21/03/2022

The Gilded Age: la versione americana (più cinica) di Downton Abbey

Veronica Colella Pubblicato il 21/03/2022 Aggiornato il 21/03/2022

Dal 21 marzo è in arrivo su Sky la nuova serie in costume di Julian Fellowes, ambientata nella New York di fine ‘800

The Gilded age

Dimenticate le dolci colline inglesi e date il benvenuto all’alta società di New York, dove le antiche e potenti famiglie stanno per essere soppiantate dagli scaltri robber baron.

Le fan dei period drama aspettavano The Gilded Age da almeno dieci anni, ma nel frattempo Julian Fellowes ha cambiato idea: non è la serie prequel di Downton Abbey annunciata nel 2012 ma la sua cugina più cinica, ambientata al tramonto dell’aristocrazia americana.

La serie debutta su Sky Serie dal 21 marzo in prima serata, disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW.

Leggero come una soap

Julian Fellowes si sarà pure ispirato ai romanzi di Edith Wharton, autrice di classici come La casa della gioia (Neri Pozza), L’età dell’innocenza (Feltrinelli, BUR) e L’usanza del paese (pubblicato nel 1985 da Longanesi, oggi perla rara dei mercatini dell’usato), ma solo alla lontana. Nella serie ritroviamo i matrimoni di convenienza, le ipocrite convenzioni dell’alta società e i lati oscuri della scalata al successo, senza però allontanarci drasticamente dalle atmosfere di Downton Abbey e Belgravia.

Da questa prima stagione possiamo aspettarci costumi sfarzosi, battute taglienti e una buona dose di cliché che la rendono più simile a una soap di altissimo livello, tra storie d’amore travagliate e serate di gala.

Tutti odiano i nuovi ricchi

Pennsylvania, 1882. Marian Brook (Louisa Jacobson) è appena diventata orfana, scoprendo che il padre ha dilapidato la sua modesta fortuna. Così non le resta che cercare asilo dalle zie, l’altezzosa Agnes van Rhijn (Christine Baranski, Diane di The Good Fight) e l’affabile Ada Brook (Cynthia Nixon, Miranda di Sex and the City), di casa nel quartiere più alla moda di New York.

Nell’ordinata schiera di edifici in arenaria dell’Upper East Side risalta come un pugno in un occhio la mastodontica residenza dei Russell, rapaci capitalisti arrivati a turbare l’ordine costituito delle famiglie di ereditieri che discendono dai padri fondatori.

George Russell (Morgan Spector) è un ricco magnate delle ferrovie e il sogno di sua moglie Bertha (Carrie Coon) è di integrarsi nell’alta società newyorchese, che tuttavia non vuole saperne di fare spazio alla modernità. A complicare ulteriormente le cose c’è l’amicizia che nasce subito spontanea tra Marian e i giovani Russell, Larry (Harry Richardson, Drake di Poldark), l’attraente primogenito e sua sorella Gladys (Taissa Farmiga)

A differenza del fratello maggiore, Gladys Russell  è tenuta sotto stretta sorveglianza dalla madre. È Bertha a decidere quando avverrà il suo debutto in società, di chi dovrà essere amica e chi saranno i suoi corteggiatori, ansiosa di trovare l’unione perfetta per la figlia.

Gli altri personaggi

E poi c’è il cugino di Marian, Oscar van Rhijn (Blake Ritson), alla ricerca di un matrimonio vantaggioso che possa garantirgli un tenore di vita all’altezza delle sue aspirazioni. E che possa convivere con la relazione segreta che ha con l’amico John, nipote dell’ex-Presidente John Quincy Adams e piuttosto risentito di doverlo condividere con la futura moglie.

Nel frattempo, a casa van Rhijn è arrivata anche Peggy Scott (Denée Benton), aspirante scrittrice che Marian ha conosciuto durante il viaggio. La generosità di Peggy ha salvato Marian da una situazione spiacevole e il minimo che potesse fare era offrirle ospitalità per la notte. Il talento per la scrittura di Peggy, fresca di diploma all’Institute for Colored Youth di Philadelphia, viene subito notato da Agnes, che la assume come segretaria personale.