25/10/2017

Morbillo

È una malattia infettiva acuta molto diffusa, tanto che la quasi totalità della popolazione la contrae entro i 30 anni di età, a volte anche in modo inconsapevole. In molti casi è innocua, ma non di rado può causare complicanze. Ecco allora tutto quello che c’è da sapere sul morbillo per tutelare la propria salute e quella dei propri figli.

Di che cosa si tratta

Il morbillo è una malattia infettiva acuta molto comune. Nella maggior parte dei casi riguarda i bambini di età compresa fra uno e tre anni, anche se non risparmia nemmeno i ragazzi e gli adulti.

È causato da un virus della famiglia dei Paramixovirus, il morbillivirus, diffuso in tutto il mondo. Non a caso, il morbillo è una delle più frequenti febbri eruttive, sebbene sia molto meno frequente da quando è in uso la vaccinazione con richiamo.

Teoricamente un singolo episodio di morbillo conferisce immunità per tutta la vita.

La modalità di trasmissione

Il morbillivirus si trasmette principalmente attraverso le secrezioni nasali e faringee. In pratica, se il soggetto infetto starnutisce o tossisce, le sue minuscole goccioline di saliva o respiratorie si diffondono nell’aria e restano sospese nell’ambiente: da qui, possono finire nella bocca o nelle narici di altre persone, infettandole. Il virus, una volta entrato nell’organismo, si diffonde nelle vie respiratorie e poi in tutto il corpo.

Il morbillo è molto contagioso a partire dai due-tre giorni precedenti la comparsa dei primi sintomi. È facile quindi che da un singolo caso nasca una vera e propria epidemia. Infatti, non sapendo di essere ammalata, la persona si comporta normalmente, stando a contatto con gli altri e rischiando fortemente quindi di trasmettere la malattia.

Il contagio prosegue poi fino a circa cinque giorni dopo la scomparsa dell’eruzione cutanea.

Come si manifesta

Dopo un’incubazione di circa 8-14 giorni, si manifestano i primi sintomi, che sono poco caratteristici, per questo non sospetti.

I più comuni? febbre, che può arrivare anche a 39° C, tosse, catarro, raffreddore, congiuntivite (caratterizzata da occhi rossi, fotofobia e lacrimazione facile). Più raramente si nota la presenza di tracce di sangue nel muco. Accanto a questi, compaiono anche macchioline rosse sul palato e macchioline bianche sulla parete interna delle guance, dette macchie di Koplik.

Il morbillo può esordire con una faringite, un’infiammazione della faringe, condotto muscolo-cartilagineo dove si trovano le corde vocali.

Nei giorni successivi dietro le orecchie e sul resto del volto appaiono piccole chiazze tonde, non ben definite, e rosa intense. Nel giro di un paio di giorni le macchie diventano irregolari e rosse e arrivano a ricoprire tutto il corpo, scendendo dal collo al tronco, alle gambe e ai piedi. Le macchie possono essere accompagnate da prurito.

Le possibili complicanze

Comunemente, il morbillo è considerato un disturbo innocuo. In effetti, è vero che spesso procede con l’iter classico, causando la comparsa dell’esantema e di altri sintomi non preoccupanti.

Tuttavia, nel 30% dei casi possono svilupparsi complicanze, specie nei bambini sotto i cinque anni o nelle persone sopra i 20. Le più frequenti sono: diarrea, otite e infezioni alle vie respiratorie, come le polmoniti o le laringotracheobronchiti. Nelle situazioni più serie possono subentrare problemi neurologici, come le encefaliti (un caso di encefalite ogni 1.000 è riconducibile al morbillo). I rischi sono maggiori nell’età adulta.

Nei Paesi in via di sviluppo, a causa delle condizioni igieniche e della malnutrizione, il tasso di mortalità per il morbillo e soprattutto per problemi legati alle sue complicanze sale fino al 5%.

Le cure

In genere, il morbillo guarisce spontaneamente: dopo circa quattro-sette giorni dal suo esordio, l’esantema comincia a scomparire. A seguire migliorano anche le altre manifestazioni, seguendo l’ordine di comparsa. Solo la tosse può persistere ancora qualche giorno. Complessivamente, la malattia dura fra i 10 e i 20 giorni.

È comunque possibile contrastare i sintomi con cure mirate. Contro la febbre si possono utilizzare i comuni antifebbrili, mentre per placare la tosse si può ricorrere a sciroppi calmanti. In caso di fastidio agli occhi, può essere utile impiegare i colliri.

Gli antibiotici vanno utilizzati solo se subentrano delle complicanze batteriche.

Il vaccino

Contro il morbillo esiste una vaccinazione specifica, che in genere viene somministrata in combinazione con quelle contro rosolia e parotite. Si tratta del vaccino combinato trivalente Mpr, che protegge da tutte e tre le malattie. Prevede due dosi: la prima fra l’13° e il 15° mese e la seconda a 5-6 anni. Non in tutte le regioni comunque è offerto in modo gratuito.

Esiste anche in versione tetravalente Mprv, combinato con i vaccini contro rosolia, parotite e varicella.