17/02/2022

Giornata del gatto, stop alle false credenze

Alberta Mascherpa Pubblicato il 17/02/2022 Aggiornato il 17/02/2022

Nella Giornata Nazionale del Gatto che si celebra il 17 febbraio, ecco le false credenze sui felini sfatate dagli esperti

giornata gatto

Adorabili felini. Gli italiani li amano in modo particolare tanto da dedicare agli inquilini pelosi più diffusi nelle loro case una giornata, il 17 febbraio, tutta dedicata a celebrarli.

Anche se amati, i gatti vedono ruotare attorno a loro una serie di false credenze che vanno dal definirli distaccati e poco affettuosi al considerarli persino portatori di sfortuna nella versione con il manto nero

Gli esperti di Ca’ Zampa, gruppo italiano di cliniche veterinarie presente con nove centri sul territorio, ci aiutano a sfatare i cinque miti più comuni. Un modo per conoscere di più i nostri amici a quattro zampe e averne cura al meglio preservando a pieno la loro salute e il loro benessere tra le mura di casa.

  1. Il gatto ha sette sette vite. Ma no, ne ha una sola e va preservata con cura. Ecco perché è così importante fare attenzione alla prevenzione, attraverso controlli periodici eseguiti con regolarità.
  2. Se scodinzola, scappa! Contrariamente al cane, quando il gatto muove la coda tenendola diritta e inarcando la schiena significa che non è felice ed è pronto per attaccare. Attenzione poi che un gatto può scodinzolare anche se è spaventato.
  3. Vede al buio. In realtà non vede ma sfrutta le onde riflesse. Grazie alla presenza di uno strato di cellule riflettente di colore giallo-verdastro posto dietro la retina del gatto, il cui nome scientifico è «tappeto di luce», la luce viene amplificata permettendo così ai felini di avere un’eccellente capacità visiva al buio.
  4. Odia l’acqua. Niente di più sbagliato; ci sono diversi gatti di razza, come ad esempio i Van, che sono eccellenti nuotatori. E lo sono perché nel corso del processo evolutivo si sono trovati a contatto con l’acqua e hanno dovuto imparare a conviverci al meglio: il gatto turco Van infatti ha sempre pescato pesci per sopravvivere. Ma non sono i soli: anche i Maine Coon, i Bengala e gli Abissini hanno confidenza con l’acqua. In ogni caso anche i gatti che non si tufferebbero mai in una pozzanghera, per giocare potrebbero trovare divertente avvicinarsi all’acqua di tanto in tanto senza troppa paura.
  5. Quelli neri portano sfortuna. È solo una vecchia credenza popolare, diffusa soprattutto da noi, che arriva direttamente dal Medioevo quando i gatti neri erano associati alla stregoneria. Per i Giapponesi, infatti, i gatti neri portano ricchezza e gioia. Lo dimostrano i Maneki neko, ossia le sculture giapponesi che raffigurano gatti di colore nero, che vengono associati alla fortuna, alla buona salute e al benessere economico.