BYFAVO EV 10FL 20MG

499,23 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: REMIMAZOLAM BESILATO
  • ATC: N05CD14
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 24/07/2023

Remimazolam è indicato negli adulti per la sedazione procedurale.
Ogni flaconcino contiene remimazolam besilato equivalente a 20 mg di remimazolam. Dopo la ricostituzione, ogni mL contiene 2,5 mg di remimazolam. Eccipiente con effetti noti Ogni flaconcino contiene 79,13 mg di destrano 40 per preparazioni iniettabili. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, ad altre benzodiazepine o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; Miastenia gravis instabile.

Posologia

Remimazolam deve essere somministrato esclusivamente da operatori sanitari con esperienza nei trattamenti sedativi.
Per tutta la durata del trattamento il paziente deve essere monitorato da un altro operatore sanitario, che non sia coinvolto nello svolgimento della procedura e che abbia il solo compito di monitorare il paziente.
Il suddetto personale deve essere addestrato nel rilevamento e nella gestione dell’ostruzione delle vie aeree, dell’ipoventilazione e dell’apnea, nonché nel mantenimento della pervietà delle vie aeree, nella ventilazione di supporto e nella rianimazione cardiovascolare.
La funzione cardiaca e respiratoria del paziente deve essere monitorata continuativamente.
Devono essere immediatamente disponibili medicinali per la rianimazione, apparecchiature adeguate all’età e di dimensioni idonee per ripristinare la pervietà delle vie aeree, e la ventilazione con pallone autoespansibile.
Deve essere prontamente a disposizione un medicinale per neutralizzare le benzodiazepine (flumazenil).
Posologia La dose di remimazolam deve essere titolata individualmente fino a raggiungere una dose efficace che fornisca il livello desiderato di sedazione e riduca al minimo le reazioni avverse (vedere la tabella 1).
Se necessario, è possibile somministrare dosi aggiuntive per indurre o mantenere il livello di sedazione desiderato.
Prima della somministrazione di eventuali dosi supplementari, devono trascorrere almeno 2 minuti per valutare in modo esauriente l’effetto sedativo.
Qualora 5 dosi di remimazolam non determinassero il livello di sedazione desiderato nell’arco di 15 minuti, occorre prendere in considerazione un altro sedativo o un sedativo supplementare.
Remimazolam è associato a rapidi insorgenza e termine della sedazione.
Nelle sperimentazioni cliniche, il picco di sedazione si è verificato 3-3,5 minuti dopo il bolo iniziale e i pazienti erano completamente svegli 12-14 minuti dopo l’ultima dose di remimazolam.
È noto che i medicinali somministrati in concomitanza con oppioidi aumentano l’effetto sedativo di remimazolam e riducono la risposta ventilatoria alla stimolazione con anidride carbonica (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Tabella 1.
Indicazioni di dosaggio per gli adulti*
  Adulti di età < 65 anni Anziani di età ≥ 65 anni e/o con ASA-PS# III-IV e/o pesocorporeo < 50 kg
Sedazione procedurale con oppioidi** Induzione: Somministrare l’oppioide*.
Attendere 1-2 min.
Dose iniziale: Iniezione: 5 mg (2 mL) per 1 min.
Attendere 2 min.
Induzione: Somministrare l’oppioide*.
Attendere 1-2 min.
Dose iniziale: Iniezione: 2,5-5 mg (1-2 mL) per 1 min.
Attendere 2 min.
Mantenimento/titolazione: Iniezione: 2,5 mg (1 mL) per 15 sec.
La massima dose cumulativa somministrata nelle sperimentazioni cliniche è stata di 33 mg.
Mantenimento/titolazione: Iniezione: 1,25-2,5 mg (0,5-1 mL) per 15 sec.
La massima dose cumulativa somministrata nelle sperimentazioni cliniche è stata di 17,5 mg.
Sedazione procedurale senza oppioidi Induzione: Iniezione: 7 mg (2,8 mL) per 1 min.
Attendere 2 min.
Induzione: Iniezione: 2,5-5 mg (1-2 mL) per 1 min.
Attendere 2 min.
Mantenimento/titolazione: Iniezione: 2,5 mg (1 mL) per 15 sec.
La massima dose cumulativa somministrata nelle sperimentazioni cliniche è stata di 33 mg.
Mantenimento/titolazione: Iniezione: 1,25-2,5 mg (0,5-1 mL) per 15 sec.
La massima dose cumulativa somministrata nelle sperimentazioni cliniche è stata di 17,5 mg.
* Per la somministrazione a pazienti che assumono contemporaneamente oppioidi, inibenti il sistema nervoso centrale, alcol o benzodiazepine vedere paragrafo 4.4.
** Ad esempio 50 microgrammi di fentanil o una dose opportunamente ridotta per i pazienti anziani o debilitati.
Per le dosi di fentanil somministrate nelle sperimentazioni cliniche vedere paragrafo 5.1.
# American Society of Anesthesiologists Physical Status.
Popolazioni speciali Anziani, pazienti con stato fisico (ASA-PS) III-IV, come definito dalla American Society of Anesthesiologists (Società Americana di Anestesiologia) e pazienti con peso corporeo < 50 kg I pazienti anziani e i pazienti con ASA-PS III-IV potrebbero essere più sensibili agli effetti dei sedativi.
Pertanto, nel decidere un adeguamento del dosaggio individuale in questi pazienti, prima della somministrazione di remimazolam è estremamente importante valutare attentamente le condizioni generali dei pazienti di età ≥ 65 anni e/o con ASA-PS III-IV, in particolare quelli con basso peso corporeo (< 50 kg) (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione renale In presenza di compromissione renale di qualsiasi grado [compresi i pazienti con tasso di filtrazione glomerulare (GFR) < 15 mL/min] non è richiesto alcun adeguamento del dosaggio.
Compromissione epatica L’enzima che metabolizza remimazolam [carbossilesterasi-1 (CES-1)] è prevalentemente localizzato nel fegato e la clearance di remimazolam è influenzata dall’intensificazione degli stadi di compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2).
Nei pazienti con compromissione epatica lieve (punteggio Child-Pugh di 5 e 6) o moderata (punteggio Child-Pugh da 7 a 9) non è raccomandato alcun adeguamento della dose.
In pazienti con compromissione epatica severa (punteggio Child-Pugh da 10 a 15, dati ottenuti da soli 3 soggetti nelle sperimentazioni cliniche), gli effetti clinici potrebbero risultare più evidenti e protrarsi per più tempo rispetto ai soggetti sani.
In questi pazienti non sono necessari adeguamenti della dose, ma occorre prestare debita attenzione alle tempistiche delle dosi di titolazione e remimazolam deve essere titolato con attenzione fino al raggiungimento dell’effetto (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di remimazolam nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 0 e < 18 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Remimazolam è per uso endovenoso.
Remimazolam deve essere ricostituito prima dell’uso con una soluzione iniettabile di sodio cloruro (0,9%).
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione e sulla somministrazione con altri liquidi, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Reazioni avverse cardiorespiratorie In seguito all’uso di remimazolam sono state segnalate reazioni avverse cardiorespiratorie, tra cui depressione respiratoria, bradicardia e ipotensione.
La somministrazione di remimazolam può essere associata ad un aumento transitorio della frequenza cardiaca (10-20 battiti al minuto), già 30 secondi dopo l’inizio del dosaggio (che corrisponde al tempo per raggiungere la massima concentrazione di remimazolam) prima di risolversi nell’arco di circa 30 minuti dalla fine della somministrazione.
Questo aumento della frequenza cardiaca coincide con una riduzione della pressione arteriosa e potrebbe confondere la correzione del QT per la frequenza cardiaca traducendosi in un breve prolungamento del QTcF nei primi minuti successivi alla somministrazione del medicinale.
Particolare attenzione è richiesta nei pazienti anziani (di età ≥ 65 anni), nei pazienti con compromissione della funzione respiratoria e/o cardiaca o nei pazienti con peggiori condizioni generali di salute (vedere paragrafo 4.2).
Uso concomitante di oppioidi L’uso concomitante di remimazolam e oppioidi può provocare sedazione profonda, depressione respiratoria, coma e morte.
Si raccomanda cautela nei pazienti che utilizzano oppioidi da lungo tempo; non si deve presumere che questi effetti si attenueranno (vedere paragrafo 4.5).
Uso concomitante di alcol/inibenti il sistema nervoso centrale Si deve evitare l’uso concomitante di remimazolam con alcol o/e inibenti il sistema nervoso centrale.
Si deve evitare l’assunzione di alcol per 24 ore prima della somministrazione di remimazolam.
Tale uso concomitante ha la capacità di aumentare gli effetti clinici di remimazolam, che possono includere sedazione severa o depressione respiratoria clinicamente rilevante (vedere paragrafo 4.5).
Uso cronico di inibenti il SNC I pazienti in terapia cronica con benzodiazepine (ad es.
per l’insonnia o disturbi d’ansia) possono sviluppare una tolleranza agli effetti sedativi di remimazolam.
Pertanto, per ottenere il livello di sedazione desiderato può essere necessaria una dose cumulativa di remimazolam più elevata.
Si raccomanda di seguire il regime di titolazione di cui al paragrafo 4.2 e di titolare in base alla risposta sedativa del paziente fino a ottenere la profondità di sedazione desiderata (vedere paragrafo 4.5).
Monitoraggio Remimazolam deve essere somministrato esclusivamente da operatori sanitari con esperienza nei trattamenti sedativi che non siano coinvolti nello svolgimento della procedura, in un contesto clinico adeguatamente predisposto per il monitoraggio e il supporto delle funzioni respiratorie e cardiovascolari.
Il personale addetto alla somministrazione deve essere adeguatamente formato per riconoscere e gestire le reazioni avverse previste, compresa la necessità di rianimazione respiratoria e cardiaca (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti devono essere attentamente monitorati durante e dopo la procedura per rilevare segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione.
Inoltre il medico deve essere a conoscenza del tempo normalmente necessario affinché i pazienti si riprendano dagli effetti di remimazolam e dell’uso concomitante di oppioidi usati nelle sperimentazioni cliniche (vedere paragrafo 5.1), benché questo possa variare nei singoli pazienti.
I pazienti devono essere attentamente monitorati fino a quando l’operatore sanitario non ritenga che si siano sufficientemente ripresi.
Amnesia Remimazolam può causare amnesia anterograda.
L’amnesia, se prolungata, può comportare problemi nei pazienti ambulatoriali in attesa di dimissione dopo l’intervento.
Dopo aver ricevuto remimazolam, i pazienti devono essere esaminati dal medico e dimessi dall’ospedale o dall’ambulatorio, solo previa consulenza e assistenza adeguate.
Compromissione epatica Gli effetti clinici possono risultare più evidenti e protrarsi per più tempo nei pazienti con compromissione epatica severa, a causa della ridotta clearance (vedere paragrafo 5.2).
È necessaria particolare cautela nella tempistica delle dosi di titolazione (vedere paragrafo 4.2).
Questi pazienti possono essere più suscettibili di depressione respiratoria (vedere paragrafo 4.8).
Miastenia gravis Si deve usare particolare cautela nella somministrazione di remimazolam a pazienti affetti da miastenia gravis (vedere paragrafo 4.3).
Abuso del farmaco e dipendenza fisica Remimazolam ha un potenziale di abuso e di induzione di dipendenza.
Questo aspetto deve essere tenuto in considerazione al momento di prescrivere o somministrare remimazolam qualora si tema un maggior rischio di uso improprio o abuso.
Eccipienti Destrano Questo medicinale contiene in ciascun flaconcino 79,13 mg di destrano 40 per preparazioni iniettabili.
Il destrano può causare reazioni anafilattiche/anafilattoidi in alcuni pazienti.

Interazioni

Interazioni farmacocinetiche Remimazolam viene metabolizzato dalla CES di tipo 1A.
Non sono stati effettuati studi d’interazione farmacologica in vivo.
I dati in vitro sono riassunti nel paragrafo 5.2.Interazioni farmacodinamiche Aumento della sedazione con inibenti il sistema nervoso centrale e oppioidi La somministrazione concomitante di remimazolam con oppioidi e inibenti il sistema nervoso centrale, compreso l’alcol, può determinare un aumento della sedazione e depressione cardiorespiratoria.
Tra gli esempi figurano derivati degli oppiacei (usati come analgesici, antitussivi o trattamenti sostitutivi), antipsicotici, altre benzodiazepine (usate come ansiolitici o ipnotici), barbiturici, propofol, chetamina, etomidato; antidepressivi con attività sedativa, antistaminici anti-H1 non recenti e medicinali antiipertensivi ad azione centrale.
L’uso concomitante di remimazolam e oppioidi può provocare sedazione profonda e depressione respiratoria.
I pazienti devono essere monitorati per l’insorgenza di depressione respiratoria e per la profondità della sedazione (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Si deve evitare l’assunzione di alcol nelle 24 ore precedenti alla somministrazione di remimazolam, poiché potrebbe aumentare notevolmente il relativo effetto sedativo (vedere paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più frequenti nei pazienti sottoposti a remimazolam per via endovenosa sono ipotensione (37,2%), depressione respiratoria (13,1%) e bradicardia (6,8%).
Per gestire la comparsa di tali reazioni avverse nella pratica clinica è necessario adottare precauzioni di sicurezza (vedere paragrafo 4.4).
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse associate a remimazolam per via endovenosa osservate nelle sperimentazioni cliniche controllate in condizioni di sedazione procedurale e nel contestesto post-marketing, sono riportate di seguito nella tabella 2 secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA e la frequenza.
All’interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente.
Le categorie di frequenza sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 2.
Tabella delle reazioni avverse
Disturbi del sistema immunitario
Non nota Reazione anafilattica
Patologie del sistema nervoso
Comune Cefalea
Comune Capogiro
Non comune Sonnolenza
Patologie cardiache
Comune Bradicardia1*
Patologie vascolari
Molto comune Ipotensione2*
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Molto comune Depressione respiratoria3*
Non comune Singhiozzo
Patologie gastrointestinali
Comune Nausea
Comune Vomito
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non comune Brividi
Non comune Sensazione di freddo
¹ La bradicardia comprende i seguenti eventi identificati: brachicardia, bradicardia sinusale e frequenza cardiaca diminuita.
² L’ipotensione comprende i seguenti eventi identificati: ipotensione, ipotensione diastolica, pressione arteriosa ridotta, pressione arteriosa sistolica diminuita e pressione arteriosa diastolica diminuita.
³ La depressione respiratoria comprende i seguenti eventi identificati: ipossia, frequenza respiratoria diminuita, acidosi respiratoria, bradipnea, dispnea, saturazione di ossigeno diminuita, rumori respiratori anormali, ipopnea, depressione respiratoria e sofferenza respiratoria.
* Vedere “Descrizione di reazioni avverse selezionate”.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Le reazioni avverse segnalate quali ipotensione, depressione respiratoria e bradicardia rappresentano concetti medici che comprendono un gruppo di eventi (vedere le note 1-3 nella tabella 2); l’incidenza di quelle segnalate almeno nell’1% dei pazienti trattati con remimazolam è illustrata, per livello di severità, nella tabella 3 sottostante.
Tabella 3.
Reazioni avverse selezionate
Reazione avversa Termine dell’evento segnalato Lieve Moderata Severa
Bradicardia   
Bradicardia 6,0% 0,1% 0,4%
Ipotensione   
Ipotensione 30,1% 1,1% 0,1%
Ipotensione diastolica 8,7% 0 0
Depressione respiratoria   
Ipossia 8,0% 0,9% 0,3%
Frequenza respiratoria diminuita 1,5% 0,4% 0
Altre popolazioni speciali Pazienti anziani e/o pazienti con ASA-PS III-IV Nelle sperimentazioni controllate sulla sedazione procedurale, i pazienti di età ≥ 65 anni presentavano una maggior frequenza di eventi raggruppati sotto i termini di ipotensione (47,0% vs 33,3%) e depressione respiratoria (22,8% vs 9,0%) rispetto ai pazienti di età inferiore ai 65 anni.
Anche i pazienti con ASA-PS III-IV hanno mostrato maggiore frequenza di ipotensione (43,6% vs 35,6%) e depressione respiratoria (17,6% vs 11,8%) rispetto ai pazienti con ASA-PS I-II.
L’età più avanzata e gli ASA-PS più elevati non sono stati associati a una maggiore frequenza di bradicardia.
Vedere anche i paragrafi 4.2 e 4.4.
Pazienti con compromissione epatica Tra i pazienti arruolati in una sperimentazione dedicata alla valutazione di remimazolam in presenza di compromissione epatica, è stata segnalata depressione respiratoria (ipossia/saturazione di ossigeno diminuita) in 2 soggetti su 8 con moderata compromissione epatica e in 1 su 3 con severa compromissione epatica.
Vedere anche il paragrafo 4.2.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza I dati relativi all’uso di remimazolam in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato (meno di 300 gravidanze esposte).
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
A scopo precauzionale, è preferibile evitare l’uso di Byfavo durante la gravidanza.
Allattamento Non è noto se remimazolam e il suo principale metabolita (CNS7054) siano escreti nel latte materno.
Dati tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di remimazolam e CNS7054 nel latte (per dettagli vedere paragrafo 5.3).
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso; pertanto deve essere evitata la somministrazione di remimazolam alle madri in allattamento.
Qualora fosse necessario somministrare remimazolam, si consiglia di interrompere l’allattamento per 24 ore dopo la somministrazione.
Fertilità Non sono disponibili dati relativi agli effetti di remimazolam sulla fertilità umana.
Gli studi sugli animali non hanno mostrato alcun effetto sull’accoppiamento o sulla fertilità dovuto al trattamento con remimazolam (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
Tenere i flaconcini nella scatola di cartone esterna per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del medicinale dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.

Cerca farmaci per nome:

La fonte dei dati utilizzati e pubblicati è Banche Dati Farmadati Italia. Farmadati Italia garantisce il massimo impegno affinché la Banca dati e gli Aggiornamenti relativi a farmaci, parafarmaci, prodotti omeopatici e principi attivi siano precisi, puntuali e costantemente aggiornati. Questo materiale è fornito solo a scopo didattico e non è inteso per consulenza medica, diagnosi o trattamento e non deve in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o ad un consulto medico. Farmadati Italia e SilhouetteDonna.it non si assumono responsabilità sull’utilizzo dei dati. E’ doveroso contattare il proprio medico e/o uno specialista per la prescrizione e assunzione di farmaci. L’ultimo aggiornamento dei dati e la messa online del database da parte di Silhouette Donna è stato effettuato in data 17/05/2024.

Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.