11/08/2025

Botulino: nessun allarme ma tanta attenzione

Alberta Mascherpa Pubblicato il 11/08/2025 Aggiornato il 11/08/2025

I recenti casi di cronaca hanno riportato l’attenzione su questa pericolosa intossicazione. I consigli dell’esperto su come comportarsi 

botulino

I casi di intossicazione da botulino avvenuti di recente in Calabria e in Sardegna hanno destato non poche preoccupazioni. «Si tratta di una malattia rara: in Italia si registrano circa 40 casi l’anno di intossicazione da botulino, un numero stabile da tempo e nella maggior parte dei casi dovuti a contaminazione di conserve casalinghe» commenta il professor Carlo Alessandro Locatelli, Direttore del Centro Antiveleni Maugeri di Pavia.

Di cosa si tratta

Il botulismo è un’intossicazione causata dalla tossina prodotta dal Clostridium botulinum, il veleno più potente conosciuto. L’ingestione involontaria della tossina attraverso cibi che ne sono contaminati produce sintomi come annebbiamento e sdoppiamento della vista, dilatazione delle pupille, difficoltà a mantenere aperte le palpebre, a deglutire, ad articolare le parole, secchezza della bocca, stipsi. Nei casi più gravi può verificarsi una graduale perdita di forza nei muscoli di braccia, gambe e in quelli coinvolti nella respirazione, fino ad arrivare alla paralisi dei muscoli respiratori e rendere necessaria l’intubazione. I sintomi neurologici possono essere preceduti da manifestazioni gastroenteriche, nausea, vomito, dissenteria, che possono comparire dalle 6 ore fino ai 7 giorni dopo aver consumato il cibo contaminato.

Se non sopravvengono complicanze, la malattia è reversibile anche se nei casi più gravi il recupero può essere molto lento.

Dove si nasconde

«I cibi vengono contaminati dalla tossina che il Clostridium botulinum produce in particolari condizioni» commenta il professor Locatelli. «La tossina botulinica non si vede e spesso non altera il sapore degli alimenti. Esiste un antidoto che è efficace però nella fase iniziale dell’intossicazione, quando la tossina è ancora circolante. Mentre successivamente la tossina si lega ai nervi e il recupero è difficile e molto lento. La prevenzione è quindi fondamentale: sterilizzazione accurata, rispetto delle linee guida del Ministero della Salute e mai dare miele o conserve casalinghe ai bambini sotto l’anno».

Come prevenire l’intossicazione

Occorre fare massima attenzione alle conserve preparate a casa: il rischio maggiore per intossicazione da botulino è rappresentato dalle olive nere, dalle conserve di funghi sott’olio e da quelle di carne e di pesce che non andrebbero mai fatte in ambito domestico.

Per le conserve di verdura è assolutamente necessario procedere a un trattamento di pastorizzazione che consiste nell’immergere completamente il vasetto chiuso ermeticamente in acqua e farlo bollire per almeno 15-20 minuti.

Marmellate e confetture dovrebbero essere sempre preparate con frutta e zucchero in parti uguali: se si riduce il quantitativo di zucchero è bene aggiungere succo di limone in buona dose in modo da creare un ambiente acido che non favorisce lo sviluppo del botulino.

Per essere sicuri si possono seguire le linee guida e di igiene per la preparazione dei cibi e delle conserve fatte in casa elaborate dal Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Ministero della Salute, l’Università degli Studi di Teramo e il Centro Antiveleni Maugeri Pavia. Sono facilmente reperibili in rete e offrono le necessarie indicazioni per non correre rischi.