08/04/2019

Caviglie che cedono: cosa può essere?

Dottor Giuseppe Andreoletti Pubblicato il 08/04/2019 Aggiornato il 08/04/2019

Il sovrappeso e la mancanza di movimento possono causare il cedimento delle caviglie mentre si cammina o si fanno le scale. Ma per recuperarne la piena efficienza basta iniziare ad avere più cura di sé.

Una domanda di: Milena
Caro dottore,
ho 60 anni e da qualche tempo quando cammino e, soprattutto, mentre faccio le scale le caviglie mi cedono. Sento cioè una fitta acuta che passa subito e per un attimo devo stare attenta a non cadere. Preciso di essere in sovrappeso di una decina di chili e di fare una vita prevalentemente sedentaria. Le chiedo: è bene che mi faccia visitare? Nel frattempo cosa potrei fare per irrobustire le mie caviglie? Grazie mille.
Dottor Giuseppe Andreoletti
Dottor Giuseppe Andreoletti

Gentilissima Milena,
nel suo quesito lei già dimostra consapevolezza della situazione e quindi con fiducia in un suo impegno le rispondo con piacere. Le sue caviglie sono sottoposte quotidianamente ad un sovraccarico funzionale, dovuto al peso; si muovono poco data la constatazione di una vita abbastanza sedentaria. Tutto ciò è davvero poco utile alla risoluzione del dolore. Da lì iniziamo a modificare le abitudini: dieta attenta, priva di sale magari per cominciare, e mobilizzazione degli arti inferiori: cammino per quanto possibile, cyclette a ruota libera per 15 minuti al giorno, mobilizzazione in acqua (amo pensare che lei, ancor più che giovane, un po’ in sovrappeso, abbia già sperimentato quanto il movimento in acqua possa esserle di giovamento). Il dolore alle caviglie può essere determinato oltre che dal peso anche da una alterata condizione del circolo venoso periferico, da un appoggio del piede a terra che non sia congruo: una visita dal medico di medicina generale potrebbe aiutare a scegliere lo specialista più indicato alla risoluzione del problema. Partirei da questo punto per tracciare un percorso, non dimenticando quanto sopra ho scritto riguardo le abitudini di vita che già si possono modificare e che possono indurre cambiamenti tali da rendere più comprensibile una diagnosi e una cura più efficace. Le possibilità di recupero del nostro apparato locomotore sono incredibili, mi creda, anche a 60 anni: impari Milena ad ascoltarne i messaggi positivi con i cambiamenti del modo di vivere e ne trarrà incredibile beneficio: abbiamo sempre tempo per recuperare la cura del nostro corpo, dobbiamo esserne certi. “Indietro non si torna!” non è patrimonio di questa sofisticata struttura che è il nostro apparato muscolo-scheletrico: le sue potenzialità sono infinite, anche in età adulta. Le parole chiave sono costanza, determinazione, progressione attenta con obiettivi raggiungibili per gradi, con il miglior amico che il nostro corpo possiede per curarsi: il tempo che a lui dedichiamo. Buona fortuna.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.


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