19/01/2018

La scabbia

Cosa è la scabbia: lo screening, le cause e i sintomi, le possibili cure e la prevenzione

I viaggi in paesi esotici, l’eventualità di dover riposare in letti non perfettamente puliti, il turismo sessuale hanno determinato il ritorno della scabbia, considerata debellata dagli anni Cinquanta.

Le cause

Questa malattia è dovuta a un acaro, il Sarcoptes scabiae, che, scavando piccole gallerie al di sotto della pelle, causa la formazione di piccoli noduli tra le dita, sui gomiti e sulle ginocchia, attorno all’ombelico e sotto le ascelle, causando intenso prurito.

L’acaro infatti si moltiplica nella cute umana. La femmina vive 4-6 settimane deponendo 40-50 uova in un cunicolo nella cute e le uova si schiudono dopo 79-96 ore.

La scabbia può colpire chiunque, in qualunque fascia di età, indipendentemente dal livello sociale o dalle condizioni igieniche.

Sono più spesso interessati i giovani adulti, che si trasmettono l’acaro per contatto sessuale, oppure gli anziani costretti a letto da malattie. La trasmissione avviene per contatto cutaneo diretto prolungato, per esempio stando abbracciati, oppure dormendo in lenzuola poco pulite, che hanno ospitato un soggetto infestato dall’acaro. Gli acari possono vivere per circa due giorni sui vestiti e sui letti.

I sintomi

Inizialmente l’infestazione non causa sintomi: il prurito compare diversi giorni dopo. Il prurito è diffuso, intenso soprattutto di notte e solitamente non infastidisce il capo.

Inoltre possono comparire un arrossamento diffuso al tronco e piccole crosticine ad ascelle, polsi e tra le dita. I bambini sono spesso colpiti sul palmo della mano.

Le cure

Si utilizzano prodotti a base di permetrina al 5 per cento, che va applicata sulla pelle e lasciata agire per almeno otto ore, quindi risciacquata. Può essere utile ripetere l’operazione dopo una settimana.

Dopo il trattamento, il prurito si può avvertire ancora per una o due settimane, ma la guarigione è comunque avvenuta: soprattutto si allevia il prurito notturno.

La persona che ha contratto la scabbia deve restare qualche giorno in isolamento per evitare di trasmettere l’acaro ad altri. È essenziale, inoltre, trattare tutti i familiari e tutte le persone frequentate dalla persona infetta, anche se questi non hanno sintomi.

Consigli utili

Come nel caso degli altri parassiti, è necessario lavare abiti, biancheria, asciugamani, lenzuola e cuscini ad almeno 60 gradi. Anche la stanza va lavata e disinfettata accuratamente.

Poltrone imbottite, copriletti, tappeti e altri oggetti contaminati possono essere lasciati qualche giorno in un altro locale o all’aperto prima di essere nuovamente utilizzati.

Infatti l’acaro muore “di fame” dopo qualche giorno se non resta a contatto con il corpo umano, in quanto non può più nutrirsi.