CABAZITAXEL DR EV 1FL 60MG

4.476,20 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: CABAZITAXEL
  • ATC: L01CD04
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 13/05/2021

Cabazitaxel Dr. Reddy’s in associazione con prednisone o prednisolone è indicato per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione precedentemente trattato con un regime contenente docetaxel (vedere paragrafo 5.1).
1 ml di concentrato contiene 40 mg di cabazitaxel. Ogni flaconcino di 1,5 ml (valore nominale) di concentrato contiene 60 mg di cabazitaxel. Dopo diluizione iniziale con l'intero solvente, ogni ml di soluzione contiene 10 mg di cabazitaxel. Nota: sia il flaconcino contenente il concentrato di Cabazitaxel Dr. Reddy’s 60 mg/1,5 ml (volume di riempimento: 73,2 mg di cabazitaxel/1,83 ml) che il flaconcino contenente il solvente (volume di riempimento: 5,70 ml) contengono un riempimento in eccesso per compensare la perdita di liquido durante la preparazione. Questo riempimento in eccesso assicura che dopo la diluizione con l’INTERO contenuto del solvente di accompagnamento, vi sia una soluzione contenente 10 mg/ml di cabazitaxel.Eccipiente con effetti noti Ogni flaconcino di solvente contiene 573,3 mg di etanolo al 96%. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità a cabazitaxel, ad altri taxani o al polisorbato 80 o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 • Conta dei neutrofili inferiore a 1.500/mm³.
• Grave compromissione epatica (bilirubina totale >3 x ULN).
• Vaccinazione concomitante con vaccino per la febbre gialla (vedere paragrafo 4.5).

Posologia

L'uso di Cabazitaxel Dr.
Reddy’s deve essere limitato alle unità specializzate nella somministrazione di farmaci citotossici e deve essere somministrato solo sotto la supervisione di un medico esperto nell'uso della chemioterapia antitumorale.
Devono essere disponibili strutture e attrezzature per il trattamento di gravi reazioni di ipersensibilità come ipotensione e broncospasmo (vedere paragrafo 4.4).
Pretrattamento Il regime di pretrattamento raccomandato deve essere eseguito almeno 30 minuti prima di ciascuna somministrazione di Cabazitaxel Dr.
Reddy’s con i seguenti medicinali endovenosi per mitigare il rischio e la gravità di reazioni di ipersensibilità: • antistaminico (desclorfeniramina 5 mg o difenidramina 25 mg o equivalente), • corticosteroide (desametasone 8 mg o equivalente) e • H2 antagonista (ranitidina o equivalente) (vedere paragrafo 4.4).
Si raccomanda la profilassi antiemetica che può essere somministrata per via orale o endovenosa, se necessario.
Durante tutto il trattamento, è necessario garantire un'adeguata idratazione del paziente, al fine di prevenire complicanze come l'insufficienza renale.
Posologia La dose raccomandata di Cabazitaxel Dr.
Reddy’s è di 25 mg/m² somministrata per infusione endovenosa di 1 ora ogni 3 settimane in combinazione con prednisone o prednisolone 10 mg per via orale somministrato quotidianamente durante il trattamento.
Aggiustamenti della dose La dose deve essere modificata se i pazienti manifestano le seguenti reazioni avverse (i gradi si riferiscono ai Criteri Terminologici Comuni per gli eventi avversi [CTCAE 4.0]): Tabella 1 - Modifiche della dose raccomandate in caso di reazioni avverse nei pazienti trattati con cabazitaxel
Reazioni avverse Modifica della dose
Neutropenia prolungata di grado ≥3 (più di 1 settimana) nonostante il trattamento appropriato incluso G-CSF Ritardare il trattamento fino a quando la conta dei neutrofili è >1.500 cellule/mm³, quindi ridurre la dose di cabazitaxel da 25 mg/m² a 20 mg/m².
Neutropenia febbrile o infezione neutropenica Ritardare il trattamento fino al miglioramento o alla risoluzione e fino a quando la conta dei neutrofili è >1.500 cellule/mm³, quindi ridurre la dose di cabazitaxel da 25 mg/m² a 20 mg/m².
Diarrea di grado ≥3 o diarrea persistente nonostante il trattamento appropriato, compresa reidratazione e reintegrazione elettrolitica Ritardare il trattamento fino al miglioramento o alla risoluzione, quindi ridurre la dose di cabazitaxel da 25 mg/m² a 20 mg/m².
Neuropatia periferica di grado ≥2 Ritardare il trattamento fino al miglioramento, quindi ridurre la dose di cabazitaxel da 25 mg/m² a 20 mg/m²
Se i pazienti continuano a manifestare una qualsiasi di queste reazioni con 20 mg/m², si può prendere in considerazione un'ulteriore riduzione della dose a 15 mg/m² o l'interruzione di Cabazitaxel Dr.
Reddy’s.
I dati nei pazienti trattati con dosi inferiori a 20 mg/m² sono limitati.
Popolazioni speciali Pazienti con compromissione epatica Il cabazitaxel è ampiamente metabolizzato dal fegato.
Ai pazienti con compromissione epatica lieve (bilirubina totale compresa tra >1 e ≤ 1,5 x Limite Superiore della Norma (ULN) o AST >1,5 x ULN) deve essere ridotta la dose di cabazitaxel a 20 mg/m².
La somministrazione di cabazitaxel a pazienti con lieve compromissione epatica deve essere effettuata con cautela e deve essere effettuato un attento monitoraggio della sicurezza.
Cabazitaxel non deve essere somministrato a pazienti con grave compromissione epatica (bilirubina totale >3 x ULN) (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
Pazienti con compromissione renale Cabazitaxel viene escreto in quantità minima attraverso il rene.
Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale, che non richiedono emodialisi.
I pazienti che presentano una malattia renale allo stadio terminale (clearance della creatinina (CLCR <15 ml/min/1,73 m²), in base alle loro condizioni e alla quantità limitata di dati disponibili, devono essere trattati con cautela e monitorati attentamente durante il trattamento (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Anziani Non è raccomandato un aggiustamento della dose specifico per l'uso di cabazitaxel nei pazienti anziani (vedere anche paragrafi 4.4, 4.8 e 5.2).
Uso concomitante di medicinali L’uso concomitante di medicinali che sono forti induttori o forti inibitori del CYP3A deve essere evitato.
Tuttavia, se i pazienti richiedono la co-somministrazione di un forte inibitore del CYP3A, deve essere presa in considerazione una riduzione della dose di cabazitaxel del 25% (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Popolazione pediatrica Non esiste un uso rilevante di Cabazitaxel Dr.
Reddy’s nella popolazione pediatrica.
La sicurezza e l'efficacia di Cabazitaxel Dr.
Reddy’s nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite (vedere paragrafo 5.1).
Modo di somministrazione Per le istruzioni sulla preparazione e la somministrazione del prodotto, vedere il paragrafo 6.6.
Non utilizzare contenitori per infusione in PVC e set per infusione in poliuretano.
Cabazitaxel Dr.
Reddy’s non deve essere miscelato con altri medicinali diversi da quelli menzionati nel paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Reazioni di ipersensibilità Tutti i pazienti devono essere pre-trattati prima di iniziare l’infusione di cabazitaxel (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti devono essere osservati attentamente per le reazioni di ipersensibilità soprattutto durante la prima e la seconda infusione.
Le reazioni di ipersensibilità possono verificarsi entro pochi minuti dopo l'inizio dell'infusione di cabazitaxel, pertanto devono essere disponibili strutture e attrezzature per il trattamento dell'ipotensione e del broncospasmo.
Possono verificarsi reazioni gravi e possono includere eruzione cutanea/eritema generalizzato, ipotensione e broncospasmo.
Reazioni di ipersensibilità gravi richiedono l'interruzione immediata di cabazitaxel e una terapia appropriata.
I pazienti con una reazione di ipersensibilità devono interrompere il trattamento con cabazitaxel (vedere paragrafo 4.3).
Mielosoppressione Può verificarsi mielosoppressione manifestata come neutropenia, anemia, trombocitopenia o pancitopenia (vedere "Rischio di neutropenia" e "Anemia" al paragrafo seguente 4.4).
Rischio di neutropenia I pazienti trattati con cabazitaxel possono essere sottoposti a profilassi con G-CSF, secondo le linee guida dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO) e/o le attuali linee guida istituzionali, per ridurre il rischio o gestire le complicanze della neutropenia (neutropenia febbrile, neutropenia prolungata o infezione neutropenica).
La profilassi primaria con G-CSF deve essere presa in considerazione in pazienti con caratteristiche cliniche ad alto rischio (età >65 anni, cattivo stato generale, episodi precedenti di neutropenia febbrile, estese aree sottoposte a precedente terapia radiante, cattivo stato nutrizionale o altre gravi comorbilità) che li predispongono ad aumentate complicazioni da neutropenia prolungata.
L'uso di G-CSF ha dimostrato di limitare l'incidenza e la gravità della neutropenia.
La neutropenia è la reazione avversa più comune di cabazitaxel (vedere paragrafo 4.8).
Il monitoraggio dell'emocromo completo su base settimanale è essenziale durante il 1° ciclo e prima di ogni successivo ciclo di trattamento, in modo che la dose possa essere aggiustata, se necessario.
La dose deve essere ridotta in caso di neutropenia febbrile o neutropenia prolungata nonostante un trattamento appropriato (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti potranno essere nuovamente trattati solo quando i neutrofili tornano a un livello ≥ 1.500/mm³ (vedere paragrafo 4.3).
Disordini gastrointestinali Sintomi come dolore addominale e dolorabilità, febbre, costipazione persistente, diarrea, con o senza neutropenia, possono essere manifestazioni precoci di grave tossicità gastrointestinale e devono essere valutati e trattati tempestivamente.
Potrebbe essere necessario ritardare o interrompere il trattamento con cabazitaxel.
Rischio di nausea, vomito, diarrea e disidratazione Se i pazienti manifestano diarrea in seguito alla somministrazione di cabazitaxel, possono essere trattati con medicinali antidiarroici comunemente usati.
Misure appropriate devono essere prese per reidratare i pazienti.
La diarrea può verificarsi più frequentemente nei pazienti che hanno ricevuto una precedente radiazione addominale-pelvica.
La disidratazione è più comune nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni.
Devono essere prese misure appropriate per reidratare i pazienti e per monitorare e correggere i livelli sierici di elettroliti, in particolare il potassio.
Ritardo del trattamento o riduzione della dose possono essere necessari per la diarrea di grado ≥3 (vedere paragrafo 4.2).
Se i pazienti manifestano nausea o vomito, possono essere trattati con antiemetici comunemente usati.
Rischio di gravi reazioni gastrointestinali In pazienti trattati con cabazitaxel sono stati riportati emorragia e perforazione gastrointestinale (GI), occlusione intestinale, colite, inclusi casi con esito fatale (vedere paragrafo 4.8).
Si consiglia cautela nel trattamento dei pazienti maggiormente a rischio di sviluppare complicanze gastrointestinali: pazienti con neutropenia, anziani, uso concomitante di FANS, terapia anti-piastrinica o anti-coagulante e pazienti con anamnesi pregressa di radioterapia pelvica o malattia gastrointestinale, quali ulcerazione e sanguinamento gastrointestinale.
Neuropatia periferica Sono stati osservati casi di neuropatia periferica, neuropatia sensoriale periferica (ad es.
parestesie, disestesia) e neuropatia motoria periferica in pazienti in trattamento con cabazitaxel.
I pazienti in trattamento con cabazitaxel devono essere avvertiti di informare il medico prima di continuare il trattamento se si sviluppano sintomi di neuropatia come dolore, bruciore, formicolio, intorpidimento o debolezza.
I medici devono valutare la presenza o il peggioramento della neuropatia prima di ogni trattamento.
Il trattamento dovrebbe essere ritardato fino al miglioramento dei sintomi.
La dose di cabazitaxel deve essere ridotta da 25 mg/m² a 20 mg/m² in caso di neuropatia periferica persistente di grado >2 (vedere paragrafo 4.2).
Anemia È stata osservata anemia in pazienti in trattamento con cabazitaxel (vedere paragrafo 4.8).
L'emoglobina e l'ematocrito devono essere controllati prima del trattamento con cabazitaxel e se i pazienti presentano segni o sintomi di anemia o di emorragia.
Si raccomanda cautela nei pazienti con emoglobina <10 g/dl e di adottare misure appropriate secondo le indicazioni cliniche.
Rischio di insufficienza renale Disturbi renali sono stati riportati in associazione a sepsi, grave disidratazione dovuta a diarrea, vomito e uropatia ostruttiva.
È stata osservata insufficienza renale inclusi casi con esito fatale.
Dovrebbero essere prese misure appropriate per identificare la causa e trattare in maniera intensiva i pazienti, se necessario.
Un'adeguata idratazione deve essere garantita durante il trattamento con cabazitaxel.
Il paziente deve essere avvisato di segnalare immediatamente qualsiasi cambiamento significativo nel volume urinario giornaliero.
La creatinina sierica deve essere misurata al basale, ad ogni emocromo e ogni volta che il paziente segnala una variazione della produzione urinaria.
Il trattamento con cabazitaxel deve essere sospeso in caso di qualsiasi peggioramento della funzionalità renale sino all’ insufficienza renale ≥ di grado 3 CTCAE 4.0.
Patologie respiratorie Polmonite/polmonite interstiziale e malattia polmonare interstiziale sono state riportate e possono essere associate a esito fatale (vedere paragrafo 4.8).
Se si sviluppano sintomi polmonari nuovi o in peggioramento, i pazienti devono essere attentamente monitorati, prontamente esaminati e trattati in modo appropriato.
Si raccomanda l'interruzione della terapia con cabazitaxel fino a quando non sarà disponibile la diagnosi.
L'applicazione precoce di misure terapeutiche di supporto può aiutare a migliorare la condizione.
Il beneficio della ripresa del trattamento con cabazitaxel deve essere attentamente valutato.
Rischio di aritmie cardiache Sono state riportate aritmie cardiache, più comunemente tachicardia e fibrillazione atriale (vedere paragrafo 4.8).
Anziani Le persone anziane (di età ≥65 anni) possono avere maggiori probabilità di manifestare alcune reazioni avverse tra cui neutropenia e neutropenia febbrile (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti con compromissione epatica Il trattamento con cabazitaxel è controindicato nei pazienti con grave compromissione epatica (bilirubina totale >3 x ULN) (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
La dose deve essere ridotta in pazienti con lieve compromissione epatica (bilirubina totale compresa tra >1 e ≤ 1,5 x ULN o AST >1,5 x ULN) (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Interazioni La co-somministrazione con potenti inibitori del CYP3A deve essere evitata poiché possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di cabazitaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
Se la co-somministrazione di un forte inibitore del CYP3A non può essere evitata, si deve prendere in considerazione un attento monitoraggio della tossicità e una riduzione della dose di cabazitaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
La co-somministrazione con forti induttori del CYP3A deve essere evitata poiché possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di cabazitaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
Eccipienti Il solvente contiene 573,3 mg di etanolo al 96% (15% v/v), equivalenti a 14 ml di birra o 6 ml di vino.
Nocivo per chi soffre di alcolismo.
Da tenere in considerazione in gruppi ad alto rischio come pazienti con malattie epatiche o epilessia.

Interazioni

Studi in vitro hanno dimostrato che cabazitaxel è principalmente metabolizzato dal CYP3A (dall'80% al 90%) (vedere paragrafo 5.2).
Inibitori del CYP3A La somministrazione ripetuta di ketoconazolo (400 mg una volta al giorno), un forte inibitore del CYP3A, ha comportato una riduzione del 20% della clearance di cabazitaxel corrispondente ad un aumento del 25% dell'AUC.
Pertanto la somministrazione concomitante di potenti inibitori del CYP3A (ad es.
ketoconazolo, itraconazolo, claritromicina, indinavir, nefazodone, nelfinavir, ritonavir, saquinavir, telitromicina, voriconazolo) deve essere evitata in quanto può verificarsi un aumento delle concentrazioni plasmatiche di cabazitaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
La somministrazione concomitante di aprepitant, un moderato inibitore del CYP3A, non ha avuto effetti sulla clearance di cabazitaxel.
Induttori del CYP3A La somministrazione ripetuta di rifampicina (600 mg una volta al giorno), un forte induttore del CYP3A, ha determinato un aumento della clearance di cabazitaxel del 21%, corrispondente ad una riduzione dell'AUC del 17%.
Pertanto, la somministrazione concomitante di potenti induttori del CYP3A (ad es.
fenitoina, carbamazepina, rifampina, rifabutina, rifapentina, fenobarbital) deve essere evitata poiché può verificarsi una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di cabazitaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Inoltre, i pazienti dovrebbero astenersi dal prendere l'erba di San Giovanni.
OATP1B1 In vitro, è stato anche dimostrato che cabazitaxel inibisce le proteine di trasporto dei polipeptidi di trasporto degli anioni organici OATP1B1.
È possibile il rischio di interazione con i substrati di OATP1B1 (ad es.
statine, valsartan, repaglinide), in particolare durante la durata dell'infusione (1 ora) e fino a 20 minuti dopo la fine dell'infusione.
Si consiglia un intervallo di tempo di 12 ore prima dell'infusione e almeno 3 ore dopo la fine dell'infusione prima della somministrazione dei substrati OATP1B1.
Vaccinazioni La somministrazione di vaccini vivi o vivi attenuati in pazienti immunocompromessi da agenti chemioterapici può provocare infezioni gravi o fatali.
La vaccinazione con un vaccino vivo attenuato deve essere evitata nei pazienti in trattamento con cabazitaxel.
Vaccini uccisi o inattivati possono essere somministrati; tuttavia, la risposta a tali vaccini può essere ridotta.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza La sicurezza di cabazitaxel in associazione con prednisone o prednisolone è stata valutata in 371 pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione che sono stati trattati con 25 mg/m² di cabazitaxel una volta ogni tre settimane in uno studio di fase III randomizzato, in aperto, controllato.
I pazienti hanno ricevuto una durata mediana di 6 cicli di cabazitaxel.
Le reazioni avverse che si verificano più comunemente (≥10%) di tutti i gradi sono state anemia (97,3%), leucopenia (95,7%), neutropenia (93,5%), trombocitopenia (47,4%) e diarrea (46,6%).
Le reazioni avverse più comuni (≥5%) di grado ≥3 nel gruppo cabazitaxel sono state neutropenia (81,7%), leucopenia (68,2%), anemia (10,5%), neutropenia febbrile (7,5%), diarrea (6,2%).
L'interruzione del trattamento a causa di reazioni avverse si è verificata in 68 pazienti (18,3%) trattati con cabazitaxel.
La reazione avversa più comune che ha portato alla sospensione di cabazitaxel è stata la neutropenia.
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse sono elencate nella tabella 2 secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA e per categorie di frequenza.
All'interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
L'intensità delle reazioni avverse è classificata secondo la scala CTCAE 4.0 (grado ≥3 = G ≥3).
Le frequenze sono basate su tutti i gradi e definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), rara (≥1/10.000, <1/1.000), molto rara (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 2: Reazioni avverse segnalate e anomalie ematologiche con cabazitaxel in combinazione con prednisone o prednisolone nello studio TROPIC (n = 371)
Classificazione per Sistemi ed Organi Reazione avversa Tutti i gradi (%) Grado ≥3 n (%)
   Molto comune Comune 
Infezioni ed infestazioni Shock settico  4 (1,1) 4 (1,1)
Sepsi  4 (1,1) 4 (1,1)
Cellulite  6 (1,6) 2 (0,5)
Infezione del tratto urinario  27 (7,3) 4 (1,1)
Influenza  11 (3) 0
Cistite  10 (2,7) 1 (0,3)
Infezione del tratto respiratorio superiore  10 (2,7) 0
Herpes zoster  5 (1,3) 0
Candidiosi  4 (1,1) 0
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropeniaa* 347 (93,5)  303 (81,7)
Anemiaa 361 (97,3)  39 (10,5)
Leucopeniaa 355 (95,7)  253 (68,2)
Trombocitopeniaa 176 (47,4)  15 (4)
Neutropenia febrile  28 (7,5) 28 (7,5)
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità  5 (1,3) 0
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia 59 (15,9)  3 (0,8)
Disidratazione  18 (4,9) 8 (2,2)
Iperglicemia  4 (1,1) 3 (0,8)
Ipokaliemia  4 (1,1) 2 (0,5)
Disturbi psichiatrici Ansia  11 (3) 0
Stato confusionale  5 (1,3) 0
Patologie del sistema nervoso Disgeusia 41 (11,1)  0
Neuropatia periferica  30 (8,1) 2 (0,5)
Neuropatia sensoriale periferica  20 (5,4) 1 (0,3)
Vertigini  30 (8,1) 0
Mal di testa  28 (7,5) 0
Parestsesia  17 (4,6) 0
Letargia  5 (1,3) 1 (0,3)
Ipoestesia  5 (1,3) 0
Sciatica  4 (1,1) 1 (0,3)
Patologie dell'occhio Congiuntivite  5 (1,3) 0
Aumentata lacrimazione  5 (1,3) 0
Patologie dell'orecchio e del labirinto Tinnito  5 (1,3) 0
Vertigini  5 (1,3) 0
Patologie cardiache* Fibrillazione atriale  4 (1,1) 2 (0,5)
Tachichardia  6 (1,6) 0
Patologie vascolari Ipotensione  20 (5,4) 2 (0,5)
Trombosi venosa profonda  8 (2,2) 7 (1,9)
Ipertensione  6 (1,6) 1 (0,3)
Ipotensione ortostatica  5 (1,3) 1 (0,3)
Vampate di calore  5 (1,3) 0
Arrossamento cutaneo  4 (1,1) 0
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea 44 (11,9)  5 (1,3)
Tosse 40 (10,8)  0
Dolore orofaringeo  13 (3,5) 0
Polmonite  9 (2,4) 6 (1,6)
Patologie gastrointestinali Diarrea 173 (46,6)  23 (6,2)
Nausea 127 (34,2)  7 (1,9)
Vomito 84 (22,6)  7 (1,9)
Costipazione 76 (20,5)  4 (1,1)
Dolore addominale 43 (11,6)  7 (1,9)
Dispepsia  25 (6,7) 0
Dolore nella parte alta dell’addome  20 (5,4) 0
Emorroidi  14 (3,8) 0
Malattia da reflusso gastroesofageo  12 (3,2) 0
Emorragia rettale  8 (2,2) 2 (0,5)
Bocca secca  8 (2,2) 1 (0,3)
Distensione addominale  5 (1,3) 1 (0,3)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia 37 (10)  0
Pelle secca  9 (2,4) 0
Eritema  5 (1,3) 0
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mal di schiena 60 (16,2)  14 (3,8)
Artralgia 39 (10,5)  4 (1,1)
Dolore alle estremità  30 (8,1) 6 (1,6)
Spasmi muscolari  27 (7,3) 0
Mialgia  14 (3,8) 1 (0,3)
Dolore toracico muscoloscheletrico  11 (3) 1 (0,3)
Dolore al fianco  7 (1,9) 3 (0,8)
Patologie renali e urinarie Insufficienza acuta renale  8 (2,2) 6 (1,6)
Insufficienza renale  7 (1,9) 6 (1,6)
Disuria  25 (6,7) 0
Colica renale  5 (1,3) 1 (0,3)
Ematuria 62 (16,7)  7 (1,9)
Pollachiuria  13 (3,5) 1 (0,3)
Idronefrosi  9 (2,4) 3 (0,8)
Retensione urinaria  9 (2,4) 3 (0,8)
Incontinenza urinaria  9 (2,4) 0
Ostruzione uretrale  7 (1,9) 5 (1,3)
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Dolore pelvico  7 (1,9) 1 (0,3)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento 136 (36,7)  18 (4,9)
Astenia 76 (20,5)  17 (4,6)
Piressia 45 (12,1)  4 (1,1)
Edema periferico  34 (9,2) 2 (0,5)
Infiammazione delle mucose  22 (5,9) 1 (0,3)
Dolore  20 (5,4) 4 (1,1)
Dolore al petto  9 (2,4) 2 (0,5)
Edema  7 (1,9) 1 (0,3)
Brividi  6 (1,6) 0
Malessere  5 (1,3) 0
Esami diagnostici Riduzione del peso  32 (8,6) 0
Aumentati livelli di aspartato aminotransferasi  4 (1,1) 0
Elevati livelli di transaminasi  4 (1,1) 0
a basati su valori di laboratorio * vedere sezione dettagliata di seguito Descrizione delle reazioni avverse selezionate Neutropenia ed eventi clinici associati L'incidenza di neutropenia di grado ≥ 3 sulla base dei dati di laboratorio è stata dell'81,7%.
L'incidenza delle reazioni avverse neutropenia clinica e neutropenia febbrile di grado ≥ 3 è stata rispettivamente del 21,3% e del 7,5%.
La neutropenia è stata la reazione avversa più comune che ha portato alla sospensione del medicinale (2,4%).
Le complicanze neutropeniche includevano infezioni neutropeniche (0,5%), sepsi neutropenica (0,8%) e shock settico (1,1%), che in alcuni casi hanno determinato un esito fatale.
L'uso di G-CSF ha dimostrato di limitare l'incidenza e la gravità della neutropenia (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Disturbi cardiaci e aritmie Gli eventi di tutti i gradi tra i disturbi cardiaci erano più comuni nel gruppo cabazitaxel in cui 6 pazienti (1,6%) hanno avuto aritmie cardiache di grado ≥ 3.
L'incidenza di tachicardia con cabazitaxel è stata dell'1,6%, nessuna delle quali era di grado ≥ 3.
L'incidenza della fibrillazione atriale è stata dell'1,1% nel gruppo cabazitaxel.
Gli eventi di insufficienza cardiaca erano più comuni con cabazitaxel, l’evento è stato riportato per 2 pazienti (0,5%).
Un paziente nel gruppo cabazitaxel è deceduto per insufficienza cardiaca.
Fibrillazione ventricolare fatale è stata segnalata in 1 paziente (0,3%) e arresto cardiaco in 2 pazienti (0,5%).
Nessuno di questi eventi è stato considerato correlato dallo sperimentatore.
Ematuria La frequenza di ematuria di tutti i gradi era del 20,8% con 25 mg/m² nello studio EFC11785 (vedere paragrafo 5.1).
In quasi due terzi dei casi sono state identificate cause confondenti come progressione della malattia, uso di strumentazione, infezione o terapia con anticoagulante/FANS/aspirina.
Altre anomalie di laboratorio L'incidenza di anemia di grado ≥ 3, l’aumento di AST, ALT e della bilirubina sulla base di anomalie di laboratorio era rispettivamente del 10,5%, 0,7%, 0,9% e 0,6%.
Patologie gastrointestinali Sono state osservate colite, enterocolite, gastrite, enterocolite neutropenica.
Sono stati segnalati anche emorragia e perforazione gastrointestinale, occlusione dell’ileo e intestinale (vedere paragrafo 4.4).
Patologie respiratorie Casi di polmonite/polmonite interstiziale e malattia polmonare interstiziale, a volte fatale, sono stati riportati con frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) (vedere paragrafo 4.4).
Patologie renali e urinarie La cistite dovuta al fenomeno di recall da radiazioni, inclusa la cistite emorragica, è stata riportata non comunemente.
Popolazione pediatrica Vedere il paragrafo 4.2 Altre popolazioni speciali Popolazione anziana Tra i 371 pazienti trattati con cabazitaxel nello studio sul carcinoma della prostata, 240 pazienti avevano 65 anni o più, inclusi 70 pazienti di età superiore a 75 anni.
Le seguenti reazioni avverse riportate con tassi uguali o maggiori del 5% nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni rispetto ai pazienti più giovani sono state affaticamento (40,4% verso 29,8%), neutropenia clinica (24,2% verso 17,6%), astenia (23,8% verso 14,5%), piressia (14,6% verso 7,6%), vertigini (10,0% verso 4,6%), infezione del tratto urinario (9,6% verso 3,1%) e disidratazione (6,7% verso 1,5%), rispettivamente.
L'incidenza delle seguenti reazioni avverse di grado ≥ 3 era maggiore nei pazienti di età ≥ 65 anni rispetto ai pazienti più giovani; neutropenia basata su anomalie di laboratorio (86,3% verso 73,3%), neutropenia clinica (23,8% verso 16,8%) e neutropenia febbrile (8,3% verso 6,1%) (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Dei 595 pazienti trattati con cabazitaxel 25 mg/m² nello studio EFC 11785 sul carcinoma prostatico, 420 pazienti avevano 65 anni o più.
Le reazioni avverse riportate con frequenza superiore di almeno il 5% nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni rispetto ai pazienti più giovani sono state diarrea (42,9% verso 32,6%), affaticamento (30,2% verso 19,4%), astenia (22,4% verso 13,1%), costipazione (20,2% verso 12,6%), neutropenia clinica (12,9% verso 6,3%), neutropenia febbrile (11,2% verso 4,6%) e dispnea (9,5% verso 3,4%).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non ci sono dati sull'uso di cabazitaxel in donne in gravidanza.
Studi condotti su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva a dosi tossiche per la madre (vedere paragrafo 5.3) e che cabazitaxel attraversa la barriera della placenta (vedere paragrafo 5.3).
Come con altri medicinali citotossici, cabazitaxel può causare danni al feto in donne in gravidanza esposte.
Cabazitaxel non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.
Allattamento I dati di farmacocinetica disponibili negli animali hanno mostrato l'escrezione di cabazitaxel e dei suoi metaboliti nel latte (vedere paragrafo 5.3).
Non si può escludere un rischio per il lattante.
Cabazitaxel non deve essere usato durante l'allattamento.
Fertilità Studi sugli animali hanno dimostrato che cabazitaxel ha influenzato il sistema riproduttivo nei ratti e nei cani di sesso maschile senza alcun effetto funzionale sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).
Tuttavia, considerando l'attività farmacologica dei taxani, il loro potenziale genotossico e l'effetto di numerosi composti di questa classe sulla fertilità in studi sugli animali, non è stato possibile escludere l'effetto sulla fertilità maschile nell'uomo.
A causa dei potenziali effetti sui gameti maschili e della potenziale esposizione tramite liquido seminale, gli uomini trattati con cabazitaxel devono usare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento e si raccomanda di prolungarlo fino a 6 mesi dopo l'ultima dose di cabazitaxel.
A causa della potenziale esposizione tramite liquido seminale, gli uomini trattati con cabazitaxel devono impedire il contatto con l'eiaculato da parte di un'altra persona durante il trattamento.
Si consiglia agli uomini in trattamento con cabazitaxel di chiedere consigli sulla conservazione dello sperma prima del trattamento.

Conservazione

Non conservare in frigorifero.
Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.