03/07/2023

Gambe irrequiete: mettile a riposo

Simona Lovati
A cura di Simona Lovati
Pubblicato il 03/07/2023 Aggiornato il 03/07/2023

Se la sera vorresti rilassarti ma le gambe non ti danno tregua il tuo problema potrebbe essere una vera e propria malattia, da trattare con nuovi farmaci, efficaci e sicuri

gambe irrequiete

Hai voglia di muovere le gambe senza un motivo preciso? Hai crampi, formicolii o la sensazione di una sostanza liquida che cola lungo gli arti inferiori? Se la risposta è affermativa il tuo disturbo si chiama sindrome delle gambe senza riposo o Restless Legs Syndrome. «Si tratta di una malattia neurologica che colpisce circa l’1,5 per cento della popolazione, soprattutto le donne, anche se dopo i 50 anni l’età di incidenza si amplia coinvolgendo anche gli uomini», spiega il professor Luigi Ferini Strambi, neurologo e primario del Centro di Medicina del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

È importante non sottovalutare la componente ereditaria: il 50 per cento di chi ne soffre ha di norma altri membri della famiglia affetti dalla stessa sindrome e in questi casi la patologia può comparire più precocemente, a volte anche in età infantile.

I segnali e la diagnosi

In genere lo specialista in neurologia riesce a fare una valutazione precisa del problema tramite l’ascolto dei sintomi clinici del paziente, senza la necessità di procedere con esami di approfondimento. I criteri da prendere in considerazione sono quattro: la sensazione di fastidio con la necessità di muovere le gambe, il momento della comparsa del disturbo (nelle ore serali), il disturbo si presenta quando la persona è in posizione seduta o sdraiata, con il movimento delle gambe il problema scompare. «Quando invece, oltre alla sindrome, si sospettano altre malattie neurologiche che interessano gli arti inferiori, si può prescrivere una elettromiografia, che permette di studiare la funzionalità dei nervi e dei muscoli», precisa il professor Ferini Strambi.

La terapia

I farmaci più utilizzati per tenere a bada la sintomatologia (tutti rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale) sono i dopamino-agonisti come pure iniezioni per via endovenosa di ferro, quando i livelli di ferritina sono insufficienti. Ci sono poi altri medicinali, per esempio quelli che agiscono sul GABA o acido gamma-amminobutirrico, un importante neurotrasmettitore inibitorio del nostro sistema nervoso centrale, e gli oppiacei (cioè potenti analgesici) per le forme più gravi. Queste ultime due classi di farmaci hanno un utilizzo off label per la sindrome delle gambe senza riposo: ciò significa che sono efficaci e sicuri, anche se non c’è ufficialmente l’indicazione nel foglietto illustrativo, poiché secondo il Ministero della Salute sono destinati alla cura di altre patologie. «Sono allo studio anche nuovi farmaci, perché in alcuni pazienti, se la somministrazione dei dopamino-agonisti non avviene a basso dosaggio, si può scatenare un fenomeno chiamata augmentation, ovvero un peggioramento dei sintomi con una loro anticipazione durante le ore diurne», precisa il neurologo.

Si può guarire?

L’andamento di questa patologia non è uguale per tutti, per esempio, può peggiorare in primavera e in estate con il caldo per poi migliorare nei mesi più freschi. Può essere dunque un disturbo intermittente, ma purtroppo in genere è una forma cronica non reversibile. «L’unico caso in cui la sindrome delle gambe senza riposo scompare in maniera fisiologica è quando colpisce la donna durante il terzo trimestre della gravidanza, con una media di una futura mamma su quattro. In questa particolare condizione, il disturbo sparisce in modo spontaneo due o tre giorni dopo il parto, per poi eventualmente ricomparire più avanti nel corso degli anni», conclude Ferini Strambi.

L'esperto consiglia

Chi soffre della restless legs syndrome delle gambe senza riposo deve prestare attenzione al consumo di alcool: è stato osservato che in alcune persone il disturbo si manifesta solo dopo avere bevuto alcolici alla sera.

L’articolo completo è sul numero di Silhouette donna di luglio, ora in edicola.