13/02/2018

L’insufficienza renale

L’insufficienza renale è l’incapacità dei reni di continuare a svolgere il loro compito in maniera adeguata per assicurare il benessere dell’organismo, che dipende dal loro corretto funzionamento.

I reni, infatti, filtrano e depurano il sangue e controllano l’equilibrio di acqua e sali minerali, mantenendoli nelle giuste quantità e proporzioni, producono sostanze che influenzano la produzione dei globuli rossi e la pressione sanguigna.

Se il meccanismo si inceppa la salute ne viene compromessa globalmente. Ci sono due forme di insufficienza renale: l’acuta e la cronica. Di seguito, le caratteristiche di entrambe.

L’insufficienza renale acuta

L’insufficienza renale acuta è caratterizzata da un’improvvisa e rapida diminuzione della funzionalità dei reni.

I sintomi

Ecco i sintomi che devono far pensare a un cattivo funzionamento dei reni: sono dovuti sia al fatto che nel sangue rimangono scorie che non vengono filtrate, sia allo squilibrio che si viene a creare tra liquidi e sali minerali. I sintomi non sempre sono presenti tutti insieme e la loro gravità varia da caso a caso. Eccoli:

incapacità di controllare lo stimolo di fare pipì;

urine di colore scuro;

aumento della frequenza della minzione;

difficoltà a urinare;

tracce di sangue nelle urine;

gonfiori diffusi, in particolare su braccia, gambe e viso;

facile affaticabilità e stanchezza;

 comparsa di prurito diffuso e di orticaria in alcune zone del corpo;

nausea e vomito;

affanno in seguito a sforzi fisici anche minimi (camminare);

sensazione di freddo non giustificata dalla temperatura esterna;

vuoti di memoria e vertigini;

dolore al fianco.

Le cause

Le cause dell’insufficienza sono numerose, ecco le più comuni:

importanti perdite di sangue (emorragie);

 disidratazione, dovuta a vomito, diarrea, febbre alta, importante sudorazione;

mancata assunzione di liquidi;

uso massiccio e continuativo di medicine dannose per i reni (per esempio, alcuni antinfiammatori non steroidei e alcuni antibiotici);

assunzione continuativa di diuretici;

ipertensione.

La diagnosi

La diagnosi di insufficienza renale si effettua in prima battuta con l’aiuto delle analisi del sangue, che riescono a evidenziare la presenza anomala di sostanze di scarto che di norma, quando i reni funzionano, vengono eliminate con l’urina.

In particolare, si effettua il dosaggio di azotemia, creatinina e Gfr (Glomerular filtration rate). Quest’ultimo serve a determinare la velocità che i reni impiegano per formare il loro filtrato, che in caso di insufficienza renale appare diminuita rispetto alla norma.

Si effettua inoltre il dosaggio dell’albumina, che non è una sostanza di scarto, ma una proteina: se i reni funzionano in maniera corretta, eliminano le sostanze di scarto dal sangue ma lasciano l’albumina nel sangue. Di conseguenza, se l’albumina è scarsa rispetto alla norma significa che i reni la stanno eliminando erroneamente.

Viene inoltre effettuato l’esame delle urine, che in caso di insufficienza renale, svela la presenza anomala di albumina (scarsa nel sangue, alta nelle urine), e anche di acido urico, calcio, potassio, glucosio.

Dopo aver appurato, grazie alle analisi del sangue e delle urine, che il rene funziona male, è possibile che vengano prescritti altri due esami: un’ecografia addominale ed eventualmente una biopsia del rene. Quest’ultima si effettua in anestesia locale, inserendo un ago sottilissimo nel rene, per prelevare un frammento di tessuto che poi viene esaminato in laboratorio.

Le cure

In presenza di insufficienza renale acuta, è quasi sempre necessario il ricovero in ospedale. Durante la degenza vengono somministrati farmaci che da un lato favoriscono la produzione di urina, dall’altro ripristinano gli scompensi dovuti al problema, per esempio ristabilendo la giusta concentrazione di calcio nel sangue, o contrastano l’accumulo nel sangue di sostanze tossiche.

Può anche essere necessario effettuare una dialisi, fino a quando la situazione non si sarà normalizzata. La dialisi è una metodica che riproduce il lavoro dei reni, provvedendo a ristabilire nell’organismo l’equilibrio, che non può essere mantenuto normalmente a causa dell’insufficienza. Allo stesso tempo, è d’obbligo risolvere il problema che l’ha causata (per esempio, controllare l’ipertensione).

L’insufficienza renale cronica

L’insufficienza renale cronica è una condizione severa, caratterizzata dall’incapacità dei reni di svolgere la loro funzione, e non ha alcuna possibilità di guarigione.

Può cioè essere controllata ma, a differenza della forma acuta, non può risolversi mai del tutto, quindi va curata per tutta la vita. Si differenzia dalla forma acuta sia perché si instaura gradualmente, con sintomi via via più significativi, sia perché appunto non si risolve mai in maniera definitiva.

I sintomi

Si tratta di una malattia subdola, in quanto può rimanere a lungo senza sintomi evidenti, se si esclude una generale debolezza che può essere attribuita ad altro, a volte associata a gonfiori diffusi e a fiato corto in seguito a movimenti anche poco impegnativi. A mano a mano che la malattia peggiora (e non viene controllata) i sintomi si fanno più evidenti e numerosi. Tra questi i più frequenti sono:

 aumento della pressione del sangue;

 gonfiori diffusi;

 stanchezza;

respirazione difficile;

perdita di peso non giustificata dalla dieta;

nausea, vomito, senso di secchezza in bocca, alito sgradevole;

prurito e orticaria;

crampi (specialmente di notte);

urine scure, aumento della frequenza della minzione, sangue nelle urine;

convulsioni e confusione mentale nei casi più gravi (quando il problema non si individua).

Le cause

Nella maggior parte dei casi l’insufficienza subentra come conseguenza di patologie subite dal rene. Tra queste, le più comuni sono:

i traumi e le lesioni, dovuti a incidenti o ustioni;

le ostruzioni delle vie urinarie (per esempio dovute a calcoli), il rene policistico, le pielonefriti ricorrenti, l’abuso di farmaci che affaticano i reni (per esempio i farmaci antinfiammatori non steroidei),

le infezioni gravi che coinvolgono molti organi e apparati (sepsi),

alcune malattie autoimmuni che inducono anche sofferenza del rene (per esempio, il lupus),

il diabete di tipo 2 (dell’età adulta),

il carcinoma della prostata.

La diagnosi

Può accadere che l’insufficienza renale cronica venga scoperta per caso in seguito ad analisi del sangue o delle urine effettuati per altre ragioni o per un controllo della stato di salute generale.

Nel caso in cui il medico la sospetti, può invece prescrivere direttamente solo gli esami del sangue e delle urine per valutare la funzionalità dei reni, che sono gli stessi indicati per l’insufficienza renale acuta.

Le cure

Le cure dipendono dalla gravità della malattia, che spesso è in relazione con l’arco di tempo, più o meno lungo, in cui si è protratta prima di essere scoperta.

Nelle forme meno importanti, si può controllare con i farmaci: medicine antipertensive e diuretiche, per regolare la pressione del sangue e favorire la formazione e l’eliminazione dell’urina.

Si usano inoltre farmaci per abbassare il livello di fosforo nel sangue (per esempio, a base di carbonato di calcio), per favorire la produzione di globuli rossi (per esempio, a base di ferro) e gli integratori multivitaminici.

Può però accadere che le medicine non siano in grado di controllare il problema in maniera soddisfacente. In questa eventualità, diventa necessario fare ricorso al trattamento che sostituisce le funzioni depurative dei reni: la dialisi. L’unica alternativa possibile alla dialisi è il trapianto del rene.

La dialisi

Ci sono due tipi di dialisi:

– l’emodialisi, che si effettua in ospedale tre volte alla settimana e richiede sedute di circa quattro ore;

la dialisi peritoneale, che ha il vantaggio di poter essere effettuata a domicilio: anziché lavare il sangue portandolo fuori dal corpo, come avviene nella dialisi tradizionale, usa il peritoneo, cioè il rivestimento della cavità addominale, come filtro per liberare il sangue dalle scorie e per bilanciare i livelli degli elettroliti nell’organismo.

Gli svantaggi sono legati alla necessità di convivere con un catetere inserito nell’addome, di imparare la procedura (insegnata nei centri di nefrologia), di non poter mai contare su un periodo anche breve di sospensione del trattamento.

Le regole di prevenzione

Ci sono alcuni consigli che è opportuno seguire sia quando si è a rischio di sviluppare insufficienza renale cronica, sia quando ci si trova alle prese con la malattia, in quanto aiutano a controllarla e a evitare che si aggravi:

 non bere alcolici;

 evitare il consumo di latte e derivati;

non fumare;

fare movimento con regolarità, optando per le attività fisiche dolci.