19/01/2018

Le zecche

Cosa sono le zecche e quali malattie possono trasmettere. I consigli utili per un corretto controllo da possibili punture o morsi

Le zecche appartengono alla famiglia degli artropodi, di cui fanno parte anche gli insetti (che però hanno sei zampe, mentre le zecche ne hanno otto).

Le zecche pericolose per l’uomo non sono quelle che infestano gli animali domestici, ma quelle “selvatiche”. Colpiscono soprattutto nella bella stagione, quando si risvegliano dal letargo invernale: sedersi nell’erba alta senza una adeguata protezione di indumenti offre loro la possibilità di attaccarsi alla pelle della vittima per succhiare il sangue e nutrirsi.

Le zecche si appostano sulle estremità delle piante o delle erbe, attendendo il passaggio di un animale o di un uomo. Quando avvertono la vicinanza di un “ospite”, vi si attaccano o si lasciano cadere su di esso dall’alto, dalle piante. Quindi si posizionano sulla pelle, introducendo il “rostro” sotto la pelle, e iniziano a succhiare il sangue. Il morso in genere non viene nemmeno avvertito, poiché le zecche emettono una sostanza leggermente anestetica.

Possono trasmettere varie malattie

Il morso delle zecche non comporta di per sé rischi di reazione allergica, come avviene per le vespe, ma, se la zecca è infetta, può trasmettere varie malattie. Ecco le più note.

La Borreliosi o malattia di Lyme. È dovuta alla Borrelia, un batterio che vive in genere su piccoli roditori selvatici, volpi, lepri e merli e di cui la zecca si fa portatore per l’uomo. Causa un’eruzione sulla pelle di colore rosso, simile a una macchia che tende a espandersi, che non causa prurito. Va curata con antibiotici dopo che il medico ha effettuato la diagnosi.

La meningoencefalite da zecche o Tbe (Tick born encephalitis). È nota anche come meningite primaverile-estiva perché proprio nella stagione calda si verifica il maggior numero di casi. Negli esseri umani, in circa il 70 per cento dei casi, l’infezione è senza sintomi o si presenta con sintomi lievi, tanto da passare inosservata. Nell’altro 30 per cento, dopo alcuni giorni dal morso, la persona accusa sintomi molto simili a quelli dell’influenza: febbre alta, mal di testa, dolori muscolari, stanchezza. Spesso è necessario il ricovero ospedaliero, ma quando si guarisce, si acquisisce immunità. Nelle zone a rischio (per esempio nel Nord-Est d’Italia e in Austria) è disponibile un vaccino.

La febbre ricorrente. È caratterizzata da periodi di febbre, con sintomi di tipo influenzale, della durata di 2-9 giorni, che si alternano a periodi di 2-4 giorni senza febbre.

Si possono assumere farmaci per tenere sotto controllo la febbre e i dolori muscolari e, osservando il riposo a letto, ci si riprende senza problemi. La malattia può assumere un decorso più serio, che rende necessario il ricovero in ospedale, ma si tratta di casi rarissimi di persone anziane e deboli o con malattie croniche già in corso.

Le rickettsiosi. Sono un gruppo di malattie causate dalle Rickettsie, batteri trasmessi all’uomo proprio attraverso il morso di zecca. La più comune in Italia è la cosiddetta “febbre bottonosa del Mediterraneo”, una malattia in genere lieve, caratterizzata appunto da febbre, che dura da pochi giorni a due settimane. Il nome di “bottonosa” deriva dal fatto che, nel punto di inoculo della zecca, può comparire una piccola ulcera (il “bottone”) con una zona centrale nera e un alone rosso. Dopo 4-5 giorni, compare un esantema che generalmente interessa le palme delle mani e le piante dei piedi. La malattia guarisce in pochi giorni con un trattamento antibiotico.

Consigli utili

  • Se si vive o si ha intenzione di recarsi in una zona dove ci possono essere zecche (in campagna, in un bosco, nei prati con erba alta) è bene indossare pantaloni lunghi, scarpe chiuse e calze spesse, camicie o maglie a maniche lunghe. Gli abiti dovrebbero essere preferibilmente di colore chiaro, colore che rende più agevole l’identificazione di eventuali parassiti che sono di colore scuro, simili a un granello di pepe. È anche meglio evitare di sedersi dove l’erba è più alta.
  • Può essere utile anche applicare su tutto il corpo una sostanza repellente per insetti, come quelle che si utilizzano contro le zanzare.

Una volta tornati a casa, è opportuno ispezionare bene la cute del corpo, soprattutto nelle zone dove le zecche tendono a insediarsi maggiormente: nuca, braccia, gambe, addome e dorso, eventualmente con l’aiuto di altra persona per le zone meno visibili.

  • Se ci si trova addosso una zecca, è bene estrarla il prima possibile, preferibilmente rivolgendosi a un medico in grado di togliere il parassita senza schiacciarlo.
  • Anche i vestiti vanno controllati e, se si teme di aver preso una zecca, è necessario lavarli ad almeno 60 gradi.
  • Non serve assumere antibiotici per “scongiurare” eventuali infezioni causate dalla zecca: in caso di comparsa di sintomi entro circa un mese dal morso, è meglio rivolgersi al proprio medico che potrà prescrivere antibiotici se lo riterrà opportuno.