16/02/2018

La dermatite seborroica

La dermatite seborroica è chiamata anche eczema seborroico. Si tratta, infatti, di una infiammazione del cuoio capelluto che però, differenza della forfora (che compare solo sul cuoio capelluto), può manifestarsi anche su altre zone del corpo come la fronte, le sopracciglia, il retro del padiglione auricolare, le ascelle e i genitali.

Secondo gli esperti, la dermatite seborroica colpisce circa il 30 per cento della popolazione adulta e si presenta più spesso nei soggetti di sesso maschile e, in generale, nelle persone immunodepresse e con seri disturbi del sistema nervoso (come la malattia di Parkinson).

Il disturbo è più evidente nei mesi invernali e tende a migliorare in estate, probabilmente per l’esposizione ai raggi Uv che esercitano un benefico effetto disinfiammante.

I sintomi

È caratterizzata dalla comparsa di chiazze di pelle arrossata, ricoperta da squame giallastre e untuose con margini poco definiti, che tendono a staccarsi, assumendo il caratteristico aspetto “a briciole di pane”. Spesso compare prurito.

Le persone con forme serie di dermatite seborroica sono soggette spesso a un aumento della caduta dei capelli.

Le cause

La dermatite seborroica è dovuta all’azione di tre diversi fattori che si combinano tra loro:

– l’alterazione della quantità e della qualità del sebo prodotto dalle ghiandole;

– una proliferazione eccessiva della Malassezia (lo stesso fungo microscopico che può essere all’origine della forfora);

– un’infiammazione del cuoio capelluto.

Secondo gli esperti, la Malassezia, metabolizzando alcuni tipi di grassi prodotti dalle ghiandole sebacee, può alterare la funzione di barriera del cuoio capelluto, causando infiammazione e, di conseguenza, eccessivo ricambio cellulare.

La situazione può peggiorare a causa di stress psico-fisico e da stili di vita sbagliati, caratterizzati da alimentazione scorretta, povera di frutta e verdura, abitudine al fumo, assunzione di alcolici.

Le cure

Per il trattamento dell’eczema seborroico viene spesso prescritto il cortisone in forma di applicazioni locali, per il suo elevato potere disinfiammante. In realtà, è vero che il cortisone migliora visibilmente il problema, ma con il tempo può indurre una reazione infiammatoria “di rimbalzo” che fa comparire nuovamente il disturbo. Quindi si è indotti ad applicare ancora il cortisone e si innesca un circolo vizioso.

È invece importante cercare di esporre la testa ai raggi naturali del sole non appena sia possibile: le lampade abbronzanti, invece, non servono a nulla e pare anzi che peggiorino la situazione.

Alla lunga, la cura più efficace è quella di alimentarsi bene, ridurre l’assunzione di alcolici, smettere di fumare: uno stile di vita corretto non solo migliora la dermatite, ma apporta benefici a tutto l’organismo.