05/04/2019

Dieta, mangiare male uccide più del fumo

Maura Prianti
A cura di Maura Prianti
Pubblicato il 05/04/2019 Aggiornato il 05/04/2019

Poca frutta e tanto sale. Sono queste due delle abitudini che provocano più decessi del tabacco. Ecco le altre

Beautiful girl is looking at unhealthy donut with appetite. It is situated on a table. Isolated on a white background; Shutterstock ID 284988062

Il cibo (scorretto) uccide più del fumo, ma anche più della pressione alta e di altri fattori di rischio. È questa la conclusione a cui è giunto uno studio internazionale, che sembra essere l’analisi più completa mai effettuata sugli effetti della dieta sulla nostra salute.

Sale e zucchero peggio delle sigarette

Allo studio hanno partecipato 40 Paesi in tutto il mondo e  circa 130 scienziati, coordinati da Ashkan Afshin dell’institute for Health Metrics and Evaluation dell’università di Washington (Usa), che ha verificato come una morte su 5 è riconducibile a un’errata alimentazione.

In particolare, gli scienziati hanno visto che un’alimentazione povera di cibi amici (cereali, frutta e verdura) e ricca di alimenti nemici, (zucchero, bevande gassate, sale) ha provocato 10,9 milioni di decessi nel 2017, contro gli 8 milioni dovuti al tabacco nello stesso anno.

Carne rossa e patatine, quasi meglio la pressione alta?

Non è una novità che mangiare sempre al fast food, o scegliere cibi preconfezionati apra le porte all’obesità e al diabete. Meno chiaro è che una dieta ricca di grassi, sale, dolci e carni rosse favorisce la comparsa delle malattie cardiovascolari, ossia infarto e ictus, prima causa di morte al mondo.

La ricerca internazionale, pubblicata sulla rivista scientifica “The lancet”, ha dimostrato anche che una dieta scorretta ha un effetto peggiore sull’organsimo della pressione alta, cioè dell’ipertensione, che di per sè favorisce la comparsa di malattie cardiovascolari, ma non con la stessa intensità e gravità di hamburger, patattine e bevande zuccherate.

Un killer attento alle pari opportunità

Una dieta scorretta non fa sconti a nessuno. I danni che provoca sono equivalenti negli uomini come nelle donne, non importa neppure l’età o lo status economico. È l’Egitto il Paese che ha avuto il più alto tasso di decessi dovuti a una cattiva alimentazione, mentre il più virtuoso è il Giappone. Sempre secondo lo studio, sono 3 i fattori che incidono di più su un’alimentazione errata e sono comuni a tutte le nazioni che hanno partecipato all’indagine.

Evita queste 3 abitudini

  1. Mangiare pochi cereali integrali;
  2. mangiare poca frutta;
  3. mangiare troppo salato.

Queste tre abitudini alimentari sono responsabili di circa la metà dei decessi associati alla cattiva alimentazione.

L’altra metà delle morti, invece, è da imputare a un elevato consumo di:

  • carne rossa;
  • carni lavorate;
  • bibite zuccherate;
  • cibi ricchi di acidi grassi trans.

Pochi cibi sani…

… invece che tanti malsani. È un po’ questa la morale dello studio che invita i Governi a mettere in atto politiche di prevenzione, che spingano a consumare di più gli ingredienti alleati della salute, come fagioli, soia, vegetali, invece che a demonizzare alcuni cibi, che tutti ormai sappiamo essere nocivi.