ENALAPRIL ID SAND 14CPR20+12,5

4,40 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ENALAPRIL MALEATO/IDROCLOROTIAZIDE
  • ATC: C09BA02
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 20/10/2015

Trattamento dell’ipertensione essenziale. Questa associazione a dose fissa è indicata nei pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata con il solo enalapril. Questa dose fissa può anche sostituire la combinazione di enalapril maleato 20 mg e idroclorotiazide 12,5 mg nei pazienti che sono stati stabilizzati con le singole sostanze attive somministrate alle stesse dosi come medicinali separati. Questa associazione a dose fissa non è adatta per iniziare la terapia.
Ogni compressa contiene: enalapril maleato 20 mg e idroclorotiazide 12,5 mg. Eccipiente (i) con effetto noto: Ogni compressa contiene 85,12 mg di lattosio (come monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati nella sezione 6.1; • Grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min); • Anuria; • Anamnesi di angioedema associato a un precedente trattamento con un ACE-inibitore; • Angioedema ereditario o idiopatico; • Ipersensibilità ai medicinali derivati delle sulfonamidi; • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6); • Grave compromissione epatica/encefalopatia epatica; • L’uso concomitante di Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o danno renale (GFR < 60 ml/min/1.73 m² ) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1); • Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan.
Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5).

Posologia

Posologia La dose raccomandata è di una compressa al giorno.
Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH può essere somministrato in una singola dose quotidiana con o senza cibo.
Può essere consigliabile ricorrere a una titolazione individuale con entrambi i principi attivi.
Quando clinicamente appropriato, è possibile prendere in considerazione il passaggio diretto da una monoterapia a base di ACE-inibitore alla associazione fissa.
Terapia diuretica precedente Il trattamento con diuretici deve essere sospeso da 2 a 3 giorni prima dell'inizio del trattamento con Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH.
Danno renale Clearance della creatinina maggiore di 30 ml/min: la dose di enalapril deve essere titolata nei pazienti con compromissione renale la cui clearance della creatinina sia ≥30 ml/min prima di passare alla associazione fissa.
In questa popolazione i diuretici dell’ansa sono da preferire ai tiazidici.
La dose di enalapril maleato e di idroclorotiazide deve essere mantenuta più bassa possibile (vedere paragrafo 4.4).
In questi pazienti, potassio e creatinina devono essere monitorati periodicamente (per esempio ogni due mesi) una volta che il trattamento è stato stabilizzato (vedere paragrafo 4.4).
Clearance della creatinina <30 ml/min: vedere paragrafo 4.3.
Popolazioni speciali Nei pazienti sale/volume depleti la dose iniziale è pari o inferiore a 5 mg di enalapril.
Si raccomanda la titolazione individuale della dose sia con enalapril sia con idroclorotiazide.Anziani L’uso negli anziani si è dimostrato efficace come quello nei pazienti ipertesi più giovani.
Nel caso di compromissione renale fisiologica si raccomanda di titolare il monocomponente enalapril prima di utilizzate la associazione fissa.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH nei bambini e negli adolescenti non è stata stabilita.
Metodo di somministrazione Uso orale.

Avvertenze e precauzioni

Enalapril maleato-Idroclorotiazide Ipotensione e squilibrio del fluido elettrolitico Raramente è stata riscontrata ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata.
In pazienti ipertesi in terapia con Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH, l’ipotensione sintomatica è più probabile che si verifichi se il paziente è volume-depleto, es.
terapia diuretica, dieta iposodica, dialisi, diarrea o vomito (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
La determinazione periodica degli elettroliti sierici deve essere effettuata ad intervalli adeguati in questi pazienti.
Una particolare attenzione deve essere riservata a pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari nei quali una eccessiva caduta pressoria può portare a un infarto miocardico o a un evento cerebrovascolare.
Ipotensione sintomatica è stata osservata in pazienti con scompenso cardiaco, associato o meno a insufficienza renale.
Ciò è più probabile che si verifichi in quei pazienti con gradi più severi di insufficienza cardiaca, come rispecchiato dall'uso di alte dosi di diuretici dell'ansa, dall’iponatriemia o da disfunzione renale.
In questi pazienti la terapia deve essere iniziata sotto controllo medico, preferibilmente in ospedale, ed il paziente deve essere seguito con attenzione ad ogni aggiustamento della dose di enalapril e/o del diuretico.
Se si manifesta ipotensione il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, essere sottoposto ad infusione endovenosa di soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%).
Una transitoria risposta ipotensiva non è una controindicazione ad ulteriori dosi, che di solito possono essere somministrate senza difficoltà una volta che la pressione arteriosa è aumentata dopo l'espansione del volume sanguigno.
In seguito ad espansione del volume e a una stabilizzazione soddisfacente della pressione sanguigna, il trattamento può essere ripreso a dosi ridotte oppure entrambi i principi attivi possono essere assunti adeguatamente da soli.
In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca con pressione normale o bassa, enalapril può provocare un ulteriore abbassamento della pressione sistemica.
Tale effetto è previsto e in genere non costituisce una ragione valida per sospendere il trattamento.
Se l’ipotensione diviene sintomatica, può essere necessario ridurre la dose e/o sospendere il diuretico e/o enalapril.
Danno renale Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH non deve essere somministrato a pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina <80 ml/min e >30 ml/min) finché la titolazione di enalapril non abbia dimostrato la necessità del dosaggio presente in questa formulazione (vedere paragrafo 4.2).
In alcuni pazienti ipertesi senza precedente nefropatia visibile si è rilevato un aumento dell’urea e della creatinina ematica durante la somministrazione concomitante di enalapril ed un diuretico (vedere Avvertenze speciali e precauzioni per l’uso, Enalapril maleato, Danno renale; Idroclorotiazide, Danno renale al paragrafo 4.4).
Se dovesse verificarsi questo caso il trattamento con Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH deve essere sospeso.
In questa situazione si deve allertare della possibilità di una stenosi basale dell’arteria renale (vedere Avvertenze speciali e precauzioni per l’uso, Enalapril maleato, Ipertensione renovascolare al paragrafo 4.4).
Iperpotassiemia L’associazione di enalapril e un diuretico a basse dosi non esclude l’insorgenza di iperpotassiemia (vedere paragrafo 4.4, Enalapril maleato, Iperpotassiemia).
Tuttavia, la combinazione di un ACE inibitore e di diuretici risparmiatori di potassio non preclude lo sviluppo di ipopotassiemia, in particolare nei pazienti con diabete o compromissione renale.
ll potassio sierico deve essere controllato ad intervalli regolari.
Litio In generale l’associazione di enalapril con litio e agenti diuretici non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
Lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.
Enalapril maleato Stenosi aortica/cardiomiopatia ipertrofica Come tutti i vasodilatatori, gli ACE-inibitori devono essere usati con cautela in pazienti con ostruzione del tratto di deflusso aortico della valvola ventricolare sinistra e devono essere evitati in caso di shock cardiogeno ed ostruzione emodinamica significativa.
Danno renale L’insufficienza renale è stata riportata in associazione con l’enalapril e si è verificata principalmente in pazienti con insufficienza cardiaca grave o patologia renale di base, inclusa la stenosi dell’arteria renale.
Se riconosciuta precocemente ed adeguatamente trattata, l’insufficienza renale associata alla terapia con enalapril è usualmente reversibile (vedere paragrafo 4.2 e 4.4 Enalapril maleato-Idroclorotiazide, Danno renale; Idroclorotiazide, Danno renale al paragrafo).
Ipertensione renovascolare Quando i pazienti affetti da stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria dell’unico rene funzionante sono trattati con ACE-inibitori c’è un rischio aumentato di ipotensione ed insufficienza renale.
La perdita di funzionalità renale può avere luogo anche solo con lievi alterazioni della creatinina sierica.
In questi pazienti la terapia deve essere iniziata sotto stretta sorveglianza medica con basse dosi, attento aggiustamento della dose e monitoraggio della funzionalità renale.
Trapianto di rene Non ci sono esperienze disponibili riguardo la somministrazione di enalapril in pazienti con recente trapianto renale.
Per questa ragione il trattamento con enalapril non è raccomandato.
Pazienti in emodialisi L’uso di enalapril è controindicato in pazienti in dialisi a causa di insufficienza renale.
Sono state riportate reazioni anafilattoidi nei pazienti in dialisi con membrane ad alto flusso (es.
AN69 ) e trattati contemporaneamente con un ACE inibitore.
Per questi pazienti deve essere preso in considerazione l’impiego di un tipo diverso di membrane per dialisi o di una classe diversa di agenti antiipertensivi.
Insufficienza epatica Raramente, l’uso di ACE inibitori è stato associato ad una sindrome che ha inizio con ittero colestatico o epatite e progredisce fino alla necrosi epatica fulminante e (talora) alla morte.
Il meccanismo di tale sindrome non è noto.
I pazienti che assumono ACE-inibitori e sviluppano ittero o marcati aumenti degli enzimi epatici devono interrompere l’ACE-inibitore ed essere sottoposti ad adeguata supervisione medica (vedere paragrafo 4.4., Idroclorotiazide, Malattia epatica).
Neutropenia/Agranulocitosi In pazienti trattati con ACE inibitori sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia.
Nei pazienti con funzionalità renale normale e in assenza di altre complicanze, raramente compare neutropenia.
Enalapril deve essere somministrato con estrema cautela a pazienti con collagenopatie vascolari, a pazienti trattati con agenti immunosoppressori, con allopurinolo o procainamide, o che presentino una combinazione di questi fattori di complicanze, specialmente in presenza di preesistente compromissione renale.
Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in pochi casi non hanno risposto a una terapia antibiotica intensiva.
Se questi pazienti vengono trattati con enalapril si raccomanda di eseguire un controllo periodico della conta dei globuli bianchi e di invitarli a segnalare qualunque episodio di infezione.
Iperpotassiemia In alcuni pazienti in terapia con ACE inibitori, enalapril incluso, è stato segnalato un aumento delle concentrazioni sieriche di potassio.
Gli ACE-inibitori possono provocare iperkaliemia poiché inibiscono il rilascio di aldosterone.
Tale effetto non è solitamente significativo nei pazienti con una funzione renale nella norma.
Tuttavia, nei pazienti con una funzione renale compromessa, peggioramento della funzionalità renale, età maggiore di 70 anni, diabete mellito, eventi intercorrenti in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica e/o o nei pazienti che assumono integratori di potassio (inclusi sostituti del sale) diuretici risparmiatori di potassio (per esempio, spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), oppure pazienti che assumono altri farmaci associati ad aumenti del potassio sierico (es.
eparina, trimetoprim o cotrimoxazolo noto anche come trimetoprim/sulfametossazolo e soprattutto antagonisti dell’aldosterone o bloccanti del recettore dell’angiotensina,) si può verificare iperkaliemia.
L’uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, particolarmente nei pazienti con funzionalità renale ridotta, può portare ad un aumento significativo del potassio sierico.
L’iperpotassiemia può causare gravi aritmie, talvolta ad esito fatale.
I diuretici risparmiatori di potassio e i bloccanti del recettore dell'angiotensina devono essere usati con cautela nei pazienti in terapia con ACE-inibitori, e si devono contestualmente monitorare il potassio sierico e la funzione renale.
Se l’uso concomitante di enalapril ed uno qualsiasi dei farmaci sopra citati è ritenuto appropriato, essi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli della potassiemia (vedere paragrafo 4.4, Enalapril maleato-Idroclorotiazide, Iperpotassiemia; Idroclorotiazide, Effetti metabolici ed endocrini e paragrafo 4.5).
Ipoglicemia In pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o insulina che iniziano una terapia con un ACE-inibitore, si deve tenere sotto stretto controllo la glicemia, specialmente durante il primo mese di trattamento (vedere paragrafo 4.4, Idroclorotiazide, Effetti metabolici e endocrini e paragrafo 4.5).
Ipersensibilità/Angioedema Angioedema del viso, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe è stato riportato in pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, incluso enalapril maleato.
Questo può verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento.
In tali casi, Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH deve essere prontamente sospeso e si deve istituire un appropriato monitoraggio per assicurarsi della completa risoluzione dei sintomi prima di dimettere il paziente.
Nei casi in cui l’edema sia limitato al viso e labbra, la condizione generalmente si è rivolta senza trattamento, sebbene gli antistaminici siano stati utili per alleviare i sintomi.
Anche nei casi in cui l’edema è limitato alla lingua, senza distress respiratorio, può essere necessario un controllo prolungato per i pazienti dal momento che gli antistaminici e i corticosteroidi possono non essere sufficienti.
Molto raramente l’angioedema fatale associato a un edema laringeo o alla lingua è stato riportato.
In pazienti con coinvolgimento della lingua, della glottide o della laringe si può verificare ostruzione delle vie aeree, specialmente in pazienti con una anamnesi di chirurgia delle vie aeree.
Qualora siano interessate lingua, glottide o laringe, che probabilmente causano un'ostruzione delle vie aeree, deve essere prontamente somministrata una appropriata terapia, che può comprendere una soluzione di epinefrina 1:1000 sottocute (da 0.3 ml a 0.5 ml) e/o precauzioni per il mantenimento della pervietà delle vie aeree.
È stato riportato che pazienti neri che assumono ACE-inibitori hanno una incidenza più elevata di angioedema rispetto a quelli non neri.
Comunque, generalmente sembra che la popolazione nera possa presentare un rischio maggiore di angioedema.Pazienti con pregressi episodi di angioedema non correlato al trattamento con ACE inibitori possono presentare un rischio maggiore di angioedema quando trattati con un ACE inibitore (vedere anche paragrafo 4.3).
L’uso concomitante degli ACE-inibitori e di sacubitril/valsartan è controindicato in considerazione dell’aumento del rischio di angioedema.
Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH.
Il trattamento con Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
L’uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficoltà respiratorie) (vedere paragrafo 4.5).
Occorre cautela nell’iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta già assumendo un ACE-inibitore.
Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione agli imenotteri Raramente, pazienti in terapia con ACE-inibitori hanno riportato reazioni anafilattoidi con pericolo di morte, durante desensibilizzazione con veleno di imenotteri.
Queste reazioni sono state evitate sospendendo la terapia con ACE-inibitori prima di ogni desensibilizzazione.
Reazioni anafilattoidi in corso di aferesi LDL Raramente pazienti in trattamento con ACE inibitori sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destran solfato sviluppano reazioni anafilattoidi pericolose per la vita.
Queste reazioni sono state evitate sospendendo la terapia con ACE-inibitori prima di ogni desensibilizzazione.
Tosse In seguito alla di somministrazione di ACE inibitori è stata riportata la tosse.
Caratteristicamente questa tosse è non-produttiva, persistente e si risolve alla sospensione del trattamento.
La tosse indotta dagli ACE inibitori deve essere tenuta in considerazione nel porre diagnosi differenziale di tosse.
Intervento chirurgico/Anestesia L’enalapril blocca la formazione di angiotensina II e quindi altera la capacità dei pazienti sottoposti ad interventi chirurgici importanti o durante anestesia con agenti che provocano ipotensione, per compensare tramite il sistema renina-angiotensina.
Se si manifesta ipotensione correlata al suddetto meccanismo, può essere corretta mediante espansione della volemia (vedere paragrafo 4.5).
Gravidanza La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Differenze etniche Come con altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, l’enalapril sembra essere meno efficace nel diminuire la pressione arteriosa nei neri rispetto ai non-neri, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di una condizione di bassa renina nella popolazione nera ipertesa.
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Esiste l’evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta).
Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Idroclorotiazide Danno renale I tiazidici possono non essere i diuretici appropriati per l'uso in pazienti con insufficienza renale e sono inefficaci a valori di clearance della creatinina di 30 ml/min.
o al di sotto (es.
moderata o grave insufficienza renale) (vedere paragrafi 4.2 e paragrafo 4.4, Enalapril maleato-Idroclorotiazide, Danno renale; Enalapril maleato, Danno renale al paragrafo 4.4).
Negli anziani il valore della clearance della creatinina deve essere aggiustato in funzione dell’età, del peso e del sesso del paziente.
L’ipovolemia, dovuta alla perdita di fluidi e di sodio indotta dai diuretici all’inizio del trattamento, provoca una riduzione della filtrazione glomerulare.
Questo può causare un aumento dell’urea e della creatinina sierica.
Questa forma transitoria di compromissione della funzionalità renale non comporta alcuna conseguenza nei pazienti con funzionalità renale normale, ma può peggiorare una compromissione renale preesistente.
Nel caso di malattia renale grave i tiazidici devono essere usati con cautela.
Nei pazienti con malattia renale i tiazidici possono precipitare l’azotemia.
Nei pazienti con funzionalità renale compromessa possono svilupparsi effetti cumulativi del farmaco.
Nel caso si sviluppi una compromissione renale progressiva, caratterizzata dall’aumento dell’azoto non proteico, è necessaria un’attenta rivalutazione della terapia, in cui si consideri anche la possibilità di interrompere la terapia diuretica.
Malattia epatica I tiazidici devono essere usati con prudenza in pazienti con compromessa funzionalità epatica o malattia epatica progressiva, poichè minime alterazioni del bilancio idrico-elettrolitico possono precipitare il coma epatico (vedere paragrafo 4.4, Enalapril maleato, Insufficienza epatica).
In questo caso il trattamento con il diuretico deve essere sospeso immediatamente.Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH non è generalmente raccomandato in combinazione con sultopride (vedere paragrafo 4.5).
Effetti metabolici e endocrini La terapia con diuretici tiazidici può compromettere la tolleranza del glucosio.
Nei pazienti diabetici può essere necessario adattare il dosaggio degli agenti ipoglicemici inclusa l’insulina (vedere paragrafo 4, Enalapril maleato, Ipoglicemia).
Aumenti nei livelli di colesterolo e trigliceridi sono stati associati alla terapia diuretica a base di tiazidici; alla dose di 12,5 mg di idroclorotiazide non sono stati segnalati effetti, se non minimi.
Inoltre, in studi clinici con 6 mg di idroclorotiazide non è stato segnalato un effetto clinicamente significativo sul livello di glucosio, colesterolo, trigliceridi, sodio, magnesio o potassio.
Il sale e la deplezione del volume causati dai tiazidici riducono l'eliminazione urinaria dell'acido urico.
La terapia con tiazidici può causare iperuricemia e/o gotta in alcuni pazienti.
Questo effetto sull’iperuricemia sembra essere dose-correlato, e non è clinicamente significativo alla dose di 6 mg di idroclorotiazide.
Inoltre, l’enalapril può aumentare l’escrezione di acido urico attenuando in questo modo l’effetto iperuricemico dell’idroclorotiazide.
Come nel caso di qualsiasi paziente sottoposto a terapia diuretica la determinazione periodica degli elettroliti sierici deve essere effettuata ad intervalli adeguati.
I tiazidici (incluso l’idroclorotiazide) possono provocare squilibrio idrico o elettrolitico (ipopotassiemia, iponatriemia e alcalosi ipocloremica).
I segni premonitori dello squilibrio idrico o elettrolitico sono xerostomia, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, agitazione, crampi o dolore muscolare, affaticamento muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastro-intestinali tipo nausea e vomito.
Sebbene l’ipopotassiemia si possa sviluppare con l’impiego dei diuretici tiazidici, la terapia concomitante con enalapril può ridurre l’ipopotassiemia indotta dai diuretici.
Il rischio di ipopotassiemia è altissimo nei pazienti con cirrosi epatica, in pazienti con diuresi veloce, in pazienti con assunzione orale inadeguata di elettroliti e in pazienti in terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH (vedere paragrafo 4.5).
Iponatriemia può aversi in pazienti edematosi col tempo caldo.
Un deficit di cloruri è normalmente lieve e non necessita solitamente di trattamento.
Natremia È necessario valutare i livelli di sodio prima dell’inizio del trattamento e in seguito a intervalli regolari.
Tutti i trattamenti con diuretici possono provocare iponatremia, con conseguenze potenzialmente gravi.
Poiché una diminuzione della natremia può inizialmente presentarsi in forma asintomatica, il monitoraggio regolare si rivela essenziale e deve essere istituito ancora più di frequente nelle popolazioni a rischio, come i pazienti anziani, malnutriti e cirrotici (vedere paragrafi 4.8 e 4.9).
Kaliemia I principali rischi associati a tiazide e ai diuretici affini sono deplezione di potassio e ipokaliemia.
L’ipokaliemia (<3,5 mmol/l) deve essere evitata in alcune popolazioni a rischio, come i pazienti anziani e/o malnutriti, in particolare quando questi ricevono una terapia combinata, i pazienti cirrotici con edema e ascite, i pazienti con patologie coronariche e quelli con insufficienza cardiaca.
In questi casi l’ipokaliemia determina un aumento della cardiotossicità dei glicosidi della digitale e il rischio di aritmia.
Nei pazienti con intervallo QT lungo, sia esso congenito o indotto da farmaci, l’ipokaliemia determina un aumento del rischio di aritmia grave, in particolare torsioni di punta potenzialmente fatali, soprattutto nei pazienti con bradicardia.
I livelli di potassio devono essere controllati regolarmente, a partire dalla prima settimana di trattamento.
I tiazidici possono diminuire l’escrezione urinaria di calcio e provocare l’incremento leggero e intermittente di calcio sierico in assenza di patologie note nel metabolismo del calcio.
Un’ipercalcemia marcata può essere prova di latente iperparatiroidismo.
I tiazidici devono essere sospesi prima di controllare la funzionalità delle paratiroidi.
È stato osservato che i tiazidici aumentano l’escrezione urinaria di magnesio, la quale può portare a ipomagnesiemia.
Test antidoping L’idroclorotiazide contenuto in questo medicinale può condurre a un risultato positivo dell’analisi del test antidoping.
Ipersensibilità In pazienti che ricevono tiazidici possono comparire reazioni di sensibilizzazione con o senza un’anamnesi di allergia o asma bronchiale.
La possibilità di esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico è stata segnalata con l’uso di tiazidici.
Effusione coroidale, miopia acuta e glaucoma secondario ad angolo chiuso I farmaci sulfamidici o derivati da sulfamidici possono causare una reazione idiosincrasica che determina effusione coroidale con difetti del campo visivo, miopia transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso.
I sintomi includono l'insorgenza acuta di diminuita acuità visiva o dolore oculare e si verificano in genere da entro poche ore a settimane dall'inizio del medicinale.
Il glaucoma ad angolo chiuso acuto non trattato può portare alla perdita permanente della vista.
Il trattamento primario è l’interruzione dell’idroclorotiazide più rapidamente possibile.
Può essere necessario un trattamento medico o chirurgico se la pressione intraoculare rimane incontrollata.
I fattori di rischio per lo sviluppo di glaucoma ad angolo chiuso acuto possono includere una storia di sulfamidici o allergia alla penicillina.
Cancro della pelle non melanoma In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma (NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all'aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide (HCTZ) assunta.
L’effetto fotosensibilizzante dell’HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell’NMSC.
I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette.
Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l’adozione di possibili misure preventive quali l’esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata.
Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l’ausilio di esami istologici su biopsie.
Può essere inoltre necessario riconsiderare l’utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).
Tossicità respiratoria acuta Dopo l’assunzione di idroclorotiazide sono stati segnalati casi severi molto rari di tossicità respiratoria acuta, compresa la sindrome da distress respiratorio acuto (acute distress respiratory syndrome, ARDS).
L’edema polmonare si sviluppa generalmente entro pochi minuti od ore dall’assunzione di idroclorotiazide.
All’esordio i sintomi comprendono dispnea, febbre, deterioramento polmonare e ipotensione.
Se si sospetta la diagnosi di ARDS, Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH deve essere interrotto e deve essere somministrato un trattamento appropriato.
Non deve essere somministrato idroclorotiazide a pazienti che in precedenza hanno manifestato ARDS in seguito all’assunzione di idroclorotiazide.

Interazioni

Enalapril maleato-Idroclorotiazide Altri agenti antipertensivi L’uso concomitante di questi agenti può aumentare gli effetti ipotensivi dell’enalapril e dell’idroclorotiazide.
La somministrazione contemporanea di nitroglicerina e altri nitrati o altri vasodilatatori può ridurre ulteriormente la pressione sanguigna.
Litio Durante la somministrazione concomitante di litio ed ACE-inibitori sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicità.
L’uso concomitante di diuretici tiazidici può aumentare i livelli di litio e il rischio di tossicità da litio con gli ACE-inibitori.
L’uso di Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH con il litio non è raccomandato, tuttavia, se necessario, deve essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio (vedere paragrafo 4.4).
Farmaci antinfiammatori non steroidei compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 (COX-2) Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 (COX-2) possono ridurre gli effetti dei diuretici e altri antiipertensivi.
Quindi, gli effetti antiipertensivi degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II, degli ACE inibitori o dei diuretici possono essere attenuati dai FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2.
La co-somministrazione dei FANS (inclusi gli inibitori della COX-2) ed antagonisti del recettore dell'angiotensina II o ACE-inibitori hanno un effetto additivo sull’aumento del potassio sierico e possono dare luogo a deterioramento della funzionalità renale.
Tali effetti sono generalmente reversibili.
Raramente, potrebbe manifestarsi un’insufficienza renale acuta, specialmente nei pazienti con funzionalità renale compromessa (quali gli anziani o i pazienti volume-depleti, inclusi quelli in trattamento diuretico).
Enalapril maleato Diuretici risparmiatori del potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio Gli ACE inibitori riducono la perdita di potassio indotta dai diuretici.
Sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con enalapril si può sviluppare iperkaliemia.
I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico.
Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare enalapril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto è noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l’amiloride.
L’associazione di enalapril con i farmaci sopra citati non è pertanto raccomandata.
Se è indicato l’uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico (vedere paragrafo 4.4).
Ciclosporina Durante l’uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si può manifestare iperkaliemia.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
Eparina Durante l’uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si può manifestare iperkaliemia.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
Diuretici (tiazidici o diuretici dell’ansa) Il precedente trattamento con alte dosi di diuretici può dare luogo a deplezione del volume e a rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con enalapril (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti sospendendo il diuretico, o aumentando il volume o l’assunzione di sali o instaurando una terapia con enalapril a basse dosi.
Antidepressivi triciclici/Antipsicotici/Anestetici La somministrazione concomitante di ACE inibitori e taluni anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici può provocare una ulteriore diminuzione della pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.4).
Simpaticomimetici Gli agenti simpaticomimetici possono ridurre l’efficacia antiipertensiva degli ACE inibitori.
Agenti antidiabetici Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e medicinali antidiabetici (insulina, agenti ipoglicemizzanti orali) può provocare una eccessiva riduzione del glucosio nel sangue con rischio di ipoglicemia.
La comparsa di tale fenomeno sembra essere più probabile durante le prime settimane di trattamento combinato e in pazienti con disfunzione renale (vedere paragrafo 4.8).
Alcool L’alcool potenzia l’effetto ipotensivo degli ACE-Inibitori.
Acido acetilsalicilico, trombolitici e beta-bloccanti L’enalapril può essere somministrato con sicurezza in concomitanza ad acido acetilsalicilico (a dosi cardiologiche), trombolitici e betabloccanti.
Oro Sono state riportate raramente reazioni nitritoidi (sintomi di arrossamento del volto, nausea, vomito e ipotensione) in pazienti in terapia con oro per via iniettabile (aurotiomalato di sodio) e trattati contemporaneamente con un ACE-inibitore, compreso l’enalapril.
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) con ACE inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Medicinali che aumentano il rischio di angioedema L’uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan è controindicato poiché aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).
Idroclorotiazide Rilassanti non depolarizzanti della muscolatura scheletrica I tiazidici possono aumentare la risposta alla tubocurarina.
Alcool, barbiturici, antidepressivi o oppioidi analgesiciPuò verificarsi un potenziamento dell’ipotensione ortostatica.
Farmaci antidiabetici (agenti orali e insulina) Il trattamento con un medicinale tiazidico potrebbe influenzare la tolleranza al glucosio.
Può essere necessario un adattamento posologico del farmaco antidiabetico (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Metformina deve essere usata con cautela, a causa del rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza renale associata a idroclorotiazide.
Resine di colestiramina e colestipolo In presenza di resine a scambio anionico l’assorbimento dell’idroclorotiazide potrebbe risultare compromesso.
Dosi singole di colestiramina o di colestipolo legano l’idroclorotiazide e ne riducono l’assorbimento nel tratto gastrointestinale rispettivamente del 85 e 43 per cento.
Medicinali influenzati da disturbi del potassio sierico Si consiglia il controllo periodico del potassio sierico e l’ECG quando enalapril/idroclorotiazide è somministrato insieme a prodotti medicinali che vengono influenzati da disturbi del potassio sierico (per esempio glicosidi digitalici e antiaritmici) e con i seguenti medicinali che inducono torsioni di punta (tachicardia ventricolare), compresi alcuni antiaritmici, essendo l’ipopotassiemia un fattore predisponente per le torsioni di punta (tachicardia ventricolare): • antiaritmici di classe Ia (per esempio chinidina, idrochinidina, disopiramide, procainamide); • antiaritmici di classe III (per esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide); • alcuni antipsicotici (per esempio tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo); • altri (per esempio bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina IV, alofantrina, mizolastina, pentamidina, terfenadina, vincamina IV).
Glicosidi digitalici L'ipopotassiemia può sensibilizzare o esagerare la risposta del cuore agli effetti tossici della digitale (es.
maggiore irritabilità ventricolare).
Corticosteroidi, ACTH Intensificata deplezione elettrolitica, in particolare ipopotassiemia.
Diuretici kaliuretici (ad es.
furosemide), carbenoxolone o abuso di lassativi
L’idroclorotiazide può causare un aumento delle perdite di potassio e/o magnesio.
Amine Pressorie (ad es.
noradrenalina)
Si potrebbe verificare una diminuzione dell’effetto delle amine pressorie ma non sufficienti a precludere il loro uso.
Farmaci citotossici (ad es.
ciclofosfamide, metotressato)
I tiazidici possono ridurre l’escrezione renale dei farmaci citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressivi.
Altri medicinali antiipertensivi Effetto additivo Medicinali utilizzati nel trattamento della gotta (probenecide, sulfinpirazone e allopurinolo) Potrebbe essere necessario un aggiustamento del dosaggio dei medicinali uricosurici, poiché idroclorotiazide può aumentare i livelli sierici di acido urico.
Potrebbe essere necessario un aumento del dosaggio di probenecide o di sulfinpirazone.
La somministrazione concomitante di un medicinale tiazidico può aumentare l’incidenza di reazioni di ipersensibilità ad allopurinolo.
Agenti anticolinergici (per esempio atropina, biperidene) Aumento della biodisponibilità dei diuretici tiazidici dovuti alla diminuzione della motilità gastrointestinale e del rateo di svuotamento dello stomaco.
Salicilati Nel caso di dosi elevate di salicilati, idroclorotiazide potrebbe aumentare l’effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale.
Metildopa Ci sono stati rapporti isolati di anemia emolitica insorta a causa dell’uso concomitante di idroclorotiazide e metildopa.
Ciclosporina Il trattamento concomitante con ciclosporina potrebbe aumentare il rischio di iperuricemia e di complicazioni simili a gotta.
Sali di calcio e vitamina D A causa della diminuzione dell’escrezione, i diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici di calcio.
Se devono essere prescritti integratori di calcio, i livelli sierici di calcio devono essere monitorati e il dosaggio di calcio deve essere aggiustato di conseguenza.
Interazioni nei test di laboratorio A causa dei loro effetti sul metabolismo del calcio, i tiazidici possono interferire con i test della funzionalità paratiroidea (vedere paragrafo 4.4).
Carbamazepina Rischio di iponatremia sintomatica.
Si richiede il monitoraggio clinico e biologico.
Mezzi di contrasto iodinati Nel caso di disidratazione indotta da diuretici aumenta il rischio di insufficienza renale acuta, specialmente con dosi elevate di prodotto iodinato.
I pazienti devono essere reidratati prima della somministrazione.
Amfotericina B (parenterale) Idroclorotiazide potrebbe intensificare lo squilibrio elettrolitico, in particolare l’ipokaliemia.
Popolazione pediatrica Gli studi di interazione sono stati eseguiti solo negli adulti.

Effetti indesiderati

Enalapril/idroclorotiazide è generalmente ben tollerato.
Negli studi clinici, gli effetti collaterali sono stati generalmente lievi e transitori e nella maggior parte dei casi non hanno richiesto l'interruzione della terapia.
Gli effetti indesiderati più comuni riportati durante lo studio clinico con enalapril/idroclorotiazide sono stati mal di testa e tosse.
I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati per enalapril/idroclorotiazide, enalapril da solo o idroclorotiazide da solo sia durante gli studi clinici sia dopo che il medicinale è stato commercializzato includono: molto comuni (≥1/10); comuni (da ≥1/100 fino a <1/10); non comuni (da ≥1/1000 fino a <1/100); rari (da ≥1/10.000 fino a <1/1000); molto rari (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 1: Effetti indesiderati con enalapril maleato/idroclorotiazide
Classificazione sistemica organica Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro Non noto
Infezioni e infestazioni    Scialoadenite   
Neoplasie benigne, maligne e non specificate (incluse cisti e polipi)       Cancro della pelle non melanoma (carcinoma a cellule basali e carcinoma a cellule squamose)
Patologie del sistema emolinfopoietico    Anemia (incluso aplastica ed emolitica) Neutropenia, diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, depressione del midollo osseo, leucopenia, pancitopenia, linfoadenopatia, malattie autoimmuni  
Patologie del sistema immunitario     Reazione anafilattica  
Patologie endocrine       Sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Ipokaliemia, aumento di colesterolo, aumento dei trigliceridi, iperuricemia Ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4), ipomagnesiemia, gotta *, squilibrio elettrilitico, incluso l’iponatremia Aumento della glicemia ipercalcemia (vedere la sezione 4.4) 
Sistema nervoso e disturbi psichiatrici   Mal di testa, depressione, sincope, alterazione del gusto, Confusione, sonnolenza, insonnia, nervosismo, parestesia, vertigini diminuzione della libido *, irrequietezza Anormalità del sogno, disturbi del sonno, paresi (a causa di ipopotassiemia)  
Patologie dell’occhio Visione offuscata  Disturbi transitori dell’accomodazione, xantopsia   
Disturbi dell'orecchio e del labirinto    Tinnito   
Patologie cardiache e vascolari Vertigini Ipotensione, ipotensione ortostatica, disturbi del ritmo, angina pectoris, tachicardia Vampate, palpitazioni, vasculite necrotizzante, infarto miocardico o accidente cerebrovascolare e, possibilmente da secondaria a eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4) Fenomeno di Raynaud  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse Dispnea Rinorrea, mal di gola e raucedine, broncospasmo/ asma Infiltrati polmonari, distress respiratorio (compresa polmonite ed edema polmonare), rinite, alveolite allergica/ polmonite eosinofilica  
Patologie gastrointestinali Nausea Diarrea, dolore addominale Ileo, pancreatite, vomito, dispepsia, stitichezza, anoressia, irritazioni gastriche, secchezza delle fauci, ulcera peptica, flatulenza* Stomatite/ulcere aftose, glossite Angioedema intestinale 
Disordini epatobiliari     Insufficienza epatica, necrosi epatica (può essere fatale), epatite - epatocellulare o colestatica, ittero, colecistite (in particolare nei pazienti con colelitiasi preesistente)   
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Rash (esantema) di ipersensibilità / angioedema: sono stati riportati angioedema del viso, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e / o della laringe (vedere paragrafo 4.4) Diaforesi, prurito, orticaria, alopecia, fotosensibilizzazione Eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica tossica, porpora, lupus eritematoso cutaneo, eritroderma, pemfigo  È stato riportato un complesso di sintomi che può includere alcuni o tutti i seguenti: febbre, sierosite, vasculite, mialgia / miosite, artralgia / artrite, ANA positivo, VES elevata, eosinofilia e leucocitosi, Rash, fotosensibilità o altre manifestazioni dermatologiche possono verificarsi
Disturbi muscoloscheletrici, del tessuto connettivo e delle ossa   Crampi muscolari Artralgia *   
Disturbi renali e urinari    Disfunzione renale, insufficienza renale, proteinuria Oliguria, nefrite interstiziale  
Sistema riproduttivo e disturbi del seno    Impotenza Ginecomastia  
Patologie sistemiche e condizioni del sito di somministrazione Astenia Dolore al petto, stanchezza Malessere, febbre   
Esami diagnostici   Iperkaliemia, aumento della creatinina sierica Aumento dell'urea nel sangue, iponatriemia Aumenti degli enzimi epatici, aumenti della bilirubina sierica  
&I tassi di incidenza erano comparabili a quelli del gruppo placebo e dei gruppi di controllo attivo negli studi clinici.
* Visto solo con dosi di idroclorotiazide 12,5 mg e 25 mg.
† La frequenza dei crampi muscolari come comune riguarda dosi di idroclorotiazide 12,5 mg e 25 mg, mentre la frequenza dell'evento è rara in quanto riguarda le dosi da 6 mg di idroclorotiazide.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Cancro cutaneo non melanoma.
Sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un’associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4.
e 5.1).
ASSOCIATI AD IDROCLOROTIAZIDE Reazioni avverse non menzionate sopra Disturbi del metabolismo e della nutrizione: Non nota: glicosuria.
Patologie del sistema nervoso: Non nota: perdita dell’appetito, sensazione di testa leggera.
Patologie dell’occhio: Non nota: effusione coroidale, miopia acuta, glaucoma acuto ad angolo chiuso.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Molto rara: Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza ACE-inibitori: L’uso di ACE-inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
L’uso di ACE-inibitori è controindicato durante il 2° e il 3° trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi, tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo e il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidroamnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia - vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad ACE-inibitori dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri hanno assunto ACE-inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Idroclorotiazide C’è una limitata esperienza riguardo l’uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre.
Studi animali sono insufficienti.
L’idroclorotiazide attraversa la placenta.
Sulla base del meccanismo d'azione farmacologico di idroclorotiazide il suo utilizzo durante il secondo e terzo trimestre può compromettere la perfusione feto-placentare e può causare effetti fetali e neonatali, come ittero, disturbi dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
L’idroclorotiazide non deve essere usato per l'edema gestazionale, ipertensione gestazionale o preeclampsia a causa del rischio di diminuzione del volume plasmatico e ipoperfusione placentare, senza un benefico effetto sul decorso della malattia.
L’idroclorotiazide non deve essere utilizzato per l'ipertensione essenziale nelle donne in gravidanza, tranne in rare situazioni in cui nessun altro trattamento potrebbe essere utilizzato.
Allattamento Enalapril Limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno (vedere paragrafo 5.2).
Sebbene queste concentrazioni sembrino essere clinicamente irrilevanti, l'uso di Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH in allattamento non è raccomandato per i neonati pretermine nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perché non c’è abbastanza esperienza clinica.
Nei neonati più grandi, se ritenuto necessario per la madre, Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH può essere assunto durante l’allattamento, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di eventi avversi.
Idroclorotiazide: L'idroclorotiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantità.
I diuretici tiazidici ad alte dosi che provocano diuresi intensa possono inibire la produzione di latte.
L'uso di Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH durante l'allattamento non è raccomandato.
Se Enalapril Idroclorotiazide Sandoz GmbH viene utilizzato durante l'allattamento, le dosi devono essere tenute più basse possibile.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
Conservare nella confezione originale in modo da proteggere il medicinale dall’umidità.

Cerca farmaci per nome:

La fonte dei dati utilizzati e pubblicati è Banche Dati Farmadati Italia. Farmadati Italia garantisce il massimo impegno affinché la Banca dati e gli Aggiornamenti relativi a farmaci, parafarmaci, prodotti omeopatici e principi attivi siano precisi, puntuali e costantemente aggiornati. Questo materiale è fornito solo a scopo didattico e non è inteso per consulenza medica, diagnosi o trattamento e non deve in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o ad un consulto medico. Farmadati Italia e SilhouetteDonna.it non si assumono responsabilità sull’utilizzo dei dati. E’ doveroso contattare il proprio medico e/o uno specialista per la prescrizione e assunzione di farmaci. L’ultimo aggiornamento dei dati e la messa online del database da parte di Silhouette Donna è stato effettuato in data 23/09/2025.

Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.