15/01/2018

Le allergie ai farmaci

I farmaci possono provocare reazioni allergiche imprevedibili. Non sempre sono mediate dalle immunoglobuline E (IgE): esistono reazioni che vedono il coinvolgimento degli anticorpi IgG e dei linfociti T.

Non sono sicuramente le prime sostanze alle quali si pensa quando si sente parlare di allergie. Eppure anche i farmaci possono essere responsabili di reazioni allergiche.

Può sembrare paradossale che prodotti utilizzati per curare e fare stare meglio una persona, in alcuni casi, possano scatenare dei disturbi. Invece, anche se raramente, può succedere.

Reazioni imprevedibili

Le allergie ai farmaci sono reazioni del sistema immunitario in seguito al contatto, diretto o per ingestione, con medicinali che contengono componenti verso cui la persona è allergica.

Non si tratta di reazioni prevedibili, come gli effetti collaterali, bensì di reazioni imprevedibili, cioè indipendenti dall’azione farmacologia del farmaco.

A differenza delle altre allergie, non sempre sono mediate dalle immunoglobuline E (IgE): esistono anche reazioni che vedono il coinvolgimento degli anticorpi IgG e dei linfociti T.

Quelle mediate dalle IgE

Le allergie IgE mediate possono causare prurito e rossore cutaneo, rinite, asma e, in casi estremi, shock anafilattico.

La classe di farmaci che più frequentemente causa questo tipo di allergie è rappresentata dagli antibiotici, in particolare la penicillina, i suoi derivati (ampicillina e amoxicillina) e le cefalosporine.

Con minore frequenza anche ormoni (insulina e Acth) e miorilassanti utilizzati in anestesia generale, come succinilcolina, possono dare una reazione IgE mediata.

Quelle mediate dalle IgG

Le IgG sono anticorpi prodotti dal sistema immunitario per difendere l’organismo dalle infezioni batteriche e virali.

Nelle persone allergiche, alcune porzioni di determinati farmaci aderiscono alle cellule dell’organismo e gli anticorpi IgG, riconoscendole come estranee e nocive, le distruggono insieme alla cellula alla quale hanno aderito.

Nella maggior parte dei casi, le cellule coinvolte sono i globuli rossi. Per questo, la manifestazione più tipica è l’anemia emolitica, una malattia caratterizzata dalla presenza di pochi globuli rossi per distruzione degli stessi. Si tratta di reazioni molto rare, dovute perlopiù all’alfa-metil-dopa, un farmaco utilizzato nella cura dell’ipertensione arteriosa.

Quelle mediate dai linfociti T

I linfociti T sono un sottotipo di globuli bianchi che proteggono l’organismo da elementi estranei.

Anche in queste forme allergiche il farmaco incriminato aderisce ad alcune cellule, ma il meccanismo che si innesca è differente: i linfociti T non riconoscono più la cellula come appartenente all’organismo e la distruggono direttamente.

I quadri clinici che possono derivare da questa reazione sono epatiti (infezione del fegato), nefriti (malattia del rene) ed eczema cutaneo.

I farmaci che possono dare allergie di questo tipo sono soprattutto quelli applicati direttamente sulla pelle, come alcune pomate contenenti per esempio antibiotici.

Come riconoscere le vere allergie

Le reazioni pseudoallergiche o intolleranze sono molto più frequenti di quelle allergiche. Come riconoscere dunque una vera allergia? Ecco alcune indicazioni utili:

compaiono i sintomi tipici di un’allergia, come orticaria, gonfiori a labbra, palpebre, lingua, gola, asma, eruzioni cutanee, ulcerazioni delle mucose;

se è la prima volta che si usa il farmaco, la reazione si verifica dopo 6-10 giorni di cura, mentre se il farmaco è già stato impiegato in passato la reazione può presentarsi anche dopo pochi minuti dalla nuova somministrazione;

le manifestazioni sono indipendenti dall’effetto farmacologico;

la reazione generalmente si risolve entro alcuni giorni dalla sospensione del farmaco e ricompare dopo ogni assunzione;

il problema può verificarsi anche con dosi molto piccole;

occorre tenere presente che farmaci che sono stati tollerati per anni raramente causano reazioni allergiche.

Che cosa fare

In caso di allergia è necessario, dopo aver consultato il medico, sospendere l’uso del farmaco al quale si è sensibilizzati e avvertire il medico della propria malattia quando si intraprendono nuove cure.

È bene, inoltre, tenere con sé un tesserino o comunque un documento medico che testimoni la propria allergia, indicando chiaramente il farmaco responsabile. In caso di emergenza, non si correrà il rischio di ricevere il medicinale.

Infine, evitare per quanto è possibile la terapia iniettiva (più aggressiva) privilegiando la cura orale.