ACIDO IBANDR SAN 1CPR RIV150MG

13,00 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: SODIO IBANDRONATO MONOIDRATO
  • ATC: M05BA06
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 15/10/2015

Trattamento dell’osteoporosi nelle donne in postmenopausa a elevato rischio di frattura (vedere il paragrafo 5.1). È stata dimostrata una riduzione del rischio di fratture vertebrali; non è stata stabilita l’efficacia nelle fratture del collo del femore.
Ogni compressa rivestita con film contiene 150 mg di acido ibandronico (in forma di sodio ibandronato monoidrato). Eccipienti con effetto noto: Ogni compressa rivestita con film contiene 2,57 mg di lattosio (come monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità all’acido ibandronico o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Ipocalcemia • Anomalie dell’esofago che ritardano lo svuotamento esofageo, come stenosi o acalasia.
• Incapacità di mantenere la posizione eretta in piedi o da sedute per almeno 60 minuti.

Posologia

Posologia La dose raccomandata è una compressa rivestita con film da 150 mg una volta al mese.
È preferibile assumere la compressa lo stesso giorno di ogni mese.
Acido Ibandronico Sandoz deve essere assunto dopo un digiuno notturno (di almeno 6 ore) e un’ora prima dell’assunzione dei primi cibi e delle prime bevande (a esclusione dell’acqua) della giornata (vedere il paragrafo 4.5) o di qualsiasi altro prodotto medicinale o integratore assunti per via orale (incluso il calcio).
In caso di dimenticanza di una somministrazione, le pazienti devono essere istruite affinché prendano una compressa di Acido Ibandronico Sandoz da 150 mg il mattino successivo al giorno in cui si ricordano della dimenticanza, a meno che non manchino meno di 7 giorni alla successiva assunzione programmata.
In seguito le pazienti devono continuare ad assumere la dose una volta al mese, nel giorno programmato inizialmente.
Nel caso in cui manchino meno di 7 giorni alla successiva assunzione programmata, le pazienti devono attendere fino a tale data e continuare poi ad assumere una compressa una volta al mese, come da programma iniziale.
Le pazienti non devono assumere due compresse nella stessa settimana.
Se l’assunzione dietetica è inadeguata, le pazienti devono ricevere un integratore di calcio e/o vitamina D (vedere i paragrafi 4.4 e 4.5).
Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bisfosfonati per l’osteoporosi.
La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e rischi potenziali di Acido Ibandronico Sandoz, in particolare dopo 5 o più anni d’uso.
Popolazioni speciali Danno renale A causa della limitata esperienza clinica (vedere i paragrafi 4.4 e 5.2), acido ibandronico non è raccomandato nelle pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min.
Nelle pazienti con danno renale da lieve a moderato, con clearance della creatinina pari o superiore a 30 ml/min, non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Compromissione epatica Non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere il paragrafo 5.2).
Anziani (>65 anni) Non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere il paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica Non vi è un uso specifico di Acido Ibandronico Sandoz nei bambini al di sotto di 18 anni, Acido Ibandronico Sandoz non è stato studiato in questa popolazione (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
Modo di somministrazione Per uso orale.
• Le compresse devono essere deglutite intere, con un bicchiere di acqua (da 180 a 240 ml), con la paziente seduta o in piedi, in posizione eretta.
Non utilizzare acqua con elevata concentrazione di calcio.
Se potenzialmente esiste la possibilità di avere elevati livelli di calcio nell’acqua di rubinetto (acqua dura), si consiglia di utilizzare l’acqua in bottiglia con un basso contenuto di minerali.
• Le pazienti non devono sdraiarsi per un’ora dopo l’assunzione di Acido Ibandronico Sandoz.
• L’acqua naturale è l’unica bevanda che può essere assunta con Acido Ibandronico Sandoz.
• Le pazienti non devono masticare né succhiare le compresse, a causa del rischio potenziale di ulcerazioni orofaringee.

Avvertenze e precauzioni

Ipocalcemia L’ipocalcemia esistente deve essere corretta prima di iniziare la terapia con Acido Ibandronico Sandoz.
Anche altri disturbi del metabolismo osseo e minerale devono essere trattati efficacemente.
In tutte le pazienti è importante un’adeguata assunzione di calcio e vitamina D.
Irritazione gastrointestinale I bifosfonati somministrati per via orale possono causare irritazione locale della mucosa gastrointestinale superiore.
A causa di questi possibili effetti irritanti e del potenziale peggioramento della patologia di base, si deve prestare cautela quando si somministra Acido Ibandronico Sandoz a pazienti con disturbi del tratto gastrointestinale superiore in corso (per esempio esofago di Barrett, disfagia, altre malattie esofagee, gastrite, duodenite o ulcere noti).
Nelle pazienti in trattamento con bifosfonati orali sono state segnalate reazioni avverse quali esofagite, ulcere esofagee ed erosioni esofagee, in alcuni casi gravi e che richiedono l’ospedalizzazione, raramente con sanguinamento o seguite da stenosi esofagee o perforazione.
Il rischio di eventi avversi gravi a livello esofageo sembra essere maggiore nelle pazienti che non si sono attenute alle istruzioni di dosaggio e/o che continuano ad assumere bifosfonati per via orale dopo lo sviluppo di sintomi indicativi di irritazione esofagea.
Le pazienti devono prestare particolare attenzione ed essere in grado di attenersi alle istruzioni di dosaggio (vedere il paragrafo 4.2).
I medici devono prestare attenzione a qualsiasi segno o sintomo che indica una possibile reazione esofagea e le pazienti devono essere istruite affinché sospendano Acido Ibandronico Sandoz e consultino il medico se sviluppano disfagia, odinofagia, dolore retrosternale o insorgenza o peggioramento di pirosi.
Mentre negli studi clinici controllati non è stato osservato alcun aumento del rischio, con l’uso orale di bifosfonati vi sono state segnalazioni post-marketing di ulcere gastriche e duodenali, alcune delle quali gravi e con complicanze.
Poiché i farmaci antinfiammatori non steroidei e i bisfosfonati sono entrambi associati a irritazione gastrointestinale, si deve prestare cautela durante la somministrazione concomitante.
Osteonecrosi del canale uditivo esterno È stata riferita osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l'uso di bisfosfonati, prevalentemente in associazione a terapie a lungo termine.
Tra i possibili fattori di rischio dell'osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l'uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma.
L'eventualità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti trattati con bisfosfonati che presentano sintomi a carico dell'orecchio, tra cui infezioni croniche dell'orecchio.
Osteonecrosi della mandibola L’osteonecrosi della mandibola (ONM) è stata riportata molto raramente dopo l’immissione in commercio nei pazienti che hanno assunto Acido Ibandronico Sandoz per l’osteoporosi (vedere paragrafo 4.8) L’inizio del trattamento o di un nuovo ciclo di terapia deve essere posticipato nei pazienti con lesioni aperte non cicatrizzate dei tessuti molli all’interno del cavo orale.
Si raccomanda una visita odontoiatrica con un’appropriata profilassi dentale e una valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio prima del trattamento con Acido Ibandronico Sandoz in pazienti con fattori di rischio concomitanti.
Si devono considerare i seguenti fattori di rischio quando si valuta il rischio di un paziente di sviluppare ONM: • Potenza con cui il prodotto medicinale inibisce il riassorbimento dell’osso (rischio maggiore per i composti con potenza elevata), via di somministrazione (rischio maggiore con la somministrazione parenterale) e dose cumulativa in caso di terapia concomitante per il riassorbimento osseo.
• Cancro, condizioni di co-morbidità (es.
anemia, coagulopatie, infezione), fumo.
• Terapie concomitanti: corticosteroidi, chemioterapia, inibitori dell’angiogenesi, radioterapia alla testa e al collo.
• Scarsa igiene orale, malattia periodontale, dentiere scarsamente fissate, storia di patologia dentale, procedure dentali invasive come ad esempio le estrazioni dentarie.
Tutti i pazienti devono essere incoraggiati a mantenere una buona igiene orale, a sottoporsi ai controlli odontoiatrici di routine, e a riportare immediatamente qualsiasi sintomo orale come mobilità dentale, dolore o gonfiore, ulcere non guarite o secrezione durante il trattamento con Acido Ibandronico Sandoz.
Durante il trattamento, le procedure dentali invasive possono essere effettuate solo dopo attenta valutazione e devono essere evitate in stretta prossimità della somministrazione di Acido Ibandronico Sandoz.
Il piano di trattamento dei pazienti che sviluppano l’osteonecrosi della mandibola deve essere definito in stretta collaborazione con medico, dentista e chirurgo orale con esperienza sull’osteonecrosi della mandibola.
Un’interruzione temporanea del trattamento con Acido Ibandronico Sandoz deve essere presa in considerazione fino a che la condizione non si risolva e i fattori rischio siano mitigati laddove possibile.
Fratture atipiche del femore Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l’osteoporosi.
Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea.
Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato a evidenze di diagnostica per immagini di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa.
Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale.
È stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture.
Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale.
Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore.
Danno renale A causa della limitata esperienza clinica, acido ibandronico non è raccomandato nelle pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min (vedere il paragrafo 5.2).
Acido Ibandronico Sandoz contiene lattosio e sodio Questo medicinale contiene lattosio.
Le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa rivestita con film, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Interazioni

Interazione medicinali-cibo La biodisponibilità orale dell’acido ibandronico è generalmente ridotta in presenza di cibo.
In particolare i prodotti contenenti calcio incluso il latte, e altri cationi polivalenti (quali alluminio, magnesio e ferro), possono interferire con l’assorbimento di acido ibandronico, coerentemente con quanto rilevato negli studi sugli animali.
Pertanto le pazienti devono osservare un digiuno notturno (di almeno 6 ore) prima di assumere acido ibandronico e devono continuare a digiunare per un’ora dopo l’assunzione di acido ibandronico (vedere il paragrafo 4.2).
Interazione con altri medicinali Le interazioni metaboliche non sono considerate probabili, poiché l’acido ibandronico non inibisce i principali isoenzimi epatici umani P450 ed è stato dimostrato che non induce il sistema dei citocromi epatici P450 nel ratto (vedere il paragrafo 5.2).
L’acido ibandronico viene eliminato solo mediante escrezione renale e non è sottoposto ad alcuna biotrasformazione.
Integratori di calcio, antiacidi e alcuni medicinali orali contenenti cationi polivalenti È probabile che gli integratori di calcio, gli antiacidi e alcuni medicinali orali contenenti cationi polivalenti (quali alluminio, magnesio e ferro) interferiscano con l’assorbimento di acido ibandronico.
Pertanto le pazienti non devono assumere altri farmaci per via orale per almeno 6 ore prima dell’assunzione di acido ibandronico e per un’ora dopo l’assunzione di acido ibandronico.
Acido acetilsalicilico e FANS Poiché l’acido acetilsalicilico, i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e i bisfosfonati sono entrambi associati a irritazione gastrointestinale, si deve prestare cautela durante la somministrazione concomitante (vedere paragrafo 4.4). H2-antagonisti o inibitori di pompa protonica Delle oltre 1500 pazienti arruolate nello studio BM 16549, che metteva a confronto un regime posologico di acido ibandronico mensile con uno giornaliero, il 14% e il 18% assumeva bloccanti dei recettori H2 istaminergici o inibitori della pompa protonica, rispettivamente dopo uno e due anni.
Tra queste pazienti l’incidenza di eventi a carico del tratto gastrointestinale superiore in quelle trattate con acido ibandronico 150 mg una volta al mese è risultata simile a quella riscontrata nelle pazienti trattate con acido ibandronico 2,5 mg al giorno.
In volontari maschi sani e donne in postmenopausa, la somministrazione per via endovenosa di ranitidina ha determinato un aumento della biodisponibilità dell’acido ibandronico del 20% circa, probabilmente come risultato della ridotta acidità gastrica.
Tuttavia, poiché questo aumento è nell’ambito della normale variabilità della biodisponibilità dell’acido ibandronico, non si considera necessario effettuare alcun aggiustamento di dose quando Acido Ibandronico Sandoz viene somministrato in concomitanza con H2-antagonisti o con altri principi attivi che aumentano il pH gastrico.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse segnalate di maggiore gravità sono state reazione anafilattica/shock, fratture atipiche del femore, osteonecrosi della mandibola/mascella, irritazione gastrointestinale, infiammazione oculare (vedere paragrafo “Descrizione di reazioni avverse selezionate” e paragrafo 4.4).
Le reazioni avverse maggiormente segnalate sono artralgia e sintomi simil-influenzali.
Di solito questi sintomi sono stati associati alla prima dose, sono stati in genere di breve durata, di intensità lieve o moderata, e si sono risolti proseguendo il trattamento senza bisogno di ricorrere a misure correttive.
(vedere paragrafo “Malattia simil-influenzale”).
Tabella delle reazioni avverse Nella tabella 1 viene presentata una lista completa delle reazioni avverse conosciute.
La sicurezza del trattamento orale con acido ibandronico 2,5 mg al giorno è stata valutata in 1251 pazienti trattate nel corso di 4 studi clinici controllati con placebo; la maggior parte delle pazienti proveniva dallo studio principale di tre anni sulle fratture (MF4411).
In uno studio della durata di due anni su donne in postmenopausa affette da osteoporosi (BM 16549), la sicurezza complessiva di acido ibandronico 150 mg una volta al mese è risultata simile a quella di acido ibandronico 2,5 mg al giorno.
La percentuale complessiva di pazienti che hanno riportato una reazione avversa è stata del 22,7% e del 25,0% per acido ibandronico 150 mg una volta al mese, rispettivamente dopo uno e due anni.
Nella maggioranza dei casi non hanno comportato l’interruzione della terapia.
Le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi ela categoria di frequenza stabilite da MedDRA.
Le categorie di frequenza sono definite mediante la seguente convenzione: molto comune (>1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascun gruppo di frequenza le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1: le reazioni avverse nelle donne in postmenopausa che hanno ricevuto Acido Ibandronico Sandoz 150 mg una volta al mese o acido ibandronico 2,5 mg al giorno negli studi di fase III BM 16549 e MF 4411 e nell’esperienza post-marketing.
Classificazione per sistemi ed organi Comune Non comune Raro Molto raro
Disturbi del sistema immunitario  Esacerbazione dell’asma Reazioni di ipersensibilità Reazioni anafilattiche /shock *†
Disturbi del metabolismo e della nutrizione  Ipocalcemia†  
Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiro  
Patologie dell’occhio   Infiammazione oculare*† 
Patologie gastrointestinali* Esofagite, gastrite, malattia da reflusso gastroesofageo, dispepsia, diarrea, dolore addominale, nausea Esofagite incluse ulcerazioni esofagee o stenosi e disfagia, vomito, flatulenza Duodenite 
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea  Angioedema, edema del volto, orticaria Sindrome di Steven-Johnson †, eritema multiforme †, dermatite bollosa †
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia, mialgia, dolore muscoloscheletrico, crampi muscolari, rigidità muscoloscheletrica Dolore dorsale Fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore † Osteonecrosi della mandibola*†, osteonecrosi del canale uditivo esterno (reazione avversa per la classe dei bisfosfonati).
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Malattia simil influenzale* Affaticamento  
* Per ulteriori informazioni si veda sotto.
† identificate durante l’esperienza successiva alla commercializzazione.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Reazioni avverse gastrointestinali Nello studio sul trattamento mensile sono state incluse pazienti con anamnesi positiva per patologie gastrointestinali, comprese le pazienti affette da ulcera peptica, in assenza di sanguinamento o ricovero ospedaliero recenti, e le pazienti affette da dispepsia o reflusso sotto controllo farmacologico.
Per queste pazienti non sono emerse differenze nell’incidenza degli eventi avversi a carico del tratto superiore dell’apparato gastrointestinale tra il regime terapeutico con 150 mg una volta al mese e quello con 2,5 mg al giorno.
Malattia simil-influenzale La malattia simil-influenzale comprende eventi segnalati come reazioni di fase acuta o sintomi quali mialgia, artralgia, febbre, brividi, affaticamento, nausea, perdita dell’appetito o dolore alle ossa.
Osteonecrosi della mandibola/mascella Sono stati riportati casi di osteonecrosi della mandibola/mascella, prevalentemente in pazienti affetti da cancro trattati con medicinali che inibiscono il riassorbimento osseo, come l’acido ibandronico (vedere paragrafo 4.4).
Casi di osteonecrosi della mandibola/mascella sono stati riportati in seguito all’ immissione in commercio di acido ibandronico.
Infiammazione oculare Con l’utilizzo dell’acido ibandronico, sono stati segnalati eventi infiammatori oculari come uveiti, episcleriti e scleriti.
In alcuni casi, questi eventi non si sono risolti fino alla sospensione della terapia con acido ibandronico.
Reazioni anafilattiche/shock Sono stati segnalati casi di reazioni anafilattiche/shock, incluso eventi fatali, in pazienti trattati con acido ibandronico per via endovenosa.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazione-reazioni-avverse

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Acido Ibandronico Sandoz è solo per l’uso in donne in post-menopausa e non deve essere assunto in donne in età fertile.
Non vi sono dati adeguati relativi all’uso di acido ibandronico nelle donne in gravidanza.
Gli studi condotti sui ratti hanno mostrato una certa tossicità riproduttiva (vedere il paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
Acido Ibandronico Sandoz non deve essere usato durante la gravidanza.
Allattamento Non è noto se acido ibandronico venga escreto o meno nel latte materno umano.
Studi condotti su ratti femmine in allattamento hanno mostrato la presenza di bassi livelli di acido ibandronico nel latte materno in seguito a somministrazione endovenosa.
Acido Ibandronico Sandoz non deve essere usato durante l’allattamento.
Fertilità Non vi sono dati sugli effetti dell’acido ibandronico nell’uomo.
Negli studi di riproduzione condotti nei ratti utilizzando la somministrazione orale, l’acido ibandronico ha ridotto la fertilità.
Negli studi condotti nei ratti utilizzando la somministrazione endovenosa, l’acido ibandronico ha ridotto la fertilità a dosi giornaliere alte (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.