31/08/2022

Venezia 79: Julianne Moore è pronta per il ruolo di Presidente della Giuria

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 31/08/2022 Aggiornato il 31/08/2022

Julianne Moore, Presidente di Giuria alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia, non vede l'ora di scoprire i film in concorso. Ed è pronta a farsi sorprendere

Venezia, 79th Venice Film Festival 2022, Photocall Jury Venezia 79
Pictured : Julianne Moore

In attesa della cerimonia che aprirà ufficialmente la 79esima Mostra del Cinema di Venezia (presentata dalla madrina Rocío Muñoz Morales), sono iniziate le conferenze stampa al Lido. Ad aprire le danze sono state le giurie, che avranno l’arduo compito di scegliere quelli che saranno i vincitori delle varie sezioni.

Naturalmente l’attenzione principale è sul concorso di Venezia 79, che ha una giuria presieduta dall’attrice Julianne Moore.

Con lei ci sono Mariano Cohn (regista, sceneggiatore e produttore), Leonardo Di Costanzo (regista e sceneggiatore), Audrey Diwan (regista), Leila Hatami (attrice), Kazuo Ishiguro (scrittore e sceneggiatore), Rodrigo Sorogoyen (regista, sceneggiatore e produttore).

Julianne e Venezia

«Sono onorata di essere stata scelta come Presidente di Giuria qui a Venezia. La prima volta che venni qui, nel 1986, ero solo un’attrice di soap-opera e non avrei mai immaginato, un giorno, di ritrovarmi a ricoprire questo ruolo» – confessa una luminosa Julianne Moore avvolta in un  elegante tailleur pantalone bianco – «Sono poi entusiasta all’idea di passare del tempo con questa splendida giuria. La Mostra del Cinema è sempre stata una vetrina importante per chi fa il nostro lavoro. È una grande opportunità per immergersi nelle cinematografie di tutto il mondo: personalmente il fatto di potere vedere i film in lingua originale mi permette di conoscere usi, costumi e linguaggi diversi dal mio. E questo lo trovo entusiasmante».

Quali sono i criteri di giudizio che adotterà? «Non ho dei parametri ben precisi, ho voglia di scoprire i vari film e farmi sorprendere. Di certo le storie che mi interessano di più sono quelle legate all’animo umano».

Il suo rapporto con il cinema

Julianne Moore debuttò nel 1985 con la soap opera Così gira il mondo, per poi iniziare il suo percorso sul grande schermo nel 1990 con I delitti del gatto nero di John Harrison. Da quel momento non ha mai smesso di fare cinema, crescendo e diventando una delle attrici più stimate della sua generazione, tanto da essere candidata agli Oscar ben cinque volte, vincendolo nel 2015 per il suo ruolo da protagonista nel film Still Alice di Richard Glatzer e Wash Westmoreland.

«Mi sono innamorata del cinema in tenera età» – racconta sempre durante la conferenza – «Quando avevo dieci anni mi sono trasferita per un periodo in Alaska insieme alla mia famiglia e anche lì, durante il weekend, andavo in una sala con una bellissima programmazione, dove si passava dai film Disney a quelli di autori come John Cassavetes. È così che mi sono formata».

Come vede lo status del cinema oggi, anche con l’arrivo sul mercato delle piattaforme streaming? «Attualmente ci si preoccupa in primis dei soldi, ma per me continua ad essere fondamentale il processo creativo che permette agli autori di esprimersi. Il progresso porta inevitabilmente a dei cambiamenti, ma le persone continueranno a voler raccontare delle storie e ad immergersi in esse».