18/09/2020

Colonscopia virtuale

La colonscopia virtuale o “colon TC” è un esame radiologico che consente di guardare tutta la superficie interna del colon.

Consiste in una TC (tomografia computerizzata) eseguita con una bassa dose di raggi X ed è condotta dopo l’introduzione di aria o anidride carbonica nell’intestino attraverso una piccola sonda rettale e con l’aiuto di una pompetta manuale. È prevista la somministrazione (in genere per bocca) di un mezzo di contrasto iodato.
Le scansioni TC sono acquisite e inviate a un computer, dotato di un software che produce immagini bi e tridimensionali della mucosa intestinale. Il radiologo può osservare le ricostruzioni e navigare virtualmente all’interno del colon.
Va detto, che pur essendo uno strumento utilissimo, non può sostituire la colonscopia tradizionale, in quanto quest’ultima, a differenza della virtuale, che pure è tecnologicamente avveniristica, ha il vantaggio di poter visualizzare in tempo reale la mucosa, permettendo di eseguire prelievi bioptici (biopsie) o di asportare eventuali polipi.

La colonscopia virtuale, però, è meglio accettata dalle persone perché è meno invasiva, quindi, quando possibile, è un’ottima alternativa alla colonscopia tradizionale.

A cosa serve

Consente di identificare più del 90 per cento dei polipi di dimensioni superiori ai 10 millimetri, che peraltro sono i più significativi, ovvero i più a rischio di trasformarsi in tumori maligni. Permette, inoltre, di individuare un tumore maligno in fase precoce (quando ancora non sono presenti i sintomi).
È utile ricorrervi nel caso in cui la persona rifiuti di sottoporsi alla colonscopia tradizionale o non possa affrontarla per questioni di salute; quando la colonscopia tradizionale non ha dato risultati convincenti a causa dell’intestino poco pulito; nelle persone interessate da gravi problemi cardiocircolatori o con severe alterazioni della coagulazione del sangue. È indicata in chi ha la diverticolite.
È usata anche come screening (controllo in assenza di sintomi) per identificare precocemente un tumore del colon, in persone con età superiore ai 50 anni o a rischio di sviluppare la malattia per familiarità. Serve, infine, come indagine di controllo in seguito all’asportazione di polipi del colon.

Chi non può farla

L’esame non può essere effettuato in gravidanza, per via della somministrazione del mezzo di contrasto iodato. Non ci sono altre particolari controindicazioni.

Come si svolge

In sostituzione del lassativo, prescritto in vista della colonscopia classica per pulire l’intestino, si ricorre alla somministrazione per bocca di una soluzione acquosa con una piccola quantità di mezzo di contrasto iodato, che serve per evidenziare le feci in modo da poterle distinguere dai tumori o dai polipi. La preparazione, oltre a essere tollerata molto bene, rende possibile identificare anche i polipi che sono sommersi nel liquido spesso presente in abbondanza nel colon. Inoltre, numerose pubblicazioni scientifiche mettono in risalto la maggiore gradevolezza e la precisione degli esami di colonscopia virtuale eseguiti con la marcatura fecale rispetto alla preparazione tradizionale.
Il paziente è fatto sdraiare su un fianco sul lettino della TC. L’operatore introduce nel canale rettale una sottile sonda di plastica con un palloncino all’estremità. Si gonfia il palloncino e la sonda viene collegata a una pompetta manuale. Vengono poi eseguite scansioni in apnea (circa 10 secondi ognuna) in posizione sia prona sia supina. In apnea significa che alla persona viene chiesto di trattenere il respiro.

Quanto dura

L’indagine ha una durata media di circa 5-10 minuti.

Provoca fastidio?

Durante l’esame si potrebbe avvertire un modesto gonfiore addominale, raramente dolore. In caso di crampi addominali (che tendono a comparire nelle persone con diverticoli), il medico somministra farmaci antispastici. La sensazione di gonfiore addominale può persistere per qualche ora dopo l’esame.

Come prepararsi

All’esame ci si prepara modificando l’alimentazione che, a partire da 3 giorni prima, deve escludere frutta, verdure, pane, riso, pasta, dolci e, in generale, tutti i cibi ad alto contenuto di fibre. Il giorno prima dell’esame si deve assumere solo pesce in bianco e brodo. In pratica, sono gli stessi accorgimenti dietetici che si devono osservare prima di effettuare il clisma opaco. (LINK ALLA VOCE CLISMA OPACO)

Cosa fare dopo

Dopo l’esame si può tornare a casa anche guidando l’auto. Si possono inoltre riprendere le normali attività.