26/06/2019

Malattia delle vetrine, non è un problema di shopping

Maura Prianti
A cura di Maura Prianti
Pubblicato il 26/06/2019 Aggiornato il 26/06/2019

L'arteriopatia periferica è un disturbo delle gambe, che provoca dolore al polpaccio quando si passeggia. Ma non solo...

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Stai facendo shopping e devi fermarti spesso? Certo la scusa è vedere una vetrina, ma se avverti quel dolore al polpaccio che compare ogni volta che cammini un po’ e che passa dopo pochi minuti di sosta, forse soffri di arteriopatia periferica.

Arriva meno sangue alle gambe

È una malattia caratterizzata dalla riduzione di afflusso di sangue alle arterie, spesso quelle delle gambe. Ecco da dove nasce quel dolore al polpaccio. Ma perché arriva meno sangue a questi vasi sanguigni? Perché le arterie potrebbero essersi ristrette a causa dell’accumulo di grassi al loro interno, come colesterolo, trigliceridi e fosfolipidi.

Perché si chiama “malattia delle vetrine”

L’arteriopatia periferica viene normalmente chiamata “malattia delle vetrine” perché chi ne soffre, quando cammina, si deve fermare spesso per trovare sollievo e, magari, coglie l’occasione per guardare qualche negozio. Se questo disturbo viene trascurato può portare a una zoppia intermittente (in termini medici “claudicatio intermittens”), o addirittura all’amputazione dell’arto. Non solo, ma può favorire anche la comparsa di ictus e infarto.

Fumo e diabete: i primi nemici

A soffrire di arteriopatia periferica in genere sono persone con più di 70 anni, in media 1 su 3 ha questo problema, anche se spesso lo ignora. Il fumo di sigaretta, però, abbassa l’età in cui compare il disturbo, così come la presenza di diabete, colesterolo alto, ipertensione o l’assenza di attività fisica.

Spesso non si sa di averla

“La metà dei soggetti con arteriopatia periferica non sanno di averla, perché non hanno sintomi – afferma il dottor Claudio Cimminiello, responsabile dell’ufficio Studi e Ricerche della Siapav (Società italiana angiologia e patologia vascolare) – più precisamente: i pazienti completamente asintomatici sono il 25%, quelli che hanno sintomi atipici (che simulano dolori caratteristici dell’artrosi, della sciatica, ecc.) rappresentano un altro 25%, quelli che avvertono dolore, compiendo sforzi come una camminata, sono un altro 25-30%. Poi ci sono le forme gravi, che possono avere come esito finale l’amputazione ma, fortunatamente, sono una percentuale bassa (5-7%)”.

Curala prima che peggiori

Quando la malattia delle vetrine è in una fase iniziale spesso basta ridurre i fattori di rischio che la provocano, come tabagismo, arteriosclerosi e diabete. Ma se il problema persiste è necessario seguire una cura specifica. Da poco è stato approvata anche una nuova terapia, che prevede l’utilizzo sinergico di rivaroxaban (un farmaco che previene i trombi) e di acido acetilsalicilico (il principio attivo dell’Aspirina).