06/09/2021

Venezia 78: il delitto del Circeo rivive ne La scuola cattolica

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 06/09/2021 Aggiornato il 06/09/2021

Il  nuovo film di Stefano Mordini con Benedetta Porcaroli, Jasmine Trinca, Valeria Golino, Valentina Cervi presentato Fuori concorso alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia riaccende i riflettori su un delitto che ha segnato la storia italiana 

La scuola cattolica

Dopo aver chiuso la scorsa Mostra del Cinema di Venezia con il thriller Lasciami andare, Stefano Mordini torna al Lido arricchendo la 78esima edizione con la presentazione, Fuori concorso, de La scuola cattolica.

Un titolo questo che probabilmente non vi risulterà sconosciuto, in quanto è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Edoardo Albinati, vincitore del Premio Strega nel 2016.

Al centro il racconto di uno dei casi di cronaca nera più bui della storia italiana: il delitto del Circeo. Per questo film il regista ha messo insieme uno splendido cast multigenerazionale: parliamo di Benedetta Porcaroli, Giulio Pranno, Emanuele Maria Di Stefano, Giulio Fochetti, Leonardo Ragazzini, Alessandro Cantalini, Andrea Lintozzi, Guido Quaglione, Federica Torchetti, Luca Vergoni, Francesco Cavallo, Angelica Elli, Gianluca Guidi, Corrado Invernizzi. E ancora: Fabrizio Gifuni, Fausto Russo Alesi, Valentina Cervi, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca.

Una storia di violenza

Siamo negli anni’70, a Roma. In un quartiere residenziale viene aperta una scuola cattolica maschile dove vengono educati i ragazzi della migliore borghesia. Qui le famiglie sentono che i loro figli possono crescere protetti dai tumulti che stanno attraversando la società e sono convinte che quella rigida educazione potrà spalancare loro le porte di un futuro luminoso. Però nella notte tra il 29 e il 30 settembre del 1975 qualcosa si rompe e quella fortezza di valori inattaccabili crolla sotto il peso di uno dei più efferati crimini dell’epoca: il delitto del Circeo.        

I responsabili sono infatti ex studenti di quella scuola frequentata anche da Edoardo, il quale prova a raccontare cosa ha scatenato tanta cieca violenza in quelle menti esaltate da idee politiche distorte e un’irrefrenabile smania di supremazia.

La parola ai protagonisti

Stefano Mordini è arrivato al Lido insieme a buona parte del suo cast e durante la conferenza stampa ha precisato: «Volevamo portare il film verso l’oggi e stare lontani dalle etichette. Un certo tipo di violenza può esserci ovunque, tra i borghesi come nelle borgate e non è necessariamente un conflitto politico. In questo anno la questione è incentrata sull’uomo che fa violenza gratuita verso la donna. E a tal proposito, ho deciso fin dall’inizio di non spettacolarizzarla nel mio film».

A vestire i panni di Donatella Colasanti, sopravvissuta al massacro, è Benedetta Porcaroli: «Tutti siamo stati coinvolti in questo film con un grande senso di responsabilità. Io ho cercato di seguire il flusso emotivo e a volte, lo ammetto, ho avuto dei blocchi fisici. Ho empatizzato subito con la luce e la purezza di queste ragazze. Abbiamo raccontato il diritto di essere innocenti. È stata un’esperienza necessaria: c’è bisogno di un film come questo, che affronta un tema così complesso, che è ancora insediato nella nostra società».

Federica Torchetti è invece Rosaria Lopez, la ragazza che perse la vita: «Non sono romana, ma avevo già sentito parlare di questo terribile fatto di cronaca e in più ho fatto delle ricerche. Ho affrontato delle scene difficili, mai provate prima, però mi son sentita protetta dal regista. Sono riuscita ad entrare in contatto profondo con quel tipo di dolore, è stato come essere in uno stato di trance».

Il ruolo delle madri

Ne La scuola cattolica vengono raccontate anche queste famiglie benestanti, che vedono il loro mondo all’apparenza perfetto sgretolarsi. Il focus è in particolare sulle madri. Valeria Golino è Ilaria Arbus: «Penso che ogni madre del film abbia una responsabilità più o meno conscia. La mia più che una ipocrita è una ignava, che pensa di vivere in un quadretto perfetto ma che in realtà non conosce bene il marito e i figli. La vediamo poi devastata e offesa, però chissà se sarà riuscita poi a capire che faceva parte di tutto questo accrocco».

Valentina Cervi è invece Eleonora Rummo: «Queste mamme sono responsabili, anche se non ne sono davvero coscienti. La mia fa parte di una famiglia cattolica ortodossa, l’unica che crede veramente nella scuola e vive la sua dimensione di femmina in sintonia con questo mondo, anche se si sente subordinata al maschio. Però nella perfezione familiare si annida una gabbia».

C’è poi Jasmine Trinca che interpreta Coralla Martirolo: «Sono tre madri borghesi lievemente differenti. Nel nostro racconto l’ipocrisia è evidente».