CYSTAGON 100CPS 150MG FL

229,93 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: CISTEAMINA BITARTRATO (MERCAPTAMINA BITARTRATO)
  • ATC: A16AA04
  • Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB.
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 01/10/2006

CYSTAGON è indicato per il trattamento della cistinosi nefropatica manifesta. La cisteamina riduce l'accumulo della cistina in alcune cellule (ad esempio leucociti e cellule muscolari ed epatiche) di pazienti con cistinosi nefropatica e, se il trattamento è iniziato precocemente, ritarda la comparsa di insufficienza renale.
Ogni capsula rigida contiene 150 mg di cisteamina (come mercaptamina bitartrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
L'uso di CYSTAGON è controindicato durante l'allattamento.
CYSTAGON non deve essere usato durante la gravidanza, in particolare durante il primo trimestre, se non in caso di assoluta necessità (vedere i paragrafi 4.6.
e 5.3), poiché è teratogeno negli animali.
Il CYSTAGON è controindicato nei pazienti che manifestino ipersensibilità alla penicillamina.

Posologia

Il trattamento con CYSTAGON va iniziato sotto la guida di un medico esperto nel trattamento della cistinosi.
Lo scopo della terapia è di mantenere i livelli di cistina leucocitaria al di sotto di 1 nmol emicistina/mg di proteina.
I livelli leucocitari di cistina devono essere quindi determinati sistematicamente per adattare il dosaggio, cioè venir misurati 5 o 6 ore dopo la somministrazione, frequentemente controllati all' inizio della terapia (ad esempio mensilmente) ed in seguito ogni 3-4 mesi quando si è raggiunto un dosaggio stabile.
Per i bambini fino a 12 anni di età: il dosaggio di CYSTAGON deve essere stabilito in base alla superficie corporea (g/m²/giorno).
La dose raccomandata è 1,30 g/m²/giorno di base libera suddivisa in quattro dosi giornaliere.
Per pazienti oltre 12 anni di età e 50 kg di peso corporeo: la dose di CYSTAGON raccomandata è 2 g/giorno suddivisa in quattro dosi giornaliere.
Il dosaggio iniziale dovrà essere tra 1/4 e 1/6 della dose prevista di mantenimento, aumentando gradualmente in 4-6 settimane per evitare intolleranza.
La dose può essere aumentata se la tolleranza è buona e se il tasso di cistina leucocitaria rimane > 1 nmol emicistina/mg di proteina.
La dose massima di CYSTAGON utilizzata in test clinici è stata di 1,95 g/m² /giorno.
Non è raccomandato l’uso di dosi superiori a 1,95 g/m²/giorno (vedere paragrafo 4.4).
La tolleranza della cisteamina a livello digestivo migliora se il medicinale viene assunto con i pasti o subito dopo.
Ai bambini di circa sei anni o meno che potrebbero correre il rischio di aspirazione, le capsule rigide vanno aperte ed il contenuto spruzzato sul cibo.
L'esperienza indica che alimenti come latte, patate ed altri prodotti amidacei sono ben adatti ad essere mescolati con la polvere di CYSTAGON.
Bevande acide come succo d'arancia vanno però evitate in quanto la polvere non si mescola bene e può formare un precipitato.
Pazienti sotto dialisi o dopo un trapianto: Occasionalmente si è notato che certe forme di cisteamina sono meno ben tollerate (ossia comportano un numero maggiore di eventi avversi) in pazienti sotto dialisi.
Pertanto si raccomanda di monitorare accuratamente i livelli leucocitari di cistina.Pazienti con insufficienza epatica: L'adattamento della dose non è in genere necessario ma i livelli leucocitari di cistina vanno controllati sistematicamente.

Avvertenze e precauzioni

Per ottenere il massimo beneficio la terapia con CYSTAGON deve essere iniziata subito dopo conferma della diagnosi di cistinosi nefropatica.
La cistinosi nefropatica deve essere diagnosticata sulla base di segni clinici e di analisi biochimiche (misura dei livelli leucocitari di cistina).
Casi di sindrome simil Ehlers-Danlos e disturbi vascolari al gomito sono stati segnalati nei bambini trattati con dosi elevate di diversi preparati a base di cisteamina (cisteamina cloridrato, cisteamina o cisteamina bitartrato) per lo più superiori alla dose massima di 1,95 mg/m²/giorno.
Queste lesioni cutanee erano associate a proliferazione vascolare, a strie cutanee e a lesioni ossee.
Si raccomanda, pertanto, di tenere sotto controllo regolarmente la cute e di considerare un esame radiografico delle ossa, se necessario.
Deve essere consigliato anche l’autoesame della cute da parte del paziente o dei genitori.
Se compaiono simili anomalie cutanee o ossee, si raccomanda di ridurre la dose di CYSTAGON.
Non è raccomandato l’uso di dosi superiori a 1,95 g/m²/giorno (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Si raccomanda di controllare regolarmente la conta delle cellule ematiche.
La somministrazione orale di cisteamina non evita il depositarsi di cristalli di cistina nell'occhio, per cui, se si usa una soluzione oftalmica di cisteamina a questo scopo, tale uso deve essere continuato.
Al contrario della fosfocisteamina, CYSTAGON non contiene fosfati.
La maggioranza dei pazienti già riceve supplementi di fosfati e la dose di questi ultimi dovrà probabilmente essere modificata quando CYSTAGON sostituisce la fosfocisteamina.
Le capsule rigide intere di CYSTAGON non vanno somministrate a bambini al di sotto di circa 6 anni a causa del rischio di aspirazione (vedere paragrafo 4.2).

Interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione.
Il CYSTAGON può essere somministrato insieme con altri prodotti a base di elettroliti e sali minerali necessari nel trattamento della sindrome di Fanconi, come pure con vitamina D e con ormoni tiroidei.
Indometacina e CYSTAGON sono stati usati contemporaneamente in alcuni pazienti.
In caso di pazienti con trapianti renali, trattamenti anti-rigetto sono stati usati insieme con cisteamina.

Effetti indesiderati

Si prevede che circa il 35% dei pazienti sperimenterà reazioni avverse, che coinvolgeranno principalmente il sistema gastrointestinale e il sistema nervoso centrale.
Quando questi disturbi si manifestano all'inizio della terapia con cisteamina, una sospensione temporanea del trattamento seguita da una graduale ripresa può rivelarsi un approccio efficace per migliorare la tolleranza.
Di seguito sono elencati gli effetti indesiderati, suddivisi per sistemi e organi e per frequenza.
Le frequenze sono: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10) e non comune (≥1/1.000, <1/100).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Esami diagnostici Comune: Test della funzionalità epatica anomalo
Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune: Leucopenia
Patologie del sistema nervoso Comune: Cefalea, encefalopatia
Non comune: Sonnolenza, convulsioni
Patologie gastrointestinali Molto comune: Vomito, nausea, diarrea
Comune: Dolori addominali, alitosi, dispepsia, gastroenterite
Non comune: Ulcera gastrointestinale
Patologie renali e urinarie Non comune: Sindrome nefrotica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: Odore alterato della cute, eruzione cutanea
Non comune: Alterazione del colore dei capelli, strie cutanee, fragilità cutanea (pseudotumore molluscoide sul gomito)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non comune: Iperestensione delle articolazioni, dolore alle gambe, ginocchio valgo, osteopenia, frattura da compressione, scoliosi.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune: Anoressia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune: Letargia, piressia
Comune: Astenia
Disturbi del sistema immunitario Non comune: Reazione anafilattica
Disturbi psichiatrici Non comune: Nervosismo, allucinazioni
Casi di sindrome nefrotica sono stati riportati entro 6 mesi dall'inizio della terapia con un progressivo recupero dopo la sospensione del trattamento.
In alcuni casi, l'istologia ha mostrato una glomerulonefrite membranosa dell’omoinnesto renale e una nefrite interstiziale da ipersensibilità.
Casi di sindrome simil Ehlers-Danlon e disturbi vascolari al gomito sono stati segnalati nei bambini trattati cronicamente con dosi elevate di diversi preparati a base di cisteamina (cisteamina cloridrato, cisteamina o cisteamina bitartrato), per lo più superiori alla dose massima di 1,95 mg/m²/giorno).
In alcuni casi, queste lesioni cutanee erano associate a proliferazione vascolare, a strie cutanee e a lesioni ossee, rilevate nel corso di un esame radiografico.
I disturbi ossei segnalati comprendevano ginocchio valgo, dolore alle gambe e iperestensione delle articolazioni, osteopenia, fratture da compressione e scoliosi.
Nei casi in cui è stato eseguito un esame istopatologico della cute, i risultati hanno indicato angioendoteliomatosi.
Un paziente è in seguito deceduto per ischemia cerebrale acuta con marcata vasculopatia.
In alcuni pazienti, le lesioni cutanee sul gomito sono regredite dopo la riduzione della dose di CYSTAGON.
Si ipotizza che il meccanismo d’azione della cisteamina si esplichi mediante l’interferenza con il cross-linking delle fibre di collagene (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso di cisteamina bitartrato in donne in gravidanza.
Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva, teratogenesi compresa (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
Non sono nemmeno noti eventuali effetti sulla gravidanza della cistinosi non trattata.
Di conseguenza, CYSTAGON non deve essere usato durante la gravidanza, in particolare durante il primo trimestre, se non in caso di assoluta necessità.
Se viene diagnosticata o pianificata una gravidanza, il trattamento deve essere attentamente riconsiderato e la paziente deve essere avvisata del possibile rischio teratogenico della cisteamina.
Non si sa se CYSTAGON venga escreto nel latte umano.
In ogni caso, dati i risultati di alcuni studi animali condotti su madri che allattano e sui neonati (vedere paragrafo 5.3), l'uso di CYSTAGON è controindicato nelle donne che allattano.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
Tenere il contenitore ben chiuso per proteggerelo dalla luce e dall’umidità.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.