14/09/2020

Venezia 77: gran finale al femminile con il Leone d’oro a Nomadland

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 14/09/2020 Aggiornato il 14/09/2020

È la regista cinese Chloé Zhao con Nomadland ad aver vinto il Leone d'Oro alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia. A Pierfrancesco Favino la Coppa Volpi come miglior attore

VENICE, ITALY - SEPTEMBER 12: Venezia77 Jury President Cate Blanchett walks the red carpet ahead of closing ceremony at the 77th Venice Film Festival on September 12, 2020 in Venice, Italy. (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Lieto fine in rosa per la 77esima Mostra del Cinema di Venezia. A vincere il Leone d’oro è stata infatti Chloé Zhao con Nomadland, film che vede protagonista Frances McDormand. Importante sottolineare che la regista cinese è la quinta donna che si aggiudica questo riconoscimento, nella storia del festival.

Grande soddisfazione per l’Italia che ha visto Pierfrancesco Favino vincere la Coppa Volpi come miglior attore per Padrenostro di Claudio Noce. Invece il giovane Pietro Castellitto si è guadagnato il premio per la migliore sceneggiatura nella sezione Orizzonti con I Predatori.

In e Out del gran finale

La cerimonia di premiazione di Venezia 77 è iniziata in musica, con (l’ormai onnipresente) Diodato che ha eseguito una versione inedita del suo brano Adesso. Un momento ad alto tasso emozionale. Sul palco è quindi arrivata la madrina Anna Foglietta che, se ci aveva commosso con il suo discorso d’apertura, ci ha invece annoiato con quello di chiusura un po’ troppo teatrale.

Per fortuna poi si è entrati nel vivo della serata. Inutile dire che si tifava molto per i quattro film italiani in concorso, ma purtroppo nel palmarès è finito solo Padrenostro di Claudio Noce grazie all’interpretazione di Pierfrancesco Favino. L’esclusione di Notturno di Gianfranco Rosi, Le sorelle Macaluso di Emma Dante e Miss Marx di Susanna Nicchiarellli ha lasciato l’amaro in bocca soprattutto a Paolo Del Brocco di Rai Cinema (che ha portato al festival i film) che ha polemizzato con la giuria (presieduta da Cate Blanchett) ricevendo una risposta ben decisa dal direttore artistico Alberto Barbera, con tanto di frecciata via Twitter (in cui si postava la canzone Bisogna saper perdere dei Rokes). Certo, non c’è verdetto che non venga contestato, ma era proprio il caso di alzare questo polverone? Anche perché di Nomadland si dicevano grandi cose già prima che venisse presentato alla Mostra. La storia di Fern, che dopo aver perso il marito e il lavoro, decide di lasciare la sua città per attraversare parte degli Stati Uniti in furgome come una nomade moderna, ha conquistato tutti tanto che per Frances McDormand si pensa già a un futuro Oscar.

Una cosa è certa: Venezia 77 sarà anche stata poco glamour, ma ci ha lasciato in eredità tanti bei film da vedere.

I premi principali

La Coppa Volpi per la miglior attrice è invece andata, come previsto (e sperato), a Vanessa Kirby per la sua intensa interpretazione in Pieces of a Woman di Kornél Mundrucz.

Invece il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore emergente è stato assegnato a Rouhollah Zamani, nel cast di Khorshid (Sun Children) di Majid Majidi.

Il film Nuevo Orden (New Order) di Michel Franco, molto amato dalla stampa, si è aggiudicato il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria. Il Leone d’Argento per la migliore regia è stato assegnato a Kiyoshi Kurosawa per il film Spy No Tsuma (Wife of a Spy).

E ancora: Premio per la migliore sceneggiatura a Chaitanya Tamhane per The Disciple; Premio Speciale della Giuria a Dorogie Tovarischi! (Dear Comrades!) di Andrei Konchalovsky.

I vincitori di Orizzonti

Merita sempre una certa attenzione la sezione Orizzonti, anche perché a volte risulta essere quella più sperimentale. Miglior Film per questa edizione è Dashte Khamoush (The Wasteland) di Ahmad Bahrami, mentre per la miglior regia è stato premiato Lav Diaz per Lahi, Hayop (Genus Pan).

Premio speciale della giuria Orizzonti (presieduta dalla regista francese Claire Denis) a Listen di Ana Rocha de Sousa, che si porta a casa anche il Leone del Futuro per la miglior opera prima.

Migliori attori sono Khansa Batma per Zanka Contact di Ismaël El Iraki e Yahya Mahayni per The Man Who Sold His Skin di Kaouther Ben Hania.

Da evidenziare, come anticipato, il premio per la miglior sceneggiatura andato a Pietro Castellitto per I Predatori. Un esordio alla regia, il suo, che ha entusiasmato buona parte della stampa e che il pubblico ora è molto curioso di vedere al cinema (dal 22 ottobre). Il suo discorso di ringraziamento è stato forte, intelligente e senza peli sulla lingua. Teniamolo d’occhio!