DYNASTAT IM EV 5FL 40MG+5F 2ML

92,50 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: PARECOXIB SODICO
  • ATC: M01AH04
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: No Il farmaco non contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 16/01/2023

Trattamento a breve termine del dolore postoperatorio negli adulti. La decisione di prescrivere un inibitore selettivo della ciclossigenasi-2 (COX-2) deve essere basata su una valutazione dei rischi globali del singolo paziente (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Flaconcino con polvere: ciascun flaconcino contiene 40 mg di parecoxib (come 42,36 mg di parecoxib sodico). Dopo ricostituzione, la concentrazione di parecoxib è di 20 mg/mL. Ogni 2 mLdi polvere ricostituita contengono 40 mg di parecoxib. Eccipiente con effetti noti: questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose. Dopo ricostituzione in soluzione di cloruro di sodio 9 mg/mLml (0,9%), Dynastat contiene circa 0,44 mmol di sodio per flaconcino. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; Precedenti di reazioni allergiche gravi da farmaco di qualsiasi tipo, in particolare reazioni cutanee come sindrome di Stevens-Johnson, sindrome da reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), epidermolisi necrotica, eritema multiforme o pazienti con ipersensibilità accertata alle sulfonamidi (vedere paragrafi 4.4 e 4.8); Ulcera peptica attiva o sanguinamento gastrointestinale; Soggetti nei quali si siano verificati broncospasmo, rinite acuta, polipi nasali, edema angioneurotico, orticaria o altre reazioni di tipo allergico dopo l’assunzione di acido acetilsalicilico o di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) inclusi gli inibitori della COX-2; Terzo trimestre di gravidanza e allattamento (vedere paragrafi 4.6 e 5.3); Severa insufficienza epatica (albumina sierica < 25 g/L o punteggio Child-Pugh ≥ 10); Infiammazione cronica dell’intestino; Insufficienza cardiaca congestizia (NYHA II-IV); Trattamento del dolore post-operatorio conseguente ad intervento di bypass aorto-coronarico (vedere paragrafi 4.8 e 5.1); Cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e/o vasculopatia cerebrale accertate.

Posologia

Posologia La dose raccomandata è di 40 mg, somministrata per via endovenosa (e.v.) o intramuscolare (i.m.); ad essa possono seguire ad intervalli di 6-12 ore somministrazioni di 20 mg o di 40 mg secondo necessità, purché non si superi la dose giornaliera di 80 mg.
Poiché il rischio cardiovascolare degli inibitori specifici COX-2 può aumentare con la dose e con la durata dell’esposizione, la durata del trattamento deve essere la più breve possibile e deve essere utilizzata la minima dose giornaliera efficace.
L’esperienza clinica con Dynastat oltre i tre giorni è limitata (vedere paragrafo 5.1).
Uso concomitante con analgesici oppiacei Gli analgesici oppiacei possono essere utilizzati in associazione al parecoxib al dosaggio descritto nel paragrafo sopra riportato.
In tutte le valutazioni cliniche parecoxib è stato somministrato con dosi fisse mentre gli oppiacei sono stati somministrati al bisogno.
Anziani Nei pazienti anziani (età ≥65 anni) non è in genere necessario un aggiustamento della dose.
Tuttavia, nei pazienti anziani con un peso corporeo inferiore ai 50 kg, il trattamento deve essere iniziato con una dose di Dynastat pari alla metà di quella normalmente raccomandata e la dose massima giornaliera deve essere ridotta a 40 mg (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Non sono disponibili dati clinici in pazienti affetti da compromissione epatica severa (Punteggio Child-Pugh ≥ 10), pertanto l’impiego di Dynastat è controindicato in questa categoria di pazienti (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
Nei pazienti con lieve compromissione epatica (Punteggio Child-Pugh 56) non è generalmente necessario procedere ad un aggiustamento della dose.
I pazienti con moderata compromissione epatica (Punteggio Child-Pugh 7-9) devono iniziare la terapia con cautela e con un dosaggio di Dynastat pari alla metà di quello normalmente raccomandato e devono ridurre la dose massima giornaliera a 40 mg.
Compromissione renale Nei pazienti con alterazione compromissione renale severa (clearance della creatinina < 30 ml/min.) o nei pazienti che possono essere predisposti alla ritenzione di liquidi il trattamento con parecoxib deve essere iniziato alla minima dose raccomandata (20 mg) e la funzionalità renale del paziente deve essere attentamente monitorata (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Sulla base dei risultati di farmacocinetica, nei pazienti con compromissione renale lieve-moderata renale (clearance della creatinina 3080 ml/min.) non è necessario un aggiustamento del dosaggio.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di parecoxib nei bambini al di sotto dei 18 anni di età non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Pertanto parecoxib non è raccomandato in questi pazienti.
Modo di somministrazione L’iniezione endovenosa in bolo può essere praticata rapidamente e direttamente in vena o in una linea esistente.
L’iniezione intramuscolare deve essere eseguita lentamente e in profondità nel muscolo.
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Dynastat in soluzione con altri medicinali può causare formazione di precipitato e pertanto Dynastat non deve essere miscelato con altri medicinali, né durante la fase di ricostituzione né al momento della somministrazione.
Nei pazienti in cui, per la somministrazione di un altro medicinale, deve essere utilizzata la stessa linea di infusione, quest’ultima deve essere adeguatamente lavata con una soluzione compatibile prima e dopo la somministrazione di Dynastat.
Successivamente alla ricostituzione con solventi idonei, Dynastat può essere iniettato unicamente per via endovenosa o intramuscolare o in linee per endovena che somministrino: • soluzione di sodio cloruro 9 mg/mL (0,9%) per preparazioni iniettabili/infusione; • soluzione di glucosio 50 mg/mL (5%) per infusione; • soluzione di sodio cloruro 4,5 mg/mL (0,45%) e di glucosio 50 mg/mL (5%) per preparazioni; iniettabili/infusione; oppure • soluzione di Ringer-lattato per preparazioni iniettabili.La somministrazione per via endovenosa di soluzione di Ringer lattato per preparazioni iniettabili contenente glucosio 50 mg/mL (5%) o di altri solventi non elencati sopra, non è raccomandata in quanto può provocare la precipitazione di parecoxib dalla soluzione.

Avvertenze e precauzioni

Dynastat è stato studiato in chirurgia odontoiatrica, ortopedica, ginecologica (principalmente in caso di isterectomia) e in interventi di bypass aorto-coronarico.
L’esperienza nell’ambito di altre tipologie di intervento chirurgico, ad esempio in chirurgia gastrointestinale o urologica, è limitata (vedere paragrafo 5.1).
Vie di somministrazione (ad es.
intra-articolare, intratecale) diverse da quella endovenosa o intramuscolare non sono state studiate e non devono essere utilizzate.
Poiché le reazioni avverse possono aumentare all’aumentare dei dosaggi di parecoxib, di altri COX-2 e FANS, i pazienti in trattamento con parecoxib devono essere tenuti sotto controllo a seguito di un aumento del dosaggio e, in assenza di una maggiore efficacia del farmaco, devono essere prese in considerazione altre alternative terapeutiche (vedere paragrafo 4.2).
L’esperienza clinica con Dynastat oltre i tre giorni è limitata (vedere paragrafo 5.1).
Se nel corso del trattamento si verifica un deterioramento delle condizioni cliniche del paziente di uno qualsiasi dei sistemi d’organo descritti sopra, devono essere adottate misure appropriate e deve essere interrotta la terapia con parecoxib.
Apparato cardiovascolare Il trattamento a lungo termine con gli inibitori della COX-2 è stato associato al rischio di eventi avversi cardiovascolari e trombotici.
Non sono state stabilite né l’esatta entità del rischio associato ad una singola dose né la durata esatta della terapia associata ad un aumento del rischio.
I pazienti con fattori di rischio significativi per eventi cardiovascolari (ad esempio ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta) devono essere trattati con parecoxib solo dopo attenta valutazione (vedere paragrafo 5.1).
Appropriate misure devono essere intraprese e deve essere presa in considerazione la sospensione del trattamento con parecoxib se in questi pazienti si osserva un peggioramento di specifici sintomi clinici.
Dynastat non è stato studiato in procedure di rivascolarizzazione cardiovascolare diverse dall’intervento di bypass aortocoronarico (CABG).
Gli studi su tipi di intervento chirurgico diversi dall’intervento di bypass aorto-coronarico hanno incluso solo pazienti in classe American Society of Anaesthesiology (ASA) I-III.
Acido acetilsalicilico e altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) Gli inibitori selettivi della COX-2 non sono un sostituto dell’acido acetilsalicilico per la profilassi delle malattie tromboemboliche di origine cardiovascolare perché non hanno effetto sulla funzionalità piastrinica.
Pertanto, la terapia antipiastrinica non deve essere interrotta (vedere paragrafo 5.1).
Si raccomanda cautela nel somministrare Dynastat in concomitanza a warfarin ed altri anticoagulanti orali (vedere paragrafo 4.5).
L’uso concomitante di parecoxib con altri FANS (escluso acido acetilsalicilico) deve essere evitato.
Dynastat può mascherare gli stati febbrili e altri segni di infiammazione (vedere paragrafo 5.1).
Sono stati segnalati casi isolati relativi all’aggravarsi di infezioni dei tessuti molli in concomitanza all’uso di FANS e nel corso di studi preclinici con Dynastat (vedere paragrafo 5.3).
Si raccomanda cautela nel monitorare l’incisione chirurgica nei pazienti operati trattati con Dynastat verificandone eventuali segni di infezione.
Apparato gastrointestinale Complicazioni a carico del tratto gastrointestinale (GI) superiore (perforazioni, ulcere o sanguinamenti), alcuni dei quali fatali, sono stati riscontrati in pazienti trattati con parecoxib.
Si consiglia cautela nel trattamento di pazienti che presentano un rischio maggiore di complicanze gastrointestinali associate all’impiego di FANS: gli anziani, o pazienti con anamnesi positiva per patologie gastrointestinali, quali ulcere e sanguinamento gastrointestinale o pazienti che assumono contemporaneamente acido acetilsalicilico.
La classe dei FANS è associata anche ad un aumento delle complicanze gastrointestinali se somministrata contemporaneamente con glucocorticoidi, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, altri farmaci antipiastrinici, altri FANS o in pazienti che assumono alcolici.
Quando parecoxib viene somministrato insieme all’acido acetilsalicilico (anche a basse dosi) si osserva un ulteriore aumento del rischio di eventi avversi gastrointestinali (ulcerazione gastrointestinale o altre complicazioni gastrointestinali).
Reazioni cutanee Gravi reazioni cutanee, incluso eritema multiforme, dermatite esfoliativa e sindrome di StevensJohnson (alcuni casi con esito fatale) sono state segnalate nella fase di farmacovigilanza postmarketing in pazienti in trattamento con parecoxib.
Inoltre, sono stati segnalati casi di epidermolisi necrotica con esito fatale nella fase di farmacovigilanza post marketing in pazienti in trattamento con valdecoxib (il metabolita attivo di parecoxib) e non possono essere esclusi per parecoxib (vedere paragrafo 4.8).
Alcuni FANS e gli inibitori selettivi della COX-2 sono stati associati a un aumento del rischio di eruzioni fisse da farmaco generalizzate e bollose (GBFDE).
Sulla base di altre gravi reazioni cutanee riportate durante il trattamento con celecoxib e valdecoxib, l’esposizione a parecoxib può provocare la sindrome DRESS.
I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio per queste reazioni avverse nelle fasi iniziali del trattamento: nella maggior parte dei casi l’insorgenza dei sintomi si verifica entro il primo mese di trattamento.
I medici devono adottare le misure appropriate per monitorare eventuali reazioni cutanee gravi nel corso della terapia (ad esempio visite aggiuntive al paziente).
Si deve raccomandare ai pazienti di segnalare immediatamente al medico qualsiasi reazione cutanea.
Il trattamento con parecoxib deve essere interrotto alla comparsa dei primi segni di eruzione cutanea, lesioni a livello delle mucose o di qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
È noto che con i FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2 ed anche con altri farmaci, possono verificarsi reazioni cutanee gravi.
Tuttavia, la frequenza di gravi reazioni cutanee sembra essere maggiore per valdecoxib (il metabolita attivo di parecoxib) rispetto ad altri inibitori selettivi della COX-2.
I pazienti con anamnesi di reazioni di tipo allergico alle sulfonamidi possono presentare un rischio maggiore di reazioni cutanee (vedere paragrafo 4.3).
I pazienti che non hanno una storia anamnestica di allergie alle sulfonamidi possono essere anche a rischio di gravi reazioni cutanee.
Ipersensibilità Reazioni di ipersensibilità (anafilassi e angioedema) sono state segnalate dall’esperienza postmarketing con valdecoxib e parecoxib (vedere paragrafo 4.8).
Alcune di queste reazioni si sono verificate in pazienti con anamnesi di reazioni di tipo allergico alle sulfonamidi (vedere paragrafo 4.3).
La somministrazione con parecoxib deve essere sospesa ai primi segni di ipersensibilità.
Nella fase di commercializzazione sono stati riportati casi di ipotensione severa verificatesi subito dopo somministrazione di parecoxib.
Alcuni di questi si sono verificati senza altri segni di anafilassi.
Il medico deve essere preparato a trattare ipotensione severa.
Ritenzione idrica, edema e reni Come per altri medicinali inibitori della sintesi delle prostaglandine, in alcuni pazienti in trattamento con parecoxib sono stati osservati ritenzione idrica e edema.
Parecoxib deve pertanto essere usato con cautela in pazienti con funzionalità cardiaca compromessa, edema pre-esistente o con altre condizioni predisponenti o che possono peggiorare la ritenzione idrica, inclusi i pazienti in trattamento con diuretici o comunque a rischio di ipovolemia.
Nel caso in cui ci sia evidenza clinica di un deterioramento delle condizioni di questi pazienti, devono essere adottate appropriate misure, inclusa la sospensione di parecoxib.
Nella fase di farmacovigilanza post-marketing in pazienti in trattamento con parecoxib sono stati segnalati episodi di insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.8).
Poiché l’inibizione della sintesi delle prostaglandine può determinare un deterioramento della funzionalità renale e ritenzione di liquidi, si deve esercitare cautela nel somministrare Dynastat a pazienti con alterata funzionalità renale (vedere paragrafo 4.2) o ipertensione, o a pazienti con funzionalità cardiaca o epatica compromessa o qualora questi siano affetti da altre condizioni che predispongano alla ritenzione di liquidi.
Si raccomanda cautela quando si inizia la terapia con Dynastat in pazienti disidratati.
In questo caso è consigliabile procedere alla loro reidratazione prima di iniziare la terapia con Dynastat.
Ipertensione Come con tutti gli altri FANS, parecoxib può portare all’insorgenza di una nuova ipertensione o peggioramento di quella pre-esistente ed entrambe possono contribuire all’aumento di incidenza di eventi cardiovascolari.
Parecoxib, deve essere usato con cautela in pazienti ipertesi.
La pressione arteriosa deve essere attentamente monitorata durante l’inizio e nel corso della terapia con parecoxib.
Se la pressione aumenta significativamente, si deve prendere in considerazione un trattamento alternativo.
Insufficienza epatica Si raccomanda di utilizzare Dynastat con cautela in pazienti con moderata insufficienza epatica (Punteggio Child-Pugh 7-9) (vedere paragrafo 4.2).
Uso con anticoagulanti orali L’uso concomitante di FANS con anticoagulanti orali aumenta il rischio di sanguinamento.
Gli anticoagulanti orali includono warfarin/anticoagulanti di tipo cumarinico e nuovi anticoagulanti orali (ad esempio apixaban, dabigatran e rivaroxaban) (vedere paragrafo 4.5).
Contenuto di sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per mL, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Interazioni

Interazioni farmacodinamiche La terapia anticoagulante deve essere monitorata, in particolare durante i primi giorni di terapia con Dynastat in pazienti già in trattamento con warfarin o con altri anticoagulanti orali, dal momento che questa tipologia di pazienti presenta un più elevato rischio di complicanze emorragiche.
Pertanto, i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali devono essere attentamente monitorati per il tempo di protrombina (INR), in particolare nei primi giorni di terapia quando inizia il trattamento con parecoxib o quando il dosaggio di parecoxib viene modificato (vedere paragrafo 4.4).
Dynastat non ha avuto alcun effetto sull’inibizione dell’aggregazione piastrinica o del tempo di sanguinamento mediati dall’acido acetilsalicilico.
Studi clinici hanno dimostrato che Dynastat può essere utilizzato in associazione a bassi dosaggi di acido acetilsalicilico (≤325 mg).
Negli studi registrativi, così come con altri FANS, la somministrazione concomitante di bassi dosaggi di acido acetilsalicilico ha evidenziato un aumento del rischio di ulcere gastrointestinali o di altre complicanze gastrointestinali se confrontato all’uso di parecoxib da solo (vedere paragrafo 5.1).
La somministrazione concomitante di parecoxib e di eparina non ha avuto effetti sulla farmacodinamica dell’eparina (tempo di tromboplastina parziale attivata) rispetto alla sola eparina.L’inibizione delle prostaglandine indotta dai FANS, compresi gli inibitori della COX-2, può ridurre l’effetto degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), degli antagonisti dell’angiotensina II, dei beta-bloccanti e dei diuretici.
Questa interazione deve essere presa in considerazione per i pazienti che ricevono parecoxib insieme agli ACE inibitori, agli antagonisti dell’angiotensina II, ai beta-bloccanti e ai diuretici.
Nei pazienti anziani, con riduzione della volemia (inclusi coloro che sono in terapia con diuretici), o con compromissione della funzionalità renale, la somministrazione concomitante di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2, e ACE inibitori o antagonisti dell’Angiotensina II, può determinare un ulteriore peggioramento della funzionalità renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta.
Tali effetti sono generalmente reversibili.
Pertanto, la somministrazione concomitante di questi farmaci deve essere eseguita con cautela.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e occorre valutare se sia necessario monitorare la loro funzionalità renale all’inizio del trattamento concomitante e in seguito, periodicamente.
L’associazione di FANS con ciclosporina o tacrolimus può aumentare l’effetto nefrotossico di ciclosporina e tacrolimus a causa degli effetti dei FANS sulle prostaglandine renali.
La funzionalità renale dovrebbe essere monitorata quando parecoxib e una qualsiasi di queste sostanze vengano somministrate contemporaneamente.
Dynastat può essere utilizzato in associazione agli analgesici oppiacei.
Negli studi clinici, il fabbisogno giornaliero degli oppiacei somministrati al bisogno si è ridotto in modo significativo quando questi farmaci sono stati somministrati insieme al parecoxib.
Effetti di altri prodotti medicinali sulla farmacocinetica di parecoxib (o della sua porzione attiva valdecoxib) Parecoxib viene rapidamente idrolizzato in sostanza attiva valdecoxib.
Studi condotti nell’uomo hanno dimostrato che il metabolismo di valdecoxib è mediato principalmente dagli isoenzimi citocromiali 3A4 e 2C9.
L’esposizione plasmatica (AUC e Cmax) a valdecoxib è risultata incrementata (62% e 19% rispettivamente) quando quest’ultimo viene somministrato in associazione a fluconazolo (prevalentemente un inibitore del CYP2C9) ad indicare che la dose di parecoxib deve essere ridotta in pazienti trattati con fluconazolo.
L’esposizione plasmatica (AUC e Cmax) a valdecoxib è risultata incrementata (38% e 24% rispettivamente) in caso di somministrazione concomitante al ketoconazolo (inibitore del CYP3A4), tuttavia un aggiustamento del dosaggio non è ritenuto in generale necessario per i pazienti trattati con ketoconazolo.
Gli effetti dell’induzione enzimatica non sono stati studiati.
Il metabolismo di valdecoxib può aumentare nel caso in cui questo venga somministrato insieme a farmaci che inducono enzimi quali rifampicina, fenitoina, carbamazepina o desametasone.
Effetti di parecoxib (o del suo metabolita attivo valdecoxib) sulla farmacocinetica di altri prodotti medicinali Il trattamento con valdecoxib (40 mg due volte al giorno per 7 giorni) ha aumentato di 3 volte la concentrazione plasmatica di destrometorfano (substrato del citocromo CYP2D6).
Pertanto si raccomanda cautela nel somministrare Dynastat insieme ad altri medicinali metabolizzati prevalentemente dal citocromo CYP2D6 che hanno margini terapeutici ristretti (ad esempio, flecainide, propafenone e metoprololo).
L’esposizione plasmatica di omeprazolo (substrato del citocromo CYP2C19) somministrato ad un dosaggio di 40 mg una volta al giorno è aumentata del 46% in seguito a somministrazione di valdecoxib 40 mg due volte al giorno per 7 giorni, mentre l’esposizione plasmatica al valdecoxib è rimasta inalterata.
Questi risultati dimostrano che, nonostante valdecoxib non sia metabolizzato dal citocromo CYP2C19, valdecoxib potrebbe essere un inibitore di questo isoenzima.
Pertanto si raccomanda cautela nel somministrare Dynastat in associazione a farmaci noti per essere substrati del citocromo CYP2C19 (ad esempio fenitoina, diazepam o imipramina).
Nel corso di due studi di interazione farmacocinetica in pazienti con artrite reumatoide trattati settimanalmente con una dose stabile di metotrexato (5-20 mg/settimana, come dose singola per via orale o intramuscolare), valdecoxib, somministrato per via orale (10 mg due volte al giorno o 40 mg due volte al giorno) ha mostrato scarso o nessun effetto sulle concentrazioni plasmatiche del metotrexato allo stato stazionario.
Tuttavia si consiglia cautela quando il metotrexato viene somministrato in concomitanza con i FANS, poiché la somministrazione dei FANS può portare a un aumento dei livelli plasmatici del metotrexato.
Un monitoraggio adeguato della tossicità da metotrexato deve essere preso in considerazione qualora parecoxib e metotrexato vengano somministrati in associazione.
La somministrazione concomitante di valdecoxib e litio ha provocato riduzioni significative della clearance sierica (25%) e della clearance renale (30%) del litio con un’esposizione sierica superiore del 34% rispetto al solo litio.
Le concentrazioni sieriche del litio devono essere attentamente monitorate quando viene avviata o monitorata la terapia con parecoxib in pazienti in trattamento con litio.
La somministrazione concomitante di valdecoxib e glibenclamide (substrato del citocromo CYP3A4) non ha avuto effetti sulla farmacocinetica (esposizione) o sulla farmacodinamica (livelli di glucosio e di insulina nel sangue) di glibenclamide.
Anestetici iniettabili La somministrazione concomitante di parecoxib 40 mg per via endovenosa e propofol (substrato del CYP2C9) o midazolam (substrato del CYP3A4) non ha modificato la farmacocinetica (metabolismo ed esposizione) o la farmacodinamica (effetti sull’elettrocardiogramma, test psicomotori e tempo di risveglio dalla sedazione) di propofol o midazolam somministrati per via endovenosa.
Inoltre, la somministrazione concomitante di valdecoxib non ha avuto effetti significativi sul metabolismo a livello epatico o intestinale mediato dal citocromo CYP3A4 di midazolam somministrato per via orale.
La somministrazione di parecoxib 40 mg per via endovenosa non ha alterato la farmacocinetica di fentanile o alfentanile (substrati del CYP3A4) somministrati per via endovenosa.
Anestetici inalabili Non sono stati condotti studi specifici di interazione.
In studi di chirurgia nel corso dei quali parecoxib è stato somministrato in fase preoperatoria, non è stata osservata alcuna interazione a livello di farmacodinamica in pazienti trattati con parecoxib e sostanze anestetiche per via inalatoria quali ossido nitroso ed isoflurano (vedere paragrafo 5.1).

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza La reazione avversa più comune con Dynastat è la nausea.
Le reazioni più gravi vanno da non comuni a rare e includono eventi cardiovascolari quali infarto del miocardio e ipotensione severa, così come eventi di ipersensibilità quali anafilassi, angioedema e reazioni cutanee severe.
Pazienti in trattamento con Dynastat sottoposti ad un intervento di by-bass coronarico sono esposti ad un più elevato rischio di eventi avversi quali eventi cardiovascolari/tromboembolici (incluso infarto del miocardio, ictus/TIA, embolia polmonare e trombosi venosa profonda (vedere sezione 4.3 e 5.1), infezioni chirurgiche profonde e complicazioni dei processi riparativi della ferita sternale.
Tabella con elenco delle reazioni avverse Le seguenti reazioni avverse sono state riportate in pazienti che hanno assunto parecoxib (N=5.402) in 28 studi clinici controllati con placebo.
I dati derivanti dall’esperienza post-marketing sono stati classificati con “frequenza non nota” perché le rispettive frequenze non possono essere valutate sulla base dai dati disponibili.
In ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse vengono riportate secondo la terminologia MedDRA e presentate in ordine decrescente di gravità.
Frequenza delle reazioni avverse del medicinale
Molto comune (1/10) Comune (1/100, <1/10) Non comune (1/1.000, <1/100) Raro (1/10.000, <1/1.000) Non nota
Infezioni e infestazioni
  Faringite, osteiti alveolari (alveolite postestrazione) Drenaggio anomalo del siero della ferita sternale, infezione della ferita  
Patologie del sistema emolinfopoietico
  Anaemia postoperatori a Trombocitopenia  
Disturbi del sistema immunitario
    Reazioni anafilattoidi 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
  Ipokaliemia Iperglicemia, anoressia  
Disturbi psichiatrici
  Agitatazione, insomnia   
Patologie del sistema nervoso
  Ipoestesia, capogiri Disturbi cerebrovascolari  
Patologie dell’orecchio e del labirinto
   Dolore all’orecchio  
Patologie cardiache
   Infarto del miocardio, bradicardia  Collasso circolatorio, insufficienza cardiaca congestizia, tachicardia
Patologie vascolari
  Ipertensione, ipotensione Ipertensione (aggravata), ipotensione ortostatica  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
  Insufficienza respiratoria Embolia polmonare  Dispnea
Patologie gastrointestinali
Nausea Dolore addominale, vomito, stipsi, dispepsia, flatulenza Ulcerazione gastroduodenale, disturbo da reflusso gastroesofageo, bocca secca, rumori gastrointestinali anormali Pancreatite, esofagite, edema della bocca (gonfiore periorale) 
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
  Prurito, iperidrosi Ecchimosi, eruzione cutanea, orticaria  Sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, dermatite esfoliativa
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
  Mal di schiena Artralgia  
Patologie renali e urinarie
  Oliguria  Insufficienza renale acuta Insufficienza renale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
  Edema periferico Astenia, dolore al sito di iniezione, reazione al sito di iniezioni  Reazioni di ipersensibilità inclusa anafilassi e angioedema
Esami diagnostici
  Aumento della creatininemia Aumento della creatinfosfochinasi, aumento della lattato deidrogenasi, aumento di SGOT, aumento di SGPT, aumento dell’azotemia  
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
   Complicazioni postprocedurali (pelle)  
Descrizione di selezionate reazioni avverse Durante la fase di commercializzazione epidermolisi necrotica è stata segnalata in associazione all’uso di valdecoxib e non può essere esclusa per parecoxib (vedere paragrafo 4.4).
Inoltre, le seguenti reazioni avverse gravi sono state raramente riportate in associazione ai FANS e non possono essere escluse per Dynastat: broncospasmo ed epatite.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non sono disponibili dati clinici adeguati relativi all’uso di parecoxib in gravidanza o durante il travaglio.
Tuttavia, l’inibizione della sintesi delle prostaglandine può avere effetti negativi sulla gravidanza.
I dati provenienti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto in seguito all’uso di inibitori della sintesi delle prostaglandine all’inizio della gravidanza.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine, incluso parecoxib, ha mostrato un aumento della perdita pre- e post-impianto e di mortalità embrionale e fetale (vedere paragrafi 5.1 e 5.3).
A partire dalla 20a settimana di gravidanza, l’uso di Dynastat può causare oligoidramnios derivante da una disfunzione renale fetale.
Questo può verificarsi subito dopo l’inizio del trattamento ed è di solito reversibile dopo la sua interruzione.
Inoltre, sono stati segnalati casi di restringimento del dotto arterioso secondo trimestre dopo il trattamento nel, la maggior parte dei quali si è risolta dopo l’interruzione del trattamento.
Pertanto, nel corso del primo e del secondo trimestre di gravidanza, Dynastat non deve essere somministrato se non in caso di assoluta necessità.
Se Dynastat viene utilizzato da una donna che sta tentando il concepimento o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere la più bassa possibile e la durata del trattamento la più breve possibile.
A partire dalla 20a settimana di gestazione, è necessario prendere in considerazione il monitoraggio prenatale per escludere l’oligoidramnios e il restringimento del dotto arterioso in seguito all’esposizione a Dynastat per diversi giorni.
Se si riscontrano oligoidramnios o restringimento del dotto arterioso, Dynastat deve essere interrotto.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: • tossicità cardiopolmonare (restringimento/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); • disfunzione renale (vedere sopra).
La madre e il neonato, alla fine della gravidanza, possono essere esposti a: • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse; • inibizione delle contrazioni uterine con conseguente travaglio ritardato o prolungato.
Di conseguenza, Dynastat è controindicato nel terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Allattamento La somministrazione di una singola dose di parecoxib a donne in seguito a parto cesareo, ha provocato il passaggio di una quantità relativamente bassa di parecoxib e del suo metabolita attivo valdecoxib nel latte materno, con conseguente assunzione di una dose relativamente bassa da parte del neonato (circa l’1% della dose materna dopo aggiustamento per il peso corporeo).Dynastat non deve essere somministrato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità Analogamente a qualsiasi farmaco che inibisce la ciclossigenasi/sintesi delle prostaglandine, l’uso di Dynastat non è raccomandato a donne che hanno pianificato una gravidanza (vedere paragrafi 4.3, 5.1 e 5.3).
In base al meccanismo d’azione, l’uso di FANS potrebbe ritardare o impedire la rottura dei follicoli ovarici; questo in alcune donne è stato associato ad infertilità reversibile.
Nelle donne con difficoltà di concepimento o sottoposte ad indagini per l’infertilità occorre prendere in considerazione l’interruzione della terapia con FANS, incluso Dynastat.

Conservazione

Questo medicinale non richiede richiede alcuna condizione particolare di conservazione prima della ricostituzione.
Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito vedere paragrafo 6.3.

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