12/09/2022

Venezia 79: sono ancora le storie al femminile a trionfare

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 12/09/2022 Aggiornato il 12/09/2022

È il documentario All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras a vincere il Leone d'Oro alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia. E non sono mancati premi agli italiani come Luca Guadagnino

Cate Blanchett, Luca Guadagnino and Taylor Russell, attend the award winners photocall at the 79th Venice International Film Festival on September 10, 2022 in Venice, Italy. ©Photo: Cinzia Camela.

Per il terzo anno di fila la Mostra del Cinema di Venezia celebra il talento femminile, consegnando il Leone d’Oro a una regista donna. In questa 79esima edizione è stato il turno di Laura Poitras per il documentario All the Beauty and the Bloodshed, che racconta l’artista e attivista Nal Goldin puntando molto sulla sua difficile battaglia per ottenere il riconoscimento della responsabilità della famiglia Sackler per le morti di overdose da farmaco. Un film importante e che merita di essere visto, non appena uscirà in Italia (la distribuzione sarà a cura di I Wonder Pictures, che portò in Italia anche Citizenfour, documentario che valse alla regista l’Oscar nel 2015). Però questa non è stata l’unica sorpresa sul fronte dei premi, che ha visto anche l’Italia protagonista.

Gli altri premi del concorso Venezia 79

La giuria presieduta da Julianne Moore ha assegnato il Leone d’argento – Gran premio della giuria a Saint-Omer di Alice Diop, un altro film che ha lasciato il segno (tanto da vincere anche il Premio Opera Prima Luigi De Laurentiis), raccontando la storia del processo a una madre infanticida attraverso la quale la regista ha cercato di fare una rivisitazione contemporanea del mito di Medea.

Invece Bones and All del nostro Luca Guadagnino si porta a casa ben due riconoscimenti: il Leone d’argento per la miglior regia e il Premio Marcello Mastroianni ad un attore o attrice emergente andato alla protagonista femminile Taylor Russell.

«Fare film è la mia vita da quando avevo otto anni e li giravo in super8. Ho sempre amato il rischio, ma ho avuto al mio fianco dei compagni speciali. Questo film è frutto del matrimonio tra l’Italia e l’America, a dimostrazione che il cinema non conosce confini» – ha dichiarato un Guadagnino commosso.

A chi sono andate le Coppi Volpi per i migliori attori? A Cate Blanchett per Tár e a Colin Farrell per Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin). Quest’ultimo, collegato via Zoom, è stato così spiritoso da mimare la consegna del premio fingendo che quest’ultimo fosse un casco di banane.

Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin) ha visto Martin McDonagh riceere il Premio Osella per la migliore sceneggiatura: Martin McDonagh. Infine il Premio speciale della giuria è andato a Gli orsi non esistono (Khers nist) di Jafar Panahi. Ricordiamo che quest’ultimo è attualmente in Iran, dietro le sbarre: è infatti uno dei tre registi (insieme a Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad) che, recentemente, il regime di Teheran ha incarcerato.

Orizzonti e la sorpresa Vera Gemma

Il concorso di Orizzonti, che ha premiato per il miglior film Jang-e jah?ni sevvom di Houman Seyyedi, ha riservato una splendida sorpresa per l’Italia. La giuria presieduta dalla regista Isabel Coixet ha premiato come miglior attrice Vera Gemma per Vera, un film ispirato alla sua storia diretto da Tizza Covi e Rainer Frimmel, che si sono portati a casa anche il premio per la miglior regia.

«Ringrazio la giuria e i miei due registi, che hanno creduto profondamente in me. Vorrei dire a chiunque che possieda un sogno di non arrendersi mai. Dedico questo premio a mio figlio Maximus e al mio papà Giuliano Gemma» – ha dichiarato Vera, che a fatica è riuscita a trattenere le lacrime. Per lei, che sembrava aver rinunciato alla recitazione, è decisamente un bellissimo riscatto. E pensare che la sua presenza nel concorso era passata quasi in sordina, silenziata dal “rumore” generato da altri personaggi molto di tendenza in questo momento. Però abbiamo avuto la dimostrazione che, per fortuna, l’arte non si misura a colpi di copertine glamour.

Gli “in” e “out” della 79esima edizione

Cosa ci lascia in eredità questa 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia? Indubbiamente tanti bei film da vedere e scoprire al cinema (come sulle piattaforme, per quei titoli che arriveranno direttamente lì), ma anche una ritrovata serenità e voglia di vivere l’arte insieme agli altri.

Che dire poi dello sfavillante ritorno delle star sul red carpet del Palazzo del Cinema: quelle che, secondo noi, vincono il premio eleganza sono sicuramente Vanessa Kirby e Monica Bellucci, mentre quello simpatia va a Brad Pitti, comparso a sorpresa in veste di produttore di Blonde, che ha sfilato con abito nero e un bel paio di sneakers.

Si è parlato molto della presenza delle influencer italiane e non in termini positivi. Cosa c’entrano loro con il cinema? In alcuni casi ben poco, considerando che c’è persino chi candidamente ha ammesso di non amare la settima arte, ma non ha rifiutato l’invito al Lido. Però diciamolo, le influencer non sono tutte uguali: c’è chi infatti nasce modella come Paola Turani e ha portato un tocco di vero glamour sul red carpet, ma ci sono anche donne che sono un bellissimo esempio di girl power come Mariacristina Lilia Fogazzi alias L’estetista cinica, che ha costruito un vero impero del beauty conquistando anche i social.

In realtà le presenze che stridevano (e non poco) con quel contesto erano le/i prezzemoline/i televisivi. Si parliamo proprio di coloro che passano da un reality all’altro, non disdegnando qualche ospitata nei salotti gossippari, facendo di tutto per far notizia. E così quest’anno siamo arrivati anche ad assistere a una proposta di matrimonio sul red carpet, naturalmente a favore di fotografi. Inutile dire che questo è stato il momento più low profile del festival.