BINOFEN OS SOSP 100ML 20MG/ML
20,00 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 04/07/2025
Binofen è utilizzato nei bambini di età pari o superiore a 3 mesi (di peso superiore a 5 kg). Trattamento sintomatico a breve-temine del dolore da lieve a moderato e della febbre. Trattamento sintomatico a breve-termine del dolore e della febbre associata al comune raffreddore e all’influenza.
Ogni ml of di sospensione orale contiene 20 mg di ibuprofene. Eccipienti con effetti noti: sorbitolo (E 420) 210 mg/ml, glicole propilenico (E 1520) 2.4 mg/ml, sodio benzoato (E 211) 0.1 mg/ml ed aspartame (E 951) 0.038 mg/ml. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1; • Pazienti che hanno sviluppato in precedenza reazioni di ipersensibilità (ad esempio asma, rinite, angioedema o orticaria) all’acido acetilsalicilico o altri farmaci anti-infiammatori non steroidei; • Ulcera gastrica o duodenale attiva o ricorrente emorragia gastrointestinale o ulcera (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento); • Una storia di emorragia o di perforazione gastrointestinale correlata a precedenti trattamenti con farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS); • Severa insufficienza cardiaca (IV classe NYHA), insufficienza renale o insufficienza epatica (vedere sezione 4.4); • Diatesi emorragica e disturbi della coagulazione; • Severa disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente apporto di liquidi); • Attivo sanguinamento cerebrovascolare o altro; • Durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Posologia
- Posologia Solo per uso orale di breve-termine.
La dose efficace più bassa deve essere utilizzata per il periodo più breve necessario per alleviare i sintomi (vedere sezione 4.4).
La dose di ibuprofene dipende dal peso corporeo e dall’età del paziente.
Popolazione pediatrica La dose singola raccomandata è 5-10 mg/kg, fino a un massimo di 30 mg/kg come dose giornaliera totale.
Le dosi possono essere somministrate con un intervallo di 6-8 ore secondo necessità.
Il rispettivo intervallo di somministrazione deve essere scelto in base alla sintomatologia.
La dose massima giornaliera non deve essere superata.
Le dosi sono:
Nei lattanti di età compresa tra 3 e 5 mesi deve essere consultato il medico immediatamente qualora i sintomi persistano per un periodo superiore alle 24 ore o nel caso di peggioramento della sintomatologia.Peso corporeo (Età) Frequenza Dose singola Dose massima giornaliera 5 - 7,6 kg (3 - 6 mesi) 3 volte al giorno 50 mg (2,5 ml) 150 mg (7,5 ml) 7,7 - 9 kg (6 - 12 mesi) 3 a 4 volte al giorno 50 mg (2,5 ml) 150 - 200 mg (7,5 - 10 ml) 10 - 15 kg (1 - 3 anni) 3 volte al giorno 100 mg (5 ml) 300 mg (15 ml) 16 - 20 kg (4 - 6 anni) 3 volte al giorno 150 mg (7,5 ml) 450 mg (22,5 ml) 21 - 29 kg (7 - 9 anni) 3 volte al giorno 200 mg (10 ml) 600 mg (30 ml) 30 - 40 kg (10 - 12 anni) 4 volte al giorno 200 mg (10 ml) 800 mg (40 ml)
Se, nei bambini di età superiore ai 6 mesi o negli adolescenti (range di età ≥ 12 a < 18 anni) è necessario somministrare questo medicinale per più di 3 giorni, o in caso di peggioramento dei sintomi, si deve consultare un medico.
Il medicinale non è raccomandato nei bambini di età inferiore a 3 mesi o di peso corporeo inferiore a 5 kg.
Anziani I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) devono essere utilizzati con maggiore cautela nei pazienti anziani, poiché questi pazienti hanno maggiori probabilità di sviluppare reazioni avverse (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Se il trattamento è considerato necessario, deve essere somministrata la dose più bassa per il minor tempo necessario a migliorare i sintomi della malattia.
Durante il trattamento con FANS, il paziente deve essere monitorato regolarmente per la possibilità di sanguinamento gastrointestinale.
Nei pazienti con compromissione renale o epatica, il dosaggio deve essere determinato individualmente.
Compromissione renale Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata.
Questo medicinale è controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale (vedere paragrafo 4.3).
Compromissione epatica Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata.
Questo medicinale è controindicato nei pazienti con grave insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione Per uso orale.
Ai pazienti con sensibilità gastrica si raccomanda di assumere Binofen con il cibo.
Nel flacone è contenuto una siringa graduata in plastica (5 ml) per un dosaggio accurato. Avvertenze e precauzioni
- Avvertenze generali Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose efficace più bassa per il più breve periodo possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i disturbi gastrointestinali e cardiovascolari indicati di seguito).
L’uso di ibuprofene in concomitanza di altri FANS, inclusi inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 (COX-2), deve essere evitato a causa dei potenziali effetti additivi (vedere paragrafo 4.5).
Cautela è richiesta nei pazienti con compromissione renale, epatica o della funzione cardiaca, poiché in associazione al trattamento con i FANS queste funzioni possono essere compromesse.
Ibuprofene, può inibire temporaneamente la funzione delle piastrine (l’aggregazione piastrinica).
Il consumo di alcol deve essere evitato in quanto può intensificare gli effetti collaterali dei FANS, soprattutto quelli che interessano il tratto gastrointestinale o il sistema nervoso centrale.
Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione Durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali.
Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera peptica, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è più alto a dosi crescenti di FANS.
Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile.
Per questi pazienti e anche per pazienti trattati a lungo-termine con basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali, deve essere preso in considerazione l’uso concomitante di agenti gastroprotettori (misoprostolo o inibitori della pompa protonica) (vedere sotto e paragrafo 4.5).
Ai pazienti con anamnesi di tossicità gastrointestinale, in particolare se anziani, si raccomanda di segnalare qualsiasi sintomo addominale inusuale (specialmente sanguinamento gastrointestinale), in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
Si raccomanda particolare cautela nei pazienti che assumono medicinali concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o agenti antipiastrinici come l'acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5).
Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono ibuprofene, il trattamento deve essere sospeso.
I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (ad esempio colite ulcerosa, morbo di Crohn), poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere 4.8).
Anziani I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2).
Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari È richiesta cautela (consultare il medico o il farmacista) prima di iniziare il trattamento nei pazienti con un’anamnesi di ipertensione e/o di insufficienza cardiaca, poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema.
Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), può essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es.
infarto del miocardio o ictus).
In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es.
≤ 1200 mg/die) siano associate a un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi.
I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die).
Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di avviare al trattamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es.
ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2 400 mg/die) di ibuprofene.
Sono stati segnalati casi di sindrome di Kounis in pazienti trattati con Binofen.
La sindrome di Kounis è stata definita come sintomi cardiovascolari secondari ad una reazione allergica o di ipersensibilità-associata alla costrizione delle arterie coronarie e che può indurre l’infarto miocardico.
Reazioni avverse cutanee severe (SCAR) Reazioni avverse cutanee severe (SCAR), inclusi dermatite esfoliativa, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), e casi di pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), che possono essere pericolosi per la vita o fatali, sono stati segnalati in associazione all’uso di ibuprofene (vedere paragrafo 4.8).
La maggior parte di queste reazioni si è verificata entro il primo mese.
Se compaiono segni e sintomi suggestivi di queste reazioni, ibuprofene deve essere interrotto immediatamente e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo (a seconda dei casi).
Eccezionalmente, la varicella può essere all'origine di gravi complicanze infettive della cute e dei tessuti molli.
Attualmente, il ruolo dei FANS sul peggioramento di queste infezioni non può essere escluso.
Pertanto, si consiglia di evitare l'uso di ibuprofene in caso di varicella.
Effetti renali Nei bambini e negli adolescenti disidratati e negli anziani esiste il rischio di alterazione della funzionalità renale.
In generale, l’uso abituale di analgesici, soprattutto delle associazioni di diversi principi attivi analgesici, può portare a lesioni renali permanenti, con rischio di insorgenza di insufficienza renale (nefropatia da analgesici).
Il rischio di tali danni aumenta durante lo sforzo fisico, che è accompagnato da perdita di sale e disidratazione.
Pertanto, durante il trattamento è necessario evitare lo sforzo fisico.
Si deve prestare cautela nei pazienti con ipertensione e/o infarto del miocardio, poiché la funzionalità renale può essere compromessa (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).
Reazioni allergiche In occasioni molto rare sono state osservate gravi reazioni di ipersensibilità acuta (ad es.
shock anafilattico).
Il trattamento deve essere interrotto quando compaiono i primi segni di una reazione di ipersensibilità dopo l'assunzione / somministrazione di ibuprofene.
In base ai sintomi, devono essere avviate le necessarie misure mediche da parte del personale specializzato.
È richiesta cautela nei pazienti che hanno sofferto di ipersensibilità o reazioni allergiche ad altre sostanze, poiché ciò può aumentare il rischio di reazioni di ipersensibilità a ibuprofene.
È richiesta cautela nei pazienti,che soffrono di allergie stagionali, polipi nasali o disturbi respiratori ostruttivi cronici, poiché vi è un alto rischio di reazioni allergiche.
Queste reazioni possono presentarsi come attacchi d'asma (il cosiddetto asma analgesico), edema di Quincke o orticaria.
Mascheramento dei sintomi delle infezioni sottostanti Binofen può mascherare i sintomi di infezione, che possono portare ad un ritardo dell’inizio del trattamento appropriato e quindi peggiorare l'esito dell'infezione.
Questo è stato osservato nella polmonite batterica acquisita in comunità e nelle complicanze batteriche della varicella.
Quando Binofen viene somministrato per alleviare la febbre o il dolore in relazione all'infezione, si consiglia il monitoraggio dell'infezione.
In ambienti non ospedalieri, il paziente deve consultare un medico se i sintomi persistono o peggiorano.
Disturbi respiratori È necessaria maggiore cautela nei pazienti affetti o con una precedente storia di asma bronchiale, poiché in questi pazienti l'ibuprofene può causare broncospasmo.
Durante l'uso prolungato di qualsiasi tipo di antidolorifico, possono verificarsi mal di testa che non possono essere trattati con dosi più elevate del medicinale.
Lupus eritematoso sistemico e malattia del tessuto connettivo mista È necessaria cautela nei pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico e malattia del tessuto connettivo mista poiché esiste un aumentato rischio di sviluppo di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8 e ulteriori nel testo).
Questo medicinale contiene 210 mg di sorbitolo (E 420) in ogni ml.
L'effetto additivo della cosomministrazione di medicinali contenenti sorbitolo (o fruttosio) e l'assunzione giornaliera di sorbitolo (o fruttosio) con la dieta deve essere considerato.
Il contenuto di sorbitolo in medicinali per uso orale può modificare la biodisponibilità di altri medicinali per uso orale co-somministrati.
Ai pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio (HFI) non deve essere somministrato questo medicinale.
Il sorbitolo può causare problemi gastrointestinali e avere un lieve effetto lassativo.
Questo medicinale contiene 0.038 mg di aspartame (E 951) in ogni ml.
Aspartame ingerito oralmente è idrolizzato nel tratto gastrointestinale.
Fenilalanina è il principale prodotto della sua idrolisi.
Non sono disponibili studi né preclinici né clinici sull’uso di aspartame nei bambini di età inferiore a 12 settimane.
Questo medicinale contiene contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per 10 ml (dose singola massima), cioè è essenzialmente “senza sodio”.
Questo medicinale contiene 0.1 mg di sodio benzoato (E 211) in ogni ml.
L'aumento della bilirubinemia a seguito del suo distacco dall'albumina può aumentare l'ittero neonatale che può svilupparsi in kernittero (depositi di bilirubina non coniugata nel tessuto cerebrale).
Questo medicinale contiene 2,4 mg di glicole propilenico (E 1520) in ogni ml.
La co-somministrazione con qualsiasi substrato dell'alcol deidrogenasi come etanolo può indurre gravi effetti avversi nei neonati. Interazioni
- In alcuni pazienti si sono verificate interazioni quando sono stati somministrati contemporaneamente i seguenti farmaci : Acido acetilsalicilico: la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati, a meno che un basso dosaggio (non superiore a 75 mg al giorno) di acido acetilsalicilico, non sia stato consigliato da un medico.
Dati sperimentali suggeriscono che l’ibuprofene può inibire competitivamente l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente.
Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell’acido acetilsalicilico a basse dosi.
Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).
Altri FANS che includono salicilati e inibitori selettivi della ciclossigenasi-2: È comunque opportuno non associare ibuprofene con altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, per potenziale effetto additivo (vedere paragrafo 4.4).
Anticoagulanti: I FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4).
Medicinali antiipertensivi (ACE inibitori, beta bloccanti, antagonisti dell’angiotensina II) e diuretici: I FANS possono ridurre l’effetto di questi farmaci.
I diuretici possono anche aumentare il rischio di nefrotossicità associata ai FANS.
In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o anziani con compromissione renale) la cosomministrazione di un-ACE inibitore, di un betabloccante o di un antagonista dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della cicloossigenasi, può portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale determinando una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile.
Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono questa combinazione specialmente nei pazienti anziani, pertanto, deve essere usata cautela.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante e nei periodi successivi.
Corticosteroidi: Ibuprofene deve essere assunto in combinazione con i corticosteroidi, poichè il rischio di effetti indesiderati può aumentare il rischio, specialmente nel tratto gastrointestinale (di ulcerazione o emorragia gastrointestinale) (Vedere paragrafo 4.4).
Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRIs): Possono indurre un aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Glicosidi cardiaci: I FANS possono esacerbare l’insufficienza cardiaca, ridurre il tasso della filtrazione glomerulare (GFR) e aumentare i livelli plasmatici dei glicosidi cardiaci (esempio digossina).
Litio: La somministrazione concomitante di ibuprofene con medicinali contenenti litio può determinare un aumento dei livelli di litio nel sangue.
Fenitoina: I FANS possono rallentare l’eliminazione di fenitoina.
Metotrexato: I FANS possono inibire la secrezione tubulare del metotrexato e ridurre la sua clearance.
La somministrazione dell’ibuprofene nelle 24 ore prima o dopo la somministrazione del metotrexato può verificarsi un aumento dei livelli plasmatici di metotrexato e aumentare i suoi effetti tossici.
Pertanto, l’uso concomitante dei FANS e elevate dosi di metotrexato devono essere evitate.
Inoltre, deve essere considerato il potenziale rischio di interazioni nel trattamento a basso dosaggio con metotrexato, soprattutto nei pazienti con funzionalità renale compromessa.
Nel trattamento combinato, la funzionalità renale deve essere monitorata.
Ciclosporina: La somministrazione concomitante di ciclosporina e di alcuni FANS causa un aumentato rischio di nefrotossicità.
Mifepristone: Dopo la somministrazione di mifepristone, non si devono assumere FANS per 8-12 giorni, poichè i FANS possono ridurre l’effetto di mifepristone.
Tacrolimus: Quando i FANS sono somministrati con tacrolimus aumenta il rischio di nefrotossicità.
Zidovudina: Aumento del rischio di tossicità ematologica quando i FANS vengono somministrati con zidovudina.
Esistono prove di un aumento del rischio di emartrosi ed ematomi negli emofiliaci HIV (+) sottoposti a trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene.
Antibiotici chinolonici: I dati sugli animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associato agli antibiotici chinolonici.
I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono avere un aumentato rischio di sviluppare convulsioni.
Derivati della sulfanilurea: I FANS possono aumentare l’effetto ipoglicemico delle sulfaniluree.
Rari casi di ipoglicemia sono stati riportati nei pazienti trattati con sulfaniluree che assumono ibuprofene.
Aminoglicosidi: I FANS possono diminuire l’escrezione degli aminoglicosidi.
Inibitori del CYP2C9: La somministrazione concomitante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 può aumentare l’esposizione a ibuprofene (substrato del CYP2C9).
In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), è stata osservata una aumentata esposizione al S(+)-ibuprofene di circa l’80% - 100%.
Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose di ibuprofene nei casi di cosomministrazione con inibitori potenti del CYP2C9, in particolar modo quando dosi elevate di ibuprofene vengono somministrate con voriconazolo o fluconazolo.
Colestiramina: Il trattamento concomitante con colestiramina e ibuprofene determina un assorbimento prolungato e ridotto (25%) dell’ibuprofene.
I medicinali devono essere somministrati con un intervallo di almeno due ore.
Estratti vegetali: il Ginkgo Biloba può aumentare il rischio di sanguinamento se assunto in associazione a FANS.
Alcol: L'uso di ibuprofene in soggetti con consumo cronico di alcol (14-20 drink/settimana o più) deve essere evitato a causa dell'aumento del rischio di effetti avversi gastrointestinali significativi, incluso il sanguinamento. Effetti indesiderati
- Gli eventi avversi piu comunemente osservati sono di natura gastrointestinale.
Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, particolarmente negli anziani (vedere paragrafo 4.4).
Dopo la somministrazione sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4).
La gastrite è stata osservata meno frequentemente.
Disturbi del sistema immunitario In seguito a trattamento con ibuprofene, sono state riportate reazioni di ipersensibilità.
Queste possono consistere in: (a) reazione allergica non-specifica e anafilassi; (b) reazioni a carico del tratto respiratorio comprendenti asma, anche grave, broncospasmo, dispnea; (c) diversi disturbi comuni a carico della cute, quali rash di vario tipo, prurito, orticaria, porpora, angioedema e molto raramente eritema multiforme, dermatiti bollose (inclusi sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica).
Infezioni e infestazioni È stata descritta l’esacerbazione di infiammazioni infezione-correlate a virus Varicella Zoster (ad esempio, sviluppo di fascite necrotizzante) in coincidenza con l’uso di FANS.
Se si verificano o peggiorano i segni di un’infezione durante l'uso di ibuprofene, si consiglia al paziente di consultare immediatamente un medico.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo In casi eccezionali, gravi infezioni della pelle e complicazioni dei tessuti molli possono verificarsi durante l’infezione da varicella (vedere “Infezioni e infestazioni” e paragrafo 4.4).
Patologie cardiache e vascolari Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puo essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).
Le seguenti reazioni avverse possibilmente correlate all’ibuprofene sono presentate secondo la convenzione di frequenza MedDRA e classificazione per sistemi e organi.
I gruppi di frequenza sono classificati secondo le seguenti convenzioni: molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1 000, <1/100), Raro (≥1/10 000, <1/1 000), molto raro (<1/10 000) e Non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante.Classe organo -sistemica Frequenza Reazione Avversa Infezioni e infestazioni Non comune Rinite Raro Meningite asettica Patologie del sistema emolinfopoietico Raro Trombocitopenia, neutropenia, agranulocitosi, anemia aplastica e anemia emolitica, leucopoenia Disturbi del sistema immunitario Non comune Reazioni di ipersensibilità Raro Sindrome da lupus eritematoso Molto raro Reazioni di ipersensibilità severe Disturbi psichiatrici Non comune Insonnia, ansia Raro Depressione, confusione, allucinazioni Patologie del sistema nervoso Comune Cefalea, agitazione, capogiro, irritabilità Non comune Parestesia, sonnolenza. Raro Neurite ottica Patologie dell’occhio Non comune Disturbi visivi Raro Neuropatia ottica tossica. Patologie dell'orecchio e del labirinto Non comune Udito compromesso, tinnito, vertigine. Patologie cardiache Molto raro Palpitazioni, insufficienza cardiaca, infarto del miocardio, edema polmonare acuto (vedere sezione 4.4) Non nota Sindrome di Kounis Patologie vascolari Molto raro Ipertensione Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune Asma, broncospasmo, dispnea. Patologie gastrointestinali Comune nausea, vomito, diarrea, costipazione, flatulenza, dispepsia, dolore addominale,melena, ematemesi, emorragia gastrointestinale, Non comune Gastrite, ulcera duodenale, ulcera gastrica, ulcerazione della bocca, perforazione gastrointestinale. Molto raro Esofagiti, pancreatiti, stenosi intestinali Non noto Esacerbazione di colite e morbo di Crohn. Patologie epatobiliari Non comune Epatite, ittero, funzionalità epatica anormale. Molto raro Insufficienza epatica Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eruzione cutanea Non comune Orticaria, prurito, porpora, angioedema, reazione di fotosensibilità. Molto raro Reazioni avverse cutanee severe (SCAR) (inclusi eritema multiforme, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, alopecia, fascite necrotizzante. Non nota Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) Patologie renali e urinarie Non comune Nefrotossicità in varie forme, ad es.
nefrite tubulointerstiziale, sindrome nefrotica e insufficienza renale, insufficienza renale acutaMolto raro Necrosi papillare (specialmente nell'uso a lungo termine associato ad aumento dell'urea sierica) Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Stanchezza Raro Edema
Questo permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza.
Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumenta da meno dell’1% fino a circa l’1,5%.
Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita embrio-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico.
Dalla ventesima settimana di gravidanza in poi, l'uso di ibuprofene può causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale.
Ciò può verificarsi poco dopo l'inizio del trattamento ed è generalmente reversibile dopo l'interruzione.
Inoltre, sono stati riportati casi di costrizione del dotto arterioso dopo il trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte dei quali risolti dopo l'interruzione del trattamento.
Pertanto, durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, ibuprofene non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.
Se ibuprofene è usato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.
In seguito all'esposizione a ibuprofene, per diversi giorni dalla settimana gestazionale 20 in poi, deve essere preso in considerazione il monitoraggio prenatale dell’oligoidramnios e della costrizione del dotto arterioso.
Ibuprofene deve essere interrotto se si riscontrano oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: - tossicita cardiopolmonare (prematura costrizione/chiusura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), - disfunzione renale (vedere sopra); la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: - possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse, - inibizione delle contrazioni uterine, risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Conseguentemente, Ibuprofene è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento Ibuprofene è escreto nel latte materno, ma alle dosi terapeutiche durante il trattamento a breve termine, il rischio di infuenza sul neonato sembra improbabile.
Se, invece, il trattamento è a più lungo termine, lo svezzamento precoce dovrebbe essere considerato.
Fertilità L’uso di Ibuprofene non è raccomandato nelle donne in attesa di concepimento.
Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che sono oggetto di indagine sulla infertilità, si deve considerare l’interruzione del trattamento con ibuprofene.
Esistono prove che i farmaci che inibiscono la sintesi della cicloossigenasi/prostaglandine possono causare una compromissione della fertilità femminile attraverso un effetto sull’ovulazione.
L’effetto è reversibile con la sospensione del trattamento. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.