01/09/2022

Venezia 79: White Noise, primo film in concorso, divide la critica

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 01/09/2022 Aggiornato il 01/09/2022

White Noise di Noah Baumbach, ha come protagonisti Adam Driver e Greta Gerwig, che invece hanno messo tutti d'accordo

Adam Driver

È spettato a Noah Baumbach aprire il concorso della 79esima Mostra del Cinema di Venezia. Il regista americano torna così sul “luogo del delitto” a tre anni di distanza dalla presentazione di una delle sue opere più apprezzate ovvero Storia di un matrimonio.

Anche stavolta ad accompagnarlo c’è Adam Driver, che è protagonista del nuovo film White Noise insieme a Greta Gerwig (anima gemella, artistica e sentimentale, di Baumbach).

Nel cast anche Don Cheadle, Raffey Cassidy, Sam Nivola, May Nivola, Lars Eidinger, Andre Benjamin e Jodie Turner-Smith.

Dal romanzo di Don DeLillo

White Noise (Rumore bianco) è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Don DeLillo, datato 1985. Al centro le vicende di una famiglia americana, che cerca di affrontare i conflitti della vita di tutti i giorni, ma anche di comprendere alcuni misteri universali legati all’amore, la felicità e la morte, in un mondo pieno di incertezza.

Una narrazione che, anche per immagini, appare terribile e al tempo stesso esilarante, poetica e assurda, ordinaria ma anche apocalittica.

Un film che al Lido sta dividendo la critica, che però sembra compatta nel giudizio positivo sulla performance degli attori.

La parola ai protagonisti

«Il libro di DeLillo usa il linguaggio della cultura pop e presenta dei dialoghi molto vivaci, sui quali abbiamo lavorato anche a livello sonoro. C’è poi la cultura degli anni’80 americana, che è quella con cui sono cresciuto e mi sono formato» – spiega Noah Baumbach durante la conferenza stampa. E aggiunge: «Quando ho letto il libro mi è subito sembrato familiare, perché proprio in quel momento stava iniziando la pandemia».

Su questo fattore Adam Driver dice: «Si c’erano delle cose con cui tutti ormai abbiamo una certa familiarità, come le mascherine, ma alla fine la pandemia ci ha condizionato solo in parte. La sceneggiatura è stata la base da cui siamo partiti». L’attore parla poi di come ha preparato il suo personaggio a livello fisico: «Non si è trattato solo di lavorare sul look e gli abiti. Mi hanno tolto i capelli e ho dovuto ingrassare. C’era anche una pancia finta di scorta, ma alla fine non è servita. Quella che vedete sullo schermo è proprio la mia!»

Invece Greta Gerwig racconta: «Sono partita dalla lettura del libro, che mi ha entusiasmato e il mio personaggio mi ha preso fin da subito, anche a livello intellettuale. Il set poi è diventato un laboratorio creativo in cui le figure che nel libro erano astratte sono diventate reali».