BETMIGA 30CPR 25MG RP

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Prezzo indicativo

BETMIGA 30CPR 25MG RP

Principio attivo: MIRABEGRON
  • ATC: G04BD12
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 01/03/2019

Trattamento sintomatico dell’urgenza, aumentata frequenza della minzione e/o incontinenza da urgenza che può verificarsi in pazienti adulti con sindrome della vescica iperattiva (overactive bladder - OAB).
Betmiga 25 mg compresse a rilascio prolungato: Ogni compressa contiene 25 mg di mirabegron. Betmiga 50 mg compresse a rilascio prolungato: Ogni compressa contiene 50 mg di mirabegron Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Ipertensione severa non controllata definita come pressione sistolica ≥ 180mmHg e/o pressione diastolica ≥ 110 mmHg.

Posologia

Posologia Adulti (compresi pazienti anziani): La dose raccomandata è di 50 mg una volta al giorno.
Popolazioni speciali Compromissione renale ed epatica: Betmiga non è stato studiato in pazienti con malattia renale in fase terminale (GFR < 15 ml/min/1,73m² o pazienti che hanno necessità di emodialisi) o compromissione epatica severa (Classe C di Child-Pugh) e quindi non è raccomandato l’uso in queste popolazioni di pazienti (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
La seguente tabella fornisce raccomandazioni per le dosi giornaliere in pazienti con compromissione epatica o renale in presenza o in assenza di potenti inibitori del CYP3A (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.2).
Tabella 1: Dosi giornaliere raccomandate per soggetti con compromissione renale o epatica, in assenza o in presenza di potenti inibitori del CYP3A
   Potenti inibitori del CYP3A (3)
   In assenza di inibitore Con inibitore
Compromissione renale (1) Lieve 50 mg 25 mg
Moderata 50 mg 25 mg
Severa 25 mg Non raccomandato
Compromissione epatica(2) Lieve 50 mg 25 mg
Moderata 25 mg Non raccomandato
1.
Lieve: velocità di filtrazione glomerulare (glomerular filtartion rate - GFR) da 60 a 89 ml/min/1,73m²; moderata: GFR da 30 a 59 ml/min/1,73m²; severa: GFR da 15 a 29 ml/min/1,73m².
2.
Lieve: Classe A di Child-Pugh; Moderata: Classe B di Child-Pugh.
3.
Per i potenti inibitori del CYP3A vedere paragrafo 4.5.
Sesso: Non è necessario un aggiustamento della dose in base al sesso.
Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di mirabegron nei bambini di età inferiore ai 18 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione: La compressa deve essere assunta con liquidi, ingerita intera e non deve essere masticata, divisa o spezzata.
Può essere assunta con o senza cibo.

Avvertenze e precauzioni

Compromissione renale: Betmiga non è stato studiato in pazienti con malattia renale all’ultimo stadio (GFR < 15 ml/min/1,73m² o in pazienti che richiedono emodialisi) e quindi non ne è raccomandato l’uso in questa popolazione di pazienti.
I dati in pazienti con compromissione renale severa (GFR da 15 a 29 ml/min/1,73 m²) sono limitati; in base a studi di farmacocinetica (vedere paragrafo 5.2) in questa popolazione è raccomandabile una riduzione della dose a 25 mg.
L’uso di questo medicinale non è raccomandato in pazienti con compromissione renale severa (GFR da 15 a 29 ml/min/1,73 m²) che ricevono contemporaneamente potenti inibitori del CYP3A (vedere paragrafo 4.5).
Compromissione epatica: Betmiga non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica severa (Classe C di Child-Pugh) e quindi non ne è raccomandato l’uso in questa popolazione di pazienti.
L’uso di questo medicinale non è raccomandato in pazienti con compromissione epatica moderata (Classe B di Child-Pugh) che ricevono contemporaneamente potenti inibitori del CYP3A (vedere paragrafo 4.5).
Ipertensione: Mirabegron può causare un aumento della pressione arteriosa.
I valori pressori devono essere misurati al basale e periodicamente nel corso del trattamento con mirabegron, soprattutto nei pazienti ipertesi.
In pazienti con ipertensione al secondo stadio (pressione arteriosa sistolica ≥ 160 mmHg e/o pressione arteriosa diastolica ≥ 100 mmHg) vi sono dati limitati.
Pazienti con prolungamento dell’intervallo QT congenito o acquisito: Nel corso di studi clinici, la somministrazione di Betmiga alle dosi terapeutiche non ha causato un prolungamento dell’intervallo QT clinicamente rilevante (vedere paragrafo 5.1).
D’altronde, negli studi non sono stati inclusi pazienti con anamnesi di prolungamento dell’intervallo QT o pazienti che stanno assumendo medicinali noti per prolungare l’intervallo QT, quindi l’effetto di mirabegron in questi pazienti non è noto.
Deve essere usata cautela quando mirabegron viene somministrato a questi pazienti.
Pazienti con ostruzione cervico uretrale che assumono medicinali antimuscarinici per l’OAB: Nel periodopostmarketing, tra i pazienti che assumono mirabegron, sono stati riportati casi di ritenzione urinaria in soggetti con ostruzione cervico uretrale (bladder outlet obstruction - BOO) e in soggetti che assumono medicinali antimuscarinici per il trattamento dell’OAB.
Uno studio clinico controllato di sicurezza in pazienti con BOO non ha dimostrato l’aumento di ritenzione urinaria in pazienti trattati con Betmiga; tuttavia, Betmiga deve essere somministrato con cautela in pazienti con BOO clinicamente significativa e in pazienti che assumono medicinali antimuscarinici per il trattamento dell’OAB.

Interazioni

Dati in vitro : Mirabegron viene trasportato e metabolizzato attraverso molteplici vie.
Mirabegron è un substrato per il citocromo P450 CYP3A4, CYP2D6, butirrilcolinesterasi, uridina-difosfato glucuronosiltransferasi (UGT), il trasportatore di membrana in direzione extra-cellulare P-glicoproteina (P-gp) e il trasportatore in direzione intra-cellulare di cationi organici (OCT) OCT1, OCT2 e OCT3.
Studi con mirabegron su microsomi epatici umani e CYP ricombinanti umani hanno dimostrato che mirabegron è un inibitore del CYP2D6 moderato e tempo-dipendente e un debole inibitore del CYP3A.
A elevate concentrazioni mirabegron ha inibito il trasporto di farmaci mediato da P-gp.
Dati in vivo Interazione tra farmaci: L’effetto della co-somministrazione di farmaci sulla farmacocinetica di mirabegron e l’effetto di mirabegron sulla farmacocinetica di farmaci co-somministrati sono stati valutati in studi a dosi singole e a dosi ripetute.
Gran parte delle interazioni tra farmaci sono state studiate somministrando mirabegron alla dose di 100 mg come compressa a sistema di assorbimento orale controllato (OCAS).
Studi di interazione di mirabegron con metoprololo e con metformina hanno utilizzato mirabegron a rilascio immediato (IR) 160 mg.
Interazioni clinicamente rilevanti tra mirabegron e medicinali che inibiscono, inducono o sono substrato per uno degli isoenzimi di CYP o trasportatori non sono previste, ad eccezione per l’effetto inibitore di mirabegron sul metabolismo dei substrati del CYP2D6.
Effetto degli inibitori enzimatici: L’esposizione a mirabegron (AUC) era aumentata di 1,8 volte in presenza di potenti inibitori di CYP3A/P-gp ketoconazolo in volontari sani.
Quando Betmiga è co-somministrato con inibitori del CYP3A e/o P-gp non è richiesto un aggiustamento della dose.
D’altra parte in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (GFR da 30 a 89 ml/min/1,73 m²) o compromissione epatica media (Classe A di Child-Pough) che ricevono contemporaneamente potenti inibitori del CYP3A, come itraconazolo, ketoconazolo, ritonavir e claritromicina, la dose giornaliera raccomandata è di 25 mg una volta al giorno con o senza cibo (vedere paragrafo 4.2).
Betmiga non è raccomandato in pazienti con compromissione renale severa (GFR da 15 a 29 ml/min/1,73 m²) o in pazienti con compromissione epatica moderata (Classe B di Child-Pough) che ricevono contemporaneamente inibitori del CYP3A (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Effetto degli induttori enzimatici: Sostanze che sono induttori del CYP3A o del P-gp riducono la concentrazione plasmatica di mirabegron.
Non sono necessari aggiustamenti della dose quando mirabegron viene somministrato con rifampicina o altri induttori del CYP3A o P-gp a dosi terapeutiche.
Effetto del polimorfismo del CYP2D6: Il polimorfismo genetico del CYP2D6 ha un impatto minimo sull’esposizione plasmatica media a mirabegron (vedere paragrafo 5.2).
L’interazione di mirabegron con un noto inibitore del CYP2D6 non è prevista e non è stata studiata.
Non sono necessari aggiustamenti della dose di mirabegron quando questo è somministrato con inibitori del CYP2D6 o in pazienti che sono metabolizzatori lenti del CYP2D6.
Effetto di mirabegron sui substrati del CYP2D6: In volontari sani, la potenza inibitoria di mirabegron nei confronti di CYP2D6 è moderata e l’attività del CYP2D6 viene recuperata in 15 giorni dopo la sospensione di mirabegron.
Somministrazioni ripetute della dose giornaliera di mirabegron IR causano un aumento del 90% della Cmax e del 229% dell’AUC di una dose singola di metoprololo.
Somministrazioni ripetute della dose giornaliera di mirabegron causano un aumento del 79% della Cmax e del 241% dell’AUC di una dose singola di desipramina.
Deve essere utilizzata cautela nel caso in cui mirabegron venga co-somministrato con medicinali con stretto indice terapeutico e metabolizzati in misura significativa dal CYP2D6, come tioridazina, antiaritmici del Tipo C1 (ad es.
flecainide, propafenone) e antidepressivi triciclici (ad es.
imipramina, desipramina).
Deve essere usata cautela anche nel caso in cui mirabegron sia co-somministrato con substrati del CYP2D6 la cui dose deve essere titolata singolarmente.
Effetto di mirabegron sui trasportatori: Mirabegron è un debole inibitore del P-gp.
In volontari sani, mirabegron aumenta la Cmax e l’AUC rispettivamente del 29% e del 27% della digossina, substrato del P-gp.
In pazienti che stanno iniziando ad assumere l’associazione di Betmiga e digossina, deve essere inizialmente prescritta la dose minore di digossina.
La concentrazione sierica di digossina deve essere monitorata e utilizzata per la titolazione del dosaggio della digossina per ottenere l’effetto clinico desiderato.
Deve essere tenuto in considerazione il potenziale di inibizione di mirabegron nei confronti del P-gp quando Betmiga è combinato con substrati sensibili al P-gp, ad es.
dabigatran.
Altre interazioni: Non sono state osservate interazioni clinicamente rilevanti quando mirabegron è stato co-somministrato con dosi terapeutiche di solifenacina, tamsulosina, warfarina, metformina o con medicinali contraccettivi orali combinati contenenti etinilestradiolo e levonorgestrel.
L’aggiustamento della dose non è raccomandato.
L’aumento dell’esposizione a mirabegron causato dall’interazione farmaco-farmaco può essere associato all’aumento della frequenza delle pulsazioni.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza: La sicurezza di Betmiga è stata valutata in 8.433 pazienti con OAB, dei quali 5.648 avevano ricevuto almeno una dose di mirabegron nel corso delle fasi 2/3 del programma clinico, e 622 pazienti avevano ricevuto Betmiga per almeno 1 anno (365 giorni).
Nei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane, l’88% dei pazienti aveva completato il trattamento con questo medicinale e il 4% lo aveva interrotto a causa di eventi avversi.
Gran parte delle reazioni era di entità da lieve a moderata.
Le reazioni avverse più comuni riportate in pazienti trattati con Betmiga 50 mg nel corso dei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane sono state tachicardia e infezioni del tratto urinario.
La frequenza della tachicardia è stata 1,2% nei pazienti che avevano ricevuto Betmiga 50 mg.
La tachicardia ha causato la sospensione del trattamento nello 0,1% dei pazienti che avevano ricevuto Betmiga 50 mg.
La frequenza delle infezioni alle vie urinarie è stata 2,9% nei pazienti che avevano ricevuto Betmiga 50 mg.
Le infezioni alle vie urinarie non hanno causato la sospensione del trattamento in nessuno dei pazienti che avevano ricevuto Betmiga 50 mg.
Tra le reazioni avverse gravi erano comprese le fibrillazioni atriali (0,2%).
Le reazioni avverse osservate durante uno studio di 1 anno (lungo termine) verso il principio attivo (antagonista muscarinico) sono state simili per tipo e severità a quelle osservate nei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane.
Tabella delle reazioni avverse: La tabella sottostante elenca le reazioni avverse osservate nel corso dei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane.
La frequenza delle reazioni avverse è definita come segue: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno dello stesso gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine descrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Comune Non comune Raro Molto raro Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Infezioni ed infestazioni Infezione del tratto urinario Infezione vaginale Cistite   
Disturbi psichiatrici     Insonnia* Stato confusionale*
Patologie del sistema nervoso Cefalea* Capogiri*    
Patologie dell'occhio   Edema della palpebra  
Patologie cardiache Tachicardia Palpitazione Fibrillazione atriale   
Patologie vascolari    Crisi ipertensiva* 
Patologie gastrointestinali Nausea* Costipazione* Diarrea* Dispepsia Gastrite Edema delle labbra  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Orticaria Rash Rash maculare Rash papulare Prurito Vasculite leucocitoclastica Porpora Angioedema*  
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  Gonfiore delle articolazioni   
Patologie renali e urinarie   Ritenzione urinaria*  
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella  Prurito vulvovaginale   
Esami diagnostici  Aumento della pressione arteriosa Aumento delle GGT Aumento delle AST Aumento delle ALT   
*osservato nel corso dell’esperienza post-marketing Segnalazione delle reazioni avverse sospette: La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile: Betmiga non è raccomandato in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.
Gravidanza: I dati relativi all’uso di Betmiga in donne in gravidanza sono in numero limitato.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Questo medicinale non è raccomandato durante la gravidanza.
Allattamento: Mirabegron viene escreto nel latte dei roditori, è quindi prevedibile che sia presente nel latte umano (vedere paragrafo 5.3).
Non sono stati condotti studi per verificare l’impatto di mirabegron sulla produzione di latte negli esseri umani, la sua presenza nel latte materno o il suo effetto sui bambini allattati.
Betmiga non deve essere somministrato durante l’allattamento.
Fertilità: Non sono stati osservati effetti correlati al trattamento con mirabegron sulla fertilità negli animali (vedere paragrafo 5.3).
L’effetto di mirabegron sulla fertilità umana non è stato stabilito.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.