ABUTRAX INF EV 1FL 5MG/ML

249,24 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: PACLITAXEL ALBUMINA
  • ATC: L01CD01
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 17/10/2024

La monoterapia con Abutrax è indicata nel trattamento del tumore metastatico della mammella in pazienti adulti che hanno fallito il trattamento di prima linea per la malattia metastatica e per i quali la terapia standard, contenente antraciclina, non è indicata (vedere paragrafo 4.4). Abutrax in associazione con gemcitabina è indicato per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con adenocarcinoma metastatico del pancreas. Abutrax in associazione con carboplatino è indicato per il trattamento di prima linea del tumore del polmone non a piccole cellule, in pazienti adulti non candidati a chirurgia potenzialmente curativa e/o a radioterapia.
Ogni flaconcino contiene 100 mg di paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle. Dopo la ricostituzione, ogni mL di dispersione contiene 5 mg di paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
• Pazienti con un valore iniziale di conta dei neutrofili < 1 500 cellule/mm³.

Posologia

Abutrax deve essere somministrato esclusivamente sotto la supervisione di un oncologo qualificato in reparti specializzati nella somministrazione di agenti citotossici.
Non deve essere sostituito con altre formulazioni di paclitaxel.
Posologia Tumore della mammella La dose raccomandata di Abutrax è 260 mg/m², da somministrare per via endovenosa nell’arco di 30 minuti ogni 3 settimane.
Aggiustamento della dose durante il trattamento del tumore della mammella Nei pazienti che presentano neutropenia severa (conta dei neutrofili < 500 cellule/mm³ per una settimana o più) o neuropatia sensoriale severa durante la terapia con Abutrax, la dose dovrà essere ridotta a 220 mg/m² nei cicli successivi.
Nel caso si ripresentino neutropenia severa o neuropatia sensoriale severa, la dose dovrà essere ulteriormente ridotta a 180 mg/m².
Abutrax non deve essere somministrato finché la conta dei neutrofili non ritorna a > 1 500 cellule/mm³.
Per la neuropatia sensoriale di grado 3, sospendere il trattamento fino al ritorno al Grado 1 o 2, e in seguito ridurre la dose per tutti i cicli successivi.
Adenocarcinoma pancreatico La dose raccomandata di Abutrax in associazione con gemcitabina è di 125 mg/m², da somministrare per via endovenosa nell’arco di 30 minuti, nei giorni 1, 8 e 15 di ciascun ciclo di 28 giorni.
La dose raccomandata concomitante di gemcitabina è di 1 000 mg/m², da somministrare per via endovenosa nell’arco di 30 minuti immediatamente dopo aver completato la somministrazione di ABUTRAX, nei giorni 1, 8 e 15 di ciascun ciclo di 28 giorni.
Aggiustamento della dose durante il trattamento dell’adenocarcinoma pancreatico. Tabella 1: Riduzioni dei livelli della dose per i pazienti con adenocarcinoma pancreatico
Livello della dose Dose di Abutrax (mg/m²) Dose di Gemcitabina (mg/m²)
Dose completa 125 1000
1a riduzione del livello della dose 100 800
2a riduzione del livello della dose 75 600
Se è necessaria un’ulteriore riduzione della dose Interrompere il trattamento Interrompere il trattamento
Tabella 2: Modifiche della dose per neutropenia e/o trombocitopenia all’inizio di un ciclo o durante un ciclo per i pazienti con adenocarcinoma pancreatico
Giorno del ciclo Conta ANC(cellule/mm³)  Conta piastrinica (cellule/mm³) Dose di Abutrax Dose diGemcitabina
Giorno 1 < 1 500 OPPURE < 100 000 Ritardare la somministrazione fino al recupero
Giorno 8 ≥ 500 ma < 1 000 OPPURE ≥ 50 000 ma < 75 000 Ridurre le dosi di 1 livello
< 500 OPPURE < 50 000 Sospendere la somministrazione
Giorno 15: Se le dosi del giorno 8 sono state somministrate senza modifiche:
Giorno 15 ≥ 500 ma < 1 000 OPPURE ≥ 50 000 ma < 75 000 Trattare con il livello di dose del Giorno 8 e a seguire somministrare fattori di crescita dei WBC OPPURE Ridurre le dosi di 1 livello rispetto alle dosi del Giorno 8
< 500 OPPURE < 50 000 Sospendere la somministrazione
Giorno 15: Se le dosi del giorno 8 sono state ridotte:
Giorno 15 ≥ 1 000 E ≥ 75 000 Ritornare ai livelli di dose del Giorno 1 e a seguire somministrare fattori di crescita dei WBC OPPURE Trattare con le stesse dosi del Giorno 8
≥ 500 ma OPPURE ≥ 50 000 ma Trattare con il livello di dose del
< 1 000  < 75 000 Giorno 8 e a seguire somministrare fattori di crescita dei WBC OPPURE Ridurre le dosi di 1 livello rispetto alle dosi del Giorno 8
< 500 OPPURE < 50 000 Sospendere la somministrazione
Giorno 15: Se le dosi del Giorno 8 sono state sospese:
Giorno 15 ≥ 1 000 E ≥ 75 000 Ritornare ai livelli di dose del Giorno 1 e a seguire somministrare fattori di crescita dei WBC OPPURE Ridurre le dosi di 1 livello rispetto alle dosi del Giorno 1
≥ 500 ma < 1 000 OPPURE ≥ 50 000 ma < 75 000 Ridurre le dosi di 1 livello e a seguire somministrare fattori di crescita dei WBC OPPURE Ridurre le dosi di 2 livelli rispetto alle dosi del giorno 1
< 500 OPPURE < 50 000 Sospendere la somministrazione
Abbreviazioni: ANC = conta assoluta dei neutrofili (ANC = Absolute Neutrophil Count); WBC = leucociti (WBC = White Blood Cell) Tabella 3: Modifiche della dose per altre reazioni avverse al farmaco nei pazienti con adenocarcinoma pancreatico
Reazione avversa al farmaco (ADR) Dose di Abutrax Dose di Gemcitabina
Neutropenia febbrile: Grado 3 o 4 Sospendere la somministrazione fino alla scomparsa della febbre e a ANC ≥ 1 500; riprendere la dose al livello successivo più basso a
Neuropatia periferica: Grado 3 o 4 Sospendere la somministrazione fino al miglioramento a ≤ grado 1; riprendere la dose al livello successivo più bassoa Trattare con la stessa dose
Tossicità cutanea Grado 2 o 3 Ridurre la dose al livello successivo più bassoa; sospendere il trattamento se l’ADR persiste
Tossicità gastrointestinale: mucosite o diarrea di Grado 3 Sospendere la somministrazione fino al miglioramento a ≤ grado 1; riprendere la dose al livello successivo più bassoa
a Vedere la tabella 1 per le riduzioni dei livelli della dose Tumore del polmone non a piccole cellule La dose raccomandata di Abutrax è di 100 mg/m², da somministrare mediante infusione endovenosa nell’arco di 30 minuti, nei Giorni 1, 8 e 15 di ciascun ciclo di 21 giorni.
La dose raccomandata di carboplatino è AUC = 6 mg•min/mL, da somministrare solo il Giorno 1 di ogni ciclo di 21 giorni, iniziando non appena terminata la somministrazione di Abutrax.
Aggiustamento della dose durante il trattamento del tumore del polmone non a piccole cellule. Abutrax non deve essere somministrato il Giorno 1 del ciclo finché la conta assoluta dei neutrofili (ANC) non sia ≥ 1 500 cellule/mm³ e la conta piastrinica non sia ≥ 100 000 cellule/mm³.
Per ogni dose settimanale successiva di Abutrax, i pazienti devono avere una ANC ≥ 500 cellule/mm³ e una conta piastrinica > 50 000 cellule/mm³; in caso contrario la dose deve essere sospesa fino al recupero di tali valori.
Quando i valori tornano a tali livelli, riprendere la somministrazione la settimana successiva secondo i criteri indicati nella Tabella 4.
Ridurre la dose successiva solo se i criteri della Tabella 4 vengono soddisfatti.
Tabella 4: Riduzioni della dose per tossicità ematologiche nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule
Tossicità ematologica Insorgenza Dose di Abutrax (mg/m²) ¹ Dose di carboplatino(AUC mg•min/mL) ¹
ANC al nadir < 500/mm³ con febbre neutropenica > 38°C OPPURE Rinvio del ciclo successivo a causa di neutropenia² persistente (ANC al nadir < 1 500/mm³) OPPURE ANC al nadir < 500/mm³ per > 1 settimana Prima 75 4,5
Seconda 50 3,0
Terza Interrompere il trattamento
Piastrine al nadir < 50 000/mm³ Prima 75 4,5
Seconda Interrompere il trattamento
1 Il Giorno 1 del ciclo di 21 giorni ridurre la dose di Abutrax e carboplatino contemporaneamente.
Nei Giorni 8 o 15 del ciclo di 21 giorni ridurre la dose di Abutrax; ridurre la dose di carboplatino al ciclo successivo.
² Per un massimo di 7 giorni dopo la dose programmata del Giorno 1 del ciclo successivo.
Per tossicità cutanea di Grado 2 o 3, diarrea di Grado 3 o mucosite di Grado 3, interrompere il trattamento fino al miglioramento della tossicità a ≤ Grado 1, poi riprendere il trattamento secondo le linee guida riportate nella Tabella 5.
Per neuropatia periferica di Grado ≥ 3, sospendere il trattamento fino al ritorno della condizione a ≤ Grado 1.
Il trattamento può essere ripreso al successivo livello di dose più basso nei cicli seguenti, secondo le linee guida riportate nella Tabella 5.
Per qualsiasi altra tossicità non ematologica di Grado 3 o 4, interrompere il trattamento fino al miglioramento della tossicità a ≤ Grado 2, poi riprendere il trattamento secondo quanto riportato nella Tabella 5.
Tabella 5: Riduzioni della dose per tossicità non ematologiche nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule
Tossicità non-ematologica Comparsa Dose di Abutrax (mg/m²) ¹ Dose dicarboplatino (AUC mg•min/mL) ¹
Tossicità cutanea di Grado 2 o 3 Diarrea di Grado 3 Mucosite di Grado 3 Neuropatia periferica di Grado ≥ 3 Qualsiasi altra tossicità non ematologica di Grado 3 o 4 Prima 75 4,5
Seconda 50 3,0
Terza Interrompere il trattamento
Tossicità cutanea, diarrea o mucosite di Grado 4 Prima Interrompere il trattamento
¹ Il Giorno 1 del ciclo di 21 giorni ridurre la dose di Abutrax e carboplatino contemporaneamente.
Nei Giorni 8 o 15 del ciclo di 21 giorni ridurre la dose di Abutrax; ridurre la dose di carboplatino al ciclo successivo.
Popolazioni speciali Compromissione epatica Per i pazienti con compromissione epatica lieve (bilirubina totale da > 1 a ≤ 1,5 x ULN e aspartato aminotransferasi [AST] ≤ 10 x ULN) non è richiesto un aggiustamento della dose, indipendentemente dall’indicazione.
Le dosi sono le stesse previste per i pazienti con funzionalità epatica normale.
Per i pazienti affetti da tumore metastatico della mammella e per i pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule con compromissione epatica da moderata a severa (bilirubina totale da > 1,5 a ≤ 5 x ULN e AST ≤ 10 x ULN), si raccomanda una riduzione della dose del 20%.
La dose ridotta può essere aumentata fino alla dose prevista per i pazienti con funzione epatica normale, se il paziente tollera il trattamento per almeno due cicli (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Per i pazienti affetti da adenocarcinoma metastatico del pancreas con compromissione epatica da moderata a severa, non esistono dati sufficienti da consentire raccomandazioni posologiche (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Per i pazienti con bilirubina totale > 5 x ULN o AST > 10 x ULN, non esistono dati sufficienti da consentire raccomandazioni posologiche, indipendentemente dall’indicazione (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Compromissione renale Per i pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina stimata da ≥ 30 a < 90 mL/min) non è necessario un aggiustamento della dose iniziale di Abutrax.
Non sono disponibili dati sufficienti per raccomandare modifiche della dose di Abutrax in pazienti affetti da severa compromissione renale o malattia renale allo stadio terminale (clearance della creatinina stimata < 30 mL/min) (vedere paragrafo 5.2).
Anziani Per i pazienti di età uguale o superiore a 65 anni non sono raccomandate ulteriori riduzioni della dose, oltre a quelle previste per tutti i pazienti.
Dei 229 pazienti trattati in monoterapia con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle per il tumore della mammella in uno studio randomizzato, il 13% aveva almeno 65 anni di età e < 2% aveva un’età uguale o superiore a 75 anni.
Non sono emerse in modo rilevante tossicità più frequenti nei pazienti di almeno 65 anni di età trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle.
Tuttavia, una successiva analisi condotta in 981 pazienti trattati in monoterapia con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle per tumore metastatico della mammella, il 15% dei quali aveva un’età ≥ 65 anni e il 2% un’età ≥ 75 anni, ha evidenziato un’incidenza più elevata di epistassi, diarrea, disidratazione, spossatezza ed edema periferico nei pazienti di età ≥ 65 anni.
Dei 421 pazienti con adenocarcinoma pancreatico trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle, in associazione con gemcitabina in uno studio randomizzato, il 41% aveva un’età uguale o superiore a 65 anni e il 10% aveva un’età uguale o superiore a 75 anni.
Nei pazienti di età uguale o superiore a 75 anni trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle e gemcitabina, si è registrata una maggiore incidenza di reazioni avverse serie e di reazioni avverse che hanno comportato l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti con adenocarcinoma pancreatico di età uguale o superiore a 75 anni devono essere valutati attentamente prima di prendere in considerazione il trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Dei 514 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle, in associazione con carboplatino in uno studio randomizzato, il 31% aveva un’età uguale o superiore a 65 anni e il 3,5% aveva un’età uguale o superiore a 75 anni.
Eventi di mielosoppressione, neuropatia periferica e artralgia sono stati più frequenti nei pazienti di età uguale o superiore a 65 anni, rispetto ai pazienti di età inferiore a 65 anni.
L’esperienza nell’uso di paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle /carboplatino in pazienti di età uguale o superiore a 75 anni è limitata.
I modelli di farmacocinetica/farmacodinamica, con l’utilizzo di dati derivati da 125 pazienti con tumori solidi in stadio avanzato, indicano che i pazienti di età ≥ 65 anni possono essere più soggetti allo sviluppo di neutropenia nel corso del primo ciclo di trattamento.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 0 e meno di 18 anni non sono state stabilite.
I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2 ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Abutrax nella popolazione pediatrica per l’indicazione del tumore metastatico della mammella, dell’adenocarcinoma pancreatico o del tumore del polmone non a piccole cellule.
Modo di somministrazione Somministrare la dispersione ricostituita di Abutrax per via endovenosa utilizzando un set per infusione dotato di un filtro da 15 mcm.
Dopo la somministrazione, si raccomanda di lavare la linea di infusione con soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/mL (0,9%) per assicurare la somministrazione della dose completa.
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Abutrax è una formulazione di paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle, la quale può avere proprietà farmacologiche sostanzialmente diverse da quelle di altre formulazioni di paclitaxel (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
Non deve essere sostituita con altre formulazioni di paclitaxel.
Ipersensibilità Sono stati riportati rari casi di severe reazioni di ipersensibilità, compresi eventi molto rari di reazioni anafilattiche ad esito fatale.
In caso di gravi reazioni di ipersensibilità è opportuno sospendere immediatamente il medicinale, istituire una terapia sintomatica e non somministrare nuovamente paclitaxel al paziente.
Ematologia La soppressione del midollo osseo (principalmente neutropenia) è frequente in seguito a terapia con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle.
La neutropenia è correlata alla dose ed è una forma di tossicità dose-limitante.
Durante la terapia con Abutrax si devono eseguire frequenti controlli della conta emocromocitometrica.
Il paziente non deve essere nuovamente sottoposto a cicli successivi di Abutrax fino a quando i neutrofili non tornano a livelli di > 1 500 cellule/mm³ e le piastrine a livelli di > 100 000 cellule/mm³ (vedere paragrafo 4.2).
Neuropatia La neuropatia sensoriale è frequente in seguito a terapia con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle, anche se lo sviluppo di sintomi severi è meno comune.
Una neuropatia sensoriale di Grado 1 o 2 non richiede in generale alcuna riduzione della dose.
Quando Abutrax è utilizzato in monoterapia, qualora si sviluppi una neuropatia sensitiva di Grado 3, la terapia dovrà essere sospesa finché la condizione ritorna al Grado 1 o 2, e in seguito si raccomanda di ridurre la dose per tutti i cicli successivi di Abutrax (vedere paragrafo 4.2).
Per l’uso combinato di Abutrax e gemcitabina, se si sviluppa neuropatia periferica di Grado 3 o superiore, sospendere Abutrax; continuare il trattamento con gemcitabina alla stessa dose.
Riprendere Abutrax ad una dose ridotta quando la neuropatia periferica scende al Grado 0 o 1 (vedere paragrafo 4.2).
Per l’uso combinato di Abutrax e carboplatino, in presenza di neuropatia periferica di Grado 3 o superiore, il trattamento deve essere sospeso fino al miglioramento al Grado 0 o 1, e in seguito la dose di Abutrax e carboplatino deve essere ridotta per tutti i cicli successivi (vedere paragrafo 4.2).Sepsi La sepsi è stata osservata con un’incidenza del 5% nei pazienti con o senza neutropenia, trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in associazione con gemcitabina.
Complicanze dovute alla presenza del tumore del pancreas, in particolare con ostruzione biliare o presenza di stent biliare, sono state identificate come importanti fattori coinvolti.
Se un paziente ha la febbre (indipendentemente dalla conta dei neutrofili), deve essere iniziato il trattamento con antibiotici ad ampio spettro.
In caso di neutropenia febbrile, sospendere Abutrax e gemcitabina fino alla scomparsa della febbre e fino ad un valore di ANC ≥ 1 500 cellule/mm³, poi riprendere il trattamento a livelli di dose ridotti (vedere paragrafo 4.2).
Polmonite La polmonite si è verificata nell’1% dei pazienti quando paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle è stato utilizzato in monoterapia e nel 4% dei pazienti quando paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle è stato utilizzato in associazione con gemcitabina.
Monitorare attentamente tutti i pazienti per rilevare segni e sintomi di polmonite.
Una volta esclusa un’eziologia infettiva e accertata la diagnosi di polmonite, interrompere definitivamente il trattamento con Abutrax e gemcitabina e iniziare immediatamente un’idonea terapia con misure di supporto (vedere paragrafo 4.2).
Compromissione epatica Poiché la tossicità del paclitaxel può aumentare in caso di compromissione epatica, la somministrazione di Abutrax in pazienti con compromissione epatica richiede cautela.
I pazienti con compromissione epatica possono presentare un maggior rischio di tossicità, soprattutto in seguito a mielosoppressione; tali pazienti vanno tenuti sotto attento controllo, in quanto possono sviluppare forme di mielosoppressione profonda.
Abutrax non è raccomandato nei pazienti con bilirubina totale > 5 x ULN o AST > 10 x ULN.
Inoltre, Abutrax non è raccomandato nei pazienti affetti da adenocarcinoma metastatico del pancreas con compromissione epatica da moderata a severa (bilirubina totale > 1,5 x ULN e AST ≤ 10 x ULN) (vedere paragrafo 5.2).
Cardiotossicità Sono state osservate rare segnalazioni di insufficienza cardiaca congestizia e disfunzione ventricolare sinistra tra i soggetti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle.
La maggior parte dei soggetti era stata esposta in precedenza a medicinali cardiotossici, come antracicline, o aveva cardiopatie pregresse.
Pertanto, i pazienti trattati con Abutrax devono essere sottoposti ad attento monitoraggio al fine di rilevare l’insorgenza di eventi cardiaci.
Metastasi del SNC L’efficacia e la sicurezza di paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle nei pazienti con metastasi a livello del sistema nervoso centrale (SNC) non sono state stabilite.
Le metastasi del SNC non sono generalmente ben controllate dalla chemioterapia sistemica.
Sintomi gastrointestinali In caso di nausea, vomito e diarrea dopo la somministrazione di Abutrax, i pazienti possono essere sottoposti a terapia con antiemetici e agenti costipanti di uso comune.
Patologie dell’occhio In pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle sono stati riportati casi di edema maculare cistoide (EMC).
I pazienti con compromissione della vista devono sottoporsi ad un tempestivo e completo esame oftalmologico.
Nel caso in cui venga diagnosticata la EMC, il trattamento con Abutrax deve essere interrotto e si deve iniziare un trattamento appropriato (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti di età uguale o superiore a 75 anni Per i pazienti di età uguale o superiore a 75 anni, non è stato dimostrato un beneficio del trattamento con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in associazione a gemcitabina, rispetto a gemcitabina in monoterapia.
Nei pazienti molto anziani (≥ 75 anni) trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle e gemcitabina, si è registrata una maggiore incidenza di reazioni avverse gravi e di reazioni avverse che hanno comportato la sospensione del trattamento, tra cui tossicità ematologica, neuropatia periferica, diminuzione dell’appetito e disidratazione.
Nei pazienti con adenocarcinoma pancreatico di età uguale o superiore a 75 anni, valutare attentamente la capacità di tollerare Abutrax in associazione con gemcitabina, tenendo conto in particolare dello stato del paziente, delle co-morbilità e del maggiore rischio di infezioni (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Altro Sebbene i dati disponibili siano limitati, non è stato dimostrato un chiaro beneficio in termini di sopravvivenza globale prolungata nei pazienti con adenocarcinoma pancreatico che presentano livelli normali di CA 19-9 prima dell’inizio del trattamento con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle e gemcitabina (vedere paragrafo 5.1).
Erlotinib non deve essere somministrato in combinazione con paclitaxel più gemcitabina (vedere paragrafo 4.5).
Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per mL di soluzione ricostituita, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Il metabolismo di paclitaxel è catalizzato in parte dagli isoenzimi CYP2C8 e CYP3A4 del citocromo P450 (vedere paragrafo 5.2).
Pertanto, in assenza di uno studio di farmacocinetica d’interazione farmaco-farmaco, occorre esercitare cautela nel somministrare paclitaxel in concomitanza con medicinali di cui sono note le proprietà di inibizione dell’isoenzima CYP2C8 o CYP3A4 (ad es.
ketoconazolo e altri antifungini derivati dell’imidazolo, eritromicina, fluoxetina, gemfibrozil, clopidogrel, cimetidina, ritonavir, saquinavir, indinavir e nelfinavir) poiché la tossicità del paclitaxel può aumentare a causa della maggiore esposizione al paclitaxel.
Somministrare paclitaxel in concomitanza con medicinali di cui sono note le proprietà di induzione dell’isoenzima CYP2C8 o CYP3A4 (ad es.
rifampicina, carbamazepina, fenitoina, efavirenz, nevirapina) non è raccomandato perché l’efficacia può essere compromessa a causa delle minori esposizioni al paclitaxel.
Paclitaxel e gemcitabina non hanno una via metabolica comune.
La clearance del paclitaxel è determinata principalmente dal metabolismo mediato dal CYP2C8 e dal CYP3A4, seguito dall’escrezione biliare, mentre gemcitabina è inattivata dalla citidina deaminasi, e successiva escrezione urinaria.
Le interazioni farmacocinetiche tra paclitaxel in forma di nanoparticelle legate all’albumina e gemcitabina non sono state valutate nell’uomo.
Uno studio di farmacocinetica è stato condotto con paclitaxel in forma di nanoparticelle legate ad albumina e carboplatino in pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule.
Non vi sono state interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti fra paclitaxel in forma di nanoparticelle legate ad albumina e carboplatino.
Abutrax è indicato in monoterapia per il tumore della mammella, in associazione con gemcitabina per l’adenocarcinoma pancreatico o in associazione con carboplatino per il tumore del polmone non a piccole cellule (vedere paragrafo 4.1).
Abutrax non deve essere utilizzato in concomitanza con altri agenti antitumorali.
Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le più comuni reazioni avverse clinicamente rilevanti associate all’uso di paclitaxel in forma di nanoparticelle legate ad albumina sono state neutropenia, neuropatia periferica, artralgia/mialgia e patologie gastrointestinali.
Tabella delle reazioni avverse Nella tabella 6 sono elencate le reazioni avverse associate a paclitaxel in forma di nanoparticelle legate ad albumina in monoterapia per ogni dosaggio e per ogni indicazione durante gli studi clinici (N = 789), paclitaxel in associazione con gemcitabina per l’adenocarcinoma pancreatico nello studio clinico di fase III (N = 421), paclitaxel in forma di nanoparticelle legate ad albumina in associazione con carboplatino per il tumore del polmone non a piccole cellule nello studio clinico di fase III (N = 514) e derivanti dall’uso postcommercializzazione.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1 000, < 1/100); raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000); molto raro (< 1/10 000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna categoria di frequenza le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 6: Reazioni avverse segnalate con paclitaxel
  Monoterapia Terapia di associazione con gemcitabina Terapia di associazione con carboplatino
(N = 789) (N=421) (N = 514)
Infezioni ed infestazioni 
Comune Infezione, infezione delle vie urinarie, follicolite, infezione delle vie respiratorie superiori, candidiasi, sinusite. Sepsi, polmonite, candidiasi orale. Polmonite, bronchite, infezione delle vie respiratorie superiori, infezione delle vie urinarie.
Non comune Sepsi¹, sepsi neutropenica¹, polmonite, candidiasi orale, nasofaringite, cellulite, herpes simplex, infezione virale, herpes zoster, infezione micotica, infezione correlata a catetere, infezione in sede di iniezione.  Sepsi, candidiasi orale.
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) 
Non comune Necrosi di tumore, dolore metastatico.  
Patologie del sistema emolinfopoietico 
Molto comune Mielosoppressione, neutropenia, trombocitopenia, anemia, leucopenia, linfopenia. Neutropenia, trombocitopenia, anemia. Neutropenia³, trombocitopenia³, anemia³, leucopenia.³
Comune Neutropenia febbrile. Pancitopenia. Neutropenia febbrile, linfopenia.
Non comune  Porpora trombotica trombocitopenica. Pancitopenia.
Raro Pancitopenia.  
Disturbi del sistema immunitario 
Non comune Ipersensibilità.  Ipersensibilità a farmaci, ipersensibilità.
Raro Ipersensibilità severa.¹  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione 
Molto comune Anoressia. Disidratazione, appetito ridotto, ipokaliemia. Appetito ridotto.
Comune Disidratazione, appetito ridotto, ipokaliemia.  Disidratazione.
Non comune Ipofosfatemia, ritenzione di liquidi, ipoalbuminemia, polidipsia, iperglicemia, ipocalcemia, ipoglicemia, iponatremia.  
Non nota Sindrome da lisi tumorale¹  
Disturbi psichiatrici 
Molto comune  Depressione, insonnia. 
ComuneDepressione, insonnia, ansia.Ansia.Insonnia.
Non comuneIrrequietezza.  
Patologie del sistema nervoso  
Molto comune Neuropatia periferica, neuropatia, ipoestesia, parestesia. Neuropatia periferica, capogiro, cefalea, disgeusia. Neuropatia periferica.
Comune Neuropatia sensoriale periferica, capogiro, neuropatia motoria periferica, atassia, cefalea, disturbo sensoriale, sonnolenza, disgeusia.  Capogiro, cefalea, disgeusia.
Non comune Polineuropatia, areflessia, sincope, capogiro posturale, discinesia, iporeflessia, nevralgia, dolore neuropatico, tremore, perdita sensoriale. Paralisi del VII nervo cranico. 
Non nota Paralisi di nervi cranici multipli.¹  
Patologie dell’occhio  
Comune Visione offuscata, lacrimazione aumentata, occhio secco, cheratocongiuntivite secca, madarosi Lacrimazione aumentata. Visione offuscata.
Non comune Acuità visiva ridotta, visione alterata, irritazione oculare, dolore oculare, congiuntivite, disturbo visivo, prurito oculare, cheratite. Edema maculare cistoide. 
Raro Edema maculare cistoide.1.  
Patologie dell’orecchio e del labirinto  
Comune Vertigine.  
Non comune Tinnito, dolore all’orecchio.  
Patologie cardiache  
Comune Aritmia, tachicardia, tachicardia sopraventricolare. Insufficienza cardiaca congestizia, tachicardia. 
Raro Arresto cardiaco, insufficienza cardiaca congestizia, disfunzione del ventricolo sinistro, blocco atrioventricolare¹, bradicardia.  
Patologie vascolari  
Comune Ipertensione, linfedema, rossore, vampate di calore. Ipotensione, ipertensione. Ipotensione, ipertensione.
Non comune Ipotensione, ipotensione ortostatica, sensazione di freddo alle estremità. Rossore. Rossore.
RaroTrombosi.  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  
Molto comune  Dispnea, epistassi, tosse. Dispnea.
Comune Polmonite interstiziale², dispnea, epistassi, dolore faringolaringeo, tosse, rinite, rinorrea. Polmonite, congestione nasale. Emottisi, epistassi, tosse.
Non comune Embolia polmonare, tromboembolia del polmone, versamento della pleura, dispnea da esercizio fisico, congestione sinusale, rumori respiratori diminuiti, tosse produttiva, rinite allergica, raucedine, congestione nasale, secchezza nasale, respiro sibilante. Gola secca, secchezza nasale. Polmonite.
Non nota Paresi delle corde vocali.
¹
  
Patologie gastrointestinali  
Molto comune Diarrea, vomito, nausea, stipsi, stomatite. Diarrea, vomito, nausea, stipsi, dolore addominale, dolore addominale alto. Diarrea, vomito, nausea, stipsi.
Comune Malattia da reflusso gastroesofageo, dispepsia, dolore addominale, distensione dell’addome, dolore addominale alto, ipoestesia orale. Ostruzione intestinale, colite, stomatite, bocca secca. Stomatite, dispepsia, disfagia, dolore addominale.
Non comune Emorragia rettale, disfagia, flatulenza, glossodinia, bocca.
secca, dolore gengivale, feci liquide, esofagite, dolore addominale basso, ulcerazione della bocca, dolore orale.
  
Patologie epatobiliari  
Comune  Colangite. Iperbilirubinemia.
Non comune Epatomegalia.  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  
Molto comune Alopecia, eruzione cutanea. Alopecia, eruzione cutanea. Alopecia, eruzione cutanea.
Comune Prurito, cute secca, patologia delle unghie, eritema, pigmentazione/alterazione del colore delle unghie, iperpigmentazione cutanea, onicolisi, alterazioni ungueali. Prurito, cute secca, patologia delle unghie. Prurito, patologia delle unghie.
Non comuneReazione di fotosensibilità, orticaria, dolore cutaneo, prurito generalizzato, esantema pruriginoso, malattia della pelle, disturbo della pigmentazione, iperidrosi, onicomadesi, eruzione eritematosa, eruzione cutanea generalizzata, dermatite, sudorazioni notturne, eruzione maculo-papulare, vitiligine, ipotricosi, dolorabilità del letto ungueale, fastidio ungueale, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea papulare, lesione cutanea, gonfiore facciale. Esfoliazione cutanea, dermatite allergica, orticaria.
Molto raroSindrome di Stevens-Johnson¹, necrolisi epidermica tossica.¹  
Non notaSindrome da eritrodisestesia palmoplantare1,4, scleroderma.¹  
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Molto comune Artralgia, mialgia. Artralgia, mialgia, dolore a un arto. Artralgia, mialgia.
Comune Dolore dorsale, dolore ad un arto, dolore osseo, crampi muscolari, dolori agli arti. Debolezza muscolare, dolore osseo. Dolore dorsale, dolore ad un arto, dolore muscoloscheletrico.
Non comune Dolore della parete toracica, debolezza muscolare, dolore al collo, dolore inguinale, spasmi muscolari, dolore muscoloscheletrico, dolore al fianco, fastidio agli arti, debolezza muscolare.  
Patologie renali e urinarie
Comune  Insufficienza renale acuta. 
Non comune Ematuria, disuria, pollachiuria, nicturia, poliuria, incontinenza urinaria. Sindrome uremica emolitica. 
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Non comune Dolore mammario.  
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune Stanchezza, astenia, piressia. Stanchezza, astenia, piressia, edema periferico, brividi. Stanchezza, astenia, edema periferico.
Comune Malessere, letargia, debolezza, edema periferico, infiammazione della mucosa, dolore, brividi febbrili, edema, performance status diminuito, dolore toracico, malattia simil-influenzale, iperpiressia. Reazione nel sito di infusione. Piressia, dolore toracico.
Non comune Fastidio al torace, andatura anormale, gonfiore, reazione in sede di iniezione.  Infiammazione della mucosa, stravaso in sede di infusione, infiammazione in sede di infusione, eruzione cutanea in sede di infusione.
Raro Stravaso.  
Esami diagnostici
Molto comune  Peso diminuito, alanina aminotransferasi aumentata. 
Comune Peso diminuito, alanina aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata, ematocrito diminuito, conta eritrocitaria diminuita, temperatura corporea aumentata, gamma-glutamiltransferasi aumentata, fosfatasi alcalina.
ematica aumentata.
Aspartato aminotransferasi aumentata, bilirubina ematica aumentata, creatinina ematica aumentata. Peso diminuito, alanina aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata.
Non comune Pressione arteriosa aumentata, peso aumentato, lattico-deidrogenasi ematica aumentata, creatinina ematica aumentata, glucosio ematico aumentato, fosforo ematico aumentato, potassio ematico diminuito, bilirubina aumentata.  
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Non comune Contusione.  
Raro Fenomeno di richiamo da radiazioni, polmonite da radiazioni.  
1 Come segnalato nel monitoraggio post-commercializzazione di paclitaxel in forma di nanoparticelle legate ad albumina.
² La frequenza della polmonite è calcolata combinando i dati su 1310 pazienti in studi clinici, trattati con paclitaxel in forma di nanoparticelle legate ad albumina in monoterapia per tumore della mammella e per altre indicazioni.
³ Basato su valutazioni di laboratorio: massimo grado di mielosoppressione (popolazione trattata).
4 In alcuni pazienti precedentemente esposti a capecitabina.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Questo paragrafo riporta le reazioni avverse più comuni e clinicamente rilevanti relative a paclitaxel in forma di nanoparticelle legate ad albumina.
Le reazioni avverse sono state valutate in 229 pazienti con tumore metastatico della mammella trattati con 260 mg/m² di paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle una volta ogni tre settimane nello studio clinico pivotal di fase III (paclitaxel legato ad albumina formulato in nanoparticelle in monoterapia).
Le reazioni avverse sono state valutate in 421 pazienti con tumore metastatico del pancreas trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in associazione con gemcitabina (125 mg/m² di paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in associazione con gemcitabina, a una dose di 1 000 mg/m² somministrata nei Giorni 1, 8 e 15 di ogni ciclo di 28 giorni) e in 402 pazienti trattati con gemcitabina in monoterapia, sottoposti a trattamento sistemico di prima linea per adenocarcinoma metastatico del pancreas (paclitaxel/gemcitabina).
Le reazioni avverse sono state valutate in 514 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in associazione con carboplatino (100 mg/m² di paclitaxel somministrato nei Giorni 1, 8 e 15 di ogni ciclo di 21 giorni in associazione con carboplatino somministrato il giorno 1 di ogni ciclo) nello studio clinico di fase III randomizzato, controllato (paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle /carboplatino).
La tossicità associata a taxani riferita dal paziente è stata valutata mediante i 4 sottogruppi del questionario Functional Assessment of Cancer Therapy (FACT)-Taxani.
Utilizzando l’analisi di misure ripetute, 3 dei 4 sottogruppi (neuropatia periferica, dolore alle mani/piedi e udito) risultavano a favore di paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle e carboplatino (p ≤ 0,002).
Per l’altro sottogruppo (edema), non vi sono state differenze fra i bracci di trattamento.
Infezioni ed infestazioni Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle /gemcitabina La sepsi è stata osservata con un’incidenza del 5% nei pazienti con o senza neutropenia, trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in associazione con gemcitabina durante la conduzione di uno studio clinico nell’adenocarcinoma pancreatico.
Dei 22 casi di sepsi riportati nei pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in associazione con gemcitabina, 5 hanno avuto esito fatale.
Le complicanze dovute al preesistente tumore del pancreas, in particolare ostruzione biliare o presenza di stent biliare, sono state identificate come importanti fattori coinvolti.
Se un paziente ha la febbre (indipendentemente dalla conta dei neutrofili), deve essere iniziato il trattamento con antibiotici ad ampio spettro.
In caso di neutropenia febbrile, sospendere Abutrax e gemcitabina fino alla scomparsa della febbre e a un ANC ≥ 1 500 cellule/mm³, poi riprendere il trattamento a livelli di dose ridotti (vedere paragrafo 4.2).
Patologie del sistema emolinfopoietico Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in monoterapia -tumore metastatico della mammella In pazienti con tumore metastatico della mammella, la forma di tossicità ematologica più frequente è risultata essere la neutropenia (riportata nel 79% dei pazienti), peraltro rapidamente reversibile e correlata al dosaggio; la leucopenia è stata riscontrata nel 71% dei pazienti.
Una neutropenia di grado 4 (< 500 cellule/mm³) si è verificata nel 9% dei pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle.
In quattro pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle si è manifestata neutropenia febbrile.
Forme di anemia (Hb < 10 g/dL) sono state osservate nel 46% dei pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle, con particolare gravità (Hb < 8 g/dL) in tre casi.
Nel 45% dei pazienti si è verificata linfopenia.
Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle /gemcitabina La tabella 7 riporta la frequenza e la gravità delle anomalie ematologiche rilevate in laboratorio per i pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in associazione con gemcitabina o con gemcitabina da sola.
Tabella 7: Anomalie ematologiche rilevate in laboratorio nello studio sull’adenocarcinoma pancreatico
  Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle (125 mg/m²)/gemcitabina Gemcitabina 
Grado 1-4 (%) Grado 3-4 (%) Grado 1-4 (%) Grado 3-4 (%)
Anemia a,b 97 13 96 12
Neutropenia a,b 73 38 58 27
Trombocitopenia b,c 74 13 70 9
a 405 pazienti valutati nel gruppo trattato con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle /gemcitabina b 388 pazienti valutati nel gruppo trattato con gemcitabina c 404 pazienti valutati nel gruppo trattato con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle /gruppo trattato con gemcitabina Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle/carboplatino Anemia e trombocitopenia sono state riportate più comunemente nel braccio paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle e carboplatino rispetto al braccio con paclitaxel e carboplatino (rispettivamente, 54% vs 28% e 45% vs 27%).
Patologie del sistema nervoso Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in monoterapia-tumore metastatico della mammella In generale, la frequenza e la gravità della neurotossicità nei pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle è risultata correlata alla dose.
Nel 68% dei pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle è stata riscontrata neuropatia periferica (principalmente neuropatia sensitiva di Grado 1 o 2), di cui il 10% era di Grado 3; non si sono verificati casi di Grado 4.
Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle/gemcitabina Per i pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in associazione con gemcitabina, il tempo mediano alla prima comparsa di neuropatia periferica di Grado 3 è stato di 140 giorni.
Il tempo mediano al miglioramento di almeno 1 grado è stato di 21 giorni, e il tempo mediano al miglioramento della neuropatia periferica da Grado 3 a Grado 0 o 1 è stato di 29 giorni.
Dei pazienti che hanno interrotto il trattamento a causa della neuropatia periferica, il 44% (31/70 pazienti) è stato in grado di riprendere il paclitaxel a una dose ridotta.
Nessuno dei pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in associazione con gemcitabina ha avuto neuropatia periferica di grado 4.
Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle/carboplatino Per i pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle e carboplatino, il tempo mediano alla prima comparsa di neuropatia periferica di Grado 3 correlata al trattamento è stato di 121 giorni, mentre il tempo mediano al miglioramento della neuropatia periferica correlata al trattamento da Grado 3 a grado 1 è stato di 38 giorni.
Nessuno dei pazienti trattati con paclitaxel in forma di nanoparticelle legate ad albumina e carboplatino ha avuto neuropatia periferica di Grado 4.
Patologie dell’occhio Durante il trattamento con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle, nel monitoraggio postcommercializzazione vi sono state rare segnalazioni di riduzione dell’acuità visiva dovuta a edema maculare cistoide (vedere paragrafo 4.4).
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle La polmonite è stata osservata con un’incidenza del 4% con l’uso di paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in associazione con gemcitabina.
Dei 17 casi di polmonite segnalati nei pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in associazione con gemcitabina, 2 hanno avuto esito fatale.
Monitorare attentamente i pazienti per rilevare segni e sintomi di polmonite.
Una volta esclusa un’eziologia infettiva e accertata la diagnosi di polmonite, interrompere definitivamente il trattamento con Abutrax e gemcitabina e iniziare immediatamente un’idonea terapia e misure di supporto (vedere paragrafo 4.2).
Patologie gastrointestinali Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in monoterapia-tumore metastatico della mammella Il 29% dei pazienti ha riferito nausea e il 25% diarrea.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in monoterapia-tumore metastatico della mammella È stata osservata alopecia in > 80% dei pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle.
La maggior parte dei casi di alopecia si è verificata a meno di un mese dall’inizio del trattamento con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle.
Una perdita di capelli pronunciata ≥ 50% è attesa nella maggior parte dei pazienti che presentano alopecia.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in monoterapia-tumore metastatico della mammella Nel 32% dei pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle si sono manifestate forme di artralgia, severe nel 6% dei casi.
Il 24% dei pazienti trattati con paclitaxel legato all’albumina formulato in è stato affetto da mialgia, severa nel 7% dei casi.
I sintomi, generalmente transitori, sono comparsi tipicamente tre giorni dopo la somministrazione di paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle e si sono risolti entro una settimana.
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle in monoterapia-tumore metastatico della mammella Astenia/spossatezza è stata riportata nel 40% dei pazienti.
Popolazione pediatrica Lo studio ha riguardato 106 pazienti, 104 dei quali erano pazienti pediatrici di età compresa tra 6 mesi e meno di 18 anni (vedere paragrafo 5.1).
Ogni paziente ha manifestato almeno 1 reazione avversa.
Le reazioni avverse più frequentemente riportate sono state neutropenia, anemia, leucopenia e piressia.
Gravi reazioni avverse riportate in più di 2 pazienti sono state piressia, dolore dorsale, edema periferico e vomito.
Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza nel numero limitato di pazienti pediatrici trattato con paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticelle e il profilo di sicurezza è risultato simile a quello dalla popolazione adulta.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Contraccezione negli uomini e nelle donne Le donne potenzialmente fertili devono usare misure contraccettive efficaci durante la terapia con paclitaxel e fino a un mese dopo la sospensione della terapia.
Per i pazienti di sesso maschile sottoposti a terapia con paclitaxel si consiglia di usare misure contraccettive efficaci e di evitare il concepimento di figli durante la terapia e per sei mesi dopo la sospensione della stessa.
Gravidanza I dati relativi all’uso di paclitaxel in donne in gravidanza sono in numero molto limitato.
Si ritiene che il paclitaxel possa causare gravi anomalie congenite quando somministrato durante la gravidanza.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Le donne potenzialmente fertili devono sottoporsi a un test di gravidanza prima di iniziare il trattamento con paclitaxel.
Paclitaxel non deve essere utilizzato durante la gravidanza e in donne potenzialmente fertili che non usano misure contraccettive efficaci, a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con paclitaxel.
Allattamento Paclitaxel e/o i suoi metaboliti sono escreti nel latte di ratti femmine in allattamento (vedere paragrafo 5.3).
Non è noto se paclitaxel sia escreto nel latte materno umano.
Data la possibilità di gravi effetti indesiderati che possono verificarsi nei lattanti, paclitaxel è controindicato durante l’allattamento.
L’allattamento al seno con latte materno deve essere sospeso per tutta la durata della terapia.
Fertilità Paclitaxel in forma di nanoparticelle legate ad albumina è risultato essere causa di infertilità nei ratti maschi (vedere paragrafo 5.3).
In base a quanto osservato negli animali, la fertilità maschile e femminile può essere compromessa.
Si consiglia ai pazienti di sesso maschile di informarsi sulla conservazione degli spermatozoi prima del trattamento, in quanto la terapia con paclitaxel può causare infertilità permanente.

Conservazione

Flaconcini chiusi Conservare il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Il congelamento e la refrigerazione non comportano effetti negativi sulla stabilità del medicinale.
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
Dispersione ricostituita Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.