03/12/2018

Torino Film Festival: i vincitori della 36esima edizione

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 03/12/2018 Aggiornato il 11/12/2018

Il Torino Film Festival si è concluso in bellezza con la vittoria di Wildlife di Paul Dano. Protagonisti due veri divi: Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan

Chiusura Film Torino Festival

Sabato 1 dicembre si è concluso il Torino Film Festival, con una 36esima edizione particolarmente ricca e interessante, che dimostra quanto la manifestazione goda di ottima salute (nonostante si parli spesso di crisi dei festival cinematografici), sia per la qualità dei titoli presentati che per il numero di presenze registrate. A trionfare è stato Wildlife, film di Paul Dano con Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan. Nessun premio (purtroppo) per l’Italia, almeno nel palmarès principale.

I vincitori di Torino 36

La giuria di Torino 36 (Concorso Internazionale Lungometraggi) presieduta dal regista Jia Zhangke e composta da Marta Donzelli (produttrice), Miguel Gomes (regista), Col Needham (attore) e Andreas Prochaska (regista) ha deciso di premiare come miglior film l’esordio alla regia dell’attore Paul Dano, ovvero Wildlife. Quest’ultimo è ispirato al romanzo Incendi di Richard Ford e racconta la storia (ambientata nel Montana degli anni ’60) del quattordicenne Joe Brinson (interpretato da Ed Oxenbould), che assiste al naufragio del matrimonio dei suoi genitori, ovvero la casalinga Jeanette (Carey Mulligan) e il giocatore di golf Jerry (Jake Gyllenhaal).

Il Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è invece andato ad Atlas di David Nawrath.
Menzione speciale della giuria a Rossz Versek / Bad Poems di Gábor Reisz.
Premio per la Miglior attrice a Grace Passô per il film Temporada di André Novais Oliveira.
Premio per il Miglior attore ex-aequo a Rainer Bock per Atlas e Jakob Cedergren per Den Skyldige / The Guilty di Gustav Möller.
Premio per la Miglior sceneggiatura a Den Skyldige / The Guilty scritto da Emil Nygaard Albertsen e Gustav Möller.
Il premio del pubblico è invece andato ex-aequo a Den Skyldige / The Guilty di Gustav Möller e Nos Batailles di Guillaume Senez.

I migliori documentari

I documentari sono da sempre una delle colonne portanti del Torino Film Festival, che gli dedica due sezioni.
Una è Internazionale.doc che ha dichiarato miglior documentario Homo Botanicus di Guillermo Quintero. Il premio speciale è andato invece a Unas Preguntas di Kristina Konrad.
L’altra è Italiana.doc che ha premiato come miglior documentario In questo mondo di Anna Kauber. Premio speciale della giuria a Il primo moto dell’immobile di Sebastiano d’Ayala Valva. Menzione speciale a Il gigante pidocchio di Paolo Santangelo.

Gli altri premi

L’elenco dei premiati, però, non termina qui. Merita infatti di essere citata la sezione Italiana.corti, dove a trionfare è stata Ultima cassa di Elettra Bisogno. Premio Speciale della giuria ex-aequo a 13 volte fuoco su mio padre di Francesco Ragazzi e Col tempo di Sara Dresti.
Il Premio Fipresci (Premio della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) è invece andato a Oiktos / Pity di Babis Makridis; il Premio Cipputi 2018 – Miglior film sul mondo del lavoro a Nos Batailles di Guillaume Senez; il Premio Torino Factory a Tempo critico di Gabriele Pappalardo con la menzione speciale a Solo gli occhi piangono di Emanuele Marini.

Film da non perdere

Oltre a quelli premiati, ci sono altri film presentati durante il 36esimo Torino Film Festival che meritano di essere recuperati. Un esempio è Ride, esordio alla regia di Valerio Mastandrea (appena uscito nelle sale) che racconta il dramma delle morti sul lavoro e anche l’elaborazione del lutto.
C’è poi l’attesissimo ritorno di Nanni Moretti con il documentario Santiago, Italia (nelle sale italiane dal 6 dicembre). Quest’ultimo ripercorre i mesi successivi al colpo di stato cileno dell’11 settembre 1973, che pose fine al governo democratido di Salvador Allende, concentrandosi in particolare sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago (che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime di Pinochet).
Il 6 dicembre uscirà nelle sale anche Colette, film di Wash Westmoreland, con Keira Knightley nei panni di Sidonie-Gabrielle Colette, l’autrice più innovativa e spregiudicata della Belle Époque parigina.