11/09/2020

La sinusite

Non si tratta di un problema serio, ma se trascurato può dar luogo ad alcune complicanze. Per questo, è bene riconoscere la sinusite e curarla tempestivamente, se necessario anche con la chirurgia.

Che cosa è

La sinusite è l’infiammazione dei seni paranasali, le cavità situate al di sopra e lateralmente al naso.
Ciascun seno (sono quattro in totale) comunica con le fosse nasali attraverso gli osti: aperture che permettono il passaggio nel naso e nella gola del muco prodotto dalla mucosa che riveste i seni.

In presenza di malattia, la mucosa dei seni si gonfia, restringendo gli osti. Di conseguenza, il drenaggio del muco verso le cavità del naso e della bocca è ostacolato. Non solo: in caso di malattia, il muco viene prodotto in quantità eccessive.

Il risultato di tutto ciò? Il muco ristagna in grande quantità all’interno dei seni e diventa un terreno di coltura per batteri, virus o funghi che dal naso o dalla gola possono raggiungere i seni paranasali: in questi casi all’infiammazione si sovrappone l’infezione.

Le cause

La sinusite è provocata quasi sempre da microrganismi che aggrediscono le vie aeree facilitando la formazione di muco, che si accumula nei seni paranasali e non riesce a essere espulso.
In molti casi, la colpa è del raffreddore, che impedisce un corretto drenaggio del naso, aprendo così la strada all’infiammazione.

Sotto accusa anche le infiammazioni delle radici dei denti dell’arcata superiore (soprattutto dei molari e dei premolari), specie se la persona è stata sottoposta a cure odontoiatriche. Spesso si tratta di infezioni, in genere di origine batterica, che possono espandersi e provocare dolore e ristagno di pus in corrispondenza del dente malato. I batteri migrano così verso il naso, provocando accumulo di muco a livello dei seni paranasali.

Infine, la sinusite può essere provocata da funghi.

Le persone più a rischio

La malattia è più comune nelle persone con:

– una malformazione delle strutture ossee del naso, per esempio una deviazione del setto nasale o malformazioni della struttura dei turbinati. In questi casi un’infiammazione anche piccola può provocare un rigonfiamento della mucosa, che ostacola la ventilazione dei seni paranasali;

– polipi al naso: ostacolano il regolare flusso dell’aria attraverso le prime vie aeree e l’attività delle cellule ciliate; si può creare così un ristagno del muco;

– rinite allergica (raffreddore su base allergica): anche in questo caso le ciglia non riescono a lavorare correttamente e il muco si accumula con facilità.

– immunodeficienza: i pazienti con un deficit del sistema immunitario sono più soggetti alle complicanze della sinusite.

I sintomi

I principali sintomi della sinusite, che possono durare da una a tre settimane, sono:

– naso chiuso;

– secrezioni di muco giallastro;

– voce nasale;

– forte mal di testa;

– dolore simmetrico al volto, soprattutto se la sinusite è la conseguenza di un raffreddore;

– dolore alla fronte o alle guance che peggiora quando ci si sdraia;

febbre.

Può diventare cronica

La sinusite non è una malattia preoccupante, ma non andrebbe mai trascurata. Infatti, se veine sottovalutata o viene trattata in modo scorretto, può diventare cronica.
In pratica, gli osti rimangono ostruiti pur non causando alcun sintomo. Solo in certi periodi, per esempio dopo un colpo di freddo, la malattia si riacutizza e si manifesta con i soliti segnali.
La sinusite cronica, dunque, si manifesta solo durante le fasi acute. Anche se è silenziosa, però, non si arresta: l’infiammazione si espande e i batteri continuano a moltiplicarsi.

Nei casi più seri, il disturbo può arrivare a danneggiare la struttura delle ossa, che a livello dei seni paranasali sono molto delicate. L’infezione, inoltre, può trasmettersi all’orbita (mettendo a rischio l’occhio).

Le cure

In genere, per curare una sinusite il medico prescrive una cura a base di antibiotici, che combattono sia i germi responsabili delle infiammazioni del naso sia i batteri responsabili delle erosioni delle ossa.
In associazione, può consigliare l’uso di farmaci sintomatici, che agiscono sulle manifestazioni: essenzialmente spray nasali a base di corticosteroidi.
Se alla base c’è un’infezione da funghi, la terapia consiste nella liberazione del seno paranasale ostruito mediante intervento chirurgico. 

In presenza di sinusite cronica nei soggetti allergici, è utile il trattamento con gli antistaminici: controllando la rinite, contribuiscono a evitare le riacutizzazioni.

Se la sinusite cronica dipende da alterazioni della struttura ossea del naso, può essere necessaria un’operazione chirurgica.

Consigli utili

1. Cercare di soffiare una narice alla volta. In questo modo, si evita un eccesso di pressione nelle orecchie, che può far rifluire i batteri nei passaggi dei seni.

2. In caso di sinusite cronica sono utili le cure termali, che migliorano l’infiammazione e i sintomi.

3. Via libera a lavaggi nasali e suffumigi.

4. Praticare un massaggio ai seni paranasali doloranti per favorire l’afflusso di sangue e nutrimento alla zona e avere così un po’ di sollievo.

5. Per alleviare le manifestazioni dolorose, prendere un asciugamano, bagnarlo in acqua ben calda, strizzarlo e applicarlo sugli occhi e sugli zigomi finché il dolore non diminuisce. Possono bastare anche pochi minuti.

6. Muoversi. Il movimento è un alleato perché libera adrenalina, che fa contrarre i vasi sanguigni, e quindi riduce il gonfiore dei seni.