18/09/2020

Radiografia RX

La radiografia è l’esame di più antica introduzione, tuttora utilizzatissimo per indagare su alcuni distretti del corpo, come per esempio ossa e polmoni.
Si avvale dell’impiego dei raggi X (radiazioni ionizzanti) che hanno la proprietà di riprodurre l’immagine delle strutture interne, anche senza usare un mezzo di contrasto. 
L’esame non è invasivo nel significato corrente del termine, perché non prevede l’introduzione di strumenti nel corpo, tuttavia le radiazioni ionizzanti non sono innocue per l’organismo, quindi è necessario ricorrere alle radiografie solo ed esclusivamente quando non vi è altra alternativa per poter raccertare una diagnosi. Va detto che il danno legato agli effetti delle radiazioni (primo tra tutti lo sviluppo di tumori, come la leucemia) dipende strettamente dalla dose impiegata (più è alta, più aumenta il rischio) e che per una normale radiografia la quantità di raggi X impiegata è minima.

A cosa serve

Vi si ricorre per valutare, per esempio, la presenza nei polmoni di focolai infettivi (broncopolmonite) e versamenti pleurici (della pleura).
In riferimento alle ossa, la radiografia serve per esempio quando si sospetta una frattura, per indagare su particolari tumori ossei o per valutare l’entità dell’osteoartrosi.

Chi non può farla

La radiografia è controindicata alle donne in gravidanza, perché le radiazioni ionizzanti possono causare malformazioni al bambino. Può essere eseguita eccezionalmente su stretta valutazione del medico, dopo attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio. 
La radiografia, anche al torace, si può invece eseguire durante l’allattamento e la mamma può allattare anche subito dopo. Non ci sono altre preclusioni, anche se rimane ferrea l’indicazione a utilizzare i raggi X solo ed esclusivamente quando non se ne può fare a meno.

Come si svolge

È considerato ottimale che la parte su cui si indaga sia nuda, quindi può anche essere necessario effettuare la RX a torace nudo. Tuttavia,  in caso di radiografia al torace in molte strutture viene fornito un leggerissimo camice usa e getta oppure viene consentito di tenere addosso una maglietta di cotone sottile, priva di ganci e di bottoni. 
Alla persona viene chiesto di sdraiarsi sul lettino radiologico o di stare in piedi, a seconda del tipo di radiografia da eseguire, dopodiché le viene richiesto di stare immobile per i pochi secondi necessari a effettuare lo scatto radiografico.

Quanto dura

La radiografia in sé dura un attimo. L’esame nel suo complesso dura comunque solo alcuni minuti.

Provoca fastidio?

Il passaggio delle radiazioni ionizzanti attraverso il corpo non produce alcun tipo di fastidio.

Come prepararsi

Non è richiesta alcuna preparazione, se si esclude la necessità di togliere bracciali, orologio, orecchini e altri accessori prima dello svolgimento dell’esame.

Cosa fare dopo

Si possono riprendere immediatamente tutte le normali attività e si può guidare (salvo, ovviamente, nel caso in cui ci sia un impedimento fisico, come una frattura).

Da sapere

I danni dei raggi X dipendono dalla quantità

Gli effetti dannosi provocati dalle radiazioni ionizzanti (raggi X) utilizzate per numerosi esami, tra cui anche la mammografia, sono in stretta relazione con la quantità impiegata. Oltre una certa soglia, definita genericamente “quantità elevata di radiazioni”, l’azione nociva è certa.

Tra gli effetti peggiori determinati dall’esposizione ad alte quantità di raggi X ci sono la cataratta, la sterilità (a volte reversibile), lo sviluppo di tumori, particolari leucemie. Le donne in gravidanza possono avere un bambino colpito da malformazioni, ritardo mentale, alterazioni della crescita.

L’esposizione a basse dosi non annulla il rischio, però diminuisce sensibilmente la probabilità di andare incontro a uno dei problemi elencati.

I pericoli dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti (raggi X) dovrebbe limitare la loro prescrizione, riservandola solo ai casi in cui sia effettivamente necessario ricorrervi. 

Al riguardo, non tutti sanno che in Italia esiste una legge (187 del 26 maggio 2000), che prevede sanzioni anche penali per chi prescrive indagini che impiegano le radiazioni in modo inappropriato, cioè senza che ve ne sia una giustificazione valida.

Esistono, comunque, linee guida nazionali che definiscono i criteri che i medici devono adottare per stabilire se e quando sia indispensabile prescrivere un certo esame.