Apparato genitale

a cura di Laura de Laurentiis

Per la parte ginecologica, consulenza del dottor Massimo Candiani direttore della Clinica ostetrico ginecolgica del Dipartimento materno infantile dell’Università Vita e Salute San Raffaele, Milano.

Per la parte urologica maschile, consulenza del dottor Federico Dehò, specialista in urologia, Dipartimento di urologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

Introduzione

Donne e uomini hanno un corredo genetico diverso, da cui derivano le numerosissime differenze. La più macroscopica, si sa, è legata all’apparato genitale, volto in entrambi i casi alla riproduzione, ma strutturato per il concepimento e la gestazione quello femminile, per la fecondazione quello maschile. Ecco come sono fatti l'apparato genitale femminile e quello maschile, e qual è la risposta sessuale dell'uno e dell'altro.

L’APPARATO GENITALE FEMMINILE

Ecco come è fatto l’apparato genitale femminile, da quali organi è composto e qual è il suo funzionamento: quali ormoni lo regolano e come si comportano.

La vulva

È l’insieme delle strutture che costituiscono l’apparato genitale esterno. Ne fanno parte il clitoride, le piccole e grandi labbra, il vestibolo vaginale (compreso tra le piccole labbra e l’ingresso della vagina).

Le grandi labbra

Sono le due strutture a forma di grossi petali che costituiscono la parte più esterna della vulva. Sono ricoperte di peluria.

Le piccole labbra

Prive di peluria, sono due pieghe di tessuto che sporgono dalle grandi labbra e fanno da barriera al canale vaginale.

Il clitoride
È il piccolo organo erettile, situato appena sotto al punto di incontro delle piccole labbra e formato da un corpo cavernoso a forma di V rovesciata sormontato anteriormente da una piccola protuberanza in cui convogliano tutte le sensazioni di piacere raccolte dai cinque sensi e da cui dipende l’orgasmo.

La vagina

È il canale rivestito di una mucosa simile a quella della lingua. Le sue pareti sono estremamente elastiche, tant’è che consentono che avvenga la fase espulsiva del parto.

L’imene

È la sottile membrana mucosa che si trova all'ingresso della vagina e si lacera durante i primi rapporti sessuali. La sua presenza segnala che la donna è vergine. Esistono però donne dotate di un imene elastico (detto "compiacente") che si dilata ma non si lacera.

Le ghiandole del Bartolini

Sono due piccole ghiandole poste nelle grandi labbra, collegate a sottilissimi canali che sboccano all’ingresso della vagina. Producono un liquido lubrificante che favorisce la penetrazione del pene. Dopo la menopausa iniziano ad atrofizzarsi e quindi a non assolvere più al loro compito.

L’uretra

È il canale da cui l’urina viene eliminata all’esterno. Il suo sbocco si trova sulla parte anteriore della vulva.

La cervice

È il collo dell’utero, il punto di giunzione tra il corpo di quest'ultimo e la vagina. Di forma cilindrica, si dilata al passaggio del bambino, fino ad arrivare ai 10 centimetri di diametro.

L’utero

È l’organo interno a forma di pera rovesciata entro cui si sviluppa il bambino durante la gravidanza. La parete dell’utero è costituita da fibre muscolari; la cavità dell’utero è rivestito di un tessuto mucoso, detto endometrio, in cui si annida l’uovo fecondato. La mucosa endometriale si sfalda durante le mestruazioni e i suoi frammenti vengono espulsi con il flusso sanguigno.

Le ovaie

Sono gli organi femminili che producono l’ovocita, che in seguito all’incontro con lo spermatozoo maschile dà luogo alla formazione dell’ embrione.

Le tube di Falloppio

Sono i condotti che collegano le ovaie all’utero. È qui che avviene la fecondazione dell’uovo femminile.

La risposta sessuale femminile

L’eccitazione sessuale femminile si esprime con la comparsa della lubrificazione vaginale e con il leggero aumento di volume del clitoride.
L’orgasmo, la fase successiva, si manifesta con una serie di contrazioni ritmiche che producono un’ondata di piacere intenso e coinvolgono le pareti della vagina e il clitoride.

Gli estrogeni e il progesterone

Sono gli ormoni femminili per eccellenza: da essi dipende il ciclo mensile e la possibilità della donna di ovulare e, quindi, di avere figli.
Nel corso della vita fertile gli ormoni vengono prodotti dall'organismo in quantità variabile a seconda della fase del ciclo; da queste fluttuazioni dipendono la maturazione dell’ovulo all'interno delle ovaie, la sua successiva liberazione (verso la metà del ciclo l'uovo esce dall'ovaio e inizia la sua migrazione verso l'utero attraverso le tube) e il flusso mestruale.

Come avviene la produzione degli ormoni

Gli organi maggiormente coinvolti nella produzione degli ormoni, come avviene anche nell’uomo, sono l’ipotalamo (una particolare zona del cervello), l'ipofisi, una ghiandola posta in prossimità dell'ipotalamo, e le ovaie (nell’uomo i testicoli).
L'ipotalamo stimola l'ipofisi a produrre due particolari ormoni, l'FSH (ormone follicolo stimolante) e LH (ormone luteinizzante) che stimolano le ovaie a produrre, nella prima metà del ciclo, maggiori quantità di estrogeni, utili per portare a maturazione l'uovo.
Nella seconda metà del ciclo, sempre i due ormoni inducono le ovaie a produrre maggiori quantità di progesterone, necessario alla migrazione dell'uovo e al suo eventuale annidamento dell'utero.
Il meccanismo che regola la relazione ipotalamo-ipofisi-ovaie è mediato dagli ormoni stessi: l'ipotalamo stimola l'ipofisi a produrre FSH ed LH per indurre le ovaie a secernere estrogeni e progesterone solo se i livelli di tali ormoni sono bassi.
Quando la donna assume estroprogestinici per bocca (ovvero, prende la pillola anticoncezionale) l'ipotalamo entra in uno stato di riposo, cioè non stimola più l'ipofisi perché a sua volta induca le ovaie a produrre ormoni in quanto tali ormoni sono già presenti nel sangue.

L’APPARATO GENITALE MASCHILE

Fanno parte dell’apparato genitale maschile vari organi, ciascuno dei quali è legato agli altri da un complesso meccanismo d’interazione.

Il pene

È formato da una porzione fissa, detta “radice”, da una porzione mobile, definita “corpo” e da un’estremità chiamata “glande”.
Il pene è ricoperto da un manicotto di pelle mobile, la cui estremità, detta “prepuzio”, è unito al glande per mezzo di un sottile segmento di cute molto elastica, definito frenulo.
Nella parte interna del pene si trovano tre cilindri. Due di essi, situati tra loro parallelamente sono chiamati “corpi cavernosi”, mentre il terzo, posto al di sotto degli altri due, è definito “corpo spongioso”. Durante l’erezione il corpo spongioso appare al tatto e alla vista come un grosso cordone.
Nel corpo spongioso e nei corpi cavernosi ci sono numerosi vasi sanguigni, che governano l’erezione, e una grandissima quantità di terminazioni nervose, che assicurano il piacere durante i rapporti sessuali.

La questione della lunghezza

In media la lunghezza del pene a riposo è compresa tra gli otto e i dieci centimetri. In ogni caso anche dimensioni inferiori non sono considerate anomale, perché la misura che conta è quella che viene raggiunta durante l’erezione e, mediamente, corrisponde ai 12-15 centimetri.
Non di rado, infatti, un pene di cinque-sei centimetri, quando s’inturgidisce raggiunge la stessa lunghezza di un pene di dimensioni ragguardevoli in stato di riposo.

L’uretra

È il condotto che attraversa il corpo del pene, sbocca sull’orifizio situato all’apice del glande. Ha una lunghezza di circa 16 centimetri e ha il compito di consentire il passaggio all’esterno dell’urina e del liquido seminale.

Lo scroto

È la sacca di pelle entro cui si trovano i testicoli. Lo scroto è costituito da fibre muscolari che ne determinano movimenti involontari volti a proteggere i testicoli dagli sbalzi di temperatura, che potrebbero danneggiare il processo di formazione degli spermatozoi (spermatogenesi) e di conservazione degli stessi. Quando la temperatura esterna è alta lo scroto si rilassa per allontanare i testicoli dal corpo, al contatto del quale potrebbero surriscaldarsi, quando fa freddo al contrario si contrae per avvicinare i testicoli al corpo.

I testicoli

Definiti anche gonadi maschili, i testicoli sono situati nello scroto. Hanno il compito di produrre il testosterone e gli spermatozoi. Nel loro interno si trovano numerosissimi condotti disposti a spirale e detti canali seminali, entro cui si formano gli spermatozoi. La produzione del testosterone avviene invece in minuscole strutture interne a essi, chiamate cellule di Leydig.

L’Epididimo e il dotto deferente

I principali canali seminali sono l’epididimo e il dotto deferente.
Il primo è costituito da una fittissima rete di minuscoli canali attorcigliati e posti contro la parete esterna posteriore di ciascun testicolo. È collegato al dotto deferente, un canale a sua volta collegato alle vescichette seminali, piccoli serbatoi, situati in prossimità della prostata, in cui si raccolgono gli spermatozoi che vengono via via prodotti.
Il dotto deferente è contenuto nel funicolo spermatico, struttura tubolare in cui sono situate anche le arterie e le vene spermatiche.

Le ghiandole di Cowper

Grandi quanto un chicco di caffè, le ghiandole di Cowper sono due strutture poste immediatamente sotto la prostata e collegate all’uretra.
Producono il liquido pre-eiaculatorio, trasparente e vischioso, che viene emesso dal pene durante il rapporto sessuale a scopo lubrificante. In esso, anche se molto di rado, potrebbero essere presenti alcuni spermatozoi vitali.

La prostata

Di dimensioni simili a quelle di una castagna, è un organo costituito da una parte muscolare e da una parte ghiandolare.
È situata sotto la vescica e circonda la parte superiore dell’uretra. Ha la funzione di produrre circa un terzo del liquido seminale, la sostanza che, insieme agli spermatozoi, viene emessa al momento dell’eiaculazione.

Le vescicole seminali

Sono due ghiandole lunghe circa 5 cm, situate simmetricamente sopra la prostata. Sono addette alla produzione del liquido seminale (circa due terzi del totale) che, insieme a quello secreto dalla prostata, agli spermatozoi prodotti dai testicoli e ad altre sostanze, costituisce lo sperma.

La risposta sessuale maschile

L’ erezione, cioè l’aumento di dimensione e l’inturgidimento del pene, è l’espressione più vistosa dello stato di eccitazione dell’uomo. Dal punto di vista puramente meccanico si verifica grazie a un massiccio afflusso di sangue nelle arterie presenti nei corpi cavernosi. Il suo mantenimento dipende da un sofisticato meccanismo che consente al sangue di rimanere nei corpi cavernosi fino all’eiaculazione, dopo la quale defluisce attraverso le vene, anch’esse numerosissime all’interno del pene.

L’eiaculazione coincide con il momento dell’orgasmo maschile e si manifesta con l’emissione dello sperma. Avviene mediante una serie di contrazioni ritmiche che producono sensazioni di piacere intenso.

Lo sperma è la secrezione che viene emessa durante l’eiaculazione, formata dal liquido seminale in cui sono contenuti gli spermatozoi, che fecondano l’uovo femminile, e altre sostanze, tra cui il fruttosio (identico allo zucchero contenuto nella frutta) che ha il compito di favorire la vitalità degli spermatozoi.
In condizioni normali, nello sperma emesso ad ogni eiaculazione sono presenti dai 20 ai 60 milioni di spermatozoi per millilitro. Gli spermatozoi sono mobili, hanno una forma allungata e una sorta di coda filiforme che ne agevola lo spostamento. È determinante per la loro vitalità, oltre al fruttosio, la possibilità di stare a una temperatura compresa tra i 37 e i 37, 5 gradi.

La risposta sessuale maschile

Il testosterone è l’ormone maschile che comincia a essere secreto a partire dalla pubertà. Lo producono i testicoli su stimolo delll’ipofisi, una ghiandola posta al centro della testa.
Questa a sua volta lavora su ordine dell’ipotalamo, una particolare zona del cervello. Il meccanismo è questo: l’ipotalamo induce l’ipofisi a rilasciare l’LH (ormone luteinizzante) e l’FSH (ormone follicolo stimolante), detti anche gonadotropi, i quali agiscono direttamente sul testicolo stimolandone l'attività.
Il compito del testosterone è innanzi tutto quello di stimolare lo sviluppo di tutte le caratteristiche fisiche maschili (aumento delle dimensioni di pene e testicoli, crescita dei peli, modificazione della voce) e, successivamente, di regolare il comportamento sessuale dell’uomo, compresa la possibilità di ottenere e mantenere l’erezione.

Malattie apparato genitale

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