EPOPROSTENOLO SUN FL 1,5MG

178,59 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: EPOPROSTENOLO SODICO
  • ATC: B01AC09
  • Descrizione tipo ricetta: RRL - LIMITATIVA RIPETIBILE
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 25/04/2019

Epoprostenolo è indicato per: Ipertensione arteriosa polmonare Epoprostenolo è indicato per il trattamento dell’ipertensione arteriosa polmonare (PAH) (idiopatica o PAH ereditaria e PAH associata a malattie del tessuto connettivo) in pazienti con sintomi riferibili alle classi funzionali III-IV secondo la classificazione dell’OMS, per migliorare la capacità di esercizio (vedere paragrafo 5.1). Dialisi renale Epoprostenolo è indicato per l’uso in emodialisi nelle situazioni di emergenza quando l’utilizzo di eparina comporti un elevato rischio di provocare o esacerbare sanguinamento o in presenza di altre controindicazioni all’uso dell’eparina (vedere paragrafo 5.1).
Epoprostenolo SUN 0,5 mg: Ogni flaconcino contiene 0,531 mg di epoprostenolo sodico equivalente a 0,5 mg di epoprostenolo. Un ml di soluzione ricostituita contiene 0,1 mg di epoprostenolo (come epoprostenolo sodico). Epoprostenolo SUN 1,5 mg: Ogni flaconcino contiene 1,593 mg di epoprostenolo sodico equivalente a 1,5 mg di epoprostenolo. Un ml di soluzione ricostituita contiene 0,3 mg di epoprostenolo (come epoprostenolo sodico). Eccipiente(i) con effetti noti: sodio. Ogni flaconcino da 0,5 mg contiene 17,20 mg di sodio. Ogni flaconcino da 1,5 mg contiene 17,26 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Insufficienza cardiaca congestizia dovuta a disfunzione ventricolare sinistra grave.
Epoprostenolo non deve essere usato in modo cronico in pazienti che sviluppino edema polmonare durante la titolazione della dose.

Posologia

Posologia Ipertensione arteriosa polmonare Epoprostenolo è indicato solo per infusione continua per via endovenosa.
Il trattamento deve essere iniziato e monitorato solo da un medico esperto nella terapia dell’ipertensione arteriosa polmonare.
Titolazione della dose a breve termine (acuta) Questa procedura deve essere eseguita in un ospedale con adeguato equipaggiamento di rianimazione.
Per determinare la velocità di infusione nel trattamento a lungo termine è richiesta una procedura a breve termine di titolazione della dose con somministrazione attraverso un catetere venoso periferico o centrale.
La velocità di infusione iniziale è di 2 nanogrammi/kg/min e deve essere aumentata con incrementi pari a 2 nanogrammig/kg/min ogni 15 minuti o più fino a quando non sia raggiunto il massimo beneficio emodinamico o non vengano indotti effetti farmacologici dose-limitanti.
Se la velocità iniziale di infusione di 2 nanogrammi/kg/min non è tollerata, si deve identificare una dose inferiore che sia tollerata dal paziente.
Infusione continua a lungo termine L’infusione continua a lungo termine di epoprostenolo deve essere effettuata attraverso un catetere venoso centrale.
Le infusioni endovenose periferiche temporanee possono essere usate fino a impianto dell’accesso centrale.
Le infusioni a lungo termine devono essere iniziate ad una velocità inferiore di 4 nanogrammi/kg/min rispetto alla velocità di infusione massima tollerata che era stata definita durante la titolazione della dose a breve termine.
Se la velocità di infusione massima tollerata è pari o inferiore a 5 nanogrammi/kg/min, l’infusione a lungo termine deve essere iniziata a 1 nanogrammo/kg/min.
Modifica della posologia Modifiche della velocità di infusione a lungo termine devono essere basate sulla persistenza, ricorrenza o peggioramento nel paziente dei sintomi relativi all’ipertensione arteriosa polmonare o alla comparsa di eventi avversi dovuti a dosi eccessive di epoprostenolo.
In generale, col passare del tempo, ci si deve attendere la necessità di aumentare la dose rispetto a quella iniziale a lungo termine.
Incrementi della dose devono essere presi in considerazione se i sintomi di ipertensione arteriosa polmonare persistono o ricorrono dopo un miglioramento.
La velocità di infusione deve essere aumentata con incrementi da 1 a 2 nanogrammi/kg/min ad intervalli sufficienti a permettere la valutazione della risposta clinica; tali intervalli devono essere di almeno 15 minuti.
Dopo che una nuova velocità di infusione è stata stabilizzata, il paziente deve essere tenuto sotto osservazione e devono essere monitorate la pressione arteriosa in orto e clinostatismo e la frequenza cardiaca per diverse ore al fine di assicurarsi che la nuova dose sia tollerata.
Durante l’infusione a lungo termine, la comparsa di eventi farmacologici dose-correlati, simili a quelli osservati durante il periodo di titolazione della dose, può necessitare di una riduzione della velocità infusionale, tuttavia gli eventi avversi possono occasionalmente risolversi senza alcuna regolazione della dose.
Le riduzioni della dose devono essere eseguite gradualmente con decrementi di 2 nanogrammi/kg/min ogni 15 minuti o più fino alla risoluzione degli effetti dose-limitanti.
L’interruzione brusca di epoprostenolo o riduzioni marcate ed improvvise della velocità infusionale devono essere evitate per il rischio di potenziali effetti rebound ad esito fatale (vedere paragrafo 4.4).
Tranne che nelle situazioni di pericolo di vita (ad esempio perdita di conoscenza, collasso, ecc.) la velocità infusionale di epoprostenolo deve essere modificata solo sotto controllo medico.
Dialisi renale Epoprostenolo è somministrabile solo per infusione continua, sia intravascolare che nel sangue che affluisce al dializzatore.
Il seguente schema di infusione è risultato efficace negli adulti: Prima della dialisi: 4 nanogrammi/kg/min per via endovenosa per 15 minuti.
Durante la dialisi: 4 nanogrammi/kg/min nell’accesso arterioso del dializzatore.
L’infusione deve essere sospesa al termine della dialisi.
Le dosi consigliate per la dialisi renale devono essere superate solo con uno stretto monitoraggio della pressione arteriosa del paziente.
Anziani Non sono disponibili informazioni specifiche sull’uso di epoprostenolo in pazienti di età superiore ai 65 anni per l’ipertensione arteriosa polmonare o per la dialisi renale.
In generale, l’identificazione della dose in un paziente anziano deve essere condotta con attenzione, tenendo conto della maggiore frequenza di insufficienza della funzionalità epatica, renale (in caso di ipertensione arteriosa polmonare) o cardiaca, di malattie concomitanti o di altre terapie farmacologiche.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di epoprostenolo nei bambini di età inferiore a 18 anni non sono state ancore stabilite.Modo di somministrazione La somministrazione a lungo termine di epoprostenolo avviene per via endovenosa attraverso un catetere venoso centrale utilizzando una pompa infusionale ambulatoriale.
Il paziente deve essere adeguatamente addestrato a tutti gli aspetti della cura del catetere venoso centrale, alla preparazione asettica della soluzione endovenosa iniettabile di epoprostenolo e alla preparazione e sostituzione del serbatoio per l’erogazione del farmaco della pompa infusionale e del set di estensione.
Le pompe ambulatoriali idonee alla somministrazione di Epoprostenolo SUN sono riportate al paragrafo 6.6.
Riduzione del rischio di infezione ematica correlata al catetere Per contribuire a ridurre il rischio di infezioni ematiche correlate al catetere è necessario prestare particolare attenzione alle raccomandazioni riportate al paragrafo 4.4 e di seguito.
Per la cura del catetere venoso centrale e della sede di uscita del catetere è necessario attenersi ad alcuni principi medici stabiliti.
Devono essere utilizzati solo set di estensione con un filtro in linea da 0,22 micron posizionato tra la pompa infusionale e il catetere venoso centrale.
Si raccomanda di utilizzare filtri con una membrana idrofila in polietersulfone.
Il set di estensione e il filtro in linea devono essere sostituiti almeno ogni 48 ore (vedere paragrafo 6.6).
Preparazione della soluzione endovenosa iniettabile di epoprostenolo: La soluzione ricostituita deve essere esaminata prima dell’ulteriore diluizione.
Non usare in presenza di alterazione del colore o di particelle.
La soluzione ricostituita deve essere ulteriormente diluita fino alla concentrazione finale entro un’ora dalla ricostituzione.
Per ulteriori istruzioni sulla ricostituzione e la diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.Epoprostenolo non deve essere somministrato tramite bolo iniettabile.

Avvertenze e precauzioni

Il pH della “soluzione pronta all’uso” diluita diminuisce con la diluizione e varia da 12,0 per una concentrazione di 90.000 ng/ml e 11,7 per una concentrazione di 45.000 ng/ml a 11,0 per una concentrazione di 3.000 ng/ml.
Pertanto, l'uso endovenoso periferico deve essere limitato esclusivamente alla breve durata e a basse concentrazioni.
A causa dell’elevato pH delle soluzioni finali per infusione, si deve porre attenzione nell’evitare lo stravaso durante la somministrazione e il conseguente rischio di danno tissutale.
Epoprostenolo è un potente vasodilatatore polmonare e sistemico.
Gli effetti cardiovascolari che si manifestano durante l’infusione regrediscono entro 30 minuti dalla fine della somministrazione.
Epoprostenolo è un potente inibitore dell’aggregazione piastrinica, di conseguenza, si deve tener conto di un aumento del rischio di complicanze emorragiche, in particolare per pazienti che presentano anche altri fattori di rischio per il sanguinamento (vedere paragrafo 4.5).
Se si verifica un’ipotensione eccessiva durante la somministrazione di epoprostenolo, si deve ridurre la dose o interrompere l’infusione.
L’ipotensione da sovradosaggio può essere importante e può causare perdita di coscienza (vedere paragrafo 4.9).
La frequenza cardiaca e la pressione arteriosa devono essere monitorate durante l’infusione di epoprostenolo.
Epoprostenolo può ridurre o aumentare la frequenza cardiaca.
Tale variazione può dipendere sia dalla frequenza cardiaca basale che dalla concentrazione di epoprostenolo somministrata.
Gli effetti di epoprostenolo sulla frequenza cardiaca possono essere mascherati dall’uso concomitante di farmaci che agiscono sui riflessi cardiovascolari.
Si consiglia estrema attenzione nei pazienti con malattia coronarica.
Sono stati riportati elevati livelli sierici di glucosio (vedere paragrafo 4.8).
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose massima giornaliera, cioè essenzialmente “senza sodio”.
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Ipertensione arteriosa polmonare Alcuni pazienti con ipertensione arteriosa polmonare hanno sviluppato edema polmonare durante la titolazione della dose, che può essere associato a malattia polmonare veno-occlusiva.
Epoprostenolo non deve essere usato in modo cronico in pazienti che sviluppano edema polmonare durante l’inizio della dose (vedere paragrafo 4.3).
Occorre evitare brusche sospensioni o interruzioni dell’infusione, ad eccezione delle situazioni con pericolo di vita.
Una brusca interruzione del trattamento può portare a rebound dell’ipertensione arteriosa polmonare, che provoca capogiro, astenia, aumento della dispnea e potrebbe causare la morte (vedere paragrafo 4.2).
Epoprostenolo è infuso in modo continuo attraverso un catetere venoso centrale permanente per mezzo di una piccola pompa infusionale portatile.
Pertanto la terapia con epoprostenolo richiede da parte del paziente attenzione nella ricostituzione sterile del farmaco, nella sua somministrazione, nella cura del catetere venoso centrale permanente, e disponibilità ad una continua ed attenta educazione a questa pratica.
Nella preparazione del farmaco e nella cura del catetere deve essere applicata una tecnica sterile.
Anche brevi interruzioni nella somministrazione di epoprostenolo possono dar luogo ad un rapido aggravamento sintomatico.
La decisione di somministrare epoprostenolo per l’ipertensione arteriosa polmonare, deve essere basata sulla consapevolezza da parte del paziente che esiste un’elevata probabilità che la terapia con epoprostenolo sarà necessaria per periodi prolungati, anche per anni; deve essere quindi attentamente considerata la capacità del paziente di accettare sia la corretta gestione del catetere endovenoso permanente che della pompa infusionale.
Dialisi renale L’effetto ipotensivo di epoprostenolo può essere accentuato dall’uso di tampone acetato nella soluzione dialitica durante la dialisi renale.
Durante la dialisi renale con epoprostenolo ci si deve assicurare che la gittata cardiaca aumenti in maniera consistente in modo che il rilascio di ossigeno ai tessuti periferici non diminuisca.
Epoprostenolo non è un anticoagulante convenzionale.
Epoprostenolo è stato usato con successo in sostituzione dell’eparina, nella dialisi renale, ma in una piccola percentuale di casi si è avuta la formazione di coaguli nel circuito dialitico, tali da richiedere la sospensione della dialisi.
Quando epoprostenolo è usato da solo, misure come quelle del tempo di coagulazione del sangue intero attivato possono non essere attendibili.

Interazioni

Quando si somministra epoprostenolo a pazienti che ricevono contemporaneamente anticoagulanti si consiglia il monitoraggio standard dei parametri della coagulazione.
L’effetto vasodilatatore di epoprostenolo può aumentare o essere aumentato dall’uso concomitante di altri vasodilatatori.
Come riportato con altri analoghi delle prostaglandine, epoprostenolo può ridurre l’efficacia trombolitica dell’attivatore tissutale del plasminogeno (t-PA) aumentandone la clearance epatica.
Quando vengono utilizzati contemporaneamente FANS o altri farmaci che influenzano l’aggregazione piastrinica, è possibile che epoprostenolo aumenti il rischio di sanguinamento.
Dopo l’inizio della terapia con epoprostenolo, i pazienti in trattamento con digossina possono manifestare un aumento delle concentrazioni di digossina che, per quanto transitorio, può rivelarsi significativo dal punto di vista clinico in pazienti predisposti ad intossicazione da digossina.

Effetti indesiderati

Gli eventi avversi sono elencati nella seguente tabella secondo la classificazione per sistemi e organi e in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Infezioni ed infestazioni
Comune Sepsi, setticemia (per lo più correlate al sistema di somministrazione di epoprostenolo)¹
Patologie del sistema emolinfopoietico
Comune Conta delle piastrine diminuita, sanguinamento in diverse sedi (ad esempio polmonare, gastrointestinale, epistassi, intracranico, postchirurgico, retroperitoneale)
Non nota Splenomegalia, ipersplenismo
Patologie endocrine
Molto raro Ipertiroidismo
Disturbi psichiatrici
Comune Ansia, nervosismo
Molto raro Agitazione
Patologie del sistema nervoso
Molto comune Cefalea
Patologie cardiache
Comune Tachicardia², bradicardia³
Patologie vascolari
Molto comune Arrossamento del viso (osservate anche in pazienti anestetizzati)
Comune Ipotensione
Molto raro Pallore
Non nota Ascite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non nota Edema polmonare
Patologie gastrointestinali
Molto comune Nausea, vomito, diarrea
Comune Coliche addominali, talvolta riferite come sensazione di fastidio a livello addominale
Non comune Secchezza delle fauci
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune Eruzione cutanea
Non comune Sudorazione
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Molto comune Dolore alla mascella
Comune Artralgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune Dolore (non specificato)
Comune Dolore nella sede di iniezione*, dolore toracico
Raro Infezione locale*
Molto raro Eritema al sito di infusione*, occlusione del lungo catetere endovenoso, fiacchezza, costrizione toracica
Esami diagnostici
Non nota Incremento dei valori di glucosio ematico
* Associato al sistema di somministrazione di epoprostenolo ¹ Sono state riportate infezioni correlate all’uso del catetere causate da organismi non sempre considerati patogeni (incluso il micrococco).
² È stata riportata tachicardia in risposta a epoprostenolo a dosi di 5 nanogrammi/kg/min e inferiori.
³ In volontari sani si è verificata bradicardia, talvolta accompagnata da ipotensione ortostatica, a dosi di epoprostenolo superiori a 5 nanogrammi/kg/min.
In volontari sani coscienti è stata riportata bradicardia associata ad una notevole diminuzione della pressione arteriosa sistolica e diastolica dopo la somministrazione endovenosa di una dose di epoprostenolo equivalente a 30 nanogrammi/kg/min.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospettareazione-avversa

Gravidanza e allattamento

Gravidanza I dati relativi all’uso di epoprostenolo in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Data l’assenza di alternative terapeutiche, epoprostenolo può essere utilizzato in quelle donne che decidano di continuare la gravidanza, nonostante il rischio noto di ipertensione arteriosa polmonare durante la gravidanza.
Allattamento Non è noto se epoprostenolo o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno.
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
L’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con epoprostenolo.
Fertilità I dati relativi agli effetti di epoprostenolo sulla fertilità nel genere umano non esistono o sono in numero limitato.
Gli studi sulla riproduzione non hanno mostrato effetti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Non congelare.
Conservare il flaconcino nell’astuccio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
La soluzione ricostituita deve essere ulteriormente diluita fino alla concentrazione finale entro un’ora dalla ricostituzione (vedere paragrafi 6.3 e 6.6).
Epoprostenolo SUN diluito secondo le istruzioni alla concentrazione finale nel serbatoio per l’erogazione del farmaco, può essere somministrato a temperatura ambiente (25°C) immediatamente dopo la diluizione oppure dopo la conservazione per un massimo di 8 giorni a 2 - 8°C, secondo le condizioni di utilizzo riportate nella Tabella 2 al paragrafo 6.6.
Non esporre la soluzione completamente diluita alla luce solare diretta.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.