15/09/2020

La “piaghetta” della cervice

La piaghetta del collo dell’utero (o cervice), che in ambito medico viene definita ectopia oppure ectropion (entrambi i termini significano estroflessione), è la proliferazione verso l’esterno della cervice del suo tessuto di rivestimento interno, il cosiddetto epitelio cilindrico monostratificato.

È un’eventualità molto comune, che spesso si evidenzia casualmente durante un controllo ginecologico di routine.  Il termine popolare è piaghetta, ma i medici per alludere a essa usano il termine lesione che in medicina è qualunque alterazione.

I sintomi

La piaghetta non provoca alcun sintomo, tant’è che nella maggioranza dei casi viene scoperta casualmente dal ginecologo durante un normale controllo. Non è mai dolorosa, però può accadere che provochi un aumento delle secrezioni vaginali o anche un lieve sanguinamento dopo i rapporti sessuali o tra una mestruazione e l’altra. Raramente può dare luogo a una sensazione di leggero fastidio locale.

Le cause

Può essere congenita, cioè presente fin dalla nascita oppure può svilupparsi dopo, in seguito a importanti infezioni locali, a lunghe cure ormonali o dopo un parto vaginale particolarmente traumatico, in particolare se ha determinato la lacerazione della cervice. La ragione della causa congenita non è nota e non si conoscono fattori di rischio che possono avere un’influenza su di essa. Se è congenita è detta ectopia, se si sviluppa in seguito si chiama ectropion.

La diagnosi

La diagnosi si effettua attraverso una visita ginecologica. Può capitare che lo specialista sospetti l’alterazione quando c’è un sanguinamento altrimenti inspiegabile. L’alterazione si evidenzia attraverso la colposcopia, che è un esame semplicissimo: con uno strumento ottico (colposcopio) il medico osserva il collo dell’utero e verifica se è presente la lesione.

Le conseguenze

La piaghetta può rimanere silente e non dare alcun fastidio per tutta la vita. Tuttavia, in sua presenza il collo dell’utero è più esposto all’aggressione dei microrganismi infettivi che possono raggiungerlo dalla vagina durante il rapporto sessuale. Non a caso, l’alterazione viene considerata un fattore di rischio nei confronti delle malattie sessualmente trasmissibili (vedi capitolo relativo).

Le cure

In assenza di sintomi particolari correlati alla sua presenza, la piaghetta non viene trattata in alcun modo. Solo caso in cui provochi fastidio o continuo sanguinamento in prima battuta è possibile che il medico prescriva ovuli contenenti principi attivi cicatrizzanti. Se non si rivelano risolutivi, il medico può intervenire per rimuoverla. Le tecniche a cui ricorre sono due.

La diatermocoagulazione è la metodica più utilizzata, considerata di prima scelta. Si dilata la vagina con lo speculo e si applica alla cervice un elettrodo che cauterizza la superficie alterata.

Il laser prevede l’utilizzo di uno speciale raggio luminoso indirizzato sulla cervice (sempre passando dalla vagina). In pratica il raggio brucia la piaghetta.

Entrambi gli interventi si effettuano a livello ambulatoriale, senza anestesia.

Da sapere

Dopo l’eliminazione della piaghetta per mano del medico non si devono avere rapporti sessuali (con penetrazione) per circa quattro settimane.

 Nelle prime settimane successive al trattamento, compaiono perdite inizialmente rosso vivo che gradualmente diventano biancastre. La comparsa di perdite chiare esprime che i processi di cicatrizzazione si sono ultimati.