021

Trattamento dell’ ipotensione durante anestesia spinale, epidurale o generale.
Ogni ml di soluzione iniettabile contiene fenilefrina cloridrato equivalente a 100 microgrammi (0,1 mg) di fenilefrina. Ogni flaconcino da 20 ml contiene fenilefrina cloridrato equivalente a 2000 microgrammi (2 mg) di fenilefrina. Eccipienti con effetti noti: Ogni ml di soluzione iniettabile contiene 3,9 mg equivalenti a 0,17 mmol di sodio. Ogni flaconcino da 20 ml contiene 78 mg equivalenti a 3,4 mmol di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Fenilefrina non deve essere utilizzata: - nel caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - in associazione con gli inibitori della monoamino-ossidasi non selettivi (MAO) (o entro 2 settimane dalla loro sospensione) a causa del rischio di ipertensione parossistica e ipertermia potenzialmente fatale (vedere paragrafo 4.5); - in pazienti con ipertensione grave o malattia vascolare periferica a causa del rischio di gangrena ischemica o trombosi vascolare; - in pazienti con grave ipertiroidismo.

Posologia

Posologia Adulti Iniezione endovenosa in bolo: La dose normale è compresa tra 50-100 microgrammi, che può essere ripetuta fino a quando l’effetto desiderato viene raggiunto.
Una dose in bolo non deve superare 100 microgrammi.
Infusione continua: La dose iniziale è compresa tra 25-50 microgrammi/min.
Le dosi possono essere aumentate fino a 100 microgrammi/min o ridotte per mantenere la pressione arteriosa sistolica vicino al valore normale.
Sono state considerate efficaci dosi comprese tra 25 e 100 microgrammi/min.
Compromissione renale Dosi più basse di fenilefrina possono essere necessarie nei pazienti con funzionalità renale compromessa.
Compromissione epatica Dosi più elevate di fenilefrina possono essere necessarie in pazienti con cirrosi epatica.
Anziani: Il trattamento negli anziani deve essere eseguito con cura.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia della fenilefrina nei bambini non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione: Iniezione endovenosa in bolo o infusione endovenosa.
Questo medicinale deve essere somministrato esclusivamente da operatori sanitari con un’adeguata formazione ed esperienza in materia.

Avvertenze e precauzioni

La pressione arteriosa deve essere monitorata durante il trattamento.
Fenilefrina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con:- diabete mellito; - ipertensione arteriosa; - ipertiroidismo non controllato; - malattia coronarica e condizioni cardiache croniche; - insufficienza vascolare periferica non grave, - bradicardia; - blocco parziale del cuore; - tachicardia; - aritmie; - angina pectoris (fenilefrina può precipitare o aggravare l’angina nei pazienti con malattia coronarica e anamnesi di angina); - aneurisma; - glaucoma ad angolo chiuso.
Fenilefrina può indurre una riduzione della gittata cardiaca.
Di conseguenza, deve essere somministrata con estrema cautela in pazienti con arteriosclerosi, negli anziani e in pazienti con compromissione della circolazione cerebrale o coronarica.
Nei pazienti con ridotta gittata cardiaca o malattia vascolare coronarica, le funzioni vitali degli organi devono essere attentamente monitorate e la riduzione della dose deve essere considerata quando la pressione sanguigna sistemica è vicino al termine inferiore dell’intervallo di riferimento.
In pazienti con insufficienza cardiaca grave o shock cardiogeno, fenilefrina può causare peggioramento dell’insufficienza cardiaca come conseguenza della vasocostrizione indotta (aumento del post-carico).
Particolare attenzione deve essere rivolta quando viene somministrata fenilefrina per evitare stravaso, dal momento che ciò può causare necrosi del tessuto.
Questo medicinale contiene sodio.
Questo medicinale contiene 3,4 mmol (78 mg) di sodio per flaconcino, equivalente al 4% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

Interazioni

Combinazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3)MAO Inibitori non selettivi Ipertensione parossistica, ipertermia potenzialmente fatale.
A causa della lunga durata di azione dei MAO-inibitori, questa interazione è ancora possibile 15 giorni dopo l’interruzione dell’I-MAO.
Associazioni sconsigliate (vedere paragrafo 4.4)Alcaloidi dell’ergot dopaminergici (bromocriptina, cabergolina, lisuride, pergolide): Rischio di vasocostrizione e/o crisi ipertensive.
Alcaloidi dell’ergot vasocostrittori (diidroergotamina, ergotamina, metilergometrina, metisergide): Rischio di vasocostrizione e/o crisi ipertensive.
Antidepressivi triciclici (per es.
imipramina):
Ipertensione parossistica con possibilità di aritmie (inibizione di entrata di adrenalina o noradrenalina nelle fibre simpatiche).
Antidepressivi noradrenergici-serotoninergici (milnacipran, venlafaxina): Ipertensione parossistica con possibilità di aritmie (inibizione di entrata di adrenalina o noradrenalina nelle fibre simpatiche).
MAO Inibitori selettivi di tipo A Rischio di vasocostrizione e/o crisi ipertensive.
Linezolid: Rischio di vasocostrizione e/o crisi ipertensive.
Guanetidina e prodotti correlati: Aumento sostanziale nella pressione del sangue (iperreattività collegata alla riduzione nel tono simpatico e/o all’inibizione di entrata di adrenalina o noradrenalina nelle fibre simpatiche).
Se non si può evitare la combinazione, utilizzare con cautela dosi minori di agenti simpaticomimetici.
Glicosidi cardiaci, chinidina: Aumentato rischio di aritmie.
Sibutramina: Ipertensione parossistica con possibilità di aritmie (inibizione di entrata di adrenalina o noradrenalina nelle fibre simpatiche).
Anestetici volatili alogenati (desflurano, enflurano, alotano, isoflurano, metossiflurano, sevoflurano): Rischio di crisi ipertensive perioperatorie e aritmia.
Combinazioni che richiedono precauzioni per l’uso: • Agenti ossitocici: L’effetto delle amine simpaticomimetiche presso-attive è potenziato.
Pertanto, alcuni agenti ossitocici possono causare grave ipertensione persistente e possono verificarsi ictus durante il periodo successivo al parto.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Gli eventi avversi più comuni della fenilefrina sono bradicardia, episodi ipertensivi, nausea e vomito.
L’ipertensione è più frequente con alte dosi.
L’evento avverso cardiovascolare più comunemente riportato sembra essere bradicardia, probabilmente dovuto a una stimolazione vagale mediata dai barorecettori e coerente con l’effetto farmacologico della fenilefrina.
Elenco delle reazioni avverse Frequenza: non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del sistema immunitario: non nota: ipersensibilità.
Disturbi psichiatrici: non nota: ansia, eccitabilità, agitazione, stati psicotici, stato confusionale.
Patologie del sistema nervoso: non nota: mal di testa, nervosismo, insonnia, parestesia, tremore.
Patologie dell’occhio: non nota: midriasi, aggravamento di glaucoma ad angolo chiuso preesistente.
Patologie cardiache: non nota: bradicardia riflessa, tachicardia, palpitazioni, ipertensione, aritmia, angina pectoris, ischemia miocardica.
Patologie vascolari: non nota: emorragia cerebrale, crisi ipertensiva.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: non nota: dispnea, edema polmonare.
Patologie gastrointestinali: non nota: nausea, vomito.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: non nota: sudorazione, pallore o sbiancamento della pelle, piloerezione, necrosi cutanea con stravaso.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: non nota: debolezza muscolare.
Patologie renali e urinarie: non nota: difficoltà nella minzione e ritenzione urinaria.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Poiché fenilefrina è stata spesso utilizzata nel reparto di terapia intensiva nei pazienti con ipotensione e shock, alcuni degli eventi avversi gravi e dei decessi segnalati sono probabilmente correlati alla malattia di base e non sono correlati all’uso di fenilefrina.
Altra(e) popolazione(i) speciale(i) Anziani: il rischio di tossicità da fenilefrina è aumentato nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Gli studi sugli animali sono insufficienti per quanto riguarda la tossicità riproduttiva e teratogenicità (vedere paragrafo 5.3).
La somministrazione di fenilefrina alla fine della gravidanza o del travaglio può potenzialmente causare ipossia e bradicardia fetale.
L’utilizzo di fenilefrina iniettabile è possibile durante la gravidanza secondo le indicazioni.
La combinazione con alcuni agenti ossitocici può causare ipertensione grave (vedere paragrafo 4.5).
Allattamento Piccole quantità di fenilefrina sono escrete nel latte materno e la biodisponibilità orale può essere bassa.
La somministrazione di vasocostrittori alla madre espone il neonato a un rischio teorico di effetti cardiovascolari e neurologici.
Tuttavia, l’allattamento è possibile nel caso di somministrazione di un unico bolo durante il parto.
Fertilità Non ci sono dati disponibili riguardanti la fertilità dopo l’esposizione a fenilefrina (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.