CASGEVY EV 1FL 1,5-20ML

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Prezzo indicativo

Principio attivo: EXAGAMGLOGENE AUTOTEMCEL
  • ATC: B06AX05
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 08/10/2025

β-talassemia Casgevy è indicato per il trattamento della β-talassemia trasfusione-dipendente (transfusion-dependent β-thalassemia, TDT) in pazienti di età pari o superiore a 12 anni per i quali è appropriato il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (haematopoietic stem cell, HSC) e non è disponibile un donatore consanguineo di HSC con antigene leucocitario umano (human leukocyte antigen, HLA) compatibile. Anemia falciforme Casgevy è indicato per il trattamento dell’anemia falciforme (sickle cell disease, SCD) severa in pazienti di età pari o superiore a 12 anni con crisi vaso-occlusive (vaso-occlusive crises, VOC) ricorrenti, per i quali è appropriato il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (HSC) e non è disponibile un donatore consanguineo di HSC con antigene leucocitario umano (HLA) compatibile.
Casgevy (exagamglogene autotemcel) è una popolazione arricchita di cellule CD34+ autologhe geneticamente modificate che contiene cellule staminali e progenitrici ematopoietiche (HSPC) modificate ex vivo mediante la tecnologia CRISPR/Cas9 nella regione enhancer eritroide-specifica del gene BCL11A. Ogni flaconcino di Casgevy specifico per paziente contiene exagamglogene autotemcel a una concentrazione lotto-dipendente di una popolazione arricchita di cellule CD34+ autologhe geneticamente modificate. Il medicinale è confezionato in uno o più flaconcini contenenti complessivamente una dispersione per infusione di una popolazione arricchita di 4-13 x 106 cellule/mL di cellule CD34+ vitali sospese in una soluzione crioconservante. Ogni flaconcino contiene da 1,5 mL a 20 mL di dispersione per infusione. Le informazioni quantitative sul medicinale, compreso il numero di flaconcini (vedere paragrafo 6) da somministrare, sono presentate nel foglio informativo del lotto (LIS - Lot information sheet) che si trova all’interno del coperchio di protezione del criocontenitore utilizzato per il trasporto. Eccipiente(i) con effetti noti Questo medicinale contiene 50 mg of dimetilsolfossido (DMSO) per mL. Questo medicinale contiene 3,5 mg di sodio per mL. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Devono essere considerate le controindicazioni ai medicinali per la mobilizzazione e il condizionamento mieloablativo.

Posologia

Casgevy deve essere somministrato in un centro di trattamento autorizzato da un medico con esperienza nel trapianto di HSC e nel trattamento di pazienti con β-emoglobinopatie che abbia ricevuto una formazione specifica sulla somministrazione e sulla gestione di pazienti trattati con il medicinale.
Prima di avviare la mobilizzazione, l’aferesi e il condizionamento mieloablativo, deve essere confermato che il trapianto di cellule staminali ematopoietiche sia appropriato per il paziente.
Posologia Casgevy è destinato all’uso autologo (vedere paragrafo 4.4).
Il trattamento consiste in una dose singola contenente una dispersione per infusione di cellule CD34+ vitali in uno o più flaconcini.
La dose minima raccomandata di Casgevy è di 3 x 106 cellule CD34+/kg di peso corporeo.
Vedere il foglio informativo del lotto (LIS) di accompagnamento per ulteriori informazioni relative alla dose.
Mobilizzazione e aferesi I pazienti devono sottoporsi a mobilizzazione delle HSPC CD34+ seguita da aferesi al fine di isolare le cellule CD34+ per la produzione del medicinale.
Massimizzare la raccolta di cellule CD34+ per la produzione del medicinale durante ogni ciclo di mobilizzazione e aferesi.
Nel corso di ogni ciclo, eseguire la raccolta cellulare per la produzione del medicinale in due giorni consecutivi, se clinicamente tollerato.
Per la produzione del medicinale è raccomandata una raccolta target totale di almeno 20 x 106 cellule CD34+/kg.
Le cellule raccolte devono essere inviate per la produzione del medicinale anche se non si ottiene la raccolta target totale.
Inoltre, devono essere raccolte almeno 2 x 106 cellule CD34+/kg per le cellule di salvataggio immodificate di riserva.
È possibile destinare un terzo giorno alla raccolta cellulare per ottenere le cellule di salvataggio di riserva, se necessario.
Se la dose minima di Casgevy non è raggiunta dopo la produzione iniziale del medicinale, il paziente dovrà sottoporsi a cicli supplementari di mobilizzazione e aferesi al fine di ottenere altre cellule per l’ulteriore produzione del medicinale.
Ogni ciclo di mobilizzazione e aferesi deve essere separato da un intervallo minimo di 14 giorni.
La raccolta di riserva ≥ 2 x 106 cellule CD34+/kg di cellule di salvataggio immodificate deve essere prelevata dal paziente e crioconservata prima del condizionamento mieloablativo e dell’infusione con Casgevy.
Le cellule immodificate possono essere necessarie per il trattamento di salvataggio in una delle condizioni seguenti: compromissione di Casgevy dopo l’inizio del condizionamento mieloablativo e prima della sua infusione oppure fallimento dell’attecchimento dei neutrofili o perdita dell’attecchimento dopo l’infusione con Casgevy.
Vedere paragrafo 5.1 per una descrizione del regime di mobilizzazione utilizzato nello studio clinico.
Consultare il riassunto delle caratteristiche del prodotto del medicinale o dei medicinali per la mobilizzazione prima del trattamento con Casgevy.
β-talassemia Prima della procedura di aferesi si raccomanda di sottoporre i pazienti a una o più trasfusioni di eritrociti (RBC) allo scopo di mantenere una concentrazione di emoglobina (Hb) totale ≥ 11 g/dL.
Anemia falciforme Prima della procedura di aferesi si raccomanda di sottoporre i pazienti a scambio eritrocitario o a una o più trasfusioni semplici allo scopo di mantenere i livelli di emoglobina S (HbS) < 30% dell’Hb totale, mantenendo al contempo una concentrazione di Hb totale ≤ 11 g/dL.
Le terapie modificanti la malattia (ad esempio idrossiurea/idrossicarbamide, crizanlizumab, voxelotor) devono essere interrotte 8 settimane prima dell’inizio previsto della mobilizzazione e del condizionamento.
Il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) non deve essere somministrato per la mobilizzazione nei pazienti con anemia falciforme.
Condizionamento prima del trattamento Il condizionamento mieloablativo completo deve essere somministrato prima dell’infusione di Casgevy.
Il condizionamento non deve essere iniziato fino a quando il centro di trattamento autorizzato non avrà ricevuto il set completo di flaconcini che costituisce l’intera dose di Casgevy e la disponibilità della raccolta di riserva di cellule CD34+ immodificate non è confermata.
Vedere paragrafo 5.1 per una descrizione del regime di condizionamento utilizzato nello studio clinico.
Consultare il riassunto delle caratteristiche del prodotto del medicinale o dei medicinali per il condizionamento mieloablativo prima del trattamento.
β-talassemia Si raccomanda che i pazienti mantengano una concentrazione di Hb totale ≥ 11 g/dL per 60 giorni prima del condizionamento mieloablativo.
Anemia falciforme Si raccomanda di sottoporre i pazienti a scambio eritrocitario o a una o più trasfusioni semplici per almeno 8 settimane prima dell’inizio del condizionamento mieloablativo, allo scopo di mantenere i livelli di HbS < 30% dell’Hb totale e una concentrazione di Hb totale ≤ 11 g/dL.
All’avvio degli scambi eritrocitari o delle trasfusioni semplici, le terapie modificanti la malattia (ad esempio, idrossiurea/idrossicarbamide, crizanlizumab, voxelotor) devono essere interrotte.
La terapia di chelazione del ferro deve essere interrotta almeno 7 giorni prima del condizionamento mieloablativo.
Deve essere considerata inoltre la profilassi per le crisi convulsive.
Per informazioni sulle interazioni farmacologiche, consultare il riassunto delle caratteristiche del prodotto del medicinale per il condizionamento mieloablativo utilizzato.
Deve essere considerata una profilassi per la malattia veno-occlusiva (veno-occlusive disease, VOD) epatica/sindrome da ostruzione sinusoidale epatica, secondo le linee guida.
Prima di iniziare il regime di condizionamento mieloablativo, deve essere confermata la disponibilità del set completo di flaconcini che costituisce la dose di Casgevy e di cellule di salvataggio immodificate.
Per la conferma del numero di flaconcini e della dose totale di Casgevy, consultare il foglio informativo del lotto (LIS) che accompagna la spedizione del medicinale.
Premedicazione Si raccomanda di premedicare con paracetamolo e difenidramina, o medicinali assimilabili, secondo le linee guida ufficiali, prima dell’infusione di Casgevy per ridurre la possibilità di una reazione all’infusione.
Popolazioni speciali Pazienti di età pari o superiore a 35 anni Casgevy non è stato studiato in pazienti di età > 35 anni.
La sicurezza e l’efficacia di Casgevy in questa popolazione non sono state stabilite.
Deve essere considerato il beneficio del trattamento nei singoli pazienti rispetto ai rischi del trapianto di HSC.
Compromissione renale Casgevy non è stato studiato in pazienti con compromissione renale, definita come velocità di filtrazione glomerulare stimata < 60 mL/min/1,73 m².
Non è necessario un adeguamento della dose.
Compromissione epatica Casgevy non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica.
Non è necessario un adeguamento della dose.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Casgevy nei pazienti di età < 12 anni non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Pazienti sieropositivi per il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), il virus dell’epatite B (HBV) o il virus dell’epatite C (HCV) Casgevy non è stato studiato in pazienti con infezione da HIV-1, HIV-2, HBV o HCV.
Prima della raccolta delle cellule per la produzione del medicinale, deve essere eseguito lo screening per l’HIV-1, l’HIV-2, l’HBV e l’HCV ed eventuali altri agenti infettivi, in conformità alle linee guida locali.
Casgevy non deve essere usato in pazienti con HIV-1, HIV-2, HBV o HCV in fase attiva.
Pazienti con precedente trapianto di HSC Casgevy non è stato studiato in pazienti sottoposti a un precedente trapianto di HSC allogenico o autologo.
Il trattamento con Casgevy non è raccomandato in questi pazienti.
Modo di somministrazione Casgevy è solo per uso endovenoso.
Dopo il completamento del regime di condizionamento mieloablativo, devono trascorrere almeno 48 ore prima dell’infusione di Casgevy.
Casgevy deve essere somministrato tra un minimo di 48 ore e un massimo di 7 giorni dopo l’ultima dose del regime di condizionamento mieloablativo.
Prima dello scongelamento e della somministrazione, è necessario confermare che l’identità del paziente corrisponda alle informazioni uniche sul paziente riportate sul(i) flaconcino(i) di Casgevy e sulla documentazione allegata.
Verificare inoltre il numero totale di flaconcini rispetto alle informazioni specifiche per il paziente riportate sul foglio informativo del lotto (LIS) (vedere paragrafo 4.4).
Casgevy è somministrato come bolo endovenoso mediante un catetere venoso centrale.
L’infusione di Casgevy deve essere completata non appena possibile ed entro 20 minuti dallo scongelamento.
Nel caso in cui sia fornito più di un flaconcino, devono essere somministrati tutti i flaconcini. Deve essere infuso l’intero volume di ogni flaconcino.
Per le istruzioni dettagliate sulla preparazione, la somministrazione, le misure da adottare in caso di esposizione accidentale e lo smaltimento di Casgevy, vedere paragrafo 6.6.
Dopo la somministrazione di Casgevy Dopo l’infusione di Casgevy devono essere seguite le procedure standard per il monitoraggio e il trattamento del paziente post-trapianto di HSC, incluso il monitoraggio del quadro emocromocitometrico e del fabbisogno trasfusionale.
I prodotti ematici richiesti entro i primi 3 mesi dopo l’infusione di Casgevy devono essere irradiati.
Può essere necessario riprendere la chelazione del ferro dopo l’infusione di Casgevy.
Deve essere evitato l’uso di chelanti del ferro non mielosoppressivi per almeno 3 mesi e l’uso di chelanti del ferro mielosoppressivi per almeno 6 mesi dopo l’infusione di Casgevy.
La flebotomia può essere utilizzata in sostituzione della chelazione del ferro, ove appropriato (vedere paragrafo 4.5).

Avvertenze e precauzioni

Devono essere considerate le avvertenze e le precauzioni relative ai medicinali per la mobilizzazione e il condizionamento mieloablativo.
Tracciabilità Devono essere applicati i requisiti di tracciabilità dei medicinali per terapie avanzate a base di cellule.
Al fine di garantire la tracciabilità, il nome del prodotto, il numero di lotto e il nome del paziente trattato devono essere conservati per un periodo di 30 anni dopo la data di scadenza del prodotto.
Uso autologo Casgevy è destinato esclusivamente all’uso autologo e non deve, in alcun caso, essere somministrato ad altri pazienti.
Casgevy non deve essere somministrato se le informazioni riportate sulle etichette del prodotto e sul foglio informativo del lotto (LIS) non corrispondono all’identità del paziente.
Trasmissione di un agente infettivo Sebbene la sterilità e la presenza di micoplasmi e di endotossine di Casgevy siano testate, esiste un rischio di trasmissione di agenti infettivi.
Gli operatori sanitari che somministrano Casgevy devono quindi monitorare i pazienti al fine di verificare l’insorgenza di segni e sintomi di infezioni dopo il trattamento e trattarli in modo appropriato, se necessario.
Reazioni di ipersensibilità Esiste il potenziale di reazioni di ipersensibilità con Casgevy, comprese quelle dovute a Cas9.
A causa della presenza di dimetilsolfossido (DMSO) o destrano 40 in Casgevy, possono verificarsi gravi reazioni di ipersensibilità, compresa anafilassi.
I pazienti devono essere tenuti sotto attenta osservazione durante e dopo l’infusione.
I parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca e saturazione dell’ossigeno) e la comparsa di eventuali sintomi devono essere monitorati prima dell’inizio dell’infusione e circa ogni 30 minuti da quando viene infuso il primo flaconcino di Casgevy fino a 2 ore dopo l’infusione dell’ultimo flaconcino di Casgevy.
Potenziale fallimento dell’attecchimento dei neutrofili Il fallimento dell’attecchimento dei neutrofili rappresenta un potenziale rischio nel trapianto di cellule staminali emopoietiche ed è definito come il mancato raggiungimento dell’attecchimento dei neutrofili dopo l’infusione di Casgevy e la necessità di utilizzare cellule CD34+ di salvataggio immodificate.
I pazienti devono essere monitorati per la conta assoluta dei neutrofili (absolute neutrophil counts, ANC) e le infezioni devono essere gestite secondo le linee guida standard e il giudizio medico.
In caso di fallimento dell’attecchimento dei neutrofili, i pazienti devono ricevere un’infusione di cellule CD34+ di salvataggio (vedere paragrafo 4.8).
Ritardato attecchimento delle piastrine Rispetto al trapianto di HSC allogenico, con il trattamento con Casgevy è stato osservato un prolungamento dei tempi mediani di attecchimento delle piastrine.
Fino a quando non si raggiunge l’attecchimento delle piastrine, esiste un rischio maggiore di sanguinamento.
I pazienti devono essere monitorati per il sanguinamento secondo le linee guida standard e il giudizio medico.
Devono essere eseguite conte piastriniche frequenti fino al raggiungimento dell’attecchimento delle piastrine e del recupero piastrinico.
La determinazione del quadro emocromocitometrico e altri test appropriati devono essere eseguiti quando insorgono sintomi clinici indicativi di sanguinamento (vedere paragrafo 4.8).
Rischio di insufficiente mobilizzazione/aferesi in pazienti con SCD I pazienti con SCD possono richiedere un maggior numero di cicli di mobilizzazione e aferesi rispetto ai pazienti con TDT e hanno un rischio più elevato di insufficiente mobilizzazione/aferesi.
Vedere il paragrafo 4.2 per la quantità totale raccomandata di cellule CD34+ da raccogliere.
Vedere il paragrafo 5.1 per informazioni in merito al numero medio di cicli di mobilizzazione e aferesi e ai tassi di interruzione complessivi.
Oncogenesi correlata all’editing genetico Negli studi clinici condotti con Casgevy non sono stati segnalati casi di mielodisplasia, leucemia o linfoma.
Esiste il rischio teorico di oncogenesi correlata all’editing genetico.
I pazienti devono essere monitorati almeno annualmente (incluso il quadro emocromocitometrico) per 15 anni dopo il trattamento con Casgevy.
Qualora si rilevi mielodisplasia, leucemia o linfoma, deve essere contattato il rappresentante locale del titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio per determinare i campioni appropriati per l’analisi.
Non è possibile escludere il rischio dell’editing fuori bersaglio (off-target) indesiderato nelle cellule CD34+ modificate di un soggetto.
Una ricerca che copre l’intero genoma umano ha identificato l’editing fuori bersaglio in un singolo sito variante.
La variante è stata identificata nel 3,3% (3/91) dei campioni dei pazienti analizzati (cellule CD34+ modificate).
Il sito fuori bersaglio attualmente identificato si trova in un introne di un gene non espresso nelle cellule emopoietiche, pertanto non si prevedono effetti avversi (vedere paragrafo 5.3).
Immunogenicità Non sono state osservate reazioni immunomediate negli studi clinici con Casgevy.
Non è noto se gli anticorpi preformati a Cas9, anche dopo una recente infezione da Streptococcus pyogenes, possano determinare reazioni immunomediate e/o la clearance di cellule con residuo di Cas9.
Donazione di sangue, organi, tessuti e cellule I pazienti trattati con Casgevy non devono donare sangue, organi, tessuti e cellule per il trapianto.
Monitoraggio a lungo termine I pazienti devono essere monitorati annualmente (incluso il quadro emocromocitometrico) secondo le linee guida standard e il giudizio medico.
Si prevede che i pazienti vengano inseriti in un programma di monitoraggio a lungo termine per comprendere meglio la sicurezza e l’efficacia a lungo termine di Casgevy.
Contenuto di sodio Questo medicinale contiene da 5,3 mg a 70 mg di sodio per flaconcino equivalente a 0,3-4% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

Interazioni

Deve essere considerata l’interazione farmacologica dei medicinali per la mobilizzazione e il condizionamento mieloablativo.
Non sono stati effettuati studi formali d’interazione farmacologica.
Non è prevista un’interazione di Casgevy con la famiglia di enzimi epatici del citocromo P-450 o con i trasportatori di farmaci.
L’uso di idrossiurea/idrossicarbamide deve essere interrotto almeno 8 settimane prima dell’inizio della mobilizzazione e del condizionamento.
Non vi è esperienza sull’uso di idrossiurea/idrossicarbamide dopo l’infusione di Casgevy.
L’uso di voxelotor e crizanlizumab deve essere interrotto almeno 8 settimane prima dell’inizio della mobilizzazione e del condizionamento, poiché non è noto il loro potenziale di interazione con i medicinali per la mobilizzazione e il condizionamento mieloablativo.
I chelanti del ferro devono essere interrotti almeno 7 giorni prima dell’inizio del condizionamento mieloablativo, a causa della potenziale interazione con il medicinale per il condizionamento.
Alcuni chelanti del ferro sono mielosoppressivi.
Deve essere evitato l’uso di chelanti del ferro non mielosoppressivi per almeno 3 mesi e l’uso di chelanti del ferro mielosoppressivi per almeno 6 mesi dopo l’infusione di Casgevy.
La flebotomia può essere utilizzata in sostituzione della chelazione del ferro, ove appropriato.
Vaccini vivi La sicurezza dell’immunizzazione con vaccini virali vivi durante o dopo il trattamento con Casgevy non è stata studiata.
A scopo precauzionale, la vaccinazione con vaccini vivi non è raccomandata per almeno 6 settimane prima dell’inizio dei regimi di condizionamento, durante il trattamento con Casgevy e fino al recupero ematologico dopo il trattamento.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza La sicurezza di Casgevy è stata valutata in due studi in aperto a braccio singolo (studio 111 e studio 121) e in uno studio di follow-up a lungo termine (studio 131), nei quali 97 pazienti adolescenti e adulti affetti da TDT o SCD sono stati trattati con Casgevy.
Il trattamento con Casgevy è stato preceduto dalla mobilizzazione nel sangue periferico con fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) e plerixafor nei pazienti affetti da TDT e con plerixafor da solo nei pazienti affetti da SCD, seguita da aferesi e condizionamento mieloablativo con busulfano.
Il profilo di sicurezza è risultato in genere coerente con quello previsto dal condizionamento mieloablativo con busulfano e dal trapianto di HSC dopo mobilizzazione e aferesi.
La durata mediana (min, max) del follow-up dopo la somministrazione di Casgevy è stata di 22,8 (2,1; 51,1) mesi per i pazienti con TDT (N = 54) e di 17,5 (1,2; 46,2) mesi per i pazienti con SCD (N = 43).
Reazioni avverse gravi attribuite a Casgevy si sono verificate in 2 (3,7%) pazienti con TDT: 1 (1,9%) paziente con linfoistiocitosi emofagocitica, sindrome da distress respiratorio acuto, sindrome della polmonite idiopatica e cefalea; 1 (1,9%) paziente con attecchimento ritardato e trombocitopenia.
Nessun paziente affetto da SCD ha avuto reazioni avverse gravi attribuite a Casgevy.Una reazione avversa grave potenzialmente letale di emorragia cerebellare si è verificata in 1 (1,9%) paziente con TDT ed è stata attribuita al condizionamento mieloablativo con busulfano.
Un (2,3%) paziente con SCD è deceduto a causa di infezione da COVID-19 e successiva insufficienza respiratoria.
L’evento non era correlato a Casgevy.
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e alla frequenza.
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10) e comune (≥ 1/100, < 1/10).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine di gravità decrescente.
Le Tabelle 1, 2, 3 e 4 riportano gli elenchi di reazioni avverse attribuite rispettivamente a mobilizzazione/aferesi con G-CSF e plerixafor, mobilizzazione/aferesi solo con plerixafor, condizionamento mieloablativo con busulfano e Casgevy, manifestate dai pazienti affetti da TDT e SCD negli studi clinici con Casgevy.
Tabella 1.
Reazioni avverse attribuite a mobilizzazione/aferesi in pazienti affetti da TDT trattati con G-CSF e plerixafor (N = 59)
Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune
Patologie del sistema emolinfopoietico  Leucocitosi, trombocitopenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione  Ipokaliemia
Patologie del sistema nervoso Cefalea 
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Dolore orofaringeo
Patologie gastrointestinali Nausea Dolore addominale, vomito, diarrea, ipoestesia orale
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore muscoloscheletrico * 
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione  Dolore, piressia
* Dolore muscoloscheletrico comprendeva dolore dorsale, dolore osseo, dolore toracico muscolo-scheletrico, dolore al collo, dolore toracico non cardiaco e dolore a un arto.
Tabella 2.
Reazioni avverse attribuite a mobilizzazione/aferesi in pazienti affetti da SCD trattati con plerixafor (N = 58)
Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune
Patologie del sistema emolinfopoietico  Anemia a cellule falciformi con crisi
Disturbi del metabolismo e della nutrizione  Iperfosfatemia, ipomagnesiemia
Patologie del sistema nervoso Cefalea 
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Sindrome toracica acuta
Patologie gastrointestinali Dolore addominale *, nausea, vomito Diarrea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore muscoloscheletrico Artralgia
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione  Dolore, stanchezza
* Dolore addominale comprendeva dolore addominale superiore.
† Dolore muscoloscheletrico comprendeva dolore dorsale, dolore osseo, dolore toracico, dolore al collo, dolore toracico non cardiaco e dolore a un arto.
Tabella 3.
Reazioni avverse attribuite al condizionamento mieloablativo con busulfano in pazienti con TDT e SCD (N = 97)°*
Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune
Infezioni ed infestazioni  Infezione polmonare, sepsi, sepsi da Klebsiella, candidiasi orale, follicolite
Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia, neutropenia febbrile, neutropenia, anemia, linfopenia †, leucopenia Pancitopenia, reticolocitopenia, splenomegalia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Appetito ridotto, ipokaliemia, iperfosfatemia, ipomagnesiemia, ritenzione di liquidi, ipofosfatemia Ipoalbuminemia, ipocalcemia
Patologie del sistema nervoso Cefalea Emorragia cerebellare, idrocefalo, neuropatia sensitiva periferica, neuropatia periferica, nevralgia, disgeusia
Patologie dell’occhio  Visione offuscata, occhio secco
Patologie cardiache  Tachicardia
Patologie vascolari  Ipotensione, vampata di calore
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Epistassi, dolore orofaringeo Insufficienza respiratoria, sindrome della polmonite idiopatica, ipossia, dispnea, tosse
Patologie gastrointestinali Mucosite ‡, nausea, vomito, dolore addominale §, diarrea, stipsi, gastrite Colite, dispepsia, sanguinamento gengivale, malattia da reflusso gastroesofageo, ematemesi, esofagite, disfagia, infiammazione gastrointestinale, ematochezia, ulcerazione della bocca
Patologie epatobiliari Malattia veno-occlusiva epatica, iperbilirubinemia, alanina aminotransferasi aumentata Aspartato aminotransferasi aumentata, epatomegalia, gamma-glutamiltransferasi aumentata
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Disturbo della pigmentazione #, esfoliazione cutanea, alopecia, petecchie, cute secca, eruzione cutanea ** Prurito, eritema
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore muscoloscheletrico †† Artralgia
Patologie renali e urinarie  Disuria, ematuria
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella  Amenorrea, sanguinamento intermestruale, dolore vulvovaginale, dismenorrea, mestruazioni irregolari, menopausa precoce
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Piressia, stanchezza Dolore
Esami diagnostici Peso diminuito Rapporto internazionale normalizzato aumentato, proteina C-reattiva aumentata, peso aumentato
Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura  Attecchimento ritardato, ematoma sottocutaneo, abrasione cutanea, lacerazione della cute
* La frequenza si basa sull’incidenza più elevata osservata nello studio 111 in pazienti con TDT o nello studio 121 in pazienti con SCD.
† Linfopenia comprendeva linfociti CD4 diminuiti e conta linfocitaria diminuita.
‡ Mucosite comprendeva infiammazione anale, infiammazione della mucosa, infiammazione faringea e stomatite.
§ Dolore addominale comprendeva fastidio addominale, dolore addominale inferiore, dolore addominale superiore, dolorabilità addominale e fastidio epigastrico.
# Disturbo della pigmentazione comprendeva pigmentazione ungueale, iperpigmentazione cutanea e ipopigmentazione cutanea.
** Eruzione cutanea comprendeva dermatite, esantema eritematoso, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea maculo-papulare ed eruzione cutanea papulare.
†† Dolore muscoloscheletrico comprendeva dolore dorsale, dolore osseo, dolore toracico e dolore a un arto.
Tabella 4.
Reazioni avverse attribuite a Casgevy in pazienti con TDT e SCD (N = 97) *
Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune
Patologie del sistema emolinfopoietico Linfopenia †, ‡ Trombocitopenia †, neutropenia †, anemia †, leucopenia †
Disturbi del sistema immunitario  Linfoistiocitosi emofagocitica
Disturbi del metabolismo e della nutrizione  Ipocalcemia †
Patologie del sistema nervoso  Cefalea †, parestesia
Patologie cardiache  Tachicardia †
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Sindrome da distress respiratorio acuto, sindrome della polmonite idiopatica †, epistassi †
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Eruzione cutanea †, §, petecchie †
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione  Brividi †, piressia †
Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura  Attecchimento ritardato †, reazioni correlate a infusione #
* La frequenza si basa sull’incidenza più elevata osservata nello studio 111 in pazienti con TDT o nello studio 121 in pazienti con SCD.
† Almeno un evento è stato attribuito anche al condizionamento mieloablativo con busulfano.
‡ Linfopenia comprendeva linfociti CD4 diminuiti e conta linfocitaria diminuita.
§ Eruzione cutanea comprendeva dermatite.
#Reazioni correlate a infusione comprendevano brividi, tachicardia sinusale e tachicardia.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Attecchimento delle piastrine L’attecchimento delle piastrine era definito come 3 misurazioni consecutive di conte piastriniche ≥ 20 x 109/L nei pazienti con TDT e 3 misurazioni consecutive di conte piastriniche ≥ 50 x 109/L nei pazienti con SCD, ottenute in 3 giorni diversi dopo l’infusione di Casgevy senza somministrazione di trasfusioni di piastrine per 7 giorni.
Tutti i pazienti hanno conseguito l’attecchimento delle piastrine.
Nello studio 111, il tempo mediano (min, max) all’attecchimento delle piastrine nei pazienti con TDT è stato di 44 (20; 200) giorni (n = 53), con un restante paziente che ha conseguito l’attecchimento delle piastrine dopo la data dell’analisi ad interim.
Il tempo mediano (min, max) all’attecchimento delle piastrine è stato di 45 (20; 199) giorni nei pazienti adolescenti e di 40 (24; 200) giorni nei pazienti adulti.
I pazienti senza milza hanno avuto un tempo mediano all’attecchimento delle piastrine anticipato rispetto ai pazienti con milza intatta.
Il tempo mediano (min, max) all’attecchimento delle piastrine è stato di 34,5 (20; 78) giorni nei pazienti senza milza e di 46 (27; 200) giorni nei pazienti con milza intatta.
Nello studio 121, il tempo mediano (min, max) all’attecchimento delle piastrine per i pazienti con SCD è stato di 35 (23; 126) giorni (n = 43).
Il tempo mediano (min, max) all’attecchimento delle piastrine è stato di 44,5 (23; 81) giorni nei pazienti adolescenti e di 32 (23; 126) giorni nei pazienti adulti.
Non è stata osservata alcuna associazione tra eventi di sanguinamento e tempo all’attecchimento delle piastrine dopo il trattamento con Casgevy.
Attecchimento dei neutrofili L’attecchimento dei neutrofili era definito come 3 misurazioni consecutive di conta assoluta dei neutrofili (ANC) ≥ 500 cellule/mcL in 3 giorni diversi dopo l’infusione di Casgevy, senza ricorso alle cellule CD34+ di salvataggio immodificate.
Tutti i pazienti hanno conseguito l’attecchimento dei neutrofili e nessun paziente ha ricevuto cellule CD34+ di salvataggio.
Nello studio 111, il tempo mediano (min, max) all’attecchimento dei neutrofili nei pazienti con TDT è stato di 29 (12; 56) giorni (n = 54).
Il tempo mediano (min, max) all’attecchimento dei neutrofili è stato di 31 (19; 56) giorni nei pazienti adolescenti e di 29 (12; 40) giorni nei pazienti adulti.
Nello studio 121, il tempo mediano (min, max) all’attecchimento dei neutrofili nei pazienti con SCD è stato di 27 (15; 40) giorni (n = 43).
Il tempo mediano (min, max) all’attecchimento dei neutrofili è stato di 28 (24; 40) giorni nei pazienti adolescenti e di 26 (15; 38) giorni nei pazienti adulti.
Non è stata osservata alcuna associazione tra infezioni e tempo all’attecchimento dei neutrofili.
Popolazione pediatrica La sicurezza di Casgevy è stata valutata in 31 pazienti adolescenti di età compresa tra 12 e meno di 18 anni affetti da TDT o SCD.
L’età mediana (min, max) dei pazienti adolescenti con TDT era di 14 (12; 17) anni e quella dei pazienti con SCD era di 15 (12; 17) anni.
La durata mediana (min, max) del follow-up è stata di 19,6 (2,1; 26,6) mesi per i pazienti adolescenti con TDT e di 14,7 (2,5; 18,7) mesi per i pazienti adolescenti con SCD.
Il profilo di sicurezza è risultato generalmente coerente fra pazienti adolescenti e adulti.
I tempi di attecchimento erano simili nei pazienti adolescenti e adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramiteAgenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile/contraccezione in uomini e donne Prima dell’inizio di ogni ciclo di mobilizzazione deve essere eseguito un test di gravidanza tramite esame del sangue che deve dare esito negativo.
Tale esito deve essere riconfermato anche prima del condizionamento mieloablativo.
I dati relativi all’esposizione non sono sufficienti per fornire una raccomandazione precisa sulla durata della contraccezione dopo il trattamento con Casgevy.
Le donne in età fertile e gli uomini in grado di concepire devono usare misure contraccettive efficaci dall’inizio della mobilizzazione fino ad almeno 6 mesi dopo la somministrazione del condizionamento mieloablativo.
Deve essere consultato anche il riassunto delle caratteristiche del prodotto del medicinale per il condizionamento mieloablativo.
Gravidanza I dati clinici relativi all’uso di exagamglogene autotemcel in donne in gravidanza non esistono.
Non sono stati condotti studi di tossicità riproduttiva e dello sviluppo sugli animali con exagamglogene autotemcel per valutarne l’eventuale capacità di causare danno fetale in caso di somministrazione a donne in gravidanza.
Non è noto se exagamglogene autotemcel abbia il potenziale di essere trasferito al feto.
Casgevy non deve essere somministrato durante la gravidanza a causa del rischio associato al condizionamento mieloablativo.
La gravidanza dopo l’infusione di Casgevy deve essere discussa con il medico curante (vedere le indicazioni sulla contraccezione sopra riportate).
Allattamento Non è noto se exagamglogene autotemcel sia escreto nel latte materno o trasferito al lattante.
Non ci sono dati disponibili.
Deve essere consultato il riassunto delle caratteristiche del prodotto del medicinale o dei medicinali per la mobilizzazione e per il condizionamento mieloablativo per indicazioni sul loro uso durante l’allattamento.
A causa dei potenziali rischi associati al condizionamento mieloablativo, l’allattamento deve essere interrotto durante il condizionamento.
La decisione di allattare dopo il trattamento con Casgevy deve essere discussa con il medico curante, tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino rispetto ai potenziali eventi avversi di Casgevy o della condizione di base della madre.
Fertilità Non ci sono dati sugli effetti di exagamglogene autotemcel sulla fertilità umana.
Gli effetti sulla fertilità maschile e femminile non sono stati valutati in studi sugli animali.
Sono disponibili dati sul rischio di infertilità con il condizionamento mieloablativo.
Si consiglia pertanto di considerare le opzioni per la conservazione della fertilità, quali ad esempio la crioconservazione dello sperma o degli ovuli, prima del trattamento, se possibile.

Conservazione

Casgevy deve essere conservato e trasportato in vapori di azoto liquido (≤ -135 °C) e deve rimanere congelato fino al momento in cui il paziente è pronto per il trattamento, in modo da garantire la disponibilità di cellule vitali per la somministrazione al paziente.
Il medicinale scongelato non deve essere ricongelato.
Per le condizioni di conservazione dopo lo scongelamento, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.