DAPTOMICINA NOR 5FL POLV 500MG

571,41 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: DAPTOMICINA
  • ATC: J01XX09
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 25/01/2022

Daptomicina Noridem è indicata per il trattamento delle seguenti infezioni (vedere paragrafi 4.4 e 5.1): - Pazienti adulti e pediatrici (da 1 a 17 anni) con infezioni complicate della cute e dei tessuti molli (cSSTI). - Pazienti adulti con endocardite infettiva del cuore destro (RIE) causata da Staphylococcus aureus. Si raccomanda che la decisione di utilizzare la daptomicina sia presa considerando la sensibilità antibatterica dell’organismo e sia basata sul parere di un esperto. Vedere paragrafi 4.4 e 5.1. - Pazienti adulti e pediatrici (da 1 a 17 anni) con batteriemia da Staphylococcus aureus (SAB). Negli adulti, l’utilizzo nella batteriemia deve essere associato a RIE o a cSSTI, mentre nei pazienti pediatrici, l’utilizzo nella batteriemia deve essere associato a cSSTI. La daptomicina è attiva solo contro i batteri Gram-positivi (vedere paragrafo 5.1). Nelle infezioni miste, in cui si sospetta la presenza di batteri Gram-negativi e/o di alcuni tipi di batteri anaerobi, Daptomicina Noridem deve essere somministrata in concomitanza con appropriati agenti antibatterici. Devono essere prese in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
Ogni flaconcino contiene 500 mg di daptomicina. 1 mL contiene 50 mg di daptomicina, dopo la ricostituzione con 10 mL di soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/mL (0,9%). Eccipiente con effetti noti: Ogni flaconcino di 500 mg contiene approssimativamente 2.07 - 6.90 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Gli studi clinici sui pazienti sono stati condotti somministrando la daptomicina mediante infusione della durata di almeno 30 minuti.
Non c’è esperienza clinica nei pazienti relativamente alla somministrazione di daptomicina mediante iniezione della durata di 2 minuti.
Questo modo di somministrazione è stato studiato solo nei soggetti sani.
Tuttavia, quando paragonato con le stesse dosi somministrate per infusione endovenosa della durata di 30 minuti, non ci sono state differenze clinicamente significative nella farmacocinetica e nel profilo di sicurezza della daptomicina (vedere paragrafi 4.8 e 5.2).
Posologia Adulti - cSSTI senza concomitante SAB: Daptomicina Noridem 4 mg/kg viene somministrata una volta ogni 24 ore per 7-14 giorni o fino alla risoluzione dell’infezione (vedere paragrafo 5.1).
- cSSTI con concomitante SAB: Daptomicina Noridem 6 mg/kg viene somministrata una volta ogni 24 ore.
Per l’adattamento della dose in pazienti con compromissione renale, vedere di seguito.
Può essere necessario prolungare la durata della terapia per più di 14 giorni, tenendo conto del possibile rischio di complicazioni nel singolo paziente.
- Nota o sospetta RIE da Staphylococcus aureus: Daptomicina Noridem 6 mg/kg viene somministrata una volta ogni 24 ore.
Per l’adattamento della dose in pazienti con compromissione renale, vedere di seguito.
La durata della terapia deve essere in accordo con le raccomandazioni ufficiali disponibili.
Daptomicina Noridem viene somministrata per via endovenosa in soluzione di sodio cloruro 0,9% (vedere paragrafo 6.6).
Daptomicina Noridem non deve essere usata più di una volta al giorno.
I livelli di creatinfosfochinasi (CPK) devono essere misurati durante il trattamento, al basale e ad intervalli regolari (almeno settimanalmente) (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione renale La daptomicina viene eliminata principalmente per via renale. Alla luce della limitata esperienza clinica (vedere la tabella e le sottostanti annotazioni), la daptomicina deve essere utilizzata solo in pazienti adulti con qualsiasi grado di compromissione renale (CrCl < 80 mL/min) quando si considera che il beneficio clinico previsto superi il rischio potenziale.
La risposta al trattamento, la funzione renale e i livelli di creatinfosfochinasi (CPK) devono essere attentamente monitorati in tutti i pazienti con qualsiasi grado di compromissione renale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Lo schema posologico di daptomicina in pazienti pediatrici con compromissione renale non è stato stabilito.
Adattamenti della dose in pazienti adulti con compromissione renale sulla base dell’indicazione e della clearance della creatinina
Indicazione d’uso Clearance della creatinina Raccomandazione posologica Commenti
cSSTI senza SAB ≥ 30 mL/min 4 mg/kg una volta al giorno Vedere paragrafo 5.1
< 30 mL/min 4 mg/kg ogni 48 ore (1, 2)
RIE o cSSTI associata a SAB ≥ 30 mL/min 6 mg/kg una volta al giorno Vedere paragrafo 5.1
< 30 mL/min 6 mg/kg ogni 48 ore (1, 2)
cSSTI = infezioni complicate della cute e dei tessuti molli; SAB = batteriemia da S.
aureus.
¹ La sicurezza e l’efficacia dell’adattamento dell’intervallo di dose non sono state valutate in sperimentazioni cliniche controllate e la raccomandazione deriva da studi e da risultati di modellifarmacocinetici (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
² Gli stessi adattamenti della dose, derivanti dai dati di farmacocinetica nei volontari, inclusi i risultati dei modelli farmacocinetici, sono raccomandati per pazienti adulti in emodialisi (HD) o in dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD).
Quando possibile, Daptomicina Noridem deve essere somministrato nei giorni previsti per la dialisi, alla fine della dialisi (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Non è richiesto alcun adattamento della dose quando Daptomicina Noridem viene somministrata ai pazienti con compromissione epatica lieve o moderata (Classe B di Child-Pugh) (vedere paragrafo 5.2).
Dal momento che non sono disponibili dati nei pazienti con compromissione epatica grave (Classe C di Child-Pugh), è richiesta cautela nella somministrazione di Daptomicina Noridem a questa tipologia di pazienti.
Pazienti anziani Ai pazienti anziani devono essere somministrate le dosi raccomandate, ad eccezione di quelli che presentano compromissione renale grave (vedere sopra e paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica (da 1 a 17 anni) Gli schemi posologici raccomandati per i pazienti pediatrici sulla base dell’età e dell’indicazione sono mostrati di seguito.
Gruppo di età Indicazione
cSSTI senza SAB cSSTI associata a SAB
Schema posologico Durata della terapia Schema posologico Durata della terapia
da 12 a 17 anni 5 mg/kg, una volta ogni 24 ore, da somministrare per infusione nell’arco di 30 minuti Fino a 14 giorni 7 mg/kg una volta ogni 24 ore da somministrare per infusione nell’arco di 30 minuti (1)
da 7 a 11 anni 7 mg/kg, una volta ogni 24 ore, da somministrare per infusione nell’arco di 30 minuti 9 mg/kg una volta ogni 24 ore da somministrare per infusione nell’arco di 30 minuti
da 2 a 6 anni 9 mg/kg, una volta ogni 24 ore, da somministrare per infusione nell’arco di 60 minuti 12 mg/kg una volta ogni 24 ore da somministrare per infusione nell’arco di 60 minuti
da 1 a < 2 anni 10 mg/kg, una volta ogni 24 ore, da somministrare per infusione nell’arco di 60 minuti 12 mg/kg una volta ogni 24 ore da somministrare per infusione nell’arco di 60 minuti
cSSTI = infezioni complicate della cute e dei tessuti molli; SAB = batteriemia da S.
aureus; ¹ Per la durata minima della terapia con Daptomicina Noridem per SAB pediatrica, si deve tenere conto del possibile rischio di complicazioni nel singolo paziente.
Può essere necessario prolungare la durata della terapia con Daptomicina Noridem per più di 14 giorni, tenendo conto del possibile rischio di complicazioni nel singolo paziente.
Nello studio per SAB pediatrica, la durata media della terapia con Daptomicina Noridem per e.v.
era di 12 giorni, con un intervallo da 1 a 44 giorni.
La durata della terapia deve essere in accordo con le raccomandazioni ufficiali disponibili.
Daptomicina Noridem viene somministrato per via endovenosa in soluzione di sodio cloruro 0,9% (vedere paragrafo 6.6).
Daptomicina Noridem non deve essere usato più di una volta al giorno.
I livelli di creatinfosfochinasi (CPK) devono essere misurati durante il trattamento, al basale e a intervalli regolari (almeno settimanalmente) (vedere paragrafo 4.4).
Daptomicina Noridem non deve essere somministrata a pazienti pediatrici di età inferiore a un anno per via del rischio di potenziali effetti sui sistemi muscolare, neuromuscolare e/o nervoso (periferico e/o centrale) che sono stati osservati in cani neonati (vedere paragrafo 5.3).
Modo di somministrazione Negli adulti, Daptomicina Noridem viene somministrata per infusione endovenosa (vedere paragrafo 6.6) della durata di 30 minuti o per iniezione endovenosa (vedere paragrafo 6.6) della durata di 2 minuti.
Nei pazienti pediatrici di età da 7 a 17 anni, Daptomicina Noridem viene somministrato per infusione endovenosa della durata di 30 minuti (vedere paragrafo 6.6).
Nei pazienti pediatrici di età da 1 a 6 anni, Daptomicina Noridem viene somministrata per infusione endovenosa della durata di 60 minuti (vedere paragrafo 6.6).
Per le istruzioni sulla ricostituzione e diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Generali Se dopo l’inizio della terapia con Daptomicina Noridem, viene identificato un focolaio di infezione diverso da cSSTI o RIE si deve prendere in considerazione l’istituzione di una terapia antibatterica alternativa che si sia dimostrata efficace nel trattamento dello specifico tipo di infezione(i) presente(i).
Reazioni anafilattiche e di ipersensibilità Con daptomicina sono state segnalate reazioni anafilattiche e di ipersensibilità.
Se si verifica una reazione allergica a Daptomicina Noridem, si deve interromperne l’uso e istituire una terapia appropriata.
Polmonite Gli studi clinici hanno dimostrato che daptomicina non è efficace nel trattamento della polmonite.
Daptomicina Noridem non è quindi indicata nel trattamento della polmonite.
RIE da Staphylococcus aureus I dati clinici sull’uso di daptomicina nel trattamento della RIE causata da Staphylococcus aureus sono limitati a 19 pazienti adulti (vedere “Efficacia clinica negli adulti” al paragrafo 5.1).
La sicurezza e l’efficacia di daptomicina nei bambini e negli adolescenti di età al di sotto di 18 anni con endocardite infettiva del cuore destro (RIE) da Staphylococcus aureus non sono state stabilite.
L’efficacia di daptomicina non è stata dimostrata in pazienti con infezioni di protesi valvolari o con endocardite infettiva del cuore sinistro da Staphylococcus aureus.
Infezioni profonde I pazienti con infezioni profonde devono essere sottoposti, senza alcun ritardo, a qualsiasi intervento chirurgico necessario (ad.
es., sbrigliamento, rimozione di dispositivi protesici, intervento di sostituzione valvolare).
Infezioni da enterococchi Non ci sono evidenze sufficienti a consentire di trarre conclusioni sulla possibile efficacia clinica della daptomicina verso le infezioni da enterococchi, compresi Enterococcus faecalis e Enterococcus faecium.
Inoltre, non sono state determinate le dosi di daptomicina che possono essere adeguate al trattamento di infezioni enterococciche, con o senza batteriemia.
Sono stati segnalati fallimenti della terapia con la daptomicina nel trattamento di infezioni enterococciche, nella maggior parte dei casi associate a batteriemia.
In alcuni casi il fallimento terapeutico è stato associato alla selezione di organismi con ridotta sensibilità o conclamata resistenza alla daptomicina (vedere paragrafo 5.1).
Microrganismi non sensibili L’uso di antibatterici può promuovere l’iperproliferazione di microrganismi non sensibili.
Se, in corso di terapia, si manifesta una sovrainfezione si devono adottare misure.
Diarrea associata a Clostridioides difficile Con la daptomicina è stata riportata diarrea associata a Clostridioides difficile (CDAD) (vedere paragrafo 4.8).
In caso di CDAD sospetta o confermata, può essere necessario interrompere l’uso di daptomicina e iniziare un trattamento appropriato, come indicato dal punto di vista clinico.
Interazioni con farmaci/esami diagnostici Sono stati osservati un falso prolungamento del tempo di protrombina (TP) e l’innalzamento del rapporto internazionale normalizzato (INR) quando venivano utilizzati per il saggio alcuni reagenti di tromboplastina ricombinante (vedere paragrafo 4.5).
Creatina fosfochinasi e miopatia Durante la terapia con daptomicina, sono stati segnalati aumenti dei livelli plasmatici di creatina fosfochinasi (CPK, isoenzima MM), associati a dolori muscolari e/o debolezza e casi di miosite, mioglobinemia e rabdomiolisi (vedere paragrafi 4.5, 4.8 e 5.3).
Negli studi clinici, l’aumento marcato della CPK plasmatica a > 5 volte il limite superiore del valore normale (ULN) senza sintomi muscolari è stato più comunemente osservato nei pazienti trattati con daptomicina (1,9%) rispetto a quelli trattati con i farmaci di confronto (0,5%).
Pertanto, si raccomanda: • di misurare la CPK plasmatica al basale e, successivamente, ad intervalli regolari (almeno una volta alla settimana), durante la terapia in tutti i pazienti; • di misurare la CPK più frequentemente (ad es., ogni 2-3 giorni almeno durante le prime due settimane di trattamento), nei pazienti che presentano un rischio più elevato di insorgenza di miopatia, ad esempio nei pazienti con compromissione renale di qualsiasi grado (clearance della creatinina < 80 mL/min; vedere paragrafo 4.2), inclusi quelli in emodialisi o CAPD, e nei pazienti che assumono altri medicinali noti per la loro associazione con la miopatia (ad es., inibitori della HMG-CoA reduttasi, fibrati e ciclosporina); • tenere presente che all’inizio della terapia con la daptomicina, non può essere esclusa la possibilità che i pazienti con valori di CPK che superano di 5 volte il limite superiore del valore normale al basale, siano a maggior rischio di ulteriori aumenti in corso di terapia con la daptomicina; nel caso in cui la daptomicina venga somministrata, questa tipologia di pazienti deve essere monitorata con frequenza superiore ad una volta alla settimana; • di non somministrare Daptomicina Noridem ai pazienti che stanno assumendo altri medicinali associati a miopatia, a meno che non si ritenga che il beneficio per il paziente superi il rischio; • di sottoporre i pazienti ad esami regolari in corso di terapia, per accertare la presenza di eventuali segni e sintomi che possano essere suggestivi di miopatia; • di monitorare i livelli di CPK ogni 2 giorni nei pazienti in cui insorgono inspiegabilmente dolore, sensibilità, debolezza e crampi muscolari; la somministrazione di Daptomicina Noridem deve essere interrotta in presenza di una sintomatologia muscolare inspiegabile e se il livello di CPK supera di 5 volte il limite superiore del valore normale.
Neuropatia periferica I pazienti che, durante la terapia con Daptomicina Noridem, manifestano segni e sintomi suggestivi di neuropatia periferica vanno esaminati e si deve prendere in considerazione l’eventualità di interrompere il trattamento con daptomicina (vedere paragrafi 4.8 e 5.3).
Popolazione pediatrica Daptomicina Noridem non deve essere somministrata a pazienti pediatrici di età inferiore ad un anno per il rischio di potenziali effetti sui sistemi muscolare, neuromuscolare e/o nervoso (sia periferico e/o centrale), effetti che sono stati osservati in cani neonati (vedere paragrafo 5.3).
Polmonite eosinofila Sono stati segnalati casi di polmonite eosinofila nei pazienti a cui è stata somministrata la daptomicina (vedere paragrafo 4.8).
Nella maggior parte dei casi segnalati associati a daptomicina, i pazienti hanno sviluppato febbre, dispnea con insufficienza respiratoria ipossica e infiltrati polmonari diffusi o polmonite in via di organizzazione.
La maggior parte dei casi si è verificata dopo oltre 2 settimane di trattamento con la daptomicina ed è migliorata dopo interruzione della daptomicina e inizio di terapia steroidea.
Dopo una nuova esposizione sono state segnalate recidive di polmoniti eosinofile.
I pazienti che sviluppano questi segni e sintomi durante il trattamento con Daptomicina Noridem devono essere sottoposti ad una tempestiva visita medica comprensiva, dove appropriato, di lavaggio broncoalveolare per escludere altre cause (ad es.
infezioni batteriche, infezioni da funghi, parassiti, altri medicinali).
Il trattamento con Daptomicina Noridem deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare il trattamento con steroidi per via sistemica.
Reazioni avverse cutanee severe Con l’uso di daptomicina sono state riportate reazioni avverse cutanee severe (Severe cutaneous adverse reactions, SCARs) comprese reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Drug reaction with eosinophilia and systemic symptoms, DRESS) ed eruzione cutanea vescicolo-bollosa con o senza coinvolgimento della membrana mucosa (sindrome di Stevens-Johnson (Stevens-Johnson Syndrome, SJS) o necrolisi epidermica tossica (Toxic Epidermal Necrolysis, TEN)), che possono essere pericolose per la vita o fatali (vedere paragrafo 4.8).
Al momento della prescrizione, i pazienti devono essere informati su segni e sintomi delle reazioni cutanee severe e devono essere monitorati attentamente.
Se compaiono segni e sintomi indicativi di queste reazioni, l’uso di Daptomicina Noridem deve essere immediatamente interrotto e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo.
Se il paziente ha sviluppato una reazione avversa cutanea severa con l’uso di daptomicina, in questo paziente non deve essere, in qualsiasi momento, riavviato il trattamento con daptomicina.
Nefrite tubulo-interstiziale Nell’esperienza successiva all’immissione in commercio con daptomicina è stata riportata nefrite tubulo-interstiziale (tubulointerstitial nephritis TIN).
I pazienti che manifestano febbre, eruzione cutanea, eosinofilia e/o compromissione renale nuova o in peggioramento durante il trattamento con Daptomicina Noridem devono essere sottoposti a valutazione medica.
Se si sospetta TIN, l’uso di Daptomicina Noridem deve essere immediatamente interrotto e devono essere presi in considerazione un trattamento e/o misure appropriati.
Compromissione renale Sono stati segnalati casi di compromissione renale durante il trattamento con la daptomicina.
La presenza di compromissione renale grave può, di per sé, anche predisporre il paziente all’aumento dei livelli di daptomicina, che a sua volta, può aumentare il rischio di insorgenza di miopatia (vedere sopra).
Nei pazienti adulti con clearance della creatinina < 30 mL/min, è necessario modificare l'intervallo tra le dosi di Daptomicina Noridem (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
La sicurezza e l’efficacia dell'aggiustamento dell’intervallo tra le dosi non sono state valutate in studi clinici controllati e le raccomandazioni derivano principalmente da dati di modelli farmacocinetici.
Daptomicina Noridem deve essere somministrata a questa tipologia di pazienti solo se si ritiene che il beneficio clinico previsto superi il rischio potenziale.
Prima di iniziare la terapia con Daptomicina Noridem, è richiesta cautela nella somministrazione di Daptomicina Noridem ai pazienti che presentano già un certo grado di compromissione renale (clearance della creatinina < 80 mL/min).
Si consiglia il monitoraggio regolare della funzione renale (vedere paragrafo 5.2).
Inoltre, si consiglia il monitoraggio della funzione renale anche nel caso di co-somministrazione di agenti potenzialmente nefrotossici, a prescindere dallo stato della funzione renale preesistente (vedere paragrafo 4.5).
In pazienti pediatrici con compromissione renale, lo schema posologico di daptomicina non è stato stabilito.
Obesità Nei soggetti obesi con un indice di massa corporea (Body Mass Index, BMI) > 40 kg/m² ma con una clearance della creatinina >70 mL/min, l’AUC0-∞ della daptomicina è risultata significativamente più elevata (media superiore a 42%) rispetto all’identico gruppo di controllo di non obesi.
Tenendo presente che i dati sulla sicurezza e l'efficacia della daptomicina nei pazienti molto obesi sono limitati, si raccomanda cautela nel suo uso.
Allo stato attuale, non esiste tuttavia evidenza della necessità di ridurre la dose (vedere paragrafo 5.2).
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per flaconcino, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Il metabolismo della daptomicina non è mediato, o lo è in misura lieve, dal citocromo P450 (CYP450).
È poco probabile che la daptomicina possa inibire o indurre il metabolismo di medicinali metabolizzati dal sistema P450.
Gli studi di interazione di daptomicina sono stati condotti con aztreonam, tobramicina, warfarin e probenecid.
La daptomicina non ha effetto sulla farmacocinetica di warfarin o di probenecid, né questi medicinali alterano la farmacocinetica della daptomicina.
La farmacocinetica della daptomicina non viene significativamente alterata dall’aztreonam.
Sebbene si siano osservate piccole variazioni della farmacocinetica di daptomicina e tobramicina quando co-somministrate mediante infusione endovenosa della durata di 30 minuti, usando una dose di daptomicina di 2 mg/kg, tali variazioni non sono risultate statisticamente significative.
Alle dosi approvate di Daptomicina Noridem, l’interazione tra daptomicina e tobramicina non è nota.
Si raccomanda cautela quando Daptomicina Noridem è co-somministrata con tobramicina.
L’esperienza relativa alla somministrazione concomitante di daptomicina e warfarin è limitata.
Non sono stati condotti studi su daptomicina con anticoagulanti diversi dal warfarin.
L’attività anticoagulante nei pazienti che ricevono Daptomicina Noridem e warfarin deve essere controllata sin dall’inizio e per diversi giorni dopo che è stata istituita la terapia con Daptomicina Noridem.
L’esperienza relativa alla somministrazione concomitante della daptomicina e di altri medicinali che possono scatenare la miopatia (ad es., inibitori dell’HGM-CoA reduttasi) è limitata.
Sono stati tuttavia osservati, nei pazienti adulti che assumevano uno di questi medicinali allo stesso tempo con la daptomicina, alcuni casi di marcato innalzamento dei livelli di CPK e di rabdomiolisi.
Si raccomanda pertanto di sospendere temporaneamente, se possibile, l’uso degli altri medicinali associati a miopatia, durante il trattamento con Daptomicina Noridem, a meno che i benefici della somministrazione concomitante non superino il rischio.
Qualora sia impossibile evitare la co-somministrazione, i livelli di CPK devono essere misurati con frequenza superiore ad una volta alla settimana; i pazienti devono essere inoltre monitorati attentamente per accertare l’eventuale presenza di segni o sintomi suggestivi di miopatia.
Vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.3.
Considerato che la daptomicina viene eliminata principalmente per filtrazione renale, i livelli plasmatici possono risultare aumentati durante la co-somministrazione di medicinali che riducono la filtrazione renale (ad es.
FANS ed inibitori della COX-2).
È inoltre possibile che si verifichi un’interazione farmacodinamica durante la co-somministrazione, causata da effetti renali aggiuntivi.
Pertanto, è richiesta cautela nella co-somministrazione della daptomicina e di qualsiasi altro medicinale noto per la capacità di ridurre la filtrazione renale.
Durante la sorveglianza successiva all’immissione in commercio, sono stati segnalati casi di interferenza tra la daptomicina e particolari reagenti impiegati in alcuni saggi per determinare il tempo di protrombina/rapporto di normalizzazione internazionale (TP/INR).
Tale interferenza ha provocato un falso prolungamento del TP e un aumento dell’INR.
Qualora vengano osservate anomalie inspiegabili nel TP/INR nei pazienti in terapia con la daptomicina, deve essere presa in considerazione una possibile interazione in vitro con il test di laboratorio.
La possibilità di risultati errati può essere minimizzata posticipando il più possibile il prelievo dei campioni per gli esami del TP e l’INR fino a quando la concentrazione di daptomicina nel plasma è ai livelli più bassi (vedere paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Negli studi clinici, la daptomicina è stata somministrata a 2.011 soggetti adulti.
Nell’ambito di tali studi, 1.221 soggetti ricevevano una dose giornaliera di 4 mg/kg, di questi 1.108 erano pazienti e 113 volontari sani; 460 soggetti ricevevano una dose giornaliera di 6 mg/kg, di questi 304 erano pazienti e 156 volontari sani.
Negli studi pediatrici, 372 pazienti ricevevano daptomicina, di questi 61 ricevevano una dose singola e 311 ricevevano un regime terapeutico per cSSTI o SAB (le dosi giornaliere variavano da 4 mg/kg a 12 mg/kg).
Sono state segnalate reazioni avverse (ossia quelle che, secondo lo sperimentatore, sono possibilmente, probabilmente o definitivamente correlate al medicinale) con frequenze simili per la daptomicina e per gli schemi posologici di confronto.
Le reazioni avverse più frequentemente riportate (frequenza comune (≥ 1/100, < 1/10)) sono: infezioni micotiche, infezioni delle vie urinarie, infezione da Candida, anemia, ansia, insonnia, capogiro, cefalea, ipertensione, ipotensione, dolore gastrointestinale e addominale, nausea, vomito, stipsi, diarrea, flatulenza, meteorismo e distensione, prove di funzionalità epatica anormale (aumento di alanina aminotransferasi (ALT), aspartato aminotransferasi (AST) o fosfatasi alcalina (ALP)), eruzione cutanea, prurito, dolore degli arti, aumento della creatinfosfochinasi (CPK) sierica, reazioni in sede di infusione, piressia, astenia.
Reazioni avverse riportate meno frequentemente, ma più gravi, comprendono reazioni di ipersensibilità, polmonite eosinofila (che occasionalmente si presenta come polmonite in via di organizzazione), reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), angioedema e rabdomiolisi.
Tabella delle reazioni avverse Sono state segnalate le seguenti reazioni avverse durante la terapia e il follow-up, con frequenza corrispondente a molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1 Reazioni avverse da studi clinici e da segnalazioni successive all’immissione in commercio
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazioni avverse
Infezioni ed infestazioni Comune: Infezioni micotiche, infezioni delle vie urinarie, infezione da Candida
Non comune: Fungemia
Non nota*: Diarrea associata a Clostridioides difficile**
Patologie del sistema emolinfopoietico Comune: Anemia
Non comune: Trombocitemia, eosinofilia, aumento dell’INR (rapporto internazionale normalizzato), leucocitosi
Raro: Prolungamento del tempo di protrombina (TP)
Non nota*: Trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario Non nota*: Ipersensibilità**, riportata attraverso segnalazioni isolate spontanee comprendenti, ma non limitate a angioedema, eosinofilia polmonare, sensazione di gonfiore orofaringeo, anafilassi**, reazioni all’infusione che comprendono i seguenti sintomi: tachicardia, sibilo respiratorio, piressia, brividi febbrili, rossore sistemico, vertigini, sincope e sapore metallico in bocca
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non comune: Appetito ridotto, iperglicemia, squilibrio elettrolitico
Disturbi psichiatrici Comune: Ansia, insonnia
Patologie del sistema nervoso Comune: Capogiro, cefalea
Non comune: Parestesia, patologie del gusto, tremore, irritazione oculare
Non nota*: Neuropatia periferica**
Patologie dell'orecchio e del labirinto Non comune: Vertigini
Patologie cardiache Non comune: Tachicardia sopraventricolare, extrasistole
Patologie vascolari Comune: Ipertensione, ipotensione
Non comune: Vampate
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non nota*: Polmonite eosinofila¹**, tosse
Patologie gastrointestinali Comune: Dolore gastrointestinale e addominale, nausea, vomito, stipsi, diarrea, flatulenza, meteorismo e distensione
Non comune: Dispepsia, glossite
Patologie epatobiliari Comune: Prove della funzionalità epatica anormali² (aumento di alanina aminotransferasi (ALT), aspartato aminotransferasi (AST) o fosfatasi alcalina (ALP))
Raro: Ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: Eruzione cutanea, prurito
Non comune: Orticaria
Non nota*: Pustolosi esantematica acuta generalizzata, Acute generalised exanthematous pustulosis (AGEP), reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)**, eruzione cutanea vescicolo-bollosa con o senza coinvolgimento della membrana mucosa (SJS o TEN)**
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune: Dolore agli arti, aumento della creatina fosfochinasi (CPK)² sierica
Non comune: Miosite, aumento della mioglobina, debolezza muscolare, dolore muscolare, artralgia, aumento della lattato deidrogenasi (LDH) sierica, crampi muscolari
Non nota*: Rabdomiolisi³ **
Patologie renali e urinarie Non comune: Compromissione renale, compresa insufficienza renale, aumento della creatinina sierica
Non nota*: Nefrite tubulo-interstiziale (TIN)**
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Non comune: Vaginite
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: Reazioni in sede di infusione, piressia, astenia
Non comune: Stanchezza, dolore
* Sulla base delle segnalazioni successive all’immissione in commercio.
Poiché queste reazioni sono segnalate spontaneamente da una popolazione di dimensione incerta, non è possibile definire in modo affidabile la loro frequenza, che è quindi classificata come non nota.
** Vedere paragrafo 4.4.
¹ Sebbene non sia nota l’esatta incidenza della polmonite eosinofila associata a daptomicina, attualmente il numero di segnalazioni spontanee è molto basso (< 1/10.000).
² In alcuni casi di miopatia accompagnata da innalzamento della CPK e sintomi muscolari, i pazienti presentavano anche un aumento delle transaminasi, probabilmente correlato agli effetti muscoloscheletrici.
Nella maggioranza dei casi, l’aumento delle transaminasi è stato di grado 1-3 e si è risolto dopo la sospensione del trattamento.
³ Laddove erano disponibili i dati clinici dei pazienti si è visto che circa il 50% dei casi si è manifestato in presenza di compromissione renale preesistente o in presenza di terapia concomitante con medicinali noti per provocare rabdomiolisi.
I dati sulla sicurezza della somministrazione di daptomicina mediante iniezione endovenosa della durata di 2 minuti derivano da due studi di farmacocinetica condotti su volontari adulti sani.
Sulla base dei risultati di questi studi, entrambi i metodi di somministrazione, l’iniezione endovenosa della durata di 2 minuti e l’infusione endovenosa della durata di 30 minuti, hanno mostrato profili simili di sicurezza e tollerabilità.
Non ci sono state rilevanti differenze nella tollerabilità locale o nella natura e frequenza delle reazioni avverse.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’ Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Per la daptomicina non sono disponibili dati clinici relativi alla gravidanza.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3).
Daptomicina Noridem non deve essere usata durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità, ossia solo se il beneficio atteso supera il possibile rischio.
Allattamento In uno studio su un singolo caso nell’uomo, daptomicina è stata somministrata per via endovenosa, ogni giorno per 28, giorni ad una madre che allattava, ad una dose di 500 mg/die e al 27° giorno sono stati raccolti campioni del latte della paziente nell’arco delle 24 ore.
La più alta concentrazione di daptomicina misurata nel latte materno è risultata essere 0,045 mcg/mL, che corrisponde ad una concentrazione bassa.
Pertanto, sino a quando non si avrà una maggiore esperienza, l’allattamento deve essere interrotto quando Daptomicina Noridem viene somministrata a donne che allattano.
Fertilità Per la daptomicina non sono disponibili dati clinici relativi alla fertilità.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e dopo la ricostituzione / diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.