11/09/2020

Il tumore della bocca

Il tumore della bocca è una delle forme tumorali meno conosciute ed effettivamente non è molto diffuso. Purtroppo, però, negli ultimi anni si è assistito a un aumento della sua incidenza, soprattutto fra i giovani.

Che cosa è

Il tumore della bocca fa parte di quelli del distretto testa-collo: un gruppo di malattie abbastanza rare. Rappresentano, infatti, il 5-10% di tutti i tumori maligni.

La categoria più colpita è rappresentata dagli uomini sopra i 40-50 anni. Tuttavia, la malattia sta aumentando rapidamente anche fra le donne (sempre sopra i quarant’anni) e fra i giovani.
Può comparire in diverse sedi, ma nella quasi totalità dei casi origina dalla mucosa, per esempio quella delle labbra, delle gengive, del palato o della lingua. Una delle sedi interessate con maggiore frequenza è la lingua e, in particolare, la parte sottostante, chiamata pavimento orale. È in crescita anche il tumore del labbro.
In ogni caso, tutte le aree della bocca possono essere a rischio, dalla gengiva alla guancia, fino al palato e alle labbra.

I sintomi

I sintomi di questo tumore sono spesso subdoli e non sempre specifici.
Una delle manifestazioni più comuni è la lesione ulcerata. All’inizio, se valutata superficialmente, può essere confusa con una semplice afta: sono entrambe molto dolorose, di colore bianco-rossastro e simili nell’aspetto. Tuttavia, c’è una differenza sostanziale: se le afte durano al massimo 10-15 giorni, non sanguinano, e non si induriscono, la lesione tumorale tende a sanguinare con facilità.
Inoltre, fin dai primi giorni è dura ai bordi e, con il tempo, si indurisce sempre di più pure verso il centro. Tende anche ad allargarsi e ad approfondirsi nel tessuto, arrivando alle fasce muscolari e, se c’è, all’osso sottostante la mucosa. Infine, persiste a lungo, durando molto più di un’afta.

Con il passare del tempo, infatti, la piccola ulcera infiammata può trasformarsi in lesione maligna.

I fattori di rischio

Come sempre, quando si tratta di tumori, è difficile conoscere le cause.
Sicuramente fra i fattori favorenti, un ruolo fondamentale è svolto dal fumo, sia di sigaretta sia di pipa. Sotto accusa anche il consumo di alcol, che può indebolire le mucose del cavo orale, rendendole più vulnerabili. Questi due fattori, se combinati, sono ancora più deleteri.
Anche avere una bocca trascurata, con denti poco curati e un’igiene poco scrupolosa, aumenta le probabilità di tumore alla bocca.
In queste situazioni è più facile che si formino lesioni all’interno del cavo orale che, se ignorate, diventano croniche e possono facilitare la comparsa di forme tumorali.
Altri elementi di rischio sono: una dieta povera di cibi freschi, come frutta e verdura; l’esposizione al sole (per il tumore al labbro); la predisposizione genetica; il sesso orale e il virus Hpv.

Le cure

Oggi, laddove possibile, si cerca di studiare una cura su misura: in base all’estensione della malattia, alle sue caratteristiche, ma anche alle caratteristiche proprie del paziente e al suo stile di vita, i medici stabiliscono l’approccio migliore.
In linea di massima, i tumori di piccole dimensioni vengono asportati tramite un intervento chirurgico, spesso senza che sia necessaria una ricostruzione del tessuto asportato. In pratica, in anestesia generale, attraverso la bocca, si arriva all’area colpita e si asporta la lesione maligna. Per precauzione si tolgono anche i linfonodi del collo, sebbene solo di rado i tumori piccoli sviluppino metastasi.
Se le lesioni sono di grandi dimensioni, si procede comunque per via chirurgica, ma in modo più invasivo. In questo caso, bisogna asportare il tumore e poi ricostruire la zona operata. Per farlo si possono utilizzare lembi, ossia porzioni di tessuto prelevate da altre zone del corpo. Per esempio, per ricostruire la lingua si possono usare il muscolo grande pettorale, porzioni muscolari e cutanee della coscia, del dorso o porzioni cutanee dell’avambraccio.
In associazione alla chirurgia, soprattutto nei tumori più diffusi, in genere si usano anche la chemioterapia e la radioterapia. In casi particolari, come nei tumori correlati al virus Hpv, queste cure possono sostituire la chirurgia. Inoltre, nelle forme più avanzate, queste terapie possono aiutare a controllare la malattia dopo la chirurgia o a ridurre il volume del tumore prima della chirurgia.

Consigli di prevenzione

– Rinunciare all’alcol e alle sigarette.

– Curare l’igiene della bocca, non tralasciando mai la pulizia dei denti. L’operazione, che andrebbe ripetuta dopo ogni pasto, va fatta nel modo giusto: le setole vanno puntate contro il bordo della gengiva e lo spazzolino, inclinato di 45 gradi, deve scivolare in senso verticale con movimenti dall’alto al basso nel caso dell’arcata superiore, e viceversa per l’inferiore. È indispensabile anche completare la rimozione della placca con il filo interdentale e servirsi dell’aiuto di prodotti specifici, come collutori anti-placca (consigliati dal dentista).

– Pulire la lingua, utilizzando gli appositi scovolini oppure usare i normali spazzolini, passandoli sulla lingua in modo delicato.

– Seguire una dieta bilanciata. In particolare, è importante mangiare ogni giorno dalle tre alle cinque porzioni di frutta o verdura fresca, alimenti ricchi di sostanze protettive.

– Sottoporsi a regolari visite dal dentista, che può individuare per tempo eventuali problemi e consigliare gli interventi più indicati caso per caso. L’ideale è fare un controllo ogni sei mesi, in maniera da verificare anche lo stato di pulizia dei denti.

– In caso di protesi mal sistemate, tartaro, denti scheggiati, chiedere aiuto al dentista.

– Controllarsi la bocca ogni settimana, per individuare per tempo eventuali anomalie. Bastano uno specchio e alcuni minuti di osservazione attenta della bocca. Le zone da esaminare sono l’interno delle guance, il palato, le labbra e la lingua (compresa la zona sottostante: è sufficiente puntare la lingua al palato e osservare con cura). Se si notano piccole lesioni, anche appena accennate, di colore rosso o bianco è bene rivolgersi al medico.