ACIDO TRANEXAMICO AUR 6F 5ML

4,28 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ACIDO TRANEXAMICO
  • ATC: B02AA02
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 15/03/2022

Prevenzione e trattamento di emorragie dovute a fibrinolisi generalizzata o locale negli adulti e nei bambini a partire da un anno di età. Le indicazioni specifiche includono: - emorragie causate da fibrinolisi generalizzata o locale come: - menorragia e metrorragia, - sanguinamento gastrointestinale, - disturbi emorragici urinari, in seguito a chirurgia prostatica o procedure chirurgiche a carico delle vie urinarie; - chirurgia otorinolaringoiatrica (adenoidectomia, tonsillectomia, estrazioni dentali); - chirurgia ginecologica o disturbi ostetrici; - chirurgia toracica e addominale e altri interventi chirurgici maggiori come chirurgia cardiovascolare; - gestione dell’emorragia dovuta a somministrazione di un fibrinolitico.
Ogni ml di soluzione contiene 100 mg di acido tranexamico. Ogni fiala da 5 ml contiene 500 mg di acido tranexamico. Ogni fiala da 10 ml contiene 1000 mg di acido tranexamico. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; Trombosi venosa o arteriosa acuta (vedere paragrafo 4.4); Condizioni fibrinolitiche dovute a coagulopatia da consumo ad eccezione dei casi in cui vi sia attivazione predominante del sistema fibrinolitico con sanguinamento grave acuto (vedere paragrafo 4.4); Danno renale grave (rischio di accumulo); Anamnesi di convulsioni; Iniezione intratecale e intraventricolare, applicazione intracerebrale (rischio di edema cerebrale e convulsioni).

Posologia

Posologia Adulti Salvo diverse prescrizioni, si raccomandano le seguenti dosi: 1.
trattamento standard della fibrinolisi locale: da 0,5 g (1 fiala da 5 ml) a 1 g (1 fiala da 10 ml o 2 fiale da 5 ml) di acido tranexamico tramite iniezione endovenosa lenta (=1 ml/minuto) due o tre volte al giorno.
2.
trattamento standard della fibrinolisi generalizzata: 1 g (1 fiala da 10 ml o 2 fiale da 5 ml) di acido tranexamico tramite iniezione endovenosa lenta (=1 ml/minuto) ogni 6-8 ore, pari a 15 mg/kg di peso corporeo.
Danno renale In caso di insufficienza renale che può comportare un rischio di accumulo, l’uso dell’acido tranexamico è controindicato nei pazienti con danno renale grave (vedere paragrafo 4.3).
Per i pazienti con danno renale da lieve a moderato, la dose dell’acido tranexamico deve essere ridotta in base al livello di creatinina sierica:
Creatinina sierica Dose EV Somministrazione
mcmol/l mg/10 ml
da 120 a 249 da 1,35 a 2,82 10 mg/kg peso corporeo Ogni 12 ore
da 250 a 500 da 2,82 a 5,65 10 mg/kg peso corporeo Ogni 24 ore
> 500 > 5,65 5 mg/kg peso corporeo Ogni 24 ore
Compromissione epatica Non sono necessarie modifiche della dose nei pazienti con compromissione epatica.
Popolazione pediatrica Nei bambini a partire da un anno di età, per le attuali indicazioni approvate descritte al paragrafo 4.1, la dose è intorno ai 20 mg/kg/giorno.
Tuttavia esistono dati limitati sull’efficacia, la posologia e la sicurezza per tali indicazioni.
Non esistono valutazioni esaustive sull’efficacia, la posologia e la sicurezza dell’acido tranexamico nei bambini sottoposti a chirurgia cardiaca.
I dati attualmente disponibili sono limitati e sono descritti al paragrafo 5.1.
Anziani Non è necessario ridurre la dose a meno che non vi sia evidenza di insufficienza renale.
Modo di somministrazione La somministrazione deve avvenire esclusivamente tramite iniezione endovenosa lenta.

Avvertenze e precauzioni

Le indicazioni ed il modo di somministrazione sopra indicati devono essere rigorosamente seguiti: - Le iniezioni per via endovenosa devono essere effettuate lentamente.
- L’acido tranexamico non deve essere somministrato per via intramuscolare.
Convulsioni Sono stati segnalati casi di convulsioni in associazione al trattamento con l’acido tranexamico.
Negli interventi chirurgici di bypass aortocoronarico (CABG), la maggior parte dei casi si è verificata in seguito a iniezione endovenosa (ev) di dosi elevate di acido tranexamico.
Rispettando le dosi più basse raccomandate di acido tranexamico, l’incidenza di convulsioni post-operatorie era la stessa dei pazienti non trattati.
Disturbi visivi Si deve prestare attenzione ai possibili disturbi visivi, tra cui compromissione della visione, visione offuscata, visione alterata dei colori e, se necessario, il trattamento deve essere interrotto.
In caso di uso prolungato dell’acido tranexamico soluzione per iniezione, si raccomandano regolari visite oftalmologiche (esami oculistici compresi acuità visiva, visione dei colori, fondo oculare, campo visivo, ecc).
In caso di cambiamenti oftalmici patologici, in particolare con le patologie della retina, il medico deve decidere, dopo aver consultato uno specialista, sulla necessità di un uso prolungato dell’acido tranexamico soluzione per iniezione in ciascun singolo caso.
Ematuria In caso di ematuria dalle vie urinarie superiori, esiste il rischio di ostruzione uretrale ed anuria meccanica.
Eventi tromboembolici Prima di usare l’acido tranexamico, devono essere considerati i fattori di rischio della patologia tromboembolica.
Nei pazienti con anamnesi di patologie tromboemboliche o in quelli con un’elevata incidenza di eventi tromboembolici nell’anamnesi familiare (pazienti ad alto rischio di trombofilia), l’acido tranexamico soluzione per iniezione deve essere somministrato solo se espressamente indicato dal medico, dopo aver consultato un esperto in emostaseologia e sotto stretta supervisione medica (vedere paragrafo 4.3).
L’acido tranexamico deve essere somministrato con cautela nei pazienti che assumono contraccettivi orali a causa dell’aumento del rischio di trombosi (vedere paragrafo 4.5).
Coagulazione intravascolare disseminata I pazienti con coagulazione intravascolare disseminata (CID) nella maggior parte dei casi non possono essere trattati con l’acido tranexamico (vedere paragrafo 4.3).
Se si decide di somministrare l’acido tranexamico, deve avvenire solo nei pazienti in cui vi sia un’attivazione predominante del sistema fibrinolitico con sanguinamento grave acuto.
Di norma il profilo ematologico si avvicina a quanto segue: tempo ridotto di lisi del coagulo di euglobulina; tempo di protrombina prolungato; livelli plasmatici ridotti di fibrinogeno, fattori V e VIII, fibrinolisina da plasminogeno e alfa-2 macroglobulina; normali livelli plasmatici del complesso protrombinico, ovvero fattori II (protrombina), VIII e X; livelli plasmatici elevati dei prodotti di degradazione del fibrinogeno; normale conta piastrinica.
Quanto sopra descritto presuppone che la patologia di base non modifichi di per sé i vari elementi di tale profilo.
In questi casi acuti una singola dose da 1 g di acido tranexamico di solito è sufficiente per controllare il sanguinamento.
La somministrazione dell’acido tranexamico nella CID deve essere presa in considerazione solo se sono disponibili adeguate strumentazioni di laboratorio ematologico e in presenza di personale esperto.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi sulle interazioni.
Il trattamento concomitante con anticoagulanti deve avvenire sotto la stretta supervisione di un medico con esperienza in questo campo.
I medicinali che agiscono sull’emostasi devono essere somministrati con cautela nei pazienti trattati con l’acido tranexamico.
Esiste il rischio teorico di un potenziale aumento di formazione di trombi, come avviene con gli estrogeni.
In alternativa, l’azione antifibrinolitica del medicinale può essere antagonizzata con farmaci trombolitici.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse al farmaco (ADR) riferite all’interno di studi clinici e sulla base delle esperienze successive all’immissione in commercio sono elencate di seguito secondo la classificazione per sistemi e organi.
Elenco tabulare delle reazioni avverse Le reazioni avverse segnalate sono inserite nella tabella riportata di seguito e sono elencate in base alla classificazione primaria per sistemi e organi secondo MedDRA.
All’interno di ciascuna classe per sistemi ed organi, le reazioni avverse sono classificate per frequenza.
All’interno di ciascuna categoria di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Comune da ≥ 1/100 a < 1/10 Non comune da ≥ 1/1.000 a < 1/100 Frequenza non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Disturbi del sistema immunitario   Reazioni di ipersensibilità, inclusa anafilassi
Patologie del sistema nervoso   Convulsioni particolarmente in caso di uso scorretto (vedere paragrafi 4.3 e 4.4)
Patologie dell’occhio   Disturbi visivi, tra cui visione alterata dei colori
Patologie vascolari   Malessere associato a ipotensione con o senza perdita di coscienza (di solito in seguito a un’iniezione endovenosa troppo rapida, eccezionalmente dopo somministrazione orale), Trombosi arteriosa o venosa in qualsiasi sito
Patologie gastrointestinali Diarrea, Vomito, Nausea  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Dermatite allergica 
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

Gravidanza e allattamento

Le donne potenzialmente fertili devono usare contraccettivi efficaci durante il trattamento.
Gravidanza Non sono disponibili o sono diponibili in modo limitato informazioni dall’uso di acido tranexamico nelle donne in gravidanza.
Di conseguenza, anche se studi su animali non indicano effetti teratogeni, come precauzione di impiego, non si raccomanda l’uso dell’acido tranexamico durante il primo trimestre di gravidanza.
Dati clinici limitati sull’uso di acido tranexamico in diverse condizioni emorragiche durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza non hanno mostrato un effetto deleterio per il feto.
L’acido tranexamico può essere usato durante la gravidanza solo se i benefici attesi giustificano il potenziale rischio.
Allattamento L’acido tranexamico è escreto nel latte materno, perciò l’allattamento al seno non è raccomandato.
Fertilità Non esistono dati clinici sugli effetti dell’acido tranexamico sulla fertilità.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.