AMIKACINA B.BRAUN EV 10FL 1G

147,55 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: AMIKACINA SOLFATO
  • ATC: J01GB06
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 05/01/2023

Per il trattamento delle seguenti infezioni gravi causate da batteri sensibili all'amikacina (vedere paragrafo 5.1) quando agenti antimicrobici meno tossici non sono efficaci: - infezioni ospedaliere delle basse vie respiratorie compresa la polmonite grave, - infezioni intra-addominali, compresa la peritonite, - infezioni complicate e ricorrenti delle vie urinarie, - infezioni della cute e dei tessuti molli comprese le infezioni di ustioni e ferite, - endocardite batterica, - infezioni intra-addominali postoperatorie. La soluzione per infusione di Amikacina B. 10 mg/ml può essere utilizzata anche nel trattamento di pazienti con batteriemia associata a una qualunque delle infezioni elencate sopra (o di cui si sospetti l'associazione). La soluzione per infusione di Amikacina B. Braun 10 mg/ml si utilizza comunemente in combinazione con altri antibiotici appropriati per coprire lo spettro batterico presente nella rispettiva infezione. Si deve tenere conto delle linee guide ufficiali all'uso appropriato degli agenti antibatterici.
Soluzione per infusione endovenosa da 10 mg/ml: 1 ml di soluzione per infusione contiene 10 mg di amikacina, come amikacina solfato. 1 flacone da 100 ml contiene 1000 mg di amikacina (come amikacina solfato). Eccipienti con effetti noti: ogni100 ml contengono 15 mmol (354 mg) di sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

- Ipersensibilità all'amikacina o ad altri aminoglicosidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Una storia clinica di ipersensibilità o gravi reazioni tossiche agli aminoglicosidi può controindicare l’utilizzo di qualsiasi aminoglicoside a causa delle note sensibilità crociate dei pazienti verso i medicinali di questa classe.

Posologia

Posologia Per il calcolo del dosaggio corretto è necessario conoscere il peso corporeo pre-trattamento del paziente.
L’accuratezza del dosaggio è migliorata se Amikacina B.
Braun da 10 mg/ml soluzione per infusione è somministrata con una pompa da infusione.
Per evitare il sovradosaggio specialmente nei bambini, deve essere scelta la concentrazione disponibile più appropriata.
Monitoraggio della concentrazione del medicinale Lo stato della funzionalità renale deve essere stimato misurando la concentrazione di creatinina sierica o calcolando il tasso di clearance della creatinina endogena.
A tale scopo, l’azoto ureico nel sangue (BUN) è molto meno affidabile.
La rivalutazione della funzionalità renale deve essere condotta periodicamente durante la terapia.
Ogni volta che sia possibile, le concentrazioni di amikacina nel siero devono essere misurate per garantire livelli adeguati ma non eccessivi.
È desiderabile misurare le concentrazioni di picco e di valle nel siero in maniera intermittente durante la terapia.
Le concentrazioni di picco (30-90 minuti dopo l’iniezione) superiori a 35 mcg/ml e le concentrazioni di valle (appena prima della dose successiva) superiori a 10 mcg/ml devono essere evitate.
Il dosaggio deve essere regolato come indicato.
Nei pazienti con funzionalità renale normale, può essere usato il dosaggio di una volta al giorno; le concentrazioni di picco in questi casi possono eccedere i 35 microgrammi/ml.
Il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche è fortemente raccomandato nei pazienti con compromissione renale.
Durata del trattamento La durata complessiva della terapia deve essere limitata a 7-10 giorni, in base alla gravità dell'infezione.
Nelle infezioni gravi e complicate, ove il trattamento con amikacina superi i 10 giorni, è necessaria una nuova valutazione dell'idoneità del trattamento con amikacina, dal momento che l'eventuale prosecuzione dello stesso richiede oltre al monitoraggio dei livelli sierici dell'amikacina, il monitoraggio delle funzioni renale, uditiva e vestibolare.
Al regime posologico raccomandato, i pazienti con infezioni causate da germi sensibili devono rispondere alla terapia entro 24-48 ore.
Quando non si osserva una risposta clinica definita nei primi 3-5 giorni la terapia deve essere interrotta e il modello di sensibilità all’antibiotico dell’organismo invasore deve essere ricontrollato.
La mancata risposta dell’infezione può essere dovuta alla resistenza dell’organismo o alla presenza di focolai settici che richiedono un drenaggio chirurgico.
Pazienti con funzionalità renale normale (clearance della creatinina ≥ 50 ml/min) Adulti, adolescenti e bambini oltre i 12 anni (più di 33 kg di peso corporeo): Il dosaggio endovenoso raccomandato per gli adulti e gli adolescenti con funzionalità renale normale (clearance della creatinina ≥ 50 ml/min) è di 15 mg/kg di peso corporeo al giorno.
Questo dosaggio può essere somministrato in un'unica dose giornaliera o suddiviso in 2 dosi identiche, vale a dire 7,5 mg/kg di peso corporeo ogni 12 ore.
La dose giornaliera totale non deve superare 1,5 g.
Nei pazienti con endocardite o neutropenia febbrile si deve somministrare il medicinale due volte al giorno, dal momento che non si dispone di dati sufficienti a sostegno della monosomministrazione giornaliera.
Infanti, divezzi e bambini (da 4 settimane a 12 anni): Il dosaggio endovenoso (per infusione endovenosa lenta) raccomandato nei bambini con funzionalità renale normale è di 15-20 mg/kg PC/die.
Questo dosaggio può essere somministrato come 15-20 mg/kg PC una volta al giorno o come 7,5 mg/kg PC ogni 12 ore.
Nei pazienti con endocardite o neutropenia febbrile si deve somministrare il medicinale due volte al giorno, dal momento che non si dispone di dati sufficienti a sostegno della monosomministrazione giornaliera.
Neonati: Una dose da carico iniziale di 10 mg/kg PC seguita da 7,5 mg/kg PC ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Neonati prematuri: La dose raccomandata nei neonati prematuri è di 7,5 mg/kg PC ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Volumi di infusione nei pazienti con funzionalità renale normale:
Dosaggio in mg per kg di peso corporeo
  Peso corporeo
Amikacina B.
Braun 10 mg/ml (100 ml = 1000 mg)
  2,5 kg 5 kg 10 kg 12,5 kg 20 kg 30 kg 40 kg 50 kg 60 kg 70 kg 
Amikacina in mg/kg PC           
7,5 1,88 3,75 7,50 9,38 15,00 22,50 30,00 37,50 45,00 52,50 ml
15 3,75 7,50 15,00 18,75 30,00 45,00 60,00 75,00 90,00 105,00
20 5,00 10,00 20,00 25,00 40,00 60,00 80,00 100,00 120,00 140,00
Dose massima giornaliera: La dose totale giornaliera somministrata mediante tutte le vie di somministrazione non deve eccedere i 15-20 mg/kg PC/die.
Dovendo effettuare aggiustamenti posologici, non si consiglia la monosomministrazione giornaliera di amikacina nei pazienti con compromissione del sistema immunitario, insufficienza renale, fibrosi cistica, ascite, ustioni estese (su oltre il 20% della superficie cutanea), nei pazienti anziani e in gravidanza.
Pazienti con funzionalità renale compromessa (clearance della creatinina < 50 ml/min) Nei pazienti con disturbi della funzionalità renale (clearance della creatinina <50 ml/min) la monosomministrazione giornaliera di amikacina non è raccomandata, poiché tali pazienti avranno un’esposizione prolungata a concentrazioni di valle elevate.
Vedere di seguito le regolazioni del dosaggio nei pazienti con funzionalità renale compromessa.
Nei pazienti con funzionalità renale compromessa che solitamente ricevono le due o tre somministrazioni al giorno, le concentrazioni di amikacina nel siero devono essere monitorate mediante procedure analitiche appropriate.
Nei pazienti con funzionalità renale compromessa le dosi devono essere regolate, somministrando dosi normali a intervalli prolungati oppure somministrando dosi ridotte a intervalli fissi, al fine di evitare un accumulo di amikacina.
Entrambi i metodi sono basati sui valori di clearance della creatinina o della creatinina sierica del paziente poiché è stato osservato che questi sono correlati alle emivite degli aminoglicosidi nei pazienti con funzionalità renale ridotta.
Tali schemi posologici devono essere usati in combinazione con accurate osservazioni cliniche e di laboratorio del paziente e devono essere modificate secondo necessità, inclusa la loro modifica quando viene effettuata la dialisi.
Prolungamento dell’intervallo di dosaggio con dosi normali Se il tasso di clearance della creatinina non è disponibile e la condizione del paziente è stabile, l’intervallo di somministrazione in ore per la singola dose normale (cioè quella che verrebbe data a pazienti con funzionalità renale nella norma con uno schema posologico di due volte al giorno, 7,5 mg/kg) viene calcolato come 9 volte il livello della creatinina sierica.
Se, per esempio, la concentrazione della creatinina è di 2 mg/100 ml, la singola dose individuale raccomandata (7,5 mg/kg di peso corporeo) deve essere somministrata ogni 2 x 9 = 18 ore.
Riduzione della dose con intervalli di dosaggio normali Se le determinazioni del dosaggio sierico non sono disponibili e se la condizione del paziente è stabile, i valori della creatinina sierica e della clearance della creatinina sono gli indicatori più facilmente disponibili del grado di compromissione renale da usare come guida per il dosaggio.
Per i pazienti con insufficienza renale cronica nei quali sia noto il valore della clearance della creatinina, la dose di carico è pari a 7,5 mg/kg di peso corporeo di amikacina.
La dose di mantenimento somministrata a intervalli di 12 ore deve essere ridotta in proporzione alla riduzione del tasso di clearance della creatinina del paziente ed è calcolata dalla formula:
Dose di amikacina ridotta calcolata = Clearance della creatinina corrente [ml/min] x Dose di carico di amikacina [mg]
Clearance della creatinina normale [ml/min]
Come guida si possono assumere i valori riportati nella tabella qui sotto:
Clearance della creatinina [ml/min] Dosaggio giornaliero dell’amikacina [mg/kg di peso corporeo al giorno] Dosaggio di amikacina per 12 ore per un paziente di 70 kg di peso corporeo [mg]
50 - 59 5,4 - 6,4 186 - 224
40 - 49 4,2 - 5,4 147 - 186
30 - 39 3,2 - 4,2 112 - 147
20 - 29 2,1 - 3,1 77 - 112
15 - 19 1,6 - 2,0 56 - 77
Gli schemi posologici summenzionati non vanno intesi come rigide raccomandazioni, ma sono forniti come guida per il dosaggio quando la misurazione dei livelli sierici di amikacina non è fattibile.
Una guida approssimativa alternativa per determinare il dosaggio ridotto a intervalli di dodici ore (per pazienti i cui valori di creatinina sierica allo stato stazionario siano noti) è quella di dividere la dose normalmente raccomandata per la creatinina sierica del paziente.
Pazienti sottoposti a emodialisi o a dialisi peritoneale L’emodialisi consente di rimuovere facilmente l'amikacina dal sangue, più del 90% della dose è eliminato entro 4 ore.
Ai pazienti anurici si somministra una dose iniziale normale (7,5 mg/kg).
Le dosi successive, somministrate dopo l’emodialisi, saranno comprese tra 2,5 e 3,75 mg/kg.
Il monitoraggio dei livelli sierici è essenziale.
Pazienti sottoposti a dialisi peritoneale È molto meno efficace, solo il 30% della dose somministrata può essere rimosso in 12 ore.
Somministrazione una volta al giorno Nelle situazioni cliniche con aumento del volume di distribuzione, la prima dose, la dose di carico, sarà compresa tra 20 e 30 mg/kg e successivamente dovrà essere adattata in base alla Cmax.
Pazienti anziani Nei pazienti anziani, per ottenere le concentrazioni plasmatiche terapeutiche possono essere sufficienti dosi di mantenimento inferiori rispetto agli adulti più giovani.
Pazienti obesi La diffusione dell'amikacina nel tessuto adiposo è scarsa.
Nei pazienti obesi si raccomanda di calcolare la dose in base al peso adattato.
Formula per calcolare il peso, da utilizzare per determinare la posologia nei pazienti obesi (P1): P1 = PI + (PA - PI) x 0,4 PI = peso ideale PA = peso attuale Non si deve superare la dose massima di 1,5 g al giorno.
Pazienti con ascite Tenendo conto della distribuzione relativamente più ampia nel compartimento del liquido extracellulare, per ottenere concentrazioni sieriche adeguate è necessario somministrare dosi più elevate.
Modo di somministrazione Uso endovenoso.
Il tempo d’infusione preferito negli adulti è di 30 minuti ma può arrivare fino a 60 minuti.
Nei pazienti pediatrici, la soluzione deve essere normalmente infusa nell’arco di 30-60 minuti.
I bambini più piccoli devono ricevere un’infusione nell’arco di 1-2 ore.Questa è una formulazione pronta all’uso che non deve essere diluita prima della somministrazione e che è solo monouso.

Avvertenze e precauzioni

È necessario fare attenzione nel somministrare il medicinale a pazienti con: • compromissione renale • danni uditivi o vestibolari • disturbi neuromuscolari (ad es.
miastenia grave, parkinsonismo, in quanto la debolezza muscolare può essere aggravata a causa del potenziale effetto curaro-simile degli aminoglicosidi sulla giunzione neuromuscolare) e • nei pazienti trattati con un altro aminoglicoside subito prima del trattamento con amikacina.
I pazienti trattati con aminoglicosidi parenterali devono ricevere un accurato monitoraggio clinico a causa della potenziale ototossicità e nefrotossicità associate al loro utilizzo.
Gli effetti tossici degli aminoglicosidi, compresa l'amikacina, sono più frequenti nei pazienti con compromissione renale, se si somministrano dosi elevate e se la durata del trattamento viene prolungata. Non è stata accertata la sicurezza del trattamento per periodi superiori ai 14 giorni.
Tra gli altri fattori che aumentano il rischio di tossicità degli aminoglicosidi figurano l'età avanzata e la disidratazione.
Neuro/ototossicità La neurotossicità, che si manifesta come ototossicità vestibolare e/o uditiva bilaterale, può presentarsi in pazienti trattati con aminoglicosidi.
Il rischio di ototossicità indotta da aminoglicosidi è maggiore nei pazienti con funzionalità renale compromessa o nei pazienti la cui terapia viene prolungata oltre 5-7 giorni di trattamento, anche in pazienti sani.
La sordità alle alte frequenze in genere si verifica per prima e può essere rilevata soltanto mediante esami audiometrici.
Possono verificarsi vertigini, che possono essere prova di un danno vestibolare.
Altre manifestazioni di neurotossicità possono includere insensibilità, formicolio cutaneo, spasmi muscolari e convulsioni.
Sussiste un aumento del rischio di ototossicità nei pazienti con mutazioni del DNA mitocondriale (in particolare a livello del nucleotide 1555 con la sostituzione di A con G nel gene 12S rRNA), anche se i livelli sierici di aminoglicosidi rientrano nel range raccomandato durante il trattamento.
In questi pazienti devono essere prese in considerazione opzioni terapeutiche alternative.
Nei pazienti con anamnesi familiare di mutazioni rilevanti o sordità indotta da aminoglicosidi devono essere presi in considerazione trattamenti alternativi o test genetici prima della somministrazione.
Durante la terapia, i pazienti che sviluppano un danno cocleare o vestibolare potrebbero non accusare sintomi che indichino lo sviluppo di una tossicità a carico dell’ottavo nervo e potrebbero verificarsi sordità bilaterale irreversibile, parziale o totale, oppure vertigini invalidanti dopo l’interruzione del medicinale.
Vedere anche paragrafo 4.8.
L’ototossicità indotta da aminoglicosidi è in genere irreversibile.
Tossicità neuromuscolare Il blocco neuromuscolare e la paralisi respiratoria sono stati segnalati in seguito a iniezione parenterale, instillazione topica (come nell’irrigazione ortopedica e addominale o nel trattamento locale dell’empiema) e in seguito all’uso orale di aminoglicosidi.
La possibilità di paralisi respiratoria deve essere presa in considerazione se gli aminoglicosidi sono somministrati tramite qualsiasi via, soprattutto in pazienti trattati contemporaneamente con medicinali che esercitano blocchi neuromuscolari.
Vedere anche paragrafo 4.5.
Se si verifica un blocco neuromuscolare, i sali di calcio possono invertire la paralisi respiratoria, ma può essere necessaria l’assistenza respiratoria meccanica.
Il blocco neuromuscolare e la paralisi muscolare sono stati dimostrati in animali di laboratorio trattati con dosi elevate di amikacina.
Tossicità renale Gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici.
La tossicità renale è indipendente dalla concentrazione plasmatica di picco (Cmax).
Il rischio di nefrotossicità è maggiore nei pazienti con funzionalità renale compromessa e nei pazienti che ricevono dosi elevate, oppure nei pazienti la cui terapia viene prolungata.
I pazienti devono essere ben idratati durante il trattamento e la funzionalità renale deve essere valutata mediante i metodi abituali prima di iniziare la terapia e quotidianamente durante il ciclo di trattamento.
Vedere paragrafo 4.2.
Qualora compaiano segni di disfunzione renale, quali cilindruria, presenza di leucociti o di globuli rossi, albuminuria, riduzione della clearance della creatinina, ridotto peso specifico dell’urina, iperazotemia, aumento del BUN, aumento della creatininemia e oliguria, si devono ridurre i dosaggi giornalieri e/o allungare gli intervalli tra le somministrazioni.
Il trattamento deve essere interrotto in caso di aumento dell'azotemia o di riduzione graduale del volume delle urine.
Monitoraggio del paziente La funzionalità renale e dell’ottavo nervo cranico devono essere attentamente monitorate soprattutto nei pazienti con compromissione renale nota o sospetta all’inizio della terapia e anche in coloro la cui funzione renale è inizialmente normale ma che sviluppano segni di disfunzione renale nel corso della terapia.
Quando fattibile, le concentrazioni sieriche di amikacina devono essere monitorate per garantire adeguati livelli ed evitare livelli potenzialmente tossici.
L’urina deve essere esaminata per un ridotto peso specifico, un’aumentata escrezione proteica e la presenza di cellule o cilindri.
L’azoto ureico nel sangue, la creatinina sierica o la clearance della creatinina devono essere misurati in maniera periodica.
Quando possibile, è necessario ottenere audiogrammi seriali nei pazienti abbastanza grandi per essere testati, in particolare nei pazienti ad alto rischio.
L’evidenza di ototossicità (capogiri, vertigini, tinnito, fragore nelle orecchie e perdita di udito) o nefrotossicità richiede l’interruzione del medicinale o la regolazione del dosaggio.
Vedere paragrafo 4.8.
Si deve sospendere la terapia con amikacina qualora si sviluppi tinnito o una perdita dell'udito soggettiva, o nel caso in cui gli audiogrammi di follow-up mostrino una perdita significativa della risposta alle frequenze elevate.
Come con altri antibiotici, l’uso di amikacina può comportare l’eccessiva crescita di organismi non sensibili.
Se ciò dovesse verificarsi, deve essere istituita una terapia idonea.
Gli aminoglicosidi applicati localmente nell'ambito di una procedura chirurgica sono assorbiti rapidamente e quasi completamente (con l'eccezione della vescica urinaria).
Sono stati riportati casi di sordità irreversibile, insufficienza renale e morte per blocco neuromuscolare associati all'irrigazione del campo chirurgico con preparazioni a base di aminoglicosidi (indipendentemente dalla quantità).
In seguito alla somministrazione intravitreale (iniezione nell’occhio) di amikacina, è stato riportato infarto maculare, che conduce a volte alla perdita permanente della vista.
Pazienti anziani I pazienti anziani potrebbero avere una ridotta funzionalità renale che potrebbe non essere evidente negli esami di screening di routine come il BUN o la creatinina sierica.
Una determinazione della clearance della creatinina potrebbe essere più utile.
Il monitoraggio della funzione renale nei pazienti anziani durante il trattamento con aminoglicosidi è particolarmente importante.
Popolazione pediatrica Gli aminoglicosidi devono essere utilizzati con cautela nei neonati e nei neonati prematuri a causa dell'immaturità renale di questi pazienti e del conseguente allungamento dell'emivita sierica di questi farmaci.
Avvertenze/precauzioni speciali riguardanti gli eccipienti Questo medicinale contiene 354 mg di sodio per 100 ml equivalente a 17.7% di apporto giornaliero massimo raccomandato dall’OMS di 2 g di sodio per un adulto.
Interferenza con i test di laboratorio I dosaggi della creatinina sierica potrebbero fornire valori falsamente elevati quando contemporaneamente vengono somministrate cefalosporine.
La reciproca inattivazione dell’amikacina e degli antibiotici beta-lattamici potrebbe continuare nei campioni (ad es.
siero, liquido cefalorachidiano ecc.) prelevati per il dosaggio degli aminoglicosidi, portando in tal modo a risultati erronei.
Pertanto, i campioni devono essere analizzati immediatamente dopo l’interruzione o devono essere refrigerati oppure l’antibiotico beta-lattamico deve essere inattivato aggiungendo beta-lattamasi.
L’inattivazione dell’aminoglicoside è clinicamente significativa solo nei pazienti con funzionalità renale gravemente compromessa.

Interazioni

Medicinali antibiotici beta-lattamici Può verificarsi una riduzione nell’attività sierica quando un aminoglicoside o farmaco di tipo penicillinico sono somministrati contemporaneamente con amikacina in vivo mediante vie di somministrazione separate.
Altre sostanze neurotossiche, ototossiche o nefrotossiche Tenendo conto dei possibili effetti additivi, si deve evitare la somministrazione concomitante o consecutiva, sia sistemica che topica, di altre sostanze neurotossiche, ototossiche o nefrotossiche.
Le seguenti sostanze neuro- e/o oto- e/o nefro-tossiche possono incrementare la tossicità dell'amikacina: • Altri aminoglicosidi parenterali (ad es.
kanamicina, paromomicina) • Altri chemioterapici antinfettivi, ad es.
- bacitracina, - amfotericina B, - cefalosporine (ad es.
cefaloridina), - vancomicina, - polixine (polimixina B, colistina), - viomicina • Citostatici contenenti platino: - carboplatino (ad alte dosi), cisplatino, oxaliplatino (soprattutto in caso di insufficienza renale preesistente) • Immunosoppressori: - ciclosporina, - tacrolimus • Diuretici ad azione rapida, ad es.
- furosemide - acido etacrinico (potenziale ototossicità intrinseca, la tossicità aggiuntiva degli aminoglicosidi potrebbe essere aumentata a causa dell’effetto disidratante dei diuretici e di un’aumentata concentrazione di aminoglicosidi nel siero e nei tessuti).
• Anestesia con metossiflurano / amikacina.
Gli aminoglicosidi possono aumentare l’effetto di danneggiamento del rene del metossiflurano.
Quando usati in concomitanza possono verificarsi neuropatie estremamente gravi.
Quando si associa l'amikacina a un agente potenzialmente nefrotossico od ototossico, è necessario effettuare un monitoraggio molto attento della capacità uditiva e della funzionalità renale.
In caso di utilizzo concomitante con un diuretico ad azione rapida si deve controllare lo stato di idratazione del paziente.
Amikacina/miorilassanti e altre sostanze - effetti neuromuscolari In caso di trattamento concomitante con amikacina e: - agenti bloccanti neuromuscolari (ad es.
succinilcolina, decametonio, atracurio, rocuronio, vecuronio), - grandi quantità di sangue citrato o - anestetici Ci si deve attendere un incremento del blocco neuromuscolare realizzato da questi farmaci, il quale potrebbe condurre alla paralisi respiratoria.
In caso di intervento chirurgico si deve informare l'anestesista che è in corso la somministrazione di questo medicinale.
L‘iniezione di sali di calcio può neutralizzare il blocco neuromuscolare indotto dagli aminoglicosidi (vedere paragrafo 4.9).
Indometacina L'indometacina può aumentare la concentrazione plasmatica di amikacina nei neonati.
Bisfosfonati Vi è un aumentato rischio di ipocalcemia quando gli aminoglicosidi sono somministrati assieme ai bisfosfonati.

Effetti indesiderati

Tutti gli aminoglicosidi hanno il potenziale di indurre ototossicità, tossicità renale e blocco neuromuscolare.
Tali tossicità si verificano più spesso nei pazienti con compromissione renale, in pazienti trattati con altri medicinali ototossici o nefrotossici e in pazienti trattati per periodi prolungati e/o con dosi più elevate di quelle raccomandate (vedere paragrafo 4.4).
Segue un elenco delle reazioni avverse considerate almeno possibilmente correlate al trattamento, ordinate per sistemi e organi e per frequenza assoluta.
- Molto comune ≥1/10 di pazienti trattati - Comune ≥ 1/100, <1/10 di pazienti trattati - Non comune ≥ 1/1.000, <1/100 di pazienti trattati - Raro ≥ 1/10.000, <1/1.000 di pazienti trattati - Molto raro <1/10.000 di pazienti trattati - Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Per maggiori dettagli relativi agli specifici effetti indesiderati contrassegnati con “a” o “b” vedere il paragrafo 4.8.
Infezioni ed infestazioni:
Non comune: Sovrainfezione o colonizzazione con batteri resistenti o lievitia
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Raro: Anemia, eosinofilia
Disturbi del sistema immunitario:
Non nota: Reazioni anafilattiche (reazioni anafilattiche, shock anafilattico, reazione anafilattoide), manifestazioni di ipersensibilità, vedere anche le sezioni “Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo” e “Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Raro: Ipomagnesiemia
Patologie del sistema nervoso:
Non comuni: Capogiroa, vertiginea Raro: Mal di testa, parestesiaa, tremorea, disturbo dell’equilibrioa
Non nota: Paralisia
Patologie dell'occhio:
Raro: Cecitàb, infarto della retinab
Patologie dell'orecchio e del labirinto:
Raro: Tinnitoa, ipoacusiaa
Non nota: Sorditàa, sordità neurosensorialea
Patologie vascolari:
Raro: Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Non nota: Apnea, broncospasmo
Molto raro: Paralisi respiratoria (casi isolati)
Patologie gastrointestinali:
Non comune: Nausea, vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non comune Rash
Raro: Prurito, orticaria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Raro: Artralgia, spasmi muscolari
Patologie renali e urinarie:
Non comune: Danno a carico dei tubuli renali
Non nota: Insufficienza renale acuta, nefropatia tossica, cellule nell’urinaa
Raro Oliguriaa, aumento della creatinina ematicaa, albuminuriaa, azotemiaa, globuli rossi nell’urinaa, globuli bianchi nell’urinaa
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Raro: Piressia
Informazioni su specifici effetti indesiderati a Vedere paragrafo 4.4.
b Amikacina non è formulato per un uso intravitreale.
In seguito alle somministrazioni intravitreali (iniezione nell’occhio) di amikacina sono stati riportati cecità e infarto della retina.
Le alterazioni della funzionalità renale sono in genere reversibili quando il medicinale viene interrotto.
Gli effetti tossici sull’ottavo nervo cranico possono comportare perdita di udito, perdita di equilibrio o entrambe le cose.
L’amikacina influisce in primo luogo sulla funzionalità uditiva.
Il danno cocleare include la sordità alle alte frequenze e in genere si verifica prima che la perdita clinica dell’udito possa essere rilevata mediante esami audiometrici (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza I dati relativi all'uso degli aminoglicosidi nelle donne in gravidanza sono limitati.
Gli aminoglicosidi possono causare danni al feto.
Gli aminoglicosidi attraversano la placenta e sono stati riportati casi di sordità bilaterale congenita totale e irreversibile in bambini le cui madri avevano assunto streptomicina durante la gravidanza.
Benché non siano stati riportati effetti avversi sul feto o sul neonato in donne trattate con altri aminoglicosidi, esiste il rischio di nocività.
Se si utilizza l'amikacina durante la gravidanza o se la paziente rimane incinta mentre assume il farmaco, è necessario informarla del potenziale rischio per il feto.
Amikacina B.
Braun 10 mg/ml soluzione per infusione non deve essere usata durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con amikacina.
Se si ritiene necessario il trattamento, questo deve essere effettuato solo sotto la supervisione di un medico (vedere paragrafo 4.4).
Allattamento Non è noto se l'amikacina/i metaboliti siano escreti nel latte materno.
La decisione se interrompere l'allattamento o interrompere /astenersi dalla terapia con Amikacina B.
Braun 10 mg/ml soluzione per infusione deve essere presa tenendo conto del beneficio dell'allattamento per il bambino e del beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Gli studi sulla tossicità riproduttiva nel topo e nel ratto non hanno riportato effetti sulla fertilità o tossicità fetale.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.