ELTROMBOPAG DR 28CPR RIV 25MG

1.323,74 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ELTROMBOPAG OLAMINA
  • ATC: B02BX05
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 29/09/2025

Eltrombopag Dr. Reddy’s è indicato per il trattamento di pazienti adulti con trombocitopenia immune primaria (ITP) che sono refrattari ad altri trattamenti (ad esempio. corticosteroidi, immunoglobuline) (vedere paragrafi 4.2 e 5.1). Eltrombopag Dr. Reddy’s è indicato per il trattamento di pazienti pediatrici di età pari o superiore a 1 anno con trombocitopenia immune primaria (ITP) della durata di almeno 6 mesi dalla diagnosi e che sono refrattari ad altri trattamenti (ad esempio. corticosteroidi, immunoglobuline) (vedere paragrafi 4.2 e 5.1). Eltrombopag Dr. Reddy’s è indicato nei pazienti adulti con infezione cronica da virus dell'epatite C (HCV, Hepatitis C virus) per il trattamento della trombocitopenia, quando il grado di trombocitopenia è il principale fattore che impedisce l'inizio o limita la capacità di mantenere una terapia ottimale a base di interferone (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Eltrombopag Dr. Reddy’s 25 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene eltrombopag olamina equivalente a 25 mg di eltrombopag. Eccipienti con effetto noto: Ogni compressa rivestita con film contiene 46 mg di lattosio. Eltrombopag Dr. Reddy’s 50 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene eltrombopag olamina equivalente a 50 mg di eltrombopag. Eccipienti con effetto noto: Ogni compressa rivestita con film contiene 92 mg di lattosio. Eltrombopag Dr. Reddy’s 75 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene eltrombopag olamina equivalente a 75 mg di eltrombopag. Eccipienti con effetto noto: Ogni compressa rivestita con film contiene 138 mg di lattosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità ad eltrombopag o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Il trattamento con eltrombopag deve essere avviato da un medico e rimanere sotto la supervisione di un medico con esperienza nel trattamento delle malattie ematologiche o nella gestione dell'epatite cronica C e delle sue complicanze.
Posologia Il dosaggio richiesto di eltrombopag deve essere personalizzato in base alla conta piastrinica del paziente.
L'obiettivo del trattamento con eltrombopag non deve essere la normalizzazione della conta piastrinica.
La polvere per sospensione orale può portare ad una più elevata esposizione a eltrombopag rispetto alla formulazione in compresse (vedere paragrafo 5.2).
Quando si passa dalla formulazione in compresse a quella in polvere per sospensione orale, la conta piastrinica deve essere monitorata settimanalmente per 2 settimane.
Trombocitopenia immune (primaria) Deve essere utilizzata la dose più bassa di eltrombopag per raggiungere e mantenere una conta piastrinica ≥50 000/mcL.
Gli aggiustamenti della dose sono basati sulla risposta della conta piastrinica.
Eltrombopag non deve essere usato per normalizzare la conta piastrinica.
Negli studi clinici, la conta piastrinica generalmente aumentava entro 1 -2 settimane dall'inizio di eltrombopag e diminuiva entro 1 -2 settimane dopo l’interruzione.
Adulti e popolazione pediatrica di età compresa tra 6 e 17 anni La dose iniziale raccomandata di eltrombopag è di 50 mg una volta al giorno.
Per i pazienti di origine est/sud-est asiatica, il trattamento con eltrombopag deve essere iniziato alla dose ridotta di 25 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica di età compresa tra 1 e 5 anni La dose iniziale raccomandata di eltrombopag è di 25 mg una volta al giorno.
Monitoraggio e modifica della dose Dopo l'inizio del trattamento con eltrombopag, la dose deve essere regolata per raggiungere e mantenere una conta piastrinica ≥50 000/mcL necessaria per ridurre il rischio di sanguinamento.
Non deve essere superata la dose giornaliera di 75 mg.
I parametri ematochimici e di funzionalità epatica devono essere monitorati regolarmente per tutta la durata della terapia con eltrombopag ed il regime posologico di eltrombopag deve essere modificato in base alla conta piastrinica, come riportato nella Tabella 1.
Durante la terapia con eltrombopag, deve essere valutato settimanalmente l’emocromo completo, comprensivo di conta piastrinica e di striscio di sangue periferico, fino al raggiungimento di una conta piastrinica stabile (≥50 000/mcL per almeno 4 settimane).
Successivamente, l'emocromo completo, comprensivo di conta piastrinica, e di striscio di sangue periferico deve essere effettuato mensilmente.
Tabella 1 Modifiche della dose di eltrombopag nei pazienti ITP
Conta piastrinica Modifiche della dose o risposta
<50 000/mcL dopo almeno 2 settimane di terapia Aumentare la dose giornaliera di 25 mg fino a un massimo di 75 mg al giorno*.
da ≥50 000/mcL a ≤150 000/mcL Usare la dose più bassa di eltrombopag e/o un trattamento della ITP concomitante per mantenere una conta piastrinica che eviti o riduca i sanguinamenti.
da >150 000/mcL a ≤250 000/mcL Ridurre la dose giornaliera di 25 mg.
Attendere 2 settimane per stabilire gli effetti di questa modifica della dose e di tutte le successive •.
>250 000/mcl Interrompere eltrombopag; aumentare la frequenza del monitoraggio delle piastrine a due volte a settimana.
Quando la conta piastrinica è ≤ 100.000/mcL, iniziare nuovamente la terapia con alla dose giornaliera ridotta di 25 mg.
*Per i pazienti che assumono eltrombopag 25 mg una volta ogni due giorni, aumentare la dose a 25 mg una volta al giorno.
• Per i pazienti che assumono eltrombopag 25 mg una volta al giorno, occorre considerare il dosaggio a 12,5 mg una volta al giorno o, in alternativa, una dose di 25 mg una volta ogni due giorni.
Eltrombopag può essere somministrato in aggiunta ad altri medicinali per la ITP.
Il regime posologico dei medicinali concomitanti per il trattamento della ITP deve essere modificato, come clinicamente appropriato, per evitare aumenti eccessivi della conta piastrinica durante la terapia con eltrombopag.
È necessario attendere almeno 2 settimane per vedere l'effetto di qualsiasi variazione della dose sulla risposta piastrinica del paziente prima di considerare un’altra modifica della dose.
La modifica standard della dose di eltrombopag, sia in riduzione che in aumento, deve essere di 25 mg una volta al giorno.
Interruzione del trattamento Il trattamento con eltrombopag deve essere interrotto se la conta piastrinica non aumenta fino a un livello sufficiente ad evitare sanguinamenti clinicamente importanti dopo 4 settimane di terapia con 75 mg di eltrombopag una volta al giorno.
I pazienti devono essere sottoposti periodicamente a valutazione clinica e la prosecuzione del trattamento deve essere decisa dal medico su base individuale.
Nei pazienti non splenectomizzati questa deve includere una valutazione relativa alla splenectomia.
La ricomparsa della trombocitopenia è possibile con l'interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Trombocitopenia associata a epatite cronica da HCV Quando eltrombopag è somministrato in associazione con antivirali, si deve fare riferimento al riassunto delle caratteristiche del prodotto dei rispettivi medicinali somministrati in concomitanza per quanto riguarda i dettagli esaurienti delle informazioni rilevanti di sicurezza e delle controindicazioni.
Negli studi clinici, la conta piastrinica generalmente ha iniziato ad aumentare entro 1 settimana dall'inizio di eltrombopag.
Lo scopo del trattamento con eltrombopag deve essere quello di raggiungere il livello minimo della conta piastrinica necessario a iniziare la terapia antivirale, in aderenza alle raccomandazioni nella pratica clinica.
Durante la terapia antivirale, lo scopo del trattamento deve essere quello di mantenere la conta piastrinica ad un livello che prevenga il rischio di complicanze emorragiche, normalmente intorno a 50 000-75 000/mcL.
Si deve evitare una conta piastrinica >75 000/mcL.
Deve essere utilizzata la più bassa dose di eltrombopag necessaria a raggiungere gli obiettivi.
Le modifiche della dose sono basate sulla risposta della conta piastrinica.
Regime posologico iniziale Eltrombopag deve essere iniziato alla dose di 25 mg una volta al giorno.
Non è necessaria alcuna modifica della dose per i pazienti con epatite cronica da HCV di origine est/sud-est asiatica o per i pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafo 5.2).
Monitoraggio e modifica della dose La dose di eltrombopag deve essere modificata con incrementi di 25 mg ogni 2 settimane al fine di raggiungere la conta piastrinica target richiesta per iniziare la terapia antivirale.
La conta piastrinica deve essere monitorata ogni settimana prima di iniziare la terapia antivirale.
All'inizio della terapia antivirale la conta piastrinica può ridursi, pertanto devono essere evitate modifiche immediate della dose di eltrombopag (vedere Tabella 2).
Durante la terapia antivirale, la dose di eltrombopag deve essere modificata come necessario per evitare riduzioni della dose di peginterferone dovute a riduzioni della conta piastrinica, che possano esporre il paziente al rischio di sanguinamento (vedere Tabella 2).
La conta piastrinica deve essere controllata settimanalmente durante la terapia antivirale fino al raggiungimento di una conta piastrinica stabile, normalmente intorno a 50 000-75 000/mcl.
In seguito, si deve effettuare mensilmente l'emocromo completo, comprensivo di conta piastrinica, e striscio di sangue periferico.
Devono essere considerate riduzioni della dose di 25 mg sulla dose giornaliera se la conta piastrinica supera l’obiettivo richiesto.
Si raccomanda di attendere 2 settimane per valutare gli effetti di questo e di qualsiasi successivo aggiustamento della dose.
Non deve essere superata la dose di 100 mg di eltrombopag una volta al giorno.
Tabella 2.
Modifiche della dose di eltrombopag nei pazienti con epatite cronica da HCV durante la terapia antivirale
Conta piastrinica Modifiche della dose o risposta
<50 000/mcL dopo almeno 2 settimane di terapia Aumentare la dose giornaliera di 25 mg fino a un massimo di 100 mg/al giorno.
da ≥50 000/mcL a ≤100 000/mcL Usare la dose più bassa di eltrombopag necessaria per evitare riduzioni della dose di peginterferone.
da >100 000/mcL a ≤150 000/mcL Ridurre la dose giornaliera di 25 mg.
Attendere 2 settimane per valutare gli effetti di questa modifica della dose e di tutte le successive•.
>150 000/mcL Interrompere eltrombopag; aumentare la frequenza del monitoraggio delle piastrine a due volte a settimana.
Quando la conta piastrinica è ≤100 000/mcL, iniziare nuovamente la terapia alla dose giornaliera ridotta di 25 mg*.
*Nei pazienti che assumono 25 mg di eltrombopag una volta al giorno, si deve considerare di iniziare di nuovo il trattamento alla dose di 25 mg a giorni alterni.
• All'inizio della terapia antivirale la conta piastrinica può diminuire, pertanto si devono evitare le riduzioni immediate della dose di eltrombopag.
Interruzione del trattamento Il trattamento con eltrombopag deve essere interrotto se dopo 2 settimane di terapia a 100 mg il livello della conta piastrinica richiesto per iniziare la terapia antivirale, non è stato raggiunto.
Se non altrimenti giustificatp il trattamento con Eltrombopag deve essere concluso quando la terapia antivirale è sospesa.
Necessitano di interruzione del trattamento anche anche risposte eccessive della conta piastrinica o importanti anomalie dei test di funzionalità epatica.
Popolazioni speciali Compromissione renale Nei pazienti con compromissione renale non è necessario alcun aggiustamento della dose.
I pazienti con funzionalità renale compromessa devono usare eltrombopag con cautela e sotto un attento monitoraggio, ad esempio effettuando il controllo della creatinina sierica e/o effettuando l'analisi delle urine (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Eltrombopag non deve essere utilizzato nei pazienti affetti da ITP con compromissione epatica (punteggio Child-Pugh ≥5) a meno che il beneficio atteso superi il rischio identificato di trombosi della vena porta (vedere paragrafo 4.4).
Se l'uso di eltrombopag è considerato necessario per pazienti affetti da ITP con compromissione epatica, la dose iniziale deve essere di 25 mg una volta al giorno.
Dopo aver iniziato la somministrazione della dose di eltrombopag nei pazienti con compromissione epatica, deve essere rispettato un intervallo di 3 settimane prima di aumentare la dose.
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose per i pazienti trombocitopenici con epatite cronica da HCV e compromissione epatica lieve (punteggio Child-Pugh ≤6).
I pazienti con epatite cronica da HCV cronica e con compromissione epatica devono iniziare eltrombopag alla dose di 25 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 5.2).
Dopo l'inizio del trattamento con eltrombopag nei pazienti con compromissione epatica deve essere rispettato un intervallo di 2 settimane prima di aumentare la dose.
Vi è un aumentato rischio di eventi avversi, inclusi scompenso epatico ed eventi tromboembolici (ETE), nei pazienti trombocitopenici con malattia epatica cronica avanzata trattati con eltrombopag, sia in preparazione di procedure invasive sia nei pazienti con epatite cronica da HCV in trattamento con terapia antivirale (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Anziani Vi sono dati limitati sull'uso di eltrombopag in pazienti con ITP di età pari o superiore a 65 anni e nessuna esperienza clinica in pazienti con ITP di età superiore a 85 anni.
Negli studi clinici con eltrombopag, non sono state osservate nel complesso differenze clinicamente significative nella sicurezza di eltrombopag tra pazienti con almeno 65 anni e pazienti più giovani.
Altre esperienze cliniche riportate non hanno identificato differenze nelle risposte tra pazienti anziani e giovani, ma non può essere esclusa una maggiore sensibilità di alcuni soggetti più anziani (vedere paragrafo 5.2).
Vi sono dati limitati sull'uso di eltrombopag nei pazienti con epatite cronica da HCV e di età superiore ai 75 anni.
Si deve usare cautela in questi pazienti.
(vedere paragrafo 4.4).
Pazienti est/sud-est asiatici Nei pazienti adulti e pediatrici di origine est/sud-est asiatica, inclusi quelli con compromissione epatica, eltrombopag deve essere iniziato alla dose di 25 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 5.2).
Si deve continuare a controllare la conta piastrinica del paziente e a seguire i criteri standard per ulteriori modifiche della dose.
Popolazione pediatrica L'uso di Eltrombopag Dr.
Reddy’s non è raccomandato nei bambini di età inferiore a 1 anno con ITP a causa dell'insufficienza di dati sulla sicurezza e sull'efficacia.
La sicurezza e l'efficacia di eltrombopag nei bambini e negli adolescenti (<18 anni) con HCV cronica correlata a trombocitopenia non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Uso orale.
Le compresse devono essere assunte almeno due ore prima o quattro ore dopo l'assunzione di qualsiasi prodotto come antiacidi, prodotti caseari (o altri prodotti alimentari contenenti calcio) o supplementi minerali contenenti cationi polivalenti (ad esempio ferro, calcio, magnesio, alluminio, selenio e zinco) (vedere paragrafi 4.5 e 5.2).
Altre forme farmaceutiche/dosaggi possono essere più appropriati per la somministrazione alla popolazione pediatrica.
Per i dosaggi che non possono essere ottenuti con Eltrombopag Dr.
Reddy’s sono disponibili altri dosaggi di eltrombopag.

Avvertenze e precauzioni

Vi è un aumentato rischio di reazioni avverse che includono scompenso epatico potenzialmente fatale ed eventi tromboembolici nei pazienti trombocitopenici con epatite cronica da HCV con malattia epatica cronica avanzata, definita da bassi livelli di albumina ≤35 g/L o da un punteggio MELD (Model for End Stage Liver Disease) ≥10, quando trattati con eltrombopag in associazione con una terapia a base di interferone.
Inoltre, i benefici del trattamento in termini di proporzione di pazienti che raggiunge la risposta virologica sostenuta (SVR) rispetto al placebo sono stati modesti in questi pazienti (soprattutto per quelli con albumina al basale ≤35g/L) rispetto al gruppo complessivo.
Il trattamento con eltrombopag in questi pazienti deve essere iniziato solo da medici esperti nella gestione di epatite cronica da HCV avanzata e solo quando i rischi di trombocitopenia o della sospensione della terapia antivirale necessitano un intervento.
Se il trattamento è considerato clinicamente indicato, è richiesto un attento monitoraggio di questi pazienti.
Associazione con agenti antivirali ad azione diretta La sicurezza e l'efficacia non sono state stabilite nell’associazione con agenti antivirali ad azione diretta approvati per il trattamento dell'infezione da epatite C cronica.
Rischio di epatotossicità La somministrazione di eltrombopag può causare anomalie della funzionalità epatica e epatotossicità severa, che possono essere pericolose per la vita (vedere paragrafo 4.8).
L'alanina aminotransferasi (ALT), l'aspartato aminotrasferasi (AST) e la bilirubina sieriche devono essere misurate prima di'iniziare di eltrombopag, ogni 2 settimane durante la fase di aggiustamento della dose e mensilmente dopo aver raggiunto di una dose stabile.
Eltrombopag inibisce l'UDP-glucorosil- transferasi (UGT)1A1 e il polipeptide trasportatore organico anionico (OATP)1B1, ciò può portare a iperbilirubinemia indiretta.
Se la bilirubina è elevata, si deve eseguire il frazionamento.
Le anomalie nei test sierici di funzionalità epatica devono essere valutate ripetendo il test entro 3-5 giorni.
Se le anomalie sono confermate, i test sierici di funzionalità epatica devono essere monitorati fino a quando le anomalie si risolvono, si stabilizzano o tornano ai livelli basali.
Eltrombopag deve essere interrotto se i livelli di ALT aumentano (≥3 volte il limite superiore della norma [x ULN] nei pazienti con funzionalità epatica normale, o ≥3 x il valore basale o >5 x l’ULN, a seconda di quale sia il valore più basso, nei pazienti con innalzamento delle transaminasi prima del trattamento) e sono: • progressivi, o • persistenti per ≥4 settimane, o • accompagnati da un aumento della bilirubina diretta, oppure • accompagnati da sintomi clinici di danno epatico o da evidenze di scompenso epatico.
È richiesta cautela nella somministrazione di eltrombopag a pazienti con malattia epatica.
Nei pazienti con ITP si deve usare una dose iniziale più bassa di eltrombopag.
È richiesto un attento monitoraggio in caso di somministrazione a pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 4.2).
Scompenso epatico (uso con interferone) Scompenso epatico nei pazienti con epatite C cronica: è richiesto il monitoraggio nei pazienti con bassi livelli di albumina (≤35 g/L) o con punteggio MELD al basale ≥10.
I pazienti con epatite cronica da HCV e con cirrosi epatica possono essere a rischio di scompenso epatico quando ricevono la terapia con interferone alfa.
In due studi clinici controllati nei pazienti trombocitopenici con epatite cronica da HCV, si è verificato scompenso epatico (ascite, encefalopatia epatica, emorragia da varici, peritonite batterica spontanea) più frequentemente nel braccio eltrombopag (11%) che nel braccio placebo (6%).
Nei pazienti con bassi livelli di albumina (≤ 35 g/L) o con un punteggio MELD ≥10 al basale, si è registrato un rischio 3 volte maggiore di scompenso epatico e un aumento del rischio di eventi avversi fatali rispetto a quelli con malattia epatica meno avanzata.
Inoltre, i benefici del trattamento in termini di percentuale di raggiungimento della SVR rispetto al placebo sono stati modesti in questi pazienti (soprattutto per quelli con albumina al basale ≤35 g/L) rispetto al gruppo complessivo.
Eltrombopag deve essere somministrato a questi pazienti solo dopo un'attenta considerazione dei benefici attesi rispetto ai rischi.
I pazienti con queste caratteristiche devono essere attentamente monitorati per rilevare segni e sintomi di scompenso epatico.
Per i criteri di sospensione si deve fare riferimento al riassunto delle caratteristiche del prodotto del rispettivo interferone.
Eltrombopag deve essere interrotto se la terapia antivirale viene sospesa per scompenso epatico.
Complicanze trombotiche/tromboemboliche In studi controllati nei pazienti trombocitopenici con epatite cronica da HCV sottoposti a terapia a base di interferone (n=1 439), 38 dei 955 pazienti (4%) trattati con eltrombopag e 6 dei 484 pazienti (1%) nel gruppo placebo hanno presentato ETE.
Le complicanze trombotiche/tromboemboliche segnalate comprendevano eventi sia venosi che arteriosi.
La maggior parte delle ETE non era grave e si è risolta entro la fine dello studio.
La trombosi della vena porta è stata la ETE più comune in entrambi i gruppi di trattamento (2% nei pazienti trattati con eltrombopag contro <1% per il placebo).
Non è stata osservata alcuna relazione temporale specifica tra l'inizio del trattamento e l'evento di ETE.
I pazienti con bassi livelli di albumina (≤35 g/L) o MELD ≥10 presentavano un rischio di ETE 2 volte maggiore rispetto a quelli con livelli di albumina più elevati; quelli di età ≥60 anni presentavano un rischio di ETE di 2 volte superiore rispetto ai pazienti più giovani.
Eltrombopag deve essere somministrato a questi pazienti solo dopo un'attenta considerazione dei benefici attesi rispetto ai rischi.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per rilevare segni e sintomi di ETE.
Il rischio di ETE è risultato aumentato nei pazienti con malattia epatica cronica (chronic liver disease, CLD) trattati con eltrombopag 75 mg una volta al giorno per 2 settimane in preparazione a procedure invasive.
6 dei 143 (4%) pazienti adulti con CLD che hanno ricevuto eltrombopag hanno manifestato ETE (tutti a carico del sistema venoso portale) e 2 dei 145 (1%) pazienti del gruppo placebo hanno manifestato ETE (uno a carico del sistema venoso portale e un infarto del miocardio).
5 dei 6 pazienti trattati con eltrombopag hanno manifestato complicanze trombotiche con una conta piastrinica >200 000/mcL ed entro 30 giorni dall'ultima dose di eltrombopag.
Eltrombopag non è indicato per il trattamento della trombocitopenia in pazienti con malattia epatica cronica in preparazione a procedure invasive.
Negli studi clinici con eltrombopag nella ITP sono stati osservati eventi tromboembolici con conte piastriniche basse e normali.
Si deve usare cautela nel somministrare eltrombopag a pazienti con fattori di rischio noti per il tromboembolismo, inclusi, ma non limitati a fattori di rischio ereditari (ad es.
Fattore V Leiden) o acquisiti (ad es.
deficit di ATIII, sindrome antifosfolipidica), età avanzata, pazienti con periodi prolungati di immobilizzazione, neoplasie maligne, contraccettivi e terapia ormonale sostitutiva, interventi chirurgici/traumi, obesità e fumo.
La conta piastrinica deve essere attentamente monitorata e si deve prendere in considerazione la possibilità di ridurre la dose o di interrompere il trattamento con eltrombopag se la conta piastrinica supera i livelli target (vedere paragrafo 4.2).
Il rapporto rischio/beneficio deve essere considerato nei pazienti a rischio di ETE di qualsiasi eziologia.
Non è stato identificato alcun caso di ETE in uno studio clinico sulla SAA refrattaria, tuttavia il rischio di questi eventi non può essere escluso in questa popolazione di pazienti a causa del numero limitato di pazienti esposti.
Poiché la dose più alta autorizzata è indicata per i pazienti con SAA (150 mg/die) e a causa della natura della reazione, si potrebbero prevedere ETE in questa popolazione di pazienti.
Eltrombopag non deve essere utilizzato in pazienti affetti da ITP con compromissione epatica (punteggio Child-Pugh ≥5) a meno che il beneficio atteso superi il rischio identificato di trombosi della vena porta.
Quando il trattamento è considerato appropriato, è richiesta cautela nella somministrazione di eltrombopag a pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Sanguinamento dopo l'interruzione di eltrombopag È probabile che la trombocitopenia si ripresenti nei pazienti affetti da ITP alla sospensione del trattamento con eltrombopag.
Dopo l'interruzione di eltrombopag, nella maggior parte dei pazienti la conta piastrinica torna ai livelli basali entro 2 settimane, il che aumenta il rischio di sanguinamento e in alcuni casi può portare a sanguinamento.
Questo rischio aumenta se il trattamento con eltrombopag viene interrotto in presenza di anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici.
Si raccomanda che, in caso di interruzione del trattamento con eltrombopag, la terapia della ITP venga ripresa secondo le attuali linee guida terapeutiche.
La gestione medica aggiuntiva può includere l'interruzione della terapia anticoagulante e/o antiaggregante, l'inversione dell'anticoagulazione o il supporto piastrinico.
La conta piastrinica deve essere monitorata settimanalmente per 4 settimane dopo la sospensione di eltrombopag.
Negli studi clinici nell’epatite cronica da HCV è stata riportata una maggiore incidenza di sanguinamenti gastrointestinali, inclusi casi gravi e fatali, in seguito alla sospensione di peginterferone, ribavirina ed eltrombopag.
Dopo l'interruzione della terapia, i pazienti devono essere monitorati per rilevare eventuali segni o sintomi di sanguinamento gastrointestinale.
Formazione di reticolina nel midollo osseo e rischio di fibrosi del midollo osseo Eltrombopag può aumentare il rischio di sviluppo o progressione delle fibre di reticolina nel midollo osseo.
La rilevanza di queste alterazioni, come per altri agonisti del recettore della trombopoietina (TPO- R), non è stata ancora stabilita.
Prima di iniziare la somministrazione di eltrombopag, lo striscio di sangue periferico deve essere esaminato attentamente per stabilire il livello basale di anomalie morfologiche cellulari.
Dopo l'identificazione di una dose stabile di eltrombopag, l'emocromo completo con conta differenziale dei globuli bianchi deve essere eseguito mensilmente.
Se si osservano cellule immature o displastiche, è necessario esaminare gli strisci di sangue periferico per verificare la presenza di anomalie morfologiche nuove o in peggioramento (ad esempio, globuli rossi a goccia e nucleati, globuli bianchi immaturi) o di citopenia/e.
Se il paziente sviluppa anomalie morfologiche nuove o in peggioramento o citopenia/e, il trattamento con eltrombopag deve essere interrotto e deve essere presa in considerazione una biopsia del midollo osseo, compresa la colorazione per la fibrosi.
Progressione della sindrome mielodisplastica (SMD) esistente Esiste un rischio teorico che gli agonisti di TPO-R possano stimolare la progressione di neoplasie ematologiche esistenti, come la SMD.
Gli agonisti del TPO-R sono fattori di crescita che portano alla proliferazione e al differenziamento delle cellule progenitrici trombopoietiche e alla produzione di piastrine.
Il TPO-R è espresso prevalentemente sulla superficie delle cellule della linea mieloide.
Negli studi clinici condotti con un agonista del TPO-R in pazienti con SMD, sono stati osservati casi di aumento transitorio della conta delle cellule blastiche e casi di progressione della malattia da SMD verso la leucemia mieloide acuta (LMA).
La diagnosi di ITP nei pazienti adulti e anziani deve essere confermata escludendo altre patologie che presentano trombocitopenia, in particolare deve essere esclusa la diagnosi di SMD.
Si deve prendere in considerazione l'esecuzione di un aspirato e biopsia midollare nel corso della malattia e del trattamento, in particolare nei pazienti di età superiore ai 60 anni, in quelli che presentano sintomi sistemici o segni anomali, come l'aumento delle cellule blastiche periferiche.
L'efficacia e la sicurezza di eltrombopag non sono state stabilite per il trattamento della trombocitopenia dovuta alla SMD.
Eltrombopag non deve essere utilizzato al di fuori degli studi clinici per il trattamento della trombocitopenia dovuta alla SMD.
Alterazioni oculari Negli studi tossicologici di eltrombopag nei roditori è stata osservata cataratta (vedere paragrafo 5.3).
In studi controllati nei pazienti trombocitopenici con epatite cronica da HCV in terapia con interferone (n=1 439), è stata segnalata la progressione di cataratta preesistente al basale o la comparsa di cataratta nell'8% del gruppo eltrombopag e nel 5% del gruppo placebo.
Nei pazienti con epatite cronica da HCV che ricevevano interferone, ribavirina ed eltrombopag sono state segnalate emorragie retiniche, per lo più di grado 1 o 2 (2% del gruppo eltrombopag e 2% del gruppo placebo).
Le emorragie si sono verificate sulla superficie della retina (preretiniche), sotto la retina (subretiniche) o all'interno del tessuto retinico.
Si raccomanda il monitoraggio oftalmologico di routine dei pazienti.
Prolungamento del QT/QTc Uno studio sul QTc in volontari sani a cui sono stati somministrati 150 mg di eltrombopag al giorno non ha mostrato un effetto clinicamente significativo sulla ripolarizzazione cardiaca.
Il prolungamento dell'intervallo QTc è stato riportato in studi clinici in pazienti con ITP e in pazienti trombocitopenici con epatite cronica da HCV.
Il significato clinico di questi eventi di prolungamento del QTc non è noto.
Perdita della risposta a eltrombopag Una perdita della risposta o un fallimento nel mantenere la risposta piastrinica al trattamento con eltrombopag entro l'intervallo di dosaggio raccomandato deve indurre a ricercare i fattori causali, incluso un aumento della reticolina nel midollo osseo.
Popolazione pediatrica Le avvertenze e le precauzioni di cui sopra per ITP si applicano anche alla popolazione pediatrica.
Interferenza con gli esami di laboratorio Eltrombopag è molto colorato e quindi può interferire con alcuni esami di laboratorio.
Nei pazienti che assumono eltrombopag sono state segnalate decolorazioni del siero e interferenze con i test della bilirubina totale e della creatinina.
Se i risultati di laboratorio e le osservazioni cliniche non sono coerenti, ripetere il test con un altro metodo può aiutare a determinare la validità del risultato.
Eccipienti Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa rivestita con film, cioè essenzialmente "senza sodio".
Lattosio Eltrombopag Dr.
Reddy’s contiene lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Effetti di eltrombopag su altri medicinali Inibitori della HMG CoA reduttasi La somministrazione di eltrombopag 75 mg una volta al giorno per 5 giorni con una singola dose da 10 mg di rosuvastatina, substrato di OATP1B1 e BCRP, a 39 soggetti adulti sani ha aumentato la Cmax plasmatica di rosuvastatina del 103% (intervallo di confidenza [IC] del 90%: 82%, 126%) e l'AUC0-∞ del 55% (90% IC: 42%, 69%).
Sono previste interazioni anche con altri inibitori dell'HMG-CoA reduttasi, tra cui atorvastatina, fluvastatina, lovastatina, pravastatina e simvastatina.
In caso di co-somministrazione di eltrombopag, si deve prendere in considerazione una dose ridotta di statine e si deve intraprendere un attento monitoraggio delle reazioni avverse alle statine (vedere paragrafo 5.2).
Substrati di OATP1B1 e BCRP La somministrazione concomitante di eltrombopag e di substrati di OATP1B1 (ad es.
metotrexato) e BCRP (ad es.
topotecan e metotrexato) deve essere effettuata con cautela (vedere paragrafo 5.2).
Substrati del citocromo P450 In studi che hanno utilizzato microsomi epatici umani, eltrombopag (fino a 100 mcM) non ha mostrato in vitro alcuna inibizione degli enzimi CYP450 1A2, 2A6, 2C19, 2D6, 2E1, 3A4/5 e 4A9/11 ed è stato un inibitore del CYP2C8 e del CYP2C9, misurato utilizzando paclitaxel e diclofenac come substrati sonda.
La somministrazione di eltrombopag 75 mg una volta al giorno per 7 giorni a 24 soggetti sani di sesso maschile non ha inibito o indotto il metabolismo dei substrati sonda per 1A2 (caffeina), 2C19 (omeprazolo), 2C9 (flurbiprofene) o 3A4 (midazolam) nell'uomo.
Non sono previste interazioni clinicamente significative in caso di co-somministrazione di eltrombopag e substrati del CYP450 (vedere paragrafo 5.2).
Inibitori della proteasi dell'HCV Non è richiesto un aggiustamento della dose quando eltrombopag è co-somministrato con telaprevir o boceprevir.
La co-somministrazione di una dose singola di eltrombopag 200 mg con telaprevir 750 mg ogni 8 ore non ha alterato l'esposizione plasmatica di telaprevir.
La co-somministrazione di una dose singola di eltrombopag 200 mg con boceprevir 800 mg ogni 8 ore non ha alterato l'AUC(0-τ) plasmatica di boceprevir, ma ha aumentato la Cmax del 20% e diminuito la Cmin del 32%.
La rilevanza clinica della diminuzione della Cmin non è stata stabilita; si raccomanda un maggiore monitoraggio clinico e di laboratorio per la soppressione dell'HCV.
Effetti degli altri medicinali su eltrombopag Ciclosporina È stata osservata una diminuzione dell'esposizione di eltrombopag con la co-somministrazione di 200 mg e 600 mg di ciclosporina (un inibitore della BCRP).
La co-somministrazione di 200 mg di ciclosporina ha ridotto la Cmax e l'AUC0-∞ di eltrombopag rispettivamente del 25% e del 18%.
La co- somministrazione di 600 mg di ciclosporina ha ridotto la Cmax e l'AUC0-∞ di eltrombopag rispettivamente del 39% e del 24%.
L'aggiustamento della dose di eltrombopag è consentito nel corso del trattamento in base alla conta piastrinica del paziente (vedere paragrafo 4.2).
La conta piastrinica deve essere monitorata almeno settimanalmente per 2 o 3 settimane quando eltrombopag viene co-somministrato con ciclosporina.
Potrebbe essere necessario aumentare la dose di eltrombopag in base alla conta piastrinica.
Cationi polivalenti (chelazione) Eltrombopag chela i cationi polivalenti come ferro, calcio, magnesio, alluminio, selenio e zinco.
La somministrazione di una dose singola di eltrombopag 75 mg con un antiacido contenente cationi polivalenti (1 524 mg di idrossido di alluminio e 1 425 mg di carbonato di magnesio) ha ridotto l'AUC0- plasmatica di eltrombopag fino al 70% (90% IC: 64%, 76%) e la Cmax fino al 70% (90% IC: 62%,76%).
Eltrombopag deve essere assunto almeno due ore prima o quattro ore dopo qualsiasi prodotto come antiacidi, prodotti caseari o integratori minerali contenenti cationi polivalenti per evitare una riduzione significativa dell'assorbimento di eltrombopag dovuta alla chelazione (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Lopinavir/ritonavir La co-somministrazione di eltrombopag con lopinavir/ritonavir può causare una diminuzione della concentrazione di eltrombopag.
Uno studio condotto in 40 volontari sani ha dimostrato che la co- somministrazione di una singola dose di 100 mg di eltrombopag con una dose ripetuta di lopinavir/ritonavir 400/100 mg due volte al giorno ha comportato una riduzione dell'AUC0-∞ plasmatica di eltrombopag del 17% (90% IC: 6,6%, 26,6%).
Pertanto, è necessario usare cautela in caso di co- somministrazione di eltrombopag con lopinavir/ritonavir.
La conta piastrinica deve essere attentamente monitorata per assicurare un'adeguata gestione medica della dose di eltrombopag quando la terapia con lopinavir/ritonavir viene iniziata o interrotta.
Inibitori e induttori di CYP1A2 e CYP2C8 Eltrombopag viene metabolizzato attraverso molteplici vie, tra cui CYP1A2, CYP2C8, UGT1A1 e UGT1A3 (vedere paragrafo 5.2).
È improbabile che i medicinali che inibiscono o inducono un singolo enzima influenzino significativamente le concentrazioni plasmatiche di eltrombopag, mentre i medicinali che inibiscono o inducono enzimi multipli possono potenzialmente aumentare (ad es.
fluvoxamina) o diminuire (ad es.
rifampicina) le concentrazioni di eltrombopag.
Inibitori della proteasi dell'HCV I risultati di uno studio di interazione farmacocinetica (PK) tra farmaci dimostrano che la co- somministrazione di dosi ripetute di boceprevir 800 mg ogni 8 ore o telaprevir 750 mg ogni 8 ore con una singola dose di eltrombopag 200 mg non ha alterato l'esposizione plasmatica di eltrombopag in misura clinicamente significativa.
Medicinali per il trattamento della ITP I medicinali utilizzati per il trattamento della ITP in combinazione con eltrombopag negli studi clinici comprendevano corticosteroidi, danazolo e/o azatioprina, immunoglobuline per via endovenosa (IVIG), e immunoglobuline anti-D.
La conta piastrinica deve essere monitorata quando si associa eltrombopag ad altri medicinali per il trattamento della ITP, al fine di evitare conte piastriniche al di fuori dell'intervallo raccomandato (vedere paragrafo 4.2).
Interazione con il cibo La somministrazione di eltrombopag in compresse o in polvere per sospensione orale con un pasto ad alto contenuto di calcio (ad esempio un pasto che includeva prodotti caseari) ha ridotto significativamente l'AUC0-∞ e la Cmax plasmatica di eltrombopag.
Al contrario, la somministrazione di eltrombopag 2 ore prima o 4 ore dopo un pasto ad alto contenuto di calcio o con alimenti a basso contenuto di calcio [<50 mg di calcio] non ha alterato l'esposizione plasmatica di eltrombopag in misura clinicamente significativa (vedere paragrafo 4.2).
La somministrazione di una singola dose di 50 mg di eltrombopag in compresse con una colazione standard ad alto contenuto calorico e di grassi che includeva prodotti caseari ha ridotto l'AUC0-∞ plasmatica media di eltrombopag del 59% e la Cmax plasmatica media del 65%.
La somministrazione di una singola dose da 25 mg di eltrombopag in polvere per sospensione orale con un pasto ad alto contenuto di calcio, moderato di grassi e moderatamente calorico ha ridotto l'AUC0-∞ plasmatica media di eltrombopag del 75% e la Cmax plasmatica media del 79%.
Questa diminuzione dell'esposizione è stata attenuata quando una singola dose da 25 mg di eltrombopag polvere per sospensione orale è stata somministrata 2 ore prima di un pasto ad alto contenuto di calcio (l'AUC0-∞ media è diminuita del 20% e la Cmax media del 14%).
Gli alimenti a basso contenuto di calcio (<50 mg di calcio), tra cui la frutta, il prosciutto crudo, la carne di manzo e il succo di frutta non fortificato (senza aggiunta di calcio, magnesio o ferro), il latte di soia non fortificato e i cereali non fortificati, non hanno avuto un impatto significativo sull'esposizione plasmatica di eltrombopag, indipendentemente dal contenuto di calorie e grassi (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Trombocitopenia immune in pazienti adulti e pediatrici La sicurezza di eltrombopag è stata valutata in pazienti adulti (N=763) sulla base dell’insieme degli studi in doppio cieco, controllati con placebo, TRA100773A e B, TRA102537 (RAISE) e TRA113765, in cui 403 pazienti sono stati esposti a eltrombopag e 179 a placebo, oltre ai dati degli studi in aperto completati (N=360) TRA108057 (REPEAT), TRA105325 (EXTEND) e TRA112940 (vedere paragrafo 5.1).
I pazienti hanno ricevuto il medicinale in studio per un massimo di 8 anni (in EXTEND).
Le reazioni avverse gravi più importanti sono state epatotossicità ed eventi trombotici/tromboembolici.
Le reazioni avverse più comuni che si sono verificate in almeno il 10% dei pazienti sono state nausea, diarrea, aumento dell'alanina aminotransferasi e dolore dorsale.
La sicurezza di eltrombopag nei pazienti pediatrici (età compresa tra 1 e 17 anni) con ITP precedentemente trattata è stata dimostrata in due studi (N=171) (vedere paragrafo 5.1).
PETIT2 (TRA115450) è stato uno studio in due parti, in doppio cieco e in aperto, randomizzato e controllato con placebo.
I pazienti sono stati randomizzati 2:1 e hanno ricevuto eltrombopag (n=63) o placebo (n=29) per un massimo di 13 settimane nel periodo randomizzato dello studio.
PETIT (TRA108062) è stato uno studio in tre parti, a coorti scaglionate, in aperto e in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo.
I pazienti sono stati randomizzati 2:1 e hanno ricevuto eltrombopag (n=44) o placebo (n=21), per un massimo di 7 settimane.
Il profilo delle reazioni avverse è stato paragonabile a quello osservato negli adulti, con alcune reazioni avverse aggiuntive, contrassegnate con • nella tabella sottostante.
Le reazioni avverse più comuni nei pazienti pediatrici affetti da ITP di età pari o superiore a 1 anno (≥3% e maggiori rispetto al placebo) sono state infezione delle vie respiratorie superiori, nasofaringite, tosse, piressia, dolore addominale, dolore orofaringeo, mal di denti e rinorrea.
Trombocitopenia con infezione da HCV in pazienti adulti ENABLE 1 (TPL103922 n=716, 715 trattati con eltrombopag) ed ENABLE 2 (TPL108390 n=805) sono stati studi multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, per valutare l'efficacia e la sicurezza di eltrombopag in pazienti trombocitopenici con infezione da HCV, altrimenti eleggibili a iniziare una terapia antivirale.
Negli studi sull'HCV la popolazione di sicurezza era costituita da tutti i pazienti randomizzati che hanno ricevuto un medicinale in doppio cieco durante la Parte 2 di ENABLE 1 (trattamento con eltrombopag n=450, trattamento con placebo n=232) e ENABLE 2 (trattamento con eltrombopag n=506, trattamento con placebo n=252).
I pazienti sono stati analizzati in base al trattamento ricevuto (popolazione totale in doppio cieco per la sicurezza, eltrombopag n=955 e placebo n=484).
Le più importanti reazioni avverse gravi identificate sono state epatotossicità ed eventi trombotici/tromboembolici.
Le reazioni avverse più comuni che si sono verificate in almeno il 10% dei pazienti comprendono cefalea, anemia, appetito ridotto, tosse, nausea, diarrea, iperbilirubinemia, alopecia, prurito, mialgia, piressia, stanchezza, malattia simil-influenzale, astenia, brividi ed edema.
Anemia aplastica grave in pazienti adulti La sicurezza di eltrombopag nell'anemia aplastica grave è stata valutata in uno studio in aperto a braccio singolo (N=43) in cui 11 pazienti (26%) sono stati trattati per >6 mesi e 7 pazienti (16%) sono stati trattati per >1 anno (vedere paragrafo 5.1).
Le reazioni avverse più comuni che si sono verificate in almeno il 10% dei pazienti comprendono cefalea, vertigini, tosse, dolore orofaringeo, rinorrea, nausea, diarrea, dolore addominale, aumento delle transaminasi, artralgia, dolore agli arti, spasmi muscolari, affaticamento e piressia.
Elenco delle reazioni avverse Le reazioni avverse negli studi sulla ITP negli adulti (N=763), negli studi sulla ITP in età pediatrica (N=171), negli studi sull'HCV (N=1 520), negli studi sulla SAA (N=43) e nelle segnalazioni post- marketing sono elencate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e per la frequenza.
All'interno di ciascuna classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse al farmaco sono classificate per frequenza, partendo dalle più frequenti.
La corrispondente categoria di frequenza per ogni reazione avversa al farmaco si basa sulla seguente convenzione (CIOMS III): molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1 000 a <1/100); raro (da ≥1/10 000 a <1/1 000); non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Popolazione dello studio clinico in ITP
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
Infezioni ed infestazioni Molto comune Rinofaringite, infezione delle vie respiratorie superiori
Comune Faringite, influenza, herpes orale, polmonite, sinusite, tonsillite, infezione delle vie respiratorie, gengivite
Non comune Infezione della cute
Neoplasie benigne, maligne e non specificate (incluse cisti e polipi) Non comune Cancro del tratto rettosigmoideo
Patologie del sistema emolinfopoietico Comune Anemia, eosinofilia, leucocitosi, trombocitopenia, riduzione dell'emoglobina, riduzione della conta dei globuli bianchi
Non comune Anisocitosi, anemia emolitica, mielocitosi, aumento della conta dei neutrofili a banda, presenza di mielociti, aumento della conta piastrinica, emoglobina aumentata
Disturbi del sistema immunitario Non comune Ipersensibilità
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Ipopotassiemia, appetito ridotto, acido urico ematico aumentato
Non comune Anoressia, gotta, ipocalcemia
Disturbi psichiatrici Comune Disturbi del sonno, depressione
Non comune Apatia, alterazione dell'umore, facilità al pianto
Patologie del sistema nervoso Comune Paraestesia, ipoestesia, sonnolenza, emicrania
Non comune Tremore, disturbi dell'equilibrio, disestesia, emiparesi, emicrania con aura, neuropatia periferica, neuropatia sensoriale periferica, disturbi del linguaggio, neuropatia tossica, cefalea vascolare
Patologie dell’occhio Comune Secchezza oculare, visione offuscata, dolore oculare, riduzione dell'acuità visiva
Non comune Opacità lenticolari, astigmatismo, cataratta corticale, aumento della lacrimazione, emorragia retinica, epiteliopatia pigmentosa della retina, compromissione della vista, anomalie nei test dell'acuità visiva, blefarite, cheratocongiuntivite secca
Patologie dell'orecchio e del labirinto Comune Dolore all'orecchio, vertigini
Patologie cardiache Non comune Tachicardia, infarto miocardico acuto, disturbi cardiovascolari, cianosi, tachicardia sinusale, prolungamento del tratto QT dell’elettrocardiogramma
Patologie vascolari Comune Trombosi venosa profonda, ematoma, vampate di calore
Non comune Embolia, tromboflebite superficiale, rossore
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto comune Tosse
Comune Dolore orofaringeo, rinorrea
Non comune Embolia polmonare, infarto polmonare, fastidio al naso, vesciche nell’orofaringe, disturbi dei seni paranasali, sindrome da apnea del sonno
Patologie gastrointestinali Molto comune Nausea, diarrea
Comune Ulcerazione del cavo orale, mal di denti, vomito, dolore addominale*, emorragia nella bocca, flatulenza * Molto comune nell'ITP pediatrica
Non comune Secchezza delle fauci, glossodinia, tensione addominale, feci scolorite, intossicazione alimentare, movimenti intestinali frequenti, ematemesi, fastidio orale.
Patologie epatobiliari Molto comune Alanina aminotransferase aumentata†
Comune Aspartato aminotransferasi aumentata†, iperbilirubinemia, anomalie della funzionalità epatica
Non comune Colestasi, lesione epatica, epatite, danno epatico indotto da farmaci
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eruzione cutana, alopecia, iperidrosi, prurito generalizzato, petecchie
Non comune Orticaria, dermatosi, sudorazione fredda, eritema, melanosi, anomalie della pigmentazione, alterazione del colore della pelle, esfoliazione della pelle
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Mal di schiena
Comune Mialgia, spasmo muscolare, dolore muscoloscheletrico, dolore osseo
Non comune Debolezza muscolare
Patologie renali e urinarie Comune Proteinuria, creatinina ematica aumentata, microangiopatia trombotica con insufficienza renale‡
Non comune Insufficienza renale, leucocituria, nefrite lupica, nicturia, urea ematica aumentata, rapporto proteine/creatinina nelle urine aumentato
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Comune Menorragia
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Piressia*, dolore toracico, astenia *Molto comune nell'ITP pediatrica
Non comune Sensazione di calore, emorragia nella sede di iniezione, sensazione di nervosismo, infiammazione della ferita, malessere, sensazione di corpo estraneo
Esami diagnostici Comune Fosfatasi alcalina ematica aumentata
Non comune Albumina ematica aumentata, proteine totali aumentate, albumina ematica aumentata, pH urinario aumentato.
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Non comune Eritema solare
• Ulteriori reazioni avverse osservate negli studi pediatrici (da 1 a 17 anni).
L'aumento dell'alanina aminotransferasi e dell'aspartato aminotransferasi può verificarsi contemporaneamente, anche se con una frequenza minore.
Termine raggruppato con i termini preferiti danno renale acuto e insufficienza renale Popolazione dello studio clinico in infezione da HCV (in associazione con terapia antivirale a base di interferone e ribavirina)
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
Infezioni ed infestazioni Comune Infezione delle vie urinarie, infezione delle vie respiratorie superiori, bronchite, rinofaringite, influenza, herpes orale
Non comune Gastroenterite, faringite
Tumori benigni, maligni e non specificati (inclusi cisti e polipi) Comune Tumore epatico maligno
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune Anemia
Comune Linfopenia
Non comune Anemia emolitica
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Appetito ridotto
Comune Iperglicemia, perdita di peso anomala
Disturbi psichiatrici Comune Depressione, ansia, disturbi del sonno
Non comune Stato confusionale, agitazione
Patologie del sistema nervoso Molto comune Cefalea
Comune Capogiri, disturbi dell'attenzione, disgeusia, encefalopatia epatica, letargia, disturbi della memoria, parestesia
Patologie dell’occhio Comune Cataratta, essudati retinici, secchezza oculare, ittero oculare, emorragia retinica
Patologie dell'orecchio e del labirinto Comune Vertigine
Patologie cardiache Comune Palpitazioni
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto comune Tosse
Comune Dispnea, dolore orofaringeo, dispnea da sforzo, tosse produttiva
Patologie gastrointestinali Molto comune Nausea, diarrea
Comune Vomito, ascite, dolore addominale, dolore addominale superiore, dispepsia, secchezza delle fauci, stipsi, distensione addominale, mal di denti, stomatite, malattia da reflusso gastroesofageo, emorroidi, fastidio addominale, varici esofagee
Non comune Emorragia da varici esofagee, gastrite, stomatite aftosa
Patologie epatobiliari Comune Iperbilirubinemia, ittero, danno epatico indotto da farmaci
Non comune Trombosi della vena porta, insufficienza epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Prurito
Comune Eruzione cutanea, secchezza della cute, eczema, eruzione cutanea pruriginosa, eritema, iperidrosi, prurito generalizzato, alopecia
Non comune Lesioni della cute, discolorazione della cute, iperpigmentazione della cute, sudorazione notturna
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Mialgia
Comune Artralgia, spasmi muscolari, dolore dorsale, dolore alle estremità, dolore muscoloscheletrico, dolore alle ossa
Patologie renali e urinarie Non comune Microangiopatia trombotica con insufficienza renale acuta†, disuria
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Piressia, affaticamento, malattia simil-influenzale, astenia, brividi
Comune Irritabilità, dolore, malessere, reazione al sito di iniezione, dolore toracico non cardiaco, edema, edema periferico
Non comune Prurito al sito di iniezione, rash al sito di iniezione, fastidio al torace
Esami diagnostici Comune Bilirubina ematica aumentata, peso diminuito, conta leucocitaria diminuita, emoglobina diminuita, conta dei neutrofili diminuita, aumento dell’International normalised ratio (INR), tempo di tromboplastina parziale attivata prolungato, glucosio ematico aumentato, albumina ematica aumentata
Non comune Prolungamento del QT nell’elettrocardiogramma
Termine raggruppato con i termini preferiti oliguria, insufficienza renale e compromissione renale Popolazione dello studio clinico in SAA
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
Patologie del sistema emolinfopoietico Comune Neutropenia, infarto splenico
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Sovraccarico di ferro, appetito ridotto, ipoglicemia, appetito aumentato
Disturbi psichiatrici Comune Ansia, depressione
Patologie del sistema nervoso Molto comune Cefalea, capogiro
Comune Sincope
Patologie dell’occhio Comune Secchezza oculare, cataratta, ittero oculare, visione offuscata, compromissione della vista, miodesopsie
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto comune Tosse, dolore all’orofaringe, rinorrea
Comune Epistassi
Patologie gastrointestinali Molto comune Diarrea, nausea, sanguinamento gengivale, dolore addominale
Comune Vesciche della mucosa orale, dolore del cavo orale, vomito, disturbi all’addome, stipsi, distensione addominale, disfagia, feci scolorite, gonfiore della lingua, disturbi della motilità gastrointestinale, flatulenza
Patologie epatobiliari Molto comune Aumento delle transaminasi
Comune Bilirubina ematica aumentata(iperbilirubinemia), ittero
Non nota Danno epatico indotto da farmaci* * Casi di danno epatico indotto da farmaci sono stati riportati in pazienti con ITP e HCV.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Petecchie, eruzione cutanea, prurito, orticaria, lesioni della cute, eruzione cutanea maculare
Non nota Alterazione del colore della cute, iperpigmentazione della cute
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Artralgia, dolore alle estremità, spasmi muscolari
Comune Dolore dorsale, mialgia, dolore osseo
Patologie renali e urinarie Comune Cromaturia
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Stanchezza, piressia, brividi
Comune Astenia, edema periferico, malessere
Esami diagnostici Comune Creatin-fosfochinasi ematica aumentata
Descrizione delle reazioni avverse selezionate Eventi trombotici/tromboembolici (ETE) In 3 studi clinici controllati e 2 non controllati su pazienti adulti affetti da ITP che ricevevano eltrombopag (n=446), 17 pazienti hanno avuto un totale di 19 ETE, che includevano (in ordine decrescente di frequenza) trombosi venosa profonda (n=6), embolia polmonare (n=6), infarto miocardico acuto (n=2), infarto cerebrale (n=2), embolia (n=1) (vedere paragrafo 4.4).
In uno studio controllato con placebo (n=288, popolazione per la valutazione della sicurezza), dopo 2 settimane di trattamento in preparazione a procedure invasive, 6 dei 143 (4%) pazienti adulti con malattia epatica cronica che hanno ricevuto eltrombopag hanno presentato 7 ETE del sistema venoso portale e 2 dei 145 (1%) pazienti del gruppo placebo hanno presentato 3 ETE.
5 dei 6 pazienti trattati con eltrombopag hanno presentato ETE a una conta piastrinica >200 000/mcL.
Non sono stati identificati fattori di rischio specifici nei pazienti che hanno presentato un ETE, ad eccezione della conta piastrinica ≥200 000/mcL (vedere paragrafo 4.4).
Negli studi controllati in pazienti trombocitopenici con infezione da HCV (n=1 439), 38 pazienti su 955 (4%) trattati con eltrombopag hanno avuto un ETE e 6 pazienti su 484 (1%) nel gruppo placebo hanno avuto un ETE.
La trombosi della vena porta è stata l’ETE più comune in entrambi i gruppi di trattamento (2% nei pazienti trattati con eltrombopag contro < 1% per il placebo) (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti con bassi livelli di albumina (≤ 35 g/L) o punteggio MELD ≥10 presentavano un rischio di ETE 2 volte maggiore rispetto a quelli con livelli di albumina più elevati; i pazienti di età ≥60 anni presentavano un rischio di ETE 2 volte maggiore rispetto ai pazienti più giovani.
Scompenso epatico (uso con interferone) I pazienti con epatite cronica da HCV con cirrosi possono essere a rischio di scompenso epatico quando ricevono una terapia con interferone alfa.
In 2 studi clinici controllati in pazienti trombocitopenici con HCV, lo scompenso epatico (ascite, encefalopatia epatica, emorragia da varici, peritonite batterica spontanea) è stato riportato più frequentemente nel braccio eltrombopag (11%) rispetto al braccio placebo (6%).
Nei pazienti con bassi livelli di albumina (≤35 g/L) o punteggio MELD ≥10 al basale, si è registrato un rischio 3 volte maggiore di scompenso epatico e un aumento del rischio di evento avverso fatale rispetto a quelli con malattia epatica meno avanzata.
Eltrombopag deve essere somministrato a questi pazienti solo dopo un'attenta considerazione dei benefici attesi rispetto ai rischi.
I pazienti con queste caratteristiche devono essere attentamente monitorati per rilevare segni e sintomi di scompenso epatico (vedere paragrafo 4.4).
Epatotossicità Negli studi clinici controllati sulla ITP cronica con eltrombopag sono stati osservati aumenti di ALT, delle AST e della bilirubina nel siero (vedere paragrafo 4.4).
Questi risultati sono stati per lo più lievi (grado 1-2), reversibili e non accompagnati da sintomi clinicamente significativi che indichino un'alterazione della funzione epatica.
Nei 3 studi controllati con placebo condotti su adulti affetti da ITP cronica, in 1 paziente del gruppo placebo e in 1 paziente del gruppo eltrombopag si è verificata un'anomalia di grado 4 nei test epatici.
In due studi controllati con placebo in pazienti pediatrici (età compresa tra 1 e 17 anni) con ITP cronica, è stata riportata ALT ≥3 x ULN rispettivamente nel 4,7% e nello 0% dei gruppi eltrombopag e placebo.
In 2 studi clinici controllati in pazienti con HCV, ALT o AST ≥3 x ULN sono state riportate rispettivamente nel 34% e nel 38% dei gruppi eltrombopag e placebo rispettivamente.
La maggior parte dei pazienti che ricevono eltrombopag in associazione con la terapia con peginterferone/ribavirina presenterà un'iperbilirubinemia indiretta.
Complessivamente, una bilirubina totale ≥1,5 x ULN è stata riportata nel 76% e nel 50% dei gruppi eltrombopag e placebo, rispettivamente.
Nello studio di fase II a braccio singolo sulla SAA refrattaria alla monoterapia, nel 5% dei pazienti sono state riportate ALT o AST >3 x ULN con bilirubina totale (indiretta) >1,5 x ULN.
La bilirubina totale >1,5 x ULN è stata osservata nel 14% dei pazienti.
Trombocitopenia dopo l'interruzione del trattamento Nei 3 studi clinici controllati sulla ITP, sono state osservate diminuzioni transitorie della conta piastrinica a livelli inferiori a quelli basali dopo l'interruzione del trattamento rispettivamente nell'8% del gruppo eltrombopag e nell'8% del gruppo placebo (vedere paragrafo 4.4).
Aumento della reticolina nel midollo osseo In tutto il programma, nessun paziente ha presentato anomalie del midollo osseo clinicamente rilevanti o segni clinici che indicassero una disfunzione del midollo osseo.
In un ridotto numero di pazienti affetti da ITP, il trattamento con eltrombopag è stato interrotto a causa della reticolina nel midollo osseo (vedere paragrafo 4.4).
Anomalie citogenetiche Nello studio clinico di fase II sulla SAA refrattaria con eltrombopag alla dose iniziale di 50 mg/die (con incremento ogni 2 settimane fino a un massimo di 150 mg/die) (ELT112523), l'incidenza di nuove anomalie citogenetiche è stata osservata nel 17,1% dei pazienti adulti [7/41 (di cui 4 con alterazioni del cromosoma 7)].
Il tempo mediano di permanenza nello studio prima di un'anomalia citogenetica è stato di 2,9 mesi.
Nello studio clinico di fase II sulla SAA refrattaria con eltrombopag alla dose di 150 mg/die (con modifiche della dose in base all’etnia o legate all'età, come indicato) (ELT116826), l'incidenza di nuove anomalie citogenetiche è stata osservata nel 22,6% dei pazienti adulti [7/31 (di cui 3 con alterazioni del cromosoma 7)].
Tutti e 7 i pazienti avevano una citogenetica normale al basale.
Sei pazienti presentavano anomalia citogenetica al terzo mese della terapia con eltrombopag e un paziente presentava anomala citogenetica al sesto mese.
Neoplasie ematologiche Nello studio in aperto a braccio singolo sulla SAA, a tre (7%) pazienti è stata diagnosticata la SMD in seguito al trattamento con eltrombopag, mentre nei due studi in corso (ELT116826 e ELT116643), a 1/28 (4%) e 1/62 (2%) pazienti è stata diagnosticata la SMD o la LMA in ciascuno studio.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni- avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non vi sono dati, o esistono dati in quantità limitata, sull'uso di eltrombopag nelle donne in gravidanza.
Studi sugli animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per l'uomo non è noto.
Eltrombopag Dr.
Reddy’s non è raccomandato durante la gravidanza.
Donne in etàfertile / Contraccezione negli uomini e nelle donne Eltrombopag Dr.
Reddy’s non è raccomandato nelle donne in età fertile che non usano contraccettivi.
Allattamento Non è noto se eltrombopag/i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno.
Studi sugli animali hanno dimostrato che eltrombopag è probabilmente secreto nel latte (vedere paragrafo 5.3); pertanto non si può escludere un rischio per il bambino che viene allattato.
Si deve decidere se interrompere l'allattamento o continuare/astenersi dalla terapia con Eltrombopag Dr.
Reddy’s, tenendo conto del beneficio dell'allattamento per il bambino e del beneficio della terapia per la donna.
Fertilità La fertilità non è stata influenzata nei ratti maschi o femmine a esposizioni paragonabili a quelle dell'uomo.
Tuttavia non si può escludere un rischio per l'uomo (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.