03/03/2021

Inibitori della ricaptazione della serotonina e gravidanza

Dottor Antonio Clavenna Pubblicato il 03/03/2021 Aggiornato il 03/03/2021

Gli studi sui rischi di assumere psicofarmaci in gravidanza non sono ancora giunti a risultati conclusivi. Quello che è da valutare attentamente è il rapporto rischio-beneficio.

Una domanda di: Erika
Ho quasi 40 anni.
Da diversi anni assumo un farmaco per l’ansia (Sereupin) e vorrei sapere se
posso pensare ad una gravidanza o prima devo sospendere il farmaco.
Ho molta paura.
Dottor Antonio Clavenna
Dottor Antonio Clavenna

Gentile Erika,
gli studi sulla sicurezza d’uso in gravidanza degli antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione serotonina (SSRI, classe a cui appartiene la paroxetina, Sereupin) non sono giunti a risultati conclusivi. Alcuni studi hanno osservato un aumento del rischio di malformazioni, in particolare di difetti cardiaci, non confermato però da altre analisi. In ogni caso, si stima che la probabilità di anomalie cardiache nel neonato in seguito all’uso di antidepressivi in gravidanza sia al massimo il 2%, poco superiore alla frequenza (1%) con cui sono osservate nei neonati, indipendentemente dall’esposizione in gravidanza a farmaci. Si tratterebbe, quindi, di un piccolo aumento di rischio. Se assunti nella seconda metà della gravidanza, gli antidepressivi potrebbero aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato. Anche in questo caso si tratta di risultati non conclusivi e di un rischio molto basso (la frequenza con cui compare questa malattia è di 2-3 casi ogni 1000 neonati).
La paroxetina potrebbe comportare rischi per lo sviluppo dell’embrione e del feto leggermente maggiori rispetto agli altri farmaci di tipo SSRI e potrebbe essere utile valutare con il medico che la segue la possibilità di sostituirlo con un altro antidepressivo.
Occorre, comunque, considerare che anche i disturbi d’ansia, se non adeguatamente trattati, possono avere una ricaduta negativa sulla gravidanza e che in alcuni casi, gli eventuali rischi dovuti ai farmaci antidepressivi sono minori dei benefici per il benessere della mamma e del feto.
Qualsiasi valutazione sulla terapia deve essere in ogni caso fatta dal medico curante e dal ginecologo.

Cordiali saluti,

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.


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