18/09/2020

Uroflussimetria

L’uroflussimetria, chiamata anche “esame uroflussometrico di primo livello”, è un test funzionale che valuta il comportamento del flusso urinario durante la minzione (cioè mentre si fa pipì).

A cosa serve

Viene prescritta quando ci sono sintomi che coinvolgono la vescica di cui ancora non si è stabilita la causa. Tra questi: difficoltà a completare la minzione, gocciolamento insolito dopo aver fatto pipì, stimolo frequente (e urgente) di urinare.

Il risultato accerta o esclude un problema che coinvolge la vescica e l’uretra (canale che la collega con l’esterno), ma non identifica disturbi delle alte vie urinarie (reni e ureteri).

Chi non può farla

Il test non ha alcuna controindicazione, perché non prevede l’impiego di alcun farmaco né di mezzi di contrasto.

Come si svolge

Consiste semplicemente nel fare la pipì in una tazza del tutto simile a un water, che in realtà è un apparecchio tecnologicamente avanzato in grado di registrare il flusso di urina mentre viene emesso per poi riprodurlo graficamente.
Le informazioni vengono tratte dallo studio del tracciato ottenuto, che rileva due caratteristiche: la quantità di urina emessa e l’arco di tempo in cui si è svolta la minzione. 

Al termine della minzione viene valutata con una ecografia la quantità di urina eventualmente rimasta in vescica (residuo minzionale).

Quanto dura

Pochi minuti per lo svolgimento del test, più il tempo necessario per l’ecografia (che richiede altrettanti pochi minuti).

Provoca fastidio?

L’esame non provoca alcun fastidio.

Come prepararsi

L’ideale è arrivare all’esame con la vescica piena, ma in modo non fastidioso (non si dovrebbe cioè avvertire l’urgenza di urinare).
Per riuscirci è consigliabile non fare pipì nell’ora-ora e mezzo che precedono l’esame e, allo stesso tempo, bere circa tre bicchieri d’acqua.
I consigli relativi alla vescica piena valgono comunque solo in generale, perché la frequenza con cui viene avvertito lo stimolo e si emette una quantità di urina significativa è individuale ed è influenzata anche da fattori psicologici.
Va tenuto presente che l’esame fornisce risultati meno precisi sia se la vescica è troppo piena sia se è troppo vuota (in questo caso la quantità di urina emessa non risulta sufficiente per la rilevazione).

Cosa fare dopo

Dopo l’esame si possono riprendere le normali attività.