Covid-19: qual è il test giusto?

Redazione Pubblicato il 04/11/2021 Aggiornato il 04/11/2021

I tamponi che rilevano il virus non sono tutti uguali. Scopri quale eseguire in base alle tue esigenze

Doctor laboratory assistant in protective suit takes swab from nose of sick patient at home. Laboratory tests for coronavirus concept. Coronavirus test. Medical worker taking a swab for corona virus sample

Quasi tutti, dall’inizio di questa infausta pandemia da Covid 19, siamo entrati in contatto con un tampone naso-faringeo, una procedura che inizialmente inquietava un po’ ma che ci è diventata familiare. Lo abbiamo fatto in presenza di sintomi o dopo essere stati in contatto con qualcuno rivelatosi positivo al virus Sars CoV2. Lo abbiamo ripetuto per poter uscire dall’isolamento una volta guariti. Lo facciamo anche adesso, pur vaccinati con doppia dose, se vogliamo passare un fine settimana a New York.

E se non abbiamo il green pass, come nei casi in cui non ci si è vaccinati per varie ragioni, dovremo fare un tampone antigenico e ripeterlo ogni 48 ore per poterci muovere liberamente.

I test sono di più tipi, hanno diversi ambiti di utilizzo e spesso non sono sovrapponibili. Facciamo il punto con il professor Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Virologia e Microbiologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

Due tipologie

«I test per l’individuazione del virus Sars CoV2 che abbiamo a disposizione si differenziano sulla base della tecnologia che impiegano e sono sostanzialmente di due tipi: i test molecolari, che si basano sull’amplificazione dell’ RNA del virus, e i test antigenici, che si basano sulla ricerca degli antigeni del virus stesso» spiega il professore Clementi. «Una ulteriore differenziazione viene poi fatta sulla base del campione utilizzato, cioè una quantità sufficiente di muco prelevato da naso e faringe con un bastoncino cotonato se si tratta di un tampone naso-faringeo oppure di saliva in caso di test salivare. A volte oltre alla saliva, si preleva, tramite una speciale spugnetta, anche una piccola porzione della mucosa della bocca» In realtà l’esame diagnostico principe, il test di riferimento, era e rimane il tampone molecolare, che garantisce la migliore sensibilità e la più alta specificità. Ed è per questo che è importante che venga eseguito in un ospedale alla presenza di un responsabile del percorso diagnostico che firmerà l’esame.

I tamponi rapidi

I tamponi naso-faringei antigenici oppure i test antigenici basati sulla ricerca del virus nella saliva, entrambi rientranti nella definizione di “test rapidi”, che possono essere eseguiti nelle farmacie ma sempre da personale specializzato, rappresentano alternative un po’ meno sensibili. «Se la percentuale dei positivi intercettata con il test molecolare è del 100%con i test rapidi si riduce all’80%» spiega Massimo Clementi. «Malgrado questo piccolo deficit di sensibilità, l’utilità dell’antigenico è che essendo un test molto più rapido e meno costoso può essere fatto in contesti in cui c’è necessità di avere una risposta pronta, per esempio negli scali aeroportuali. Viene utilizzato anche per effettuare studi di tracciamento nella popolazione e per monitorare la situazione in contesti delicati come scuole, ospedali e RSA».

L’articolo completo è sul numero di Silhouette donna di novembre, ora in edicola.